Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 31 - 3 - 2006 ACCORDO DI PIANIFICAZIONE SUL PSC PROVINCIA-COMUNE

Grazie,  Presidente.  Io  vorrei  innanzitutto  collocare  questo passaggio
all'interno  dell'itinerario  lungo  e  impegnativo  che  ci  sta  portando
dall'elaborazione  verso l'approvazione del Piano Strutturale Comunale. Noi
abbiamo  avuto già occasione in diversi momenti di approfondire questo tema
importante.   Come   Commissione  abbiamo  in  particolare,  all'inizio  di
quest'anno,   il   13  gennaio,  esaminato  il  documento  preliminare,  ma
raccogliendo   anche   sollecitazioni   che   venivano   dalla   minoranza,
opportunamente, abbiamo poi programmato una serie di riunioni che ci stanno
già  dando  la  possibilità  di  approfondire  adeguatamente  le  parti più
importanti  di questo documento, preliminarmente alla sua adozione. Abbiamo
già  trattato  del  sistema  ambientale,  tratteremo  martedì  prossimo del
sistema  insediativo,  esamineremo  successivamente  i poli funzionali e il
tema   dell'attuazione  del  Piano  attraverso  il  POC  e  in  particolare
attraverso lo strumento della perequazione urbanistica. Il passaggio che ci
viene  proposto oggi, l'accordo di pianificazione tra Comune e Provincia, è
un  atto  importante  in  quanto,  come diceva già l'Assessore, sancisce un
accordo  non  scontato - e su questo tornerò fra poco - tra due Istituzioni
che hanno competenze complementari in materia urbanistica e territoriale, e
l'approvazione  di  questo atto permetterà di abbreviare la fase successiva
di  adozione  e  di  approvazione  del  piano  proprio perché verificare un
consenso  ed  un  accordo  tra  Comune  e  Provincia  permette  appunto  di
accelerare  le  fasi  successive.  Non  posso  fare  a  meno  di  replicare
brevemente alle osservazioni che faceva il collega Monaco, senza ovviamente
intenzione di fargli cambiare idea ma credo che alcune cose vadano dette in
riferimento   alle  sue  affermazioni,  che  appunto  erano  di  due  tipi:
riguardando  da  un  lato  il metodo e dall'altro il merito. Per quello che
riguarda il metodo, non si può affatto considerare questo passaggio come un
passaggio  scontato; un accordo tra il Comune capoluogo e l'Amministrazione
provinciale  è  qualcosa  che  non  è legato automaticamente all'omogeneità
politica  delle  due  Istituzioni,  è  un  accordo  che permette appunto di
passare da una visione di carattere sovraordinato e gerarchico, come diceva
Monaco,  ad  una  condizione  di  concertazione e di adesione consapevole e
convinta   a   un   comune  vedere  e  ad  una  comune  impostazione  della
pianificazione    urbanistica    e   territoriale.   La   Legge   regionale
opportunamente  attribuisce  all'Amministrazione  provinciale,  per  le sue
dimensioni  territoriali,  i  compiti  di  pianificazione  di area vasta. È
chiaro  che  il  Comune  di  Bologna  non è un Comune qualunque ma anche il
Comune  di  Bologna  nelle  decisioni che riguardano l'utilizzo del proprio
territorio  non  può  fare  a  meno  di  tenere  conto  dello  sviluppo del
territorio  immediatamente  limitrofo  ma  più  in  generale del territorio
amministrato  dalla  Provincia  di  Bologna. Questo, dal punto di vista del
metodo,  io credo che sia assolutamente corretto, e non è legato unicamente
ad   una  visione  burocratica  o  gerarchica  propria  della  legislazione
regionale ma è qualcosa che sta nei fatti, sta appunto nel fatto che nessun
Comune   può   pensare   di   pianificare   l'uso  del  proprio  territorio
indipendentemente da chi gli sta attorno. Gli aspetti infrastrutturali ed i
poli  insediativi  sono  questioni che non possono essere decisi Comune per
Comune;  basta dire questo per stabilire e, credo, convincere del fatto che
appunto  questa  differenza di competenze istituzionali è logica e, ripeto,
non era affatto scontato che questo accordo ci fosse. Non si può parlare di
una  subordinazione  e  del  fatto  che  il  Comune di Bologna ha accettato
pedissequamente  impostazioni  che vengono dal PTCP; il problema vero è che
questa  volta  le  due  visioni  coincidono.  E  anche  chiamare  in  causa
