Molto brevemente, nel preannunciare già il voto favorevole del nostro
Gruppo a questo ordine del giorno, qualche considerazione. Intanto sarebbe
certamente meglio avere più tempo per dibattere e discutere un tema di
questa importanza. Credo che ci siano ragioni di urgenza legate proprio
all'imminenza di queste elezioni e quindi al fatto che questo ordine del
giorno in qualche modo sia tempestivo. A me sembra che questo ordine del
giorno ed anche l'ordine del giorno che abbiamo votato poco fa, sia pure
per motivi diversi, entrambi - e in questo senso riscuotono il mio
apprezzamento - rappresentino anche occasioni nelle quali il nostro
Consiglio comunale e l'Amministrazione di Bologna dimostrano una capacità
di attenzione che va oltre quelli che sono i confini della città e le
problematiche della città. Non come alibi per non occuparci di esse; direi
che questo Consiglio comunale di oggi, come peraltro quello precedente,
anche con le maggiori possibilità che ci sono date dalla nuova
organizzazione, sono il segno di una capacità di non trascurare le
questioni locali amministrative importanti avendo anche questo sguardo
proiettato oltre i nostri confini. Allora nel merito io non ho molto da
dire se non che, come peraltro anche riconoscevano i Consiglieri di
minoranza che si sono espressi, c'è da guardare con attenzione e da
incoraggiare, per quanto sta in noi, il processo di democrazia che pare
essersi avviato nel Congo. Io credo che da questo punto di vista questi
atti che il Consiglio comunale può produrre su queste tematiche siano
importanti, come in questo caso avviene; che da un lato dicano qualche cosa
che ha poi coerenza rispetto a quelli che sono i comportamenti che come
forze politiche del Consiglio cerchiamo di mettere in atto rispetto alle
competenze più specifiche che abbiamo e dall'altra che contengano anche dei
segni il più possibile concreti. Certo, di una concretezza che comunque si
misura con i temi che l'ordine del giorno affronta, e non c'è dubbio che
rispetto a un tema come le elezioni in Congo la concretezza ha certamente
dei limiti. E tuttavia da questo punto di vista mi pare che
l'incoraggiamento e il sostegno a queste missioni che si svolgeranno nei
prossimi giorni meritino il nostro voto favorevole. Su questo vorrei dire -
e mi rivolgo al collega Monaco, di cui mi ha un po' colpito questo giudizio
un po' sbrigativo che veniva dato anche rispetto a certe sigle - che io non
credo che si possano definire tout-court "professionisti della pace" come
se fossero pronti a fare del turismo in tutte le occasioni che si possono
cogliere; direi che sigle come " Beati i costruttori di pace" e altre che
qui non sono elencate, come "Pax Cristi", non sono sigle di comodo ma
stanno a testimoniare una grande attenzione e un grande impegno, anche
personale, che paga anche di persona gli oneri ed i rischi di certe
missioni. Questo lo volevo dire, senza alcuna polemica ma proprio perché
credo che non soltanto la missione dell'Unione europea ma anche missioni di
carattere più volontario meritino da questo punto di vista il nostro
appoggio, così come questo ordine del giorno fa. Grazie.
inviato il 12/07/2006 18:32:25