Paolo Natali
Paolo Natali

 

O.d.G. San Luca: intervento del 14/03/2005

Grazie  Presidente.  Devo  dire,  anche a nome della consigliera Naldi, che
insieme  a  me  aveva firmato un testo sul quale si era lavorato insieme al
consigliere Corticelli, che negli ultimi giorni abbiamo acquisito ulteriori
informazioni,  che   io,  e  credo  anche la consigliera Naldi, non essendo
presenti  nel  passato  Consiglio  non  avevamo  al  momento in cui abbiamo
lavorato  con  il  consigliere  Corticelli.  Quindi  ho  alcune proposte di
integrazione  rispetto  al testo noto, che illustrerò e che voglio chiarire
non hanno in alcun modo il senso di mettere in discussione le richieste che
noi  intendiamo, se il Consiglio approverà questo testo, sottoporre appunto
all'attenzione  del  Sindaco  e della Giunta.      Perché riteniamo che sia
necessario  su questo tema, che tocca da vicino la sensibilità della città,
un impegno comune.
Si  tratta  quindi unicamente di inserimenti, di integrazioni nel testo che
tendono  anche  a  fare  memoria  in  qualche  modo della storia che questa
vicenda  ha  avuto,  una  storia  che presenta luci, ma forse anche qualche
ombra.  L'intenzione  è  proprio  quella che d'ora in poi ci siano soltanto
luci,  cioè  ci  siano  impegni  che  noi  esprimiamo con questo ordine del
giorno,  impegni che poi vengano assolutamente rispettati. Allora, rispetto
al  testo,  sostanzialmente  nei primi due punti delle premesse ci sono due
inserimenti che tendono proprio a sottolineare il fatto che sia rispetto al
portico  che rispetto al museo esiste in qualche modo una corresponsabilità
da  parte del Comune, da parte dei privati, da parte della Curia per quello
che  riguarda  il  portico,  e  per quello che riguarda il museo, esiste un
comitato  che  sovrintende alla gestione del museo e che vede rappresentati
sia  la  Curia  che  il  Comune, oltre che il direttore. Quindi i primi due
punti  della premessa non sono altro che integrati così, cioè: premesso che
il  portico  di  San  Luca è uno dei principali e più significativi simboli
della  città  di Bologna, si aggiunge "del quale sono proprietari la Curia,
il  Comune  ed  i  privati",  proprio  per  dare  il senso del fatto che in
prospettiva  si  deve  sempre più tentare - come è stato peraltro anche nel
passato - una collaborazione dei diversi soggetti responsabili. E sul museo
a quello che già c'era, e cioè che il museo del santuario raccoglie opere e
vestigia  di  particolare  interesse  storico,  artistico  e  religioso, si
aggiunge  "ed è presieduto da un comitato composto dai rappresentanti della
Curia, del Comune e dal direttore".
Dopodiché   nella   parte   dove   si   dice  "visto  l'esito  dell'udienza
conoscitiva",  si  toglierebbe  "l'esito",  nel senso che si parla di vista
l'udienza conoscitiva, dal momento che l'udienza conoscitiva di per sé  non
ha  degli  esiti in quanto tale, ma gli esiti sono quelli che noi definiamo
oggi  attraverso  l'ordine  del giorno. Nella parte del dispositivo dove si
invita  il  Sindaco  e  la Giunta, si toglie il primo invito che in qualche
modo  è  pleonastico,  nel  senso  che si diceva "a confermare l'attenzione
dell'amministrazione  comunale  nei  confronti  del portico e del museo del
santuario  attraverso",  tutto  sommato  questa  frase  riteniamo  che  sia
superflua:  quello  che  contano poi sono i punti sui quali si fa invito al
Sindaco  e  alla Giunta. Oltre tutto anche da un punto di vista letterario,
il  discorso  non  tornava. E sui tre punti, sostanzialmente, quello che si
integra,  e  che  in  qualche  modo serve proprio a ricucire quello che noi
adesso  chiediamo  con  quello  che  è avvenuto in passato nelle sue luci e
nelle  sue  ombre, sul primo punto dove si dice "a attivare il comitato per
il restauro del portico", rimane tutto uguale nelle richieste che si fanno,
e si aggiunge soltanto, e ci sembra opportuno farlo: "previo l'acquisizione
di   un  rendiconto  tecnico  economico  sui  risultati  dei  finanziamenti
pregressi  e  sul  fabbisogno residuo". Cioè riteniamo che l'impegno che si
chiede   al   Comune  rispetto  alla  riattivazione  del  comitato,  quindi
l'elezione di rappresentanti e l'adozione di tutte le misure organizzative,
sia  utile  farlo a partire proprio dal rendiconto di quello che è avvenuto
ed  è  stato  fatto  in  passato  con  i finanziamenti che erano stati resi
disponibili e che erano finanziamenti, voglio ricordarlo, da un lato legati
al  Giubileo, dall'altro erano finanziamenti che l'amministrazione comunale
nel passato mandato, direi 258 mila euro, aveva messo a disposizione, oltre
ovviamente ai finanziamenti dei privati. Ecco, un rendiconto di questo tipo
mi pare che non esista e forse è anche utile che venga dato, proprio perché
da   qui,   unito  al  fabbisogno  residuo,  può  partire  un  più  preciso
dimensionamento delle necessità ulteriori.
Sul secondo punto, dove si chiedeva appunto il finanziamento e la sollecita
esecuzione  del  completamento  dei  lavori relativi al museo, questa parte
rimane,  ma  anche qui si fa precedere questa richiesta da una necessità di
verifica  e  si  scrive  nella  nostra proposta: "a verificare lo stato dei
lavori  ancora  necessari  riguardanti  il  museo, peraltro già inaugurato,
benché   incompleto".   Questo   è   un   dato  di  fatto.  Cioè  di  fatto
un'inaugurazione  c'era stata nel 2004, benché evidentemente i lavori siano
ancora  da  completare,  tant'è  che  con l'ordine del giorno noi chiediamo
all'amministrazione  di  garantire  questo  finanziamento  e  la  sollecita
esecuzione  del  completamento  dei lavori all'interno del Cassero di Porta
Saragozza  che  deve ospitare tra l'altro la nuova sede del comitato per il
restauro                            del                            portico.
Il  punto  successivo  rimane  tal  quale.  Infine sull'ultimo punto, che è
quello  sul  quale  anche  il Resto del Carlino ha con grande enfasi, anche
giusta, in questi ultimi giorni richiamato l'attenzione della cittadinanza,
rimane   la   richiesta   di   avanzare   formale   domanda  all'Unesco  di
riconoscimento  dei portici di Bologna, e in particolare del portico di San
Luca  che  ne  rappresenta  l'esempio  più  noto  e  caratteristico,  quale
patrimonio  dell'umanità,  ma si aggiunge un dato che riteniamo utile venga
evidenziato,  proprio  perché  ogni  Consiglio  comunale  in  qualche  modo
rappresenta  qualcosa  di  nuovo,  ma  dovrebbe  lavorare in continuità con
quello  che è avvenuto in passato, e il passato Consiglio comunale aveva in
effetti  votato  all'unanimità  un  ordine  del  giorno con il quale già si
chiedeva  all'amministrazione  di avviare questa richiesta, cosa che poi in
realtà,  come abbiamo letto, risulta non sia stato fatto. Quindi l'aggiunta
è  di  questo  tenore,  "dando così attuazione all'ordine del giorno votato
all'unanimità del Consiglio comunale nel precedente  mandato amministrativo
ed  al  quale  non  è  stato  dato  seguito".  Queste sono quindi le nostre
proposte  di  integrazione  che ci auguriamo possano essere accettate anche
dalla  minoranza, proprio perché l'intenzione non è quella di polemizzare o
di  fare  notazioni  strumentali,  ma  soltanto quella, ripeto, di dare una
continuità, la più possibile positiva e sollecita a qualcosa che in passato
è  avvenuto,  ma  che  ha  conosciuto  anche evidentemente qualche ritardo,
ritardo che a questo punto è interesse di tutti che non ci sia più. Grazie.