l'architetto  Cavalcoli  mi  pare  che non sia in coerenza col discorso che
faceva  il  collega  Monaco, perché non si capirebbe perché se l'architetto
Cavalcoli,   protagonista   tecnico   del  PTCP   avesse  in  qualche  modo
contribuito a far affermare alla Provincia questo suo ruolo gerarchico, poi
sia  stato  tolto  di mezzo. il PTCP è rimasto quello di prima, non è stato
cambiato  dopo  che  Cavalcoli  se n'è andato. Il Settore di Pianificazione
territoriale  della  Provincia  continua  ad essere diretto dai più stretti
collaboratori   dell'architetto   Cavalcoli,  quindi  le  ragioni  per  cui
Cavalcoli  se  n'è  andato  non  hanno alcuna attinenza con il rapporto che
esiste  tra la pianificazione territoriale di cui è competente la Provincia
e la pianificazione urbanistica comunale. Dopodiché, rispetto ai discorsi e
ai  temi di sostanza: essi sono importanti ma segnano proprio la differenza
che questo Piano Strutturale, per come lo si sta elaborando, segna rispetto
alle  elaborazioni  precedenti.  Proprio  il tema delle infrastrutture e il
tema insediativo rappresentano quei cambiamenti consapevoli e convinti, che
non  sono  quindi l'effetto di una subordinazione del Comune alla Provincia
ma  sono  la conseguenza di una concertazione consapevole: è stato messo in
piedi  un organismo sia a livello istituzionale che tecnico, intercomunale,
che  ha  portato  a questi risultati. Sulle infrastrutture: collega Monaco,
sul  Passante nord si può discutere, ci sono opinioni diverse, ma credo che
sia  comunque  innegabile  che il Passante nord rappresenterà per la nostra
città  un  alleggerimento rispetto al carico di mobilità che l'autostrada e
la  complanare  portano  e   di  qui  ci  rendiamo conto tutte le volte che
andiamo  a verificare i livelli di inquinamento atmosferico perchè sappiamo
che  una buona parte del contributo inquinante dato dal traffico alla città
di  Bologna,  dipende  proprio  da  questo  sistema.  Ma  anche  il sistema
insediativo,  rispetto  al  quale  il  PSC  ha  operato  alcune  correzioni
significative  nei  confronti  delle  edizioni  precedenti,  è da vedere in
relazione  alle  scelte  sia per quello che riguarda il sistema ferroviario
metropolitano,  prevedendosi  appunto  i  nuovi insediamenti, anche di area
vasta,  collegati  al  servizio  ferroviario metropolitano, e che una parte
dell'edilizia sociale necessaria all'area bolognese trovi risposta in parte
all'interno  del  Comune di Bologna e in parte nei Comuni limitrofi. Quindi
questo  sta ancora a confermare l'assoluta necessità di questi accordi, che
non  sono  quindi  il risultato di una visione gerarchica ma di un processo
positivo  di  accordo  e  di  concertazione.  Gli  stessi  poli  funzionali
rispondono  a  questa logica evidentemente, e quindi volta a volta rispetto
ai   principali   poli   funzionali  si  può  pensare  a  provvedimenti  di
decentramento  oppure  a  provvedimenti  di crescita concertata rispetto ai
poli principali già esistenti in città. Anche il tema della perequazione ha
due  dimensioni:  c'è un discorso di perequazione urbanistica che il Comune
di  Bologna  si  prepara ad attuare, e sul quale avremo modo di soffermarci
per  approfondirne i caratteri, e c'è un tema di perequazione territoriale,
che  significa misure di compensazione tra i diversi Comuni rispetto a quei
Comuni  per  i  quali  si  prevedono maggiori insediamenti - in particolare
insediamenti produttivi, perché ci sono le condizioni ambientali - e Comuni
per  i  quali  questi  insediamenti  non  ci  sono  ma che non è giusto che
soffrano  per  la  mancanza  dei cespiti che da questi insediamenti possano
derivare. Quindi a me pare che negare il tema di una pianificazione di area
vasta  sia negare l'evidenza dei fatti. Quindi in questo senso c'è tutto il
nostro  consenso, come Gruppo, a questo accordo, che è appunto propedeutico
al  prosieguo più accelerato, anche se sempre rispettoso della necessità di
discutere  i  prossimi  passaggi,  in particolare il momento dell'adozione,
delle fasi successive del Piano Strutturale Comunale. Grazie
.

inviato il 10/04/2006 18:24:08

©2008 www.stranigiorni.com