Paolo Natali
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Novembre 2005

Cari amici,


questo mese ha segnato una schiarita sulla scena politica locale, schiarita che auspico possa essere non effimera, il che si realizzerà se tutti i protagonisti trarranno insegnamento per il futuro dalle recenti vicende, ancora peraltro attuali.


Credo che la Margherita stia dando un positivo contributo, non con il silenzio (che comunque in certi casi non guasta) ma con interventi critico-costruttivi e con segnali discreti ma precisi della necessità di correzioni di rotta ritenute necessarie. Cominciamo dalla legalità.


Il confronto sul documento del Sindaco, in Giunta e tra i partiti, è stato condotto con grande equilibrio: il Sindaco ha dato prova di voler tenere unita la maggioranza che lo sostiene, accogliendo molti dei contributi ricevuti (dalla Margherita e da Rifondazione soprattutto); anche la decisione di rimandare la conclusione in Consiglio all’anno prossimo va nella direzione di una ricomposizione positiva della vicenda, soprattutto se la discussione e l’approvazione del bilancio segnerà un rilancio della coalizione


Anche la soluzione della vicenda “Zamboni” contribuisce a rasserenare il clima, garantendo l’apporto di un Assessore da tutti riconosciuto come capace, serio, e “di mestiere”, in grado di tradurre in azioni concrete la linea politica senza indulgere ad ideologismi. La sua decisione di restare senza poter essere delegato e tramite del suo partito in Giunta, ma conservando uno stretto legame con il partito di appartenenza, contribuisce ad un chiarimento fisiologico nei rapporti: Sindaco-Giunta/Assessori- maggioranza consigliare/Partiti: si tratta infatti di rapporti che richiedono grande maturità ed equilibrio politico, per tenere insieme autonomia istituzionale (è il Sindaco che sceglie gli Assessori) e collaborazione e sostegno politico (sono i Partiti di maggioranza che hanno la responsabilità d’indirizzo e di sostegno dell’azione dell’amministrazione).


Lo sgombero del LungoReno, avvenuto secondo modalità efficaci e che hanno tradotto in atti concreti il binomio legalità-solidarietà espresso dal documento, ha certamente contribuito a rasserenare gli animi. Ora si tratta, su questo punto, di riallacciare su concreti progetti d’inclusione sociale, i rapporti di collaborazione tra amministrazione ed associazionismo, utilizzando al meglio l’Istituzione per la lotta contro l’esclusione sociale di prossimo avvio.


Anche la vicenda dello spegnimento di SIRIO al sabato, al di là delle modalità decisionali che non hanno tenuto conto del forte valore anche simbolico del sistema, dovrebbe essere ricondotta nell’alveo di un percorso di verifica razionale dei suoi effetti concreti, orientato all’assunzione di eventuali nuove determinazioni più condivise e partecipate: su questo c’è stato e continuerà ad esserci un mio impegno personale.


Vorrei aggiungere un breve cenno a due questioni di attualità che chiamano in causa, per ragioni diverse, i credenti che hanno assunto responsabilità politiche: si tratta da un lato dell’esonero dal pagamento dell’I.C.I. degl’immobili di proprietà di enti ed istituzioni ecclesiastiche, a valenza commerciale ma destinati a finalità di tipo socioassistenziale, dall’altro della richiesta presenza di volontari nei consultori allo scopo di prevenire ed evitare l’aborto. Nel primo caso si tratta di dare applicazione ad una norma decisa a livello nazionale dalla maggioranza di centrodestra; nel secondo caso siamo di fronte ad un tema che è stato sollevato, ancora a livello nazionale, dalla Presidenza della C.E.I. in sintonia con il ministro Storace.


La mia opinione, in termini generali, è che la Chiesa istituzione debba limitarsi, nel rispetto dell’autonomia e della responsabilità dei laici nelle scelte di carattere temporale, a richiami sui valori di fondo da rispettare nelle scelte politico-amministrative (il Compendio della dottrina sociale della Chiesa rappresenta già di per sé un orientamento fondamentale) lasciando al discernimento dei laici la scelta nelle concrete situazioni date, della soluzione che meglio approssima il bene comune.


Nel merito l’imminente discussione del bilancio comunale sarà l’occasione per entrare nel merito del tema I.C.I. a partire da un’analisi accurata della situazione (entità del mancato introito per le casse comunali, a quali attività ed immobili in concreto ci si riferisce) in modo da poter dare un giudizio che, nel rispetto inevitabile di una legge dello stato, eviti per quanto possibile privilegi ingiustificati ed immotivati.


Sulla questione dei consultori credo che, evitando polemiche inutili e controproducenti, si tratti di operare affinché la legge 194 venga applicata con rigore anche nella sua finalità di prevenzione dell’aborto: l’art.2 già prevede che “  i consultori, sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”. Occorre quindi, senza chiedere verifiche o indagini che suonerebbero inevitabilmente come critiche nei confronti dei consultori pubblici, valorizzare le esperienze positive già realizzate (forse sporadiche ed affidate unicamente al buon senso ed alla disponibilità degli operatori pubblici) cercando di estenderle e di istituzionalizzarle attraverso protocolli ed accordi, avendo chiaro che stiamo parlando di una collaborazione e di un supporto alle strutture pubbliche e non di una presenza antagonista o dissuasiva che creerebbe disagio a donne che si trovano davanti a scelte dolorose e drammatiche, la cui libertà di scelta va comunque rispettata. In questo senso l’idoneità di cui parla la legge dovrebbe essere oggetto di attenta verifica da parte proprio dei servizi pubblici con i quali i volontari dovrebbero collaborare.


All’ultimo momento l’intervista del Sindaco a Repubblica del 28 novembre, nella quale Cofferati lamenta la scarsa collaborazione del volontariato e delle Parrocchie nelle politiche sociali, rischia di creare l’ennesima occasione di scontro all’interno della coalizione o, per meglio dire, tra il Sindaco ed una componente della maggioranza che lo sostiene. Anche su questo  la Margherita ha assunto una posizione chiara e netta ma responsabile, evitando di alzare ulteriormente il livello della polemica. E’ tuttavia evidente che, nella migliore delle ipotesi, la vicenda conferma un certo distacco di Cofferati da forze sociali significative per la coesione sociale della nostra città, una scarsa conoscenza da parte sua della ricchezza della rete di solidarietà esistente ed una limitata attitudine al lavoro collegiale,  che non possono non destare preoccupazione.


Tutto ciò ancora una volta deve spingerci al massimo impegno unitario per superare le difficoltà e rilanciare ragioni ed obiettivi che erano e che sono tuttora alla base dell’alleanza di governo della nostra città.  

inviato il 30/11/2005 18:42:22

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