Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 6 - 3 - 06 APPROVAZIONE PIANO MERCI

Grazie,  Presidente. Io mi rendo conto, come dice Chance, il giardiniere in
quel  delizioso  film  che è "Oltre il giardino", che l'orario serale, dopo
cena,  non  è  il  più  adatto a fare discorsi di un certo rilievo, però ci
tenevo  ugualmente  ad  intervenire  su questo oggetto perché lo ritengo un
oggetto  importante,  in  primo luogo dando atto di un percorso che è stato
seguito, che anche l'Assessore ha richiamato, ma lo faccio perché credo che
dobbiamo  tutti  avere  consapevolezza del fatto (ed è un discorso che vale
non  solo  per  il  piano  merci  ma anche per tutti gli altri strumenti di
pianificazione  che in Consiglio ci troviamo ad esaminare) che si tratta di
percorsi  che  hanno fasi diverse, fasi che permettono di intervenire anche
con  elementi correttivi rispetto al piano che la Giunta ci presenta sempre
meno  forti tanto più quanto il processo prosegue, e quindi a partire dagli
indirizzi,  poi  l'adozione  e  adesso  all'approvazione,  come  ci è stato
ricordato  e  credo che sia bene sempre tenerlo presente. Pena la necessità
di  ripubblicazione  del  Piano,  le  modifiche  che possono intervenire in
quest'ultima  fase non sono e non possono essere di respiro particolarmente
incisivo  e  tuttavia  credo  che  si  debba  dare  atto  alla  Giunta e in
particolare all'assessore Zamboni di avere anche in questa ultimissima fase
apportato   alcune  modifiche,  su  cui  poi  tornerò  per  apprezzarne  il
significato,  sia  pure  con qualche elemento ulteriormente di stimolo, non
perché  si  portino  ulteriori  modifiche  ma per qualche puntualizzazione.
D'altra  parte  dobbiamo  tenere presente che siamo comunque davanti ad una
tappa,  una tappa importante e significativa ma pur sempre una tappa di una
strategia  che  questa  Amministrazione  sta  perseguendo  dall'inizio  del
mandato,  una  strategia che di tappe ne ha già conosciute diverse, sia sul
versante degli strumenti di pianificazione - ricordo il Piano Straordinario
per la qualità dell'aria, oggi il Piano Merci, domani il Piano Generale del
Traffico  Urbano  (di  cui  peraltro il Piano Merci è variante e in qualche
modo  segna già elementi che poi potranno essere ripresi dal Piano Generale
del  Traffico  Urbano)  - ma ci sono anche diversi strumenti di gestione, a
partire da Sirio, da Rita, Piano Sosta, i provvedimenti di emergenza legati
alle  condizioni meteorologiche, ma lo stesso progetto di linea 14 che ci è
stato  presentato  si  inserisce  in  un  percorso  ed  in una strategia di
gestione.  E poi non possiamo dimenticare le diverse infrastrutture che qui
abbiamo  esaminato  e  che sono in itinere, quindi la metrotramvia, il tram
Civis,  il  people  mover.  Di  fronte  a questo insieme di provvedimenti è
legittimo  porsi una domanda e cioè: siamo davanti ad un disegno che ha una
sua  coerenza  oppure no? Su questo ci sono evidentemente risposte diverse.
La  mia  risposta  è una risposta positiva. A me sembra che, al di là della
occasionalità,  (  perché  ciascuno  di  questi tasselli ha un suo percorso
temporale) si tratti di un disegno coerente. Io qui vorrei anche riprendere
qualche  critica che il collega Carella faceva sia in Commissione che anche
in  quest'occasione, perché si tratta sempre di critiche che hanno una loro
motivazione:  ad  esempio  il  discorso  dei  parcheggi,  cioè  la  critica
fondamentale  che  il  collega Carella ha fatto è che è bene prendere delle
misure  di  limitazione, porre dei divieti, ma bisogna che queste misure di
limitazione  e  questi  divieti  in  qualche  modo  seguano  misure di tipo
positivo  e  che  vanno a favore della mobilità. Oppure, come questa sera è
stato  richiamato,  il  discorso dei parcheggi. Io vorrei sottolineare come
proprio  ad  esempio  in  tema  di  parcheggi  ci  troviamo  davanti ad una
situazione che è stata anche rendicontata di recente dall'Assessorato nella
quale  i  parcheggi  esistenti   hanno visto, un incremento di utilizzo, ma
presentano  ancora  dei  margini  di  sfruttamento  possibile.  Ci troviamo
davanti  a  nuove realizzazioni che da un lato segnano il passo per ragioni
che  conosciamo,  come quello della ex  Manifattura, o che incontrano altre
difficoltà,  come  ad esempio il parcheggio pertinenziale di via d'Azeglio.