Grazie  Presidente.  Ho  sentito l'intervento del vicepresidente Foschini e
volevo  precisare  qualcosa, anch'io assolutamente non in termini polemici,
per  dire che, soprattutto quando lui diceva che se avessimo saputo che poi
ci  sarebbero  stati dei cambiamenti, avremmo mantenuto il primo ordine del
giorno,  vorrei  fare  notare che in realtà l'ordine del giorno al quale si
era  arrivati  concordemente  era  nettamente  a  mio giudizio migliorativo
rispetto   all'ordine   del  giorno  iniziale  presentato  dal  consigliere
Corticelli,  che  nelle  sue  conclusioni  e negli inviti era tutto sommato
abbastanza  generico. Direi che l'apporto che è stato dato da parte nostra,
andava proprio nella linea di chiedere cose molto più incisive, più precise
al  Sindaco  e  alla  Giunta.  Quindi io questo lo rivendico. Direi che c'è
stato un processo di miglioramento dal primo ordine del giorno, dall'ordine
del   giorno   originario   a   quello   concordato.  Diciamo  processo  di
miglioramento  che  a  nostro giudizio continua anche in questa fase, senza
particolari  polemiche.  Credo che quello che è importante sono le cose che
chiediamo,  e  le  cose  che chiediamo sono esattamente le stesse che erano
richieste nell'ordine del giorno precedente, ripeto, ben più incisive delle
richieste  dell'ordine  del giorno iniziale. Quindi io credo che questo sia
l'importante. Se non si arriva ad una conclusione unitaria ovviamente me ne
dispiace.  Noi  chiediamo  a questo punto la votazione di questo testo così
emendato e così integrato. Grazie.



