Grazie, Presidente. Come copresentatore insieme alla collega Migliori di
questo ordine del giorno e anche come Consigliere che ha cercato di seguire
da vicino l'elaborazione, la crescita di questo regolamento, vorrei dire
alcune cose. Partirei anch'io da un giudizio positivo sul percorso
partecipativo che ha accompagnato la genesi di questo regolamento: è stato
un percorso a mio giudizio sufficientemente lungo ed approfondito, come
peraltro il tema meritava. Lo dico in qualche modo anche anticipando
risposte preventive a critiche che credo verranno avanzate dalla minoranza,
e che sono state formulate già in sede di Commissione (credo che ci sia
stata anche una conferenza stampa a questo riguardo). Non sono abituato a
difendere comunque gli atti di questa maggioranza, ma dire che su questo
atto non c'è stato un percorso partecipativo sufficiente mi sembra,
francamente, che non sia vero. C'è stato un percorso che, come è stato
detto dall'Assessore, ha utilizzato vari strumenti, sia strumenti non
istituzionali, che non hanno poi avuto in effetti, come talvolta vediamo,
grandissimo riscontro, (e tuttavia è sempre giusto metterli in atto), ma
c'è stato un percorso istituzionale nei Quartieri, anche negli asili nido,
gli asili nido stessi sono stati sede di confronto a questo riguardo; ma al
di là del fatto che il percorso c'è stato, posso testimoniare direttamente
che il percorso è servito (già lo diceva l'Assessore ma anch'io lo
testimonio personalmente) perchè quello che noi ci troviamo davanti adesso
è un atto diverso da quello con cui si era partiti già a seguito di un
lavoro fatto da un gruppo di lavoro. Si potrebbero citare tutte le
modifiche che sono intervenute, io ne richiamo una sola, salvo l'altra che
poi citerò alla fine del mio intervento: per esempio all'inizio non mi pare
che fosse previsto il caso, come criterio prioritario, della presenza nella
famiglia, di un fratellino o di una sorellina, con handicap e questa era
stata una situazione che non era valutata con il regolamento attuale mentre
situazioni di questo tipo rappresentano certamente situazioni di carico
familiare particolare. E' chiaro che qui è legittimo che ciascuno esprima
la propria opinione, anche perché Forza Italia in particolare ha fatto un
lavoro che si è tradotto in proposte assai tardive e di cui si è potuto
solo prendere atto e recepire soltanto qualche cosa; insomma, onestamente,
non credo che si possa lamentare il fatto che non c'è stato tempo di fare
delle proposte migliorative su questo documento. Ecco, un'unica
osservazione che ho già avuto modo di fare in Commissione, la farei, ma
vale a futura memoria e vale credo per tutti i documenti importanti come
questo che appunto attraversano un percorso di consultazione in particolare
nei quartieri. Credo che proprio per una possibilità di lettura più
trasparente delle osservazioni che i quartieri fanno, di quelle
osservazioni che vengono recepite, di quelle che non vengono recepite
motivatamente, sarebbe meglio che si desse conto attraverso un documento
specifico, com'è avvenuto per esempio sul piano merci, (e qui ne dò atto
all'Assessore Zamboni che è presente). Non dico questo per dire che non c'è
stata trasparenza ma forse questo sarebbe stato un documento che avrebbe
permesso ancora meglio di apprezzare i contenuti del percorso
partecipativo. Vorrei anche sottolineare il fatto che sono state fornite
tabelle nelle ultime fasi di questo lavoro, non vere e proprie simulazioni,
in quanto fatte utilizzando le domande di iscrizione dell'anno precedente,
che hanno permesso di provare a vedere che cosa potrebbe succedere
applicando i nuovi criteri, in particolare l'ISEE. Quindi si è visto da
queste tabelle, che sono particolarmente interessanti, che circa l'8, quasi
il 9% dei bambini sono entrati, giustamente, ed i criteri attuali lo
confermano, in quanto bambini portatori di handicap o comunque bambini
inseriti in famiglie problematiche, seguite dai Servizi: questo però dà
anche una misura a questa priorità. L'altro dato interessante di queste
tabelle è che, con i criteri attuali ed in particolare con quel criterio
che prevedeva, in maniera molto ampia, troppo ampia, il caso della famiglia
monogenitorale (quindi due genitori che hanno riconosciuto il bambino, con
residenze diverse e che avevano, con i criteri attualmente validi, una
priorità, priorità che ha pesato molto, effettivamente, ha pesato per il
