Paolo Natali
Paolo Natali


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Cosa ne pensate?

Cari amici,
ogni tanto mi capita che qualcuno, incontrandomi, mi chieda: “Come va in Consiglio Comunale ? Com’è questa nuova esperienza ?”
Io un po’ metto le mani avanti dicendo che è presto per trarre dei bilanci (ed è vero) ma poi non mi sottraggo e sintetizzo così, anche per voi, le mie prime impressioni dopo due mesi di lavoro.
L’esperienza è senza dubbio interessante e ringrazio ancora chi con il suo voto mi ha dato la possibilità di farla.
Ci si sente al centro dell’attenzione (i giornali dedicano molto più spazio, fin troppo, alle vicende del Comune di Bologna rispetto alla Provincia ed anche alla Regione).
C’è molto di rituale e di liturgico nella vita di Palazzo d’Accursio, soprattutto durante le sedute del Consiglio. Talvolta si gioca un po’ al Parlamento, nel senso che le logiche ed i vincoli di schieramento possono prevalere sulle ragioni di sostanza che dovrebbero portare, nel rispetto della verità, e superando le schermaglie tattiche, a convenire e ad approvare proposte e posizioni del campo avverso.
Personalmente cercherò di mantenere una coerenza, sotto questo profilo, e di esprimere senza inibizioni, all’interno della coalizione a cui appartengo e nella quale mi riconosco, a sostegno della giunta Cofferati, le posizioni e le tesi di cui sono convinto.
Insomma lo spirito unitario della coalizione va rispettato, senza rinunciare tuttavia, soprattutto sui problemi che toccano la propria coscienza, a manifestare la propria identità.
Credo che questo dovrebbe valere, fatte le debite proporzioni, anche nei rapporti tra Margherita, Federazione e Grande Alleanza Democratica: non c’è contraddizione insomma tra lealtà e fedeltà alla coalizione ed espressione, quando necessario, di una posizione autonoma.
L’altro convincimento che vorrei condividere con voi è questo: come Consigliere Comunale non sono altro, per certi versi, che uno delle migliaia di cittadini bolognesi che hanno riposto fiducia ed attese in Cofferati sindaco; in più, rispetto a loro, mi è data la facoltà e la conseguente responsabilità, per la carica che rivesto, di poter agire in termini di stimolo, indirizzo e controllo, affinché quella fiducia e quelle attese non vadano deluse.
Cosa ne pensate ?
Sarei lieto di conoscere la vostra opinione attraverso questo blog.
Saluti da Paolo

inviato il 02/11/2004 09:25:30

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