Febbraio 2006
Cari amici,
vorrei soffermarmi con alcune osservazioni sulla situazione che si è venuta a creare nell’Amministrazione comunale di Bologna, questo mese, con le dimissioni degli Assessori Amorosi e Mura e con la designazione di Libero Mancuso e Maria Cristina Santandrea quali nuovi membri dell’esecutivo.
- La compagine di Giunta è di nuovo al completo, formata da dieci componenti più il Sindaco. Un eventuale allargamento non sarà possibile senza una modifica allo Statuto, alla quale (insieme ad una revisione complessiva del Regolamento dei lavori del Consiglio, oltre che dello Statuto stesso) sta lavorando da tempo un’apposita sottocommissione, della quale fa parte anche il sottoscritto. Si tratta di un adeguamento alla legge (che prevede per un Comune come Bologna fino a sedici Assessori), ma che comporta maggiori costi per l’Amministrazione (delicati, in epoca di "vacche magre") e che presuppone, oltre al consenso della maggioranza, anche un accordo con la minoranza: i tempi, prevedibilmente, non saranno brevi.
- La sostituzione di Amorosi e Mura ha prodotto qualche modifica significativa nella distribuzione delle deleghe. Il Sindaco non si è limitato ad assegnare ai nuovi Assessori le deleghe dei dimissionari, ma ne ha approfittato per "liberarsi" di un certo numero delle molte competenze che aveva mantenuto per sé: tra queste segnalerei "partecipazione, quartieri ed affari istituzionali" ceduti a Mancuso, temi assai delicati e strategici, tra quelli del Programma di mandato, e sui quali è necessario prendere in tempi brevi (soprattutto sul decentramento) decisioni importanti. La Casa e le politiche abitative sono state trasferite a Merola, che si occupa anche di urbanistica, mentre Paruolo, Assessore alla sanità, ha avuto anche la Comunicazione, fin qui curata dal Sindaco. Santandrea erediterà dalla Mura Turismo e Commercio, aggiungendovi Politiche attive per studenti e lavoratori fuori sede.
- A questo punto, un’eventuale allargamento della Giunta (vedi 1) dovrebbe comportare una redistribuzione delle deleghe già assegnate agli Assessori attuali ed al Sindaco. Le motivazioni del provvedimento potrebbero essere quindi di due ordini: migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’Amministrazione (dosando meglio le deleghe anche in relazione all’esperienza non sempre felice di questi due anni di mandato) e rafforzare il legame tra Sindaco/Giunta e partiti di maggioranza, che al momento risulta fragile ed esposto alle scelte dei 5 consiglieri dell’altra sinistra (Rifondazione, Verdi e Cantiere), non rappresentati nell’esecutivo.
- E’ mia personale opinione, che non coinvolge in alcun modo i colleghi del gruppo consiliare ed ancor meno la Margherita cittadina, che l’elezione diretta del Sindaco dia a questi il potere e la responsabilità di scelta dei componenti della Giunta senza dover sottostare a ricatti o condizionamenti paralizzanti da parte dei partiti della maggioranza che lo sostiene. Gli Assessori sono innanzitutto i più stretti collaboratori politici del Sindaco nell’attuazione del Programma di mandato concordato e nella buona amministrazione della città, e non i delegati dei partiti, ed il criterio che dovrebbe presiedere alla loro scelta è in primo luogo quello dell’ idoneità e della competenza a svolgere questo ruolo, idoneità che si misura a mio avviso da un insieme di caratteristiche (non necessariamente tutte possedute) tra le quali indicherei: la conoscenza delle materie delegate, l’esperienza ("il mestiere") come amministratore, la motivazione e la voglia d’impegnarsi, la disponibilità al confronto ed alla collaborazione con tutte le forze di maggioranza. Francamente è soprattutto a queste caratteristiche che dò importanza, prima e più al fatto che un Assessore sia della Margherita o di una non meglio precisata "area Margherita". Detto ciò è chiaro che, data per scontata (almeno sul piano teorico) la competenza degli Assessori secondo i criteri di cui sopra, dal momento che l’approvazione degli atti amministrativi proposti dalla Giunta è di norma garantita dai consiglieri appartenenti ai partiti di una maggioranza, è auspicabile che il Sindaco, nella nomina degli Assessori, tenga anche conto della loro appartenenza, vicinanza o gradimento da parte dei partiti stessi, ciò che presupporrebbe anche una qualche forma di consultazione e di concertazione..…….
- Credo infine che la città abbia bisogno, in diversi settori, di un più forte e qualificato impegno amministrativo. E’auspicabile che questo possa prodursi in tempi brevi, grazie ai nuovi ingressi in Giunta ma soprattutto grazie ad un miglioramento e ad un rafforzamento dei legami tra Amministrazione e forze politiche di maggioranza, improntato ad una più ampia disponibilità al confronto preventivo sulle maggiori decisioni da prendere.
inviato il 27/02/2006 18:01:25
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