15% del totale) sono entrati 245 bambini che rientravano in questa
categoria e solo 4 che appartenevano a questa categoria non hanno avuto il
posto, a fronte invece di 464 bambini appartenenti alla categoria dei due
genitori che lavorano entrambi che sono stati esclusi. Ecco, avere
eliminato questo criterio, lo diceva già l'Assessore ma io lo vorrei
sottolineare, è a nostro giudizio un elemento importante. Dopodiché è
chiaro che i criteri sono sempre discutibili. In tutta questa fase di
discussione che c'è stata, a me veniva in mente, (scusate l'autocitazione
che dice anche da quanti anni mi interesso di questi problemi) che negli
anni '70, quando si facevano le graduatorie per i nidi, si andava a
valutare la situazione dei nonni, con delle richieste di informazione anche
estremamente delicate e prive poi di significato, perché insomma, anche i
nonni validi a casa non è che di per sé debbano essere caricati
obbligatoriamente di questo compito. Si guardava con sospetto, (addirittura
mi pare li si escludeva o li si metteva comunque in coda) i lavoratori
autonomi, partendo dal presupposto che le loro dichiarazioni dei redditi
erano comunque e a prescindere dichiarazioni false, il che evidentemente
non è di per sé corretto. Quindi, a me sembra che i criteri che ci troviamo
davanti, che intrecciano da un lato delle priorità legate alla condizione
del bambino alla sua condizione di fragilità per handicap o come caso
sociale o legato alla possibilità di un solo genitore di accudirlo, (ma a
questo punto ha ristretto questa casistica in maniera opportuna) o
entrambi, intrecciati con il discorso dell'ISEE siano giusti. Anche qui io
ho sentito critiche nell'utilizzo dell'ISEE. L'ISEE già nei criteri attuali
veniva utilizzato, perché di fatto era l'ISEE che contava a stabilire la
graduatoria; dopodiché l'introduzione di fasce ISEE numerose e rigide fin
dal prima applicazione avrebbe lasciato credo perplessi tutti noi. A questo
punto la mediazione di flessibilità che prevede l'utilizzo di fatto di due
sole fasce, una sufficientemente ampia, mi pare, ad escludere soltanto
redditi veramente molto elevati ma che ricomprenda al suo interno anche
situazioni sociali non critiche, che è giusto che abbiano accesso al nido,
ci sembra una soluzione equilibrata per poter poi verificare meglio che
cosa succede e quindi prevedere nell'anno successivo una eventuale - ma
tutta da valutare e da discutere - introduzione di altre fasce. Mi avvio a
concludere, sottolineando l'importanza dei controlli; anche qui è chiaro
che quel criterio che ha suscitato molte critiche in passato e che adesso è
stato eliminato era anche critico perché non c'era un controllo. Oggi c'è
la possibilità di utilizzare direi la Guardia di Finanza, più ancora della
Polizia Municipale, (ciascuno io credo che deve fare il suo mestiere: la
Polizia Municipale, di cui siamo in attesa di una ristrutturazione, può
avere compiti importanti, ma mi chiedo se debba essere impegnata in un
lavoro di questo tipo). Credo che la Guardia di Finanza, visto che qui si
tratterà soprattutto di valutare degli aspetti di carattere economico, sia
lo strumento più indicato, posto che è stata tolta di mezzo la questione
della residenza, che ha suscitato tante diffidenze e tante critiche.
L'ultima cosa che vorrei dire, visto che a questo noi teniamo molto ed è
uno dei passaggi dell'ordine del giorno del quale siamo copresentatori, e
mi fa piacere che l'assessore Virgilio lo abbia ripreso nella sua
introduzione demandando, diciamo, ad una riconsiderazione dell'applicazione
dell'ISEE una attenzione particolare a questo aspetto: cioè a noi pare che
una volta che si è tolta di mezzo quella interpretazione molto ampia della
famiglia con i genitori residenti in luoghi diversi, a questo punto il
considerare comunque l'ISEE relativo unicamente al genitore con il quale il
bambino, apparentemente almeno, convive, può essere un elemento che fa
rientrare dalla finestra quello che si era voluto escludere dalla porta. Ci
pare che la normativa ISEE consenta in casi particolari questa possibilità,
non è certamente un tema da regolamento, è un tema però sul quale
richiamiamo l'attenzione della Giunta proprio all'interno di un riesame di
carattere generale di questo strumento, dell'ISEE, che a noi pare davvero
lo strumento giusto da utilizzare, ma proprio per averne un utilizzo il più
possibile equo. Con questo concludo e ringrazio.
inviato il 03/04/2006 20:31:32