Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 20 - 3 - 2006 NUOVO REGOLAMENTO ASILI NIDO

Grazie,  Presidente.  Come  copresentatore insieme alla collega Migliori di
questo ordine del giorno e anche come Consigliere che ha cercato di seguire
da  vicino  l'elaborazione,  la crescita di questo regolamento, vorrei dire
alcune  cose.  Partirei  anch'io  da  un  giudizio  positivo  sul  percorso
partecipativo  che ha accompagnato la genesi di questo regolamento: è stato
un  percorso  a  mio  giudizio sufficientemente lungo ed approfondito, come
peraltro  il  tema  meritava.  Lo  dico  in  qualche modo anche anticipando
risposte preventive a critiche che credo verranno avanzate dalla minoranza,
e  che  sono  state  formulate già in sede di Commissione (credo che ci sia
stata  anche  una conferenza stampa a questo riguardo). Non sono abituato a
difendere  comunque  gli  atti di questa maggioranza, ma dire che su questo
atto  non  c'è  stato  un  percorso  partecipativo  sufficiente  mi sembra,
francamente,  che  non  sia  vero.  C'è stato un percorso che, come è stato
detto  dall'Assessore,  ha  utilizzato  vari  strumenti,  sia strumenti non
istituzionali,  che  non hanno poi avuto in effetti, come talvolta vediamo,
grandissimo  riscontro,  (e  tuttavia è sempre giusto metterli in atto), ma
c'è  stato un percorso istituzionale nei Quartieri, anche negli asili nido,
gli asili nido stessi sono stati sede di confronto a questo riguardo; ma al
di  là del fatto che il percorso c'è stato, posso testimoniare direttamente
che  il  percorso  è  servito  (già  lo  diceva  l'Assessore  ma anch'io lo
testimonio  personalmente) perchè quello che noi ci troviamo davanti adesso
è  un  atto  diverso  da  quello con cui si era partiti già a seguito di un
lavoro  fatto  da  un  gruppo  di  lavoro.  Si  potrebbero  citare tutte le
modifiche  che sono intervenute, io ne richiamo una sola, salvo l'altra che
poi citerò alla fine del mio intervento: per esempio all'inizio non mi pare
che fosse previsto il caso, come criterio prioritario, della presenza nella
famiglia,  di  un  fratellino o di una sorellina, con handicap e questa era
stata una situazione che non era valutata con il regolamento attuale mentre
situazioni  di  questo  tipo  rappresentano certamente situazioni di carico
familiare  particolare.  E' chiaro che qui è legittimo che ciascuno esprima
la  propria  opinione, anche perché Forza Italia in particolare ha fatto un
lavoro  che  si  è  tradotto in proposte assai tardive e di cui si è potuto
solo  prendere atto e recepire soltanto qualche cosa; insomma, onestamente,
non  credo  che si possa lamentare il fatto che non c'è stato tempo di fare
delle   proposte   migliorative   su   questo   documento.  Ecco,  un'unica
osservazione  che  ho  già  avuto modo di fare in Commissione, la farei, ma
vale  a  futura  memoria e vale credo per tutti i documenti importanti come
questo che appunto attraversano un percorso di consultazione in particolare
nei  quartieri.  Credo  che  proprio  per  una  possibilità  di lettura più
trasparente   delle   osservazioni   che   i  quartieri  fanno,  di  quelle
osservazioni  che  vengono  recepite,  di  quelle  che non vengono recepite
motivatamente,  sarebbe  meglio  che si desse conto attraverso un documento
specifico,  com'è  avvenuto  per esempio sul piano merci, (e qui ne dò atto
all'Assessore Zamboni che è presente). Non dico questo per dire che non c'è
stata  trasparenza  ma  forse questo sarebbe stato un documento che avrebbe
permesso   ancora   meglio    di   apprezzare   i  contenuti  del  percorso
partecipativo.  Vorrei  anche  sottolineare il fatto che sono state fornite
tabelle nelle ultime fasi di questo lavoro, non vere e proprie simulazioni,
in  quanto fatte utilizzando le domande di iscrizione dell'anno precedente,
che  hanno  permesso  di  provare  a  vedere  che  cosa  potrebbe succedere
applicando  i  nuovi  criteri,  in particolare l'ISEE. Quindi si è visto da
queste tabelle, che sono particolarmente interessanti, che circa l'8, quasi
il  9%  dei  bambini  sono  entrati,  giustamente,  ed i criteri attuali lo
confermano,  in  quanto  bambini  portatori  di handicap o comunque bambini
inseriti  in  famiglie  problematiche,  seguite dai Servizi: questo però dà
anche  una  misura  a  questa priorità. L'altro dato interessante di queste
tabelle  è  che,  con i criteri attuali ed in particolare con quel criterio
che prevedeva, in maniera molto ampia, troppo ampia, il caso della famiglia
monogenitorale  (quindi due genitori che hanno riconosciuto il bambino, con
residenze  diverse  e  che  avevano,  con i criteri attualmente validi, una
priorità,  priorità  che  ha pesato molto, effettivamente, ha pesato per il
