Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 17 - 7 - 06 DELIBERA VARIANTE COLLINA

Grazie,  Presidente. Io vorrei intervenire per dare un giudizio positivo di
questo  atto,  della  delibera  che ci viene presentata sulla collina; è un
parere consapevole, perché abbiamo avuto la possibilità in più occasioni di
discutere  nel  merito  di  questo  oggetto  in  Commissione.  Io non sto a
richiamare  i  motivi per i quali ne do un giudizio favorevole ma i diversi
contenuti  di questa variante meritano a mio giudizio apprezzamento. Vorrei
toccare soprattutto gli aspetti su cui, in particolare il collega Monaco si
soffermava  anche  in  Commissione,  ma  anche attraverso questo ordine del
giorno  che è stato presentato: io credo che il nodo principale che è stato
sollevato  in  Commissione  dalla  minoranza e di cui in qualche modo anche
questo  ordine si fa interprete, è un giudizio di non tempestività rispetto
a  questo  atto: che bisogno c'è di assumere questa variante oggi visto che
tra  non molto avremo il PSC? Allora su questo, anche in base agli elementi
che  ha  fornito  l'Assessore  in precedenza, il giudizio a mio avviso deve
essere  diverso:  qui  si  tratta di assumere un provvedimento che mette in
salvaguardia  il  territorio collinare per un periodo di tempo che non sarà
ancora brevissimo, perché non si misura con i tempi di approvazione del PSC
ma  con  i tempi di approvazione del POC, del Piano Operativo Comunale, che
non  saranno  brevi. Dopodiché adesso Monaco argomentava e diceva: "Beh, mi
pare  che  però comunque andare a cancellare queste schede" - e ne dava una
illustrazione  anche molto dettagliata - "non rappresenti poi di per sé una
grandissima  salvaguardia  perché  queste  venti  previsioni  di per sé non
stravolgerebbero  la  nostra  collina".  Io posso anche condividere questo,
resta  il  fatto  che si tratta di attribuire ad ogni strumento il valore e
l'efficacia  che  deve  avere.  A me pare che in qualche modo cancellare la
lavagna,  anche  se  è una lavagna che oggi non sarebbe piena di tantissime
cose,  e lasciarla quindi vuota, pronta e disponibile perché venga riempita
dal PSC nella sua versione prossima, sia un elemento positivo che ci libera
da  ogni  tipo  di  condizionamento  in  questo  senso.  E  qui  mi collego
all'ordine  del  giorno  che  è stato presentato, sul quale ho una serie di
riserve,  perché  mi pare proprio che questo ordine del giorno non colga la
tempistica  dei  provvedimenti  urbanistici  di  carattere  generale che ci
troviamo  ad  esaminare  in  Consiglio.  Quando  nell'ordine  del giorno si
ritiene  che  debbano  essere  indicati  i  criteri  di fondo verso i quali
orientare,  il PSC mi pare che si dimentichi il fatto che questi criteri di
fondo  sono  già  contenuti  nel documento preliminare del PSC e sono direi
declinati  anche  in  maniera piuttosto precisa, tant'è che il mio giudizio
positivo  sulla  variante  nasce  anche dal fatto che questa variante è del
tutto  coerente,  da  questo punto di vista, con questi criteri e indirizzi
che il documento preliminare del PSC contiene. Dopodiché gli altri elementi
di  carattere  progettuale e futuro che l'ordine del giorno individua, a me
paiono  da  questo  punto  di  vista  per  certi aspetti fin troppo rigidi,
proprio perché anticipano in qualche modo qualche cosa che tocca appunto al
PSC e ai piani attuativi del PSC stesso tradurre in scelte concrete. Quindi
escludere  ogni  altro  di sviluppo dell'edilizia residenziale, e prevedere
solo  attività  sportiva  e  ricreativa  e del tempo libero: mi pare che in
qualche   modo  questo  ordine  del  giorno  anticipi,  sia  pure  in  modo
inevitabilmente  general  generico,  una  serie di scelte che non è oggi il
momento  di  andare  a  indicare.  Infine  anche  l'ultimo  invito,  che  è
condivisibile  dal  punto di vista della filosofia di fondo, (cioè il fatto
che  il  PSC  del  Comune di Bologna nasca in coerenza con i PSC dei Comuni
limitrofi,) a me pare condivisibile anche se lo strumento che ha il compito
di  garantire  questa  coerenza esiste già. Può piacere o non piacere, vedo
che  il  collega  Monaco sorride, immagina quello che sto per dire, ma è il
PTCP  della  Provincia.  Quindi le mie perplessità rispetto a questo ordine
del  giorno,  credo di averle motivate. Riconfermo il consenso al documento
che  ci  è  stato  presentato  della  variante collinare. Ne approfitto per
aggiungere  una  sottolineatura  che  nasce anche un po' dall'attualità che
abbiamo  vissuto nelle scorse settimane rispetto alla collina: mi riferisco
al  tema  dell'assetto  idrogeologico  della  collina  stessa,  tema che il
documento  preliminare  del  PSC  contiene  già  in  maniera a mio giudizio
sufficientemente  precisa.  Però  visto che ricorrentemente capitano fatti,
come  pochi  giorni fa, per cui un evento concentrato nella zona collinare,
in particolare in via San Mamolo, ha prodotto una serie di inconvenienti, e
questo  capita  tutte  le  volte che appunto ci sono eventi particolarmente
intensi che coinvolgono il territorio collinare; questo chiama in causa una
serie  di  aspetti  tra  cui il tema della difesa del territorio collinare,
quindi  io  colgo l'occasione per sottolineare la necessità, che peraltro è
già  contenuta,  come  dicevo,  nel  documento preliminare, che questo tema
venga  dal PSC tradotto in atti, strategie, procedimenti precisi e concreti
che  coinvolgano  in  prima  persona  i  diversi  soggetti,  anche  e direi
soprattutto  privati,  che nella collina e sul territorio collinare vivono,
proprio perché io credo che la difesa idrogeologica e l'assetto stabile del
territorio  collinare  debba  essere  garantito  certamente  da  un lato da
interventi  anche di carattere pubblico, di cui anche lo stesso Comune deve
farsi  carico,  ma  non  può realizzarsi senza la partecipazione attiva dei
proprietari   dei   terreni,  proprietari  che  peraltro  sono  e  verranno
certamente chiamati in causa attraverso tutte le attività di partecipazione
e di concertazione che il PSC prevede. Grazie.

inviato il 05/08/2006 18:23:41

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