Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 10 - 7 -2006 IN RICORDO DI GIANNI SELLERI

Grazie,  Presidente.  Con  questo breve ricordo di Gianni Selleri che ci ha
lasciati  giovedì scorso, spero di interpretare il pensiero ed i sentimenti
di  quanti  colleghi  seduti  in  quest'aula, cittadini bolognesi e non, lo
conoscevano,  lo  stimavano,  gli volevano bene. Nei settant'anni della sua
vita piena ed intensa, Selleri di cui ero amico da quarant'anni, ha operato
con  impegno  tanto  grande  e qualificato quanto umile e disinteressato su
molti  versanti,  da  quello  dello studio e della ricerca (come docente di
psicologia  sociale  presso  il  Dipartimento  di  psicologia  della nostra
università,  autore  di  libri e monografie sulla psicologia dell'handicap,
collaboratore  di  riviste  specializzate sui temi giuridici, psicologici e
sociali  dell'autonomia e della partecipazione degli handicappati) a quello
della  politica  e  delle  istituzioni, attivo nella Democrazia Cristiana e
presente  in quest'aula, com'è già stato ricordato, nell'84-'85, ma anche a
livello    nazionale,   come   esperto   e   consulente   di   legislazione
socio-assistenziale  sui  problemi  dell'autonomia  e dell'integrazione dei
disabili (riabilitazione, inserimento scolastico, formazione professionale,
collocamento  al  lavoro, barriere architettoniche) a quello, infine, della
promozione  della rappresentanza dei diritti civili e sociali dei portatori
di  handicap.  Aveva  fondato  nel  1957  l'Aniep,  di  cui era Presidente,
conducendo   innumerevoli   battaglie   per   il  superamento  normativo  e
soprattutto  culturale  dei pregiudizi che sono alla base dell'isolamento e
dell'esclusione  sociale dei diversi. Sono stato personalmente testimone di
diversi episodi accaduti sulla riviera romagnola - l'Aniep gestisce tuttora
una  casa  di vacanza a Igea Marina dove ho spesso soggiornato anche con la
mia  famiglia  - episodi di discriminazione degli handicappati nei locali e
negli  esercizi pubblici, denunciati e contrastati con successo da Gianni e
dalla  sua  associazione. Se oggi questo ormai è un ricordo del passato, lo
si  deve  in  gran  parte  a  lui.  In queste battaglie condotte con grande
determinazione  ed  impegno  civile,  profondendo in esse risorse morali ed
intellettuali,  Gianni ha avuto al fianco la sua compagna, Carla Battaglia,
essa   pure   handicappata,   impegnata  socialmente  e  politicamente:  fu
Consigliera   comunale  tra  il  '95  ed  il  '96  nel  Gruppo  Due  Torri,
prematuramente  deceduta  dieci  anni  orsono.  La vita di Gianni e Carla è
stata  piena, intensa, assai feconda, pur senza aver potuto fare esperienza
della maternità e paternità in senso fisico, feconda perché la loro vita ha
comunque  dato  molto  frutto  per tante persone ed è stata anche, credo di
poterlo  dire, una vita felice. Definirli "diversamente abili" non è quindi
un  eufemismo  ipocrita,  ma  un  riconoscimento  di capacità, di doni e di
risorse   non   comuni.  Gianni  Selleri  in  particolare  ci  consegna  la
testimonianza di una vita spesa per affermare la piena dignità ed il valore
di  ogni  persona  umana,  a prescindere dal suo aspetto fisico e dalle sue
capacità intellettuali e per l'accettazione non pietistica della diversità.
Il  suo  impegno  non  era  finalizzato  al conseguimento di privilegi o di
benefici   e  compensazioni  assistenziali,  ma  per  il  riconoscimento  e
l'affermazione dei diritti e della giustizia. Ho avuto modo, ad esempio, di
seguire  da  vicino  in questi mesi i suoi rapporti con l'assessore Zamboni
per  un'applicazione  rigorosa  del  sistema  dei  permessi  auto  per  gli
invalidi.  Gianni,  infine,  era  un  credente  e  la sua fede autentica ha
certamente  ispirato  la  sua  vita  e le sue scelte. Nel momento in cui ha
termine  la  sua  presenza  terrena  in  mezzo  a  noi, riconosco in lui la
conferma  delle  parole del Vangelo: "L'amore è più forte della morte", nel
senso  che  i  segni  d'amore  che  Gianni  ha  profuso  a  piene mani, gli
sopravvivono. Grazie.

inviato il 12/07/2006 18:30:59

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