La mia dichiarazione di voto sull'ordine del giorno che reca attualmente la
firma  soltanto  del consigliere Corticelli e del consigliere Foschini è di
astensione,  nel  senso che, ribadisco, quel testo contiene delle richieste
che  non  sono  state  in  alcun  modo modificate dal testo successivamente
emendato, e quindi è chiaro che da questo punto di vista quel testo non può
avere  la  mia  contrarietà.  Vorrei però precisare qualche cosa sul metodo
seguito,  visto  che  il  consigliere  Carella  puntualmente  faceva alcune
osservazioni  a  questo riguardo. Vorrei dire innanzitutto che l'ordine del
giorno che portava fino a poco fa anche la mia firma era il risultato di un
lavoro  di  cucitura  di  due  testi,  il testo inizialmente presentato dal
consigliere  Corticelli  e un secondo testo scritto da me che aveva una sua
autonomia.  Il consigliere Corticelli ricorderà che li abbiamo confrontati,
abbiamo  fatto  un lavoro di cuci e scuci, e voglio dire e ribadisco - e ci
tengo  a  dire questo - che l'ordine del giorno presentato inizialmente dal
consigliere  Corticelli  era  a  mio  giudizio  estremamente  debole e poco
incisivo,  perché  impegnava la Giunta e il Sindaco unicamente a confermare
l'attenzione  dell'amministrazione comunale nei confronti dell'attività del
comitato,  riconoscendo la preziosa attività svolta e a trovare una sede, e
ad  esplorare  tutte  le  possibilità  di erogare al comitato un contributo
scegliendo  la  forma tecnica, eccetera. Questo per dire che la volontà che
ci  ha  guidati  in  questo  lavoro  è  stata  quella davvero in termini di
contenuti  di  impegnare  il  Sindaco  e  la  Giunta su questioni molto più
precise  che  si  ritrovano  nel testo che avevamo firmato insieme e che si
ritrovano ancora nel testo che noi oggi voteremo, e che ha la nostra firma.
Devo  dire  che  questa mattina io ho telefonato al consigliere Corticelli,
(sono  stato via la scorsa settimana) per informarlo di queste integrazioni
che  a  questo  punto  ritenevo  doveroso  apportare  proprio perché - e lo
ribadisco  -  io  credo  che  non  ci dobbiamo mai dimenticare del passato,
proprio  perché i Consigli comunali si rinnovano, ma una continuità esiste,
e  proprio  perché  -  lo  ribadisco  - non è interesse di andare a cercare
soltanto  quello  che  è  stato fatto o non è stato fatto in passato, ma di
mettere  in  evidenza  in questo senso luci ed ombre. Quindi il consigliere
Corticelli  è  stato informato, ed è arrivato, non lo dico come critica, ma
come  osservazione  oggettiva,  in  Consiglio comunale mi pare intorno alle
17.00;  non c'è stato materialmente il tempo di andare a concordare insieme
delle  modifiche che per altro il consigliere Corticelli mi aveva già fatto
sapere per telefono che non avrebbe accettato. Questo per dire, consigliere
Carella, che io cerco di essere attento da questo punto di vista al metodo.


L'ultima  cosa  che  vorrei dire è che io credo che un ordine del giorno ha
come  scopo  fondamentale di avere una efficacia, e quindi di portare a dei
risultati; io credo che questi risultati dipendono da un lato dal contenuto
dell'ordine  del  giorno, cioè dalle cose che in quell'ordine del giorno si
chiedono  (e  queste  rimangono  integralmente  quelle  che avevamo chiesto
insieme);  d'altro  canto  l'efficacia  e  il  peso di un ordine del giorno
dipendono  anche  dall'entità delle forze che lo sostengono e questa entità
non  comporta  soltanto  una  ricerca  di  convergenza  con la minoranza ma
richiedono  anche  una convergenza di maggioranza. Credo che questo a chi è
in  consiglio  non  sfugga e quindi questo è il motivo per il quale - a mio
giudizio  -  l'ordine  del  giorno per il quale io do e preannuncio il voto
favorevole, quello che porta adesso la mia firma, ha queste caratteristiche
di efficacia e di ricerca del più ampio consenso possibile. Grazie.

inviato il 14/03/2005 18:31:42

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