Grazie, Presidente. Io vorrei intervenire per dare un giudizio positivo di
questo atto, della delibera che ci viene presentata sulla collina; è un
parere consapevole, perché abbiamo avuto la possibilità in più occasioni di
discutere nel merito di questo oggetto in Commissione. Io non sto a
richiamare i motivi per i quali ne do un giudizio favorevole ma i diversi
contenuti di questa variante meritano a mio giudizio apprezzamento. Vorrei
toccare soprattutto gli aspetti su cui, in particolare il collega Monaco si
soffermava anche in Commissione, ma anche attraverso questo ordine del
giorno che è stato presentato: io credo che il nodo principale che è stato
sollevato in Commissione dalla minoranza e di cui in qualche modo anche
questo ordine si fa interprete, è un giudizio di non tempestività rispetto
a questo atto: che bisogno c'è di assumere questa variante oggi visto che
tra non molto avremo il PSC? Allora su questo, anche in base agli elementi
che ha fornito l'Assessore in precedenza, il giudizio a mio avviso deve
essere diverso: qui si tratta di assumere un provvedimento che mette in
salvaguardia il territorio collinare per un periodo di tempo che non sarà
ancora brevissimo, perché non si misura con i tempi di approvazione del PSC
ma con i tempi di approvazione del POC, del Piano Operativo Comunale, che
non saranno brevi. Dopodiché adesso Monaco argomentava e diceva: "Beh, mi
pare che però comunque andare a cancellare queste schede" - e ne dava una
illustrazione anche molto dettagliata - "non rappresenti poi di per sé una
grandissima salvaguardia perché queste venti previsioni di per sé non
stravolgerebbero la nostra collina". Io posso anche condividere questo,
resta il fatto che si tratta di attribuire ad ogni strumento il valore e
l'efficacia che deve avere. A me pare che in qualche modo cancellare la
lavagna, anche se è una lavagna che oggi non sarebbe piena di tantissime
cose, e lasciarla quindi vuota, pronta e disponibile perché venga riempita
dal PSC nella sua versione prossima, sia un elemento positivo che ci libera
da ogni tipo di condizionamento in questo senso. E qui mi collego
all'ordine del giorno che è stato presentato, sul quale ho una serie di
riserve, perché mi pare proprio che questo ordine del giorno non colga la
tempistica dei provvedimenti urbanistici di carattere generale che ci
troviamo ad esaminare in Consiglio. Quando nell'ordine del giorno si
ritiene che debbano essere indicati i criteri di fondo verso i quali
orientare, il PSC mi pare che si dimentichi il fatto che questi criteri di
fondo sono già contenuti nel documento preliminare del PSC e sono direi
declinati anche in maniera piuttosto precisa, tant'è che il mio giudizio
positivo sulla variante nasce anche dal fatto che questa variante è del
tutto coerente, da questo punto di vista, con questi criteri e indirizzi
che il documento preliminare del PSC contiene. Dopodiché gli altri elementi
di carattere progettuale e futuro che l'ordine del giorno individua, a me
paiono da questo punto di vista per certi aspetti fin troppo rigidi,
proprio perché anticipano in qualche modo qualche cosa che tocca appunto al
PSC e ai piani attuativi del PSC stesso tradurre in scelte concrete. Quindi
escludere ogni altro di sviluppo dell'edilizia residenziale, e prevedere
solo attività sportiva e ricreativa e del tempo libero: mi pare che in
qualche modo questo ordine del giorno anticipi, sia pure in modo
inevitabilmente general generico, una serie di scelte che non è oggi il
momento di andare a indicare. Infine anche l'ultimo invito, che è
condivisibile dal punto di vista della filosofia di fondo, (cioè il fatto
che il PSC del Comune di Bologna nasca in coerenza con i PSC dei Comuni
limitrofi,) a me pare condivisibile anche se lo strumento che ha il compito
di garantire questa coerenza esiste già. Può piacere o non piacere, vedo
che il collega Monaco sorride, immagina quello che sto per dire, ma è il
PTCP della Provincia. Quindi le mie perplessità rispetto a questo ordine
del giorno, credo di averle motivate. Riconfermo il consenso al documento
che ci è stato presentato della variante collinare. Ne approfitto per
aggiungere una sottolineatura che nasce anche un po' dall'attualità che
abbiamo vissuto nelle scorse settimane rispetto alla collina: mi riferisco
al tema dell'assetto idrogeologico della collina stessa, tema che il
documento preliminare del PSC contiene già in maniera a mio giudizio
sufficientemente precisa. Però visto che ricorrentemente capitano fatti,
come pochi giorni fa, per cui un evento concentrato nella zona collinare,
in particolare in via San Mamolo, ha prodotto una serie di inconvenienti, e
questo capita tutte le volte che appunto ci sono eventi particolarmente
intensi che coinvolgono il territorio collinare; questo chiama in causa una
serie di aspetti tra cui il tema della difesa del territorio collinare,
quindi io colgo l'occasione per sottolineare la necessità, che peraltro è
già contenuta, come dicevo, nel documento preliminare, che questo tema
venga dal PSC tradotto in atti, strategie, procedimenti precisi e concreti
che coinvolgano in prima persona i diversi soggetti, anche e direi
soprattutto privati, che nella collina e sul territorio collinare vivono,
proprio perché io credo che la difesa idrogeologica e l'assetto stabile del
territorio collinare debba essere garantito certamente da un lato da
interventi anche di carattere pubblico, di cui anche lo stesso Comune deve
farsi carico, ma non può realizzarsi senza la partecipazione attiva dei
proprietari dei terreni, proprietari che peraltro sono e verranno
certamente chiamati in causa attraverso tutte le attività di partecipazione
e di concertazione che il PSC prevede. Grazie.
inviato il 05/08/2006 18:23:41