15%  del  totale)  sono  entrati  245  bambini  che  rientravano  in questa
categoria  e solo 4 che appartenevano a questa categoria non hanno avuto il
posto,  a  fronte invece di 464 bambini appartenenti alla categoria dei due
genitori  che  lavorano  entrambi  che  sono  stati  esclusi.  Ecco,  avere
eliminato  questo  criterio,  lo  diceva  già  l'Assessore  ma io lo vorrei
sottolineare,  è  a  nostro  giudizio  un  elemento importante. Dopodiché è
chiaro  che  i  criteri  sono  sempre  discutibili. In tutta questa fase di
discussione  che  c'è stata, a me veniva in mente, (scusate l'autocitazione
che  dice  anche  da quanti anni mi interesso di questi problemi) che negli
anni  '70,  quando  si  facevano  le  graduatorie  per  i nidi, si andava a
valutare la situazione dei nonni, con delle richieste di informazione anche
estremamente  delicate  e prive poi di significato, perché insomma, anche i
nonni  validi  a  casa  non  è  che  di  per  sé  debbano  essere  caricati
obbligatoriamente di questo compito. Si guardava con sospetto, (addirittura
mi  pare  li  si  escludeva  o li si metteva comunque in coda) i lavoratori
autonomi,  partendo  dal  presupposto che le loro dichiarazioni dei redditi
erano  comunque  e  a prescindere dichiarazioni false, il che evidentemente
non è di per sé corretto. Quindi, a me sembra che i criteri che ci troviamo
davanti,  che  intrecciano da un lato delle priorità legate alla condizione
del  bambino  alla  sua  condizione  di  fragilità per handicap o come caso
sociale  o  legato alla possibilità di un solo genitore di accudirlo, (ma a
questo  punto  ha  ristretto  questa  casistica  in  maniera  opportuna)  o
entrambi,  intrecciati con il discorso dell'ISEE siano giusti. Anche qui io
ho sentito critiche nell'utilizzo dell'ISEE. L'ISEE già nei criteri attuali
veniva  utilizzato,  perché  di fatto era l'ISEE che contava a stabilire la
graduatoria;  dopodiché  l'introduzione di fasce ISEE numerose e rigide fin
dal prima applicazione avrebbe lasciato credo perplessi tutti noi. A questo
punto  la mediazione di flessibilità che prevede l'utilizzo di fatto di due
sole  fasce,  una  sufficientemente  ampia,  mi pare, ad escludere soltanto
redditi  veramente  molto  elevati  ma che ricomprenda al suo interno anche
situazioni  sociali non critiche, che è giusto che abbiano accesso al nido,
ci  sembra  una  soluzione  equilibrata per poter poi verificare meglio che
cosa  succede  e  quindi  prevedere nell'anno successivo una eventuale - ma
tutta  da valutare e da discutere - introduzione di altre fasce. Mi avvio a
concludere,  sottolineando  l'importanza  dei controlli; anche qui è chiaro
che quel criterio che ha suscitato molte critiche in passato e che adesso è
stato  eliminato  era anche critico perché non c'era un controllo. Oggi c'è
la  possibilità di utilizzare direi la Guardia di Finanza, più ancora della
Polizia  Municipale,  (ciascuno  io credo che deve fare il suo mestiere: la
Polizia  Municipale,  di  cui  siamo in attesa di una ristrutturazione, può
avere  compiti  importanti,  ma  mi  chiedo se debba essere impegnata in un
lavoro  di  questo tipo). Credo che la Guardia di Finanza, visto che qui si
tratterà  soprattutto di valutare degli aspetti di carattere economico, sia
lo  strumento  più  indicato, posto che è stata tolta di mezzo la questione
della  residenza,  che  ha  suscitato  tante  diffidenze  e tante critiche.
L'ultima  cosa  che  vorrei dire, visto che a questo noi teniamo molto ed è
uno  dei  passaggi dell'ordine del giorno del quale siamo copresentatori, e
mi  fa  piacere  che  l'assessore  Virgilio  lo  abbia  ripreso  nella  sua
introduzione demandando, diciamo, ad una riconsiderazione dell'applicazione
dell'ISEE  una attenzione particolare a questo aspetto: cioè a noi pare che
una  volta che si è tolta di mezzo quella interpretazione molto ampia della
famiglia  con  i  genitori  residenti  in luoghi diversi, a questo punto il
considerare comunque l'ISEE relativo unicamente al genitore con il quale il
bambino,  apparentemente  almeno,  convive,  può  essere un elemento che fa
rientrare dalla finestra quello che si era voluto escludere dalla porta. Ci
pare che la normativa ISEE consenta in casi particolari questa possibilità,
non  è  certamente  un  tema  da  regolamento,  è  un  tema  però sul quale
richiamiamo  l'attenzione della Giunta proprio all'interno di un riesame di
carattere  generale  di questo strumento, dell'ISEE, che a noi pare davvero
lo strumento giusto da utilizzare, ma proprio per averne un utilizzo il più
possibile equo. Con questo concludo e ringrazio.

inviato il 03/04/2006 20:31:32

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