Nell'annunciare il voto favorevole del nostro Gruppo, volevo fare un
brevissimo commento sul dibattito che c'è stato, perché mi sembra che
davvero i temi urbanistici rappresentino una cartina di tornasole per dare
dei giudizi di coerenza, di continuità, di discontinuità. Ci troviamo
davanti a diversi oggetti di diverso peso, dal PSC a questi Piani
Particolareggiati, Ex Mercato, Lazzaretto, a progetti specifici, (via della
Villa, lo stesso progetto del Golf le aree che sono state acquisite sopra
Villa Mazzacurati). A me sembra che non ci sia stato da parte
dell'Amministrazione da questo punto di vista in questi anni, un
atteggiamento che tendeva a negare tutto quello che era stato fatto in
passato, ci mancherebbe altro, sarebbe stata una scelta suicida e che
contrastava anche con una continuità tecnica che c'è stata. Mi pare che ci
sia stata la capacità, che io apprezzo, oggetto per oggetto, di portare
quelle modifiche, in qualche caso anche di cancellare delle scelte, in
altri casi di dare continuità: mi pare che per esempio il discorso del
Lazzaretto rappresenti questa continuità fino in fondo, ma volta a volta -
ripeto - di cancellare o introdurre degli adeguamenti o anche dare una
continuità e non in modo arbitrario, sulla base di scelte che si
riconducono tutte al tema della partecipazione. Mi sembra che tutti siamo
per la partecipazione, ci mancherebbe, dopodiché però, quando siamo messi
alla prova, in concreto, non sempre si è coerenti, a mio giudizio: cioè la
partecipazione, che c'è stata su questo tema dell'Ex mercato, io la reputo
un'esperienza positiva. I tempi che sono stati necessari a me non paiono
esagerati.
Anche sul PSC c'è stata una discontinuità parziale, non c'è dubbio, il
percorso era arrivato ad un certo punto. Mi pare che i tempi non sono
tempi inaccettabili se diamo alla partecipazione il giusto valore perchè la
partecipazione richiede anche del tempo, ma è tempo spesso bene, perché è
tempo che serve a migliorare i progetti, a rendere dei progetti stessi
consapevoli i cittadini e se non si fanno questi passaggi poi si va
incontro a dei rimpalli molto negativi che fanno perdere, guarda caso, più
tempo. Mi viene in mente, non siamo in materia urbanistica in senso
stretto, il discorso della centrale Segantini, ma qui non sto dicendo
"Cattivi gli uni e bravi gli altri"; è che il tema della partecipazione va
preso sul serio e declinato fino in fondo, anche con le sue conseguenze di
rallentamento dei processi, ma che rallentamenti alla fine secondo me non
sono. Quindi, ripeto, in questo non vedo nulla di male, mi pare che ci sia
stata una capacità, che io apprezzo, di volta a volta di dare continuità o
introdurre anche degli elementi innovativi, perché la partecipazione - e
concludo davvero - non è soltanto di tipo formale. Perché è chiaro che di
assemblee se ne fanno, di consultazioni se ne fanno, però una cosa è
vederli soprattutto come un adempimento indispensabile ed ineliminabile,
altra cosa è vederli come momenti nei quale si ascoltano davvero i
cittadini e, nei limiti del possibile, si tiene conto anche delle loro
proposte e quindi è una fase di ascolto non perché la si deve comunque
fare, ma se ne traggono anche alcune conclusioni. Grazie.
inviato il 12/07/2006 18:29:28