Dico  questo  per dire che è chiaro che ogni progetto ha la sua tempistica,
incontra  le  sue difficoltà, ma non mi pare che ci troviamo davanti ad una
non  volontà di mettere anche in atto dei provvedimenti che si accompagnano
alle limitazioni. Limitazioni che peraltro io credo sono rese necessarie da
condizioni  che  sono  anche di emergenza rispetto alla qualità dell'aria e
alle  ricadute  che  questa  qualità  dell'aria ha sulla salute. Quindi, se
qualche  misura  anticipatoria viene, io credo che è giustificata in questo
senso.  D'altra  parte  anche il tema della linea 14 e dei provvedimenti di
miglioramento che io considero apprezzabili ( è chiaro che qui ciascuno può
dare  il  giudizio  che  crede  -  ma  i sette minuti guadagnati e anche la
previsione di una maggiore regolarità nel trasporto pubblico locale in modo
da  renderlo  più  appetibile  e  concorrenziale rispetto all'uso del mezzo
privato,  a  me  sembrano  aspetti  significativi).  Però  è chiaro che qui
ciascuno  può  avere  la  propria  visione,  ripeto,  a  me pare un disegno
coerente,  anche  perché è un disegno che viene comunque portato avanti con
margini  di  flessibilità  e  di  duttilità:  cioè  nel  momento in cui noi
parliamo di mobilità sostenibile siamo chiamati a coniugare due aspetti che
non  sono  immediatamente  coniugabili.  C'è un diritto alla mobilità che i
cittadini  hanno per tante ragioni che non è necessario enumerare, ma anche
un diritto alla salute e alla tutela dell'ambiente, per cui la mobilità dei
cittadini  non  può  essere permessa a qualunque condizione e con qualunque
mezzo.  E questo richiede indubbiamente una strategia - tornerò su questo -
da  portare  avanti  con  molta determinazione ma con i necessarimargini di
flessibilità.  Questa delibera mi pare ne dia prova per i provvedimenti che
contiene,  che  io  non  sto a richiamare perché l'ha già fatto l'assessore
Zamboni:  le limitazioni che vengono poste ai veicoli commerciali in centro
storico,  graduate  e tenendo conto - e questo è il dato più interessante e
anche  più innovativo - della caratteristica ecocompatibile di questi mezzi
non   partono   da   domani,   nonostante   il   percorso   sia  stato  già
sufficientemente  lungo,  mi  pare, e anche condiviso e ricco di momenti di
partecipazione,  ma  verranno  applicati, e la delibera di Giunta che dovrà
permetterne l'implementazione, è già stato preannunciato, ha questo aspetto
di  gradualità.  Il discorso anche di far pagare qualche cosa per il titolo
di  accesso  a  me pare non un balzello: mi pare sia quello che normalmente
tutte  le  Amministrazioni  fanno  perché  ci  sono  comunque  degli  oneri
amministrativi  per  la  concessione  di atti autorizzatori, di licenze, di
permessi  ed  è giusto che ci sia un pagamento, ma anche qui è un pagamento
commisurato  e  graduato a seconda del mezzo che viene usato. Quindi ancora
una  volta  non sono limiti o richieste che vengono fatte senza una logica.
Ma  anche  su quel titolo, che poi è quello che ha dato luogo alle maggiori
polemiche, anche da parte del gruppo dei Verdi, cioè il fatto che il titolo
giornaliero  o  delle  96  ore  debba  avere un costo anch'esso commisurato
comunque e proporzionale inversamente, alla caratteristica del mezzo usato,
non  mi  pare  significhi,  com'è  stato  detto,  che  chi paga inquina. Il
discorso è diverso, il discorso è che già oggi, come sappiamo, non soltanto
chi  paga  per mettere una macchina in un parcheggio, in un'autorimessa può
entrare  liberamente in centro, ma abbiamo imparato che esiste già oggi - e
devo  dire  che io non lo sapevo ma forse non ero il solo - una possibilità
di  utilizzare  questo  strumento  per  entrare  in centro; possibilità che
questa delibera, di Giunta che verrà adottata eliminerà per sostituirla con
questo  provvedimento.  Quindi mi sembra che qui siamo, invece, nell'ambito
di  quella  flessibilità  che  una volta garantito a tutti coloro che hanno
diritto  di  entrare  in centro o perché residenti o perché, come in questo
caso,  svolgono  attività  commerciali  che  richiedono  la  possibilità di
entrare  in  centro,  abbiamo garantito questo diritto, poi è anche giusto,
concedere  comunque  a  chi  ne  ha  una  necessità,  sia  pure alle dovute
condizioni, e sono le condizioni che poi sono importanti, la possibilità di
entrare.  Ecco,  direi  che  è  anche  importante  il  fatto,  com'è  stato
specificato,  che  i  proventi  che  verranno introitati da queste forme di
pagamento   avranno   una  destinazione  non  indifferenziata  ma  verranno
utilizzati  sempre nell'ambito dei provvedimenti per il miglioramento della
mobilità  e  per  la  mobilità  sostenibile;  c'è  comunque  una  volontà e
strumenti  per promuovere l'utilizzo di mezzi professionali, quindi evitare
il ricorso "al fai da te" nel trasporto. Rispetto a queste ultime modifiche
che  sono  state  recepite  vorrei dire che mi sembra importante che ci sia
stato  questo  fatto,  forse non si è potuto fare qualche cosa di più. Cosa
intendo  per  qualcosa  di  più?  Non  tanto  fissare già le scadenze delle
ulteriori  misure da prendere, ma forse chiarire ancora meglio e ancora con
maggiore  dettaglio  in  che  senso si muoveranno queste misure, nel senso,
come  si  lascia  intuire,  di  andare a discriminare all'interno di quella
gamma  ampia  di veicoli euro quali siano poi quelli sui quali si appunterà
maggiormente   l'attenzione   nelle  prossime  tappe  in  quanto  giudicati
maggiormente  inquinanti.  L'importante secondo me è che comunque sul piano
della comunicazione che accompagnerà questo strumento, come ha accompagnato
gli altri strumenti che l'Amministrazione ha messo in campo, ci sia in modo
netto  e  preciso  questa  comunicazione,  per  cui le diverse categorie di
utenti,  dei  cittadini  interessati,  possano  in  qualche  modo  prendere
preventivamente  le misure del caso. Concludo con un minimo di ragionamento
che  apparentemente  non  c'entra  con  questo strumento, ma poi fino ad un
certo  punto, perché questo strumento è possibile che venga implementato in
quanto  può avvalersi di strumenti telematici di controllo degli accessi al
centro, in particolare di Sirio. Allora io sono tra quelli che ha visto con
delusione - non lo nascondo - le misure che l'Amministrazione ha preso, nel
novembre   e  nell'ottobre  dell'anno  scorso  e  che  hanno  portato  alla
disapplicazione  del  divieto  di  accesso  al  centro  nei quindici giorni
prenatalizi  e  nel  sabato, però sono tra quelli, e credo di non essere il
solo,  che  ha  giudicato  che  il tavolo che è stato implementato abbia un
significato  importante perché può servire davvero ad affrontare il tema di
Sirio  e  in  generale  il tema, io mi auguro, della mobilità in chiave non
ideologica  ma  laica.  Cerco  di  spiegarmi:  Sirio  ha  avuto,  credo per
responsabilità  generale  in  un  senso o nell'altro, un forte connotato di
tipