Paolo Natali
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Luglio 2006

Cari amici,


eccomi qua, per il consueto appuntamento di fine mese, questa volta anticipato di qualche giorno, visto che subito dopo il consiglio comunale del 24 luglio (l’ultimo prima della sospensione estiva, a parte il question time del 28) partirò per un breve periodo di vacanze: dal 6 agosto infatti sarò di nuovo a Bologna per essere vicino a mia figlia Daniela che attorno alla metà del mese dovrebbe rendermi nonno per la seconda volta (dopo Margherita, figlia di Paola che si avvia  a compiere ormai 2 anni a dicembre).


I consigli comunali riprenderanno a settembre, con il question time dell’8 a cui seguirà il primo consiglio ordinario dell’11.


 


Dopo queste informazioni e notizie personali, qualche riflessione politica.


 


Sul piano nazionale il tema dominante riguarda la tenuta della maggioranza di centrosinistra, soprattutto al Senato: a breve una prova decisiva sarà quella della discussione e del voto sulla mozione di rifinanziamento delle missioni militari italiane all’estero. Se le preannunciate defezioni di alcuni senatori di estrema sinistra fossero confermate e l’Unione non si dimostrasse capace di garantire autonomamente al governo la necessaria maggioranza, se ne dovrebbero trarre conseguenze assai negative sulla mancanza di una cultura di governo da parte di una componente della coalizione che preferirebbe testimoniare con un voto la propria coscienza pacifista anche a costo di una crisi di governo. Non sarebbe la prima volta che capita, purtroppo. E’ auspicabile che ciò non accada e che prevalga il senso di responsabilità.


 


Circa il Partito Democratico si attendono decisioni nazionali e locali sul percorso da attivare, a partire dai congressi dei partiti “fondatori”.


Ho già avuto modo, in più occasioni, di dichiarare con chiarezza la mia opinione sull’importanza della costituzione del P.D. e sulle modalità che la dovrebbero accompagnare.


In sintesi ritengo che esistano oggi due opzioni possibili:



  1. la nascita del P.D. avviene secondo modalità che ne garantiscono fin dall’ inizio un carattere davvero innovativo (il che significa dare ampio spazio ed ascolto al popolo delle primarie, anche utilizzando nuovamente le primarie stesse, come propone Paolo Prodi): questa è l’opzione che preferisco e che sembra trovare conforto negli esiti del primo incontro tra partiti e rappresentanti di associazioni e nel percorso che è stato deciso;

  2. oppure, se prevalgono le istanze autoconservative interne ai partiti,  tanto vale passare attraverso una fase federativa (la federazione serve ad unire soggetti diversi) nella quale DS e Margherita rinunciano ad una parte della loro sovranità a favore di momenti ed organismi decisionali comuni: naturalmente la federazione implicherebbe almeno la presentazione di liste unitarie in tutte le consultazioni elettorali. Sarebbe insomma una sorta di…..fidanzamento, tra due soggetti che provano attrazione l’uno per l’altro ma che sentono il bisogno di conoscersi meglio, in vista di un matrimonio che è ancora guardato con qualche dubbio e diffidenza.

 


Qualche parola sulla Margherita bolognese.


Dopo le dimissioni di Giuseppe Bacchi Reggiani, al quale rinnovo il mio apprezzamento e la mia stima per l’impegno disinteressato profuso in questi 18 mesi, Marco Monari, coordinatore regionale e consigliere regionale, ha assunto la carica di commissario e coordinatore ad interim della Margherita della provincia di Bologna.


Compito di Marco sarà soprattutto quello di fare sì che ci si possa predisporre al congresso d’autunno in un clima sereno e non caratterizzato dalle polemiche, dalle critiche e perfino dai veleni che hanno segnato il partito dal 2004 e che spiegano anche i suoi deludenti risultati elettorali.


Oltre a ciò Monari, con la collaborazione di tutte le componenti (definirle “anime” mi sembrerebbe nobilitarle troppo) della Margherita, dovrà prendere iniziative politiche attraverso le quali il partito possa essere più riconoscibile ed apprezzabile da parte dei cittadini bolognesi, in attesa che il congresso ne definisca più compiutamente la fisionomia e le responsabilità gestionali.


I primi segnali sono incoraggianti.


 


Infine per quanto riguarda il Comune di Bologna si è proiettati ormai verso la verifica di metà mandato (rispetto alla quale la Margherita dovrà esprimere una sua valutazione critico-costruttiva e propositiva) e l’eventuale conseguente riassetto/ampliamento della Giunta.


Il mese di luglio è stato caratterizzato da alcuni importanti atti in materia urbanistica (di cui do notizia nel resoconto mensile dei lavori del Consigli) che confermano questo, a mio giudizio, come uno dei settori di eccellenza dell’amministrazione comunale.

inviato il 21/07/2006 17:45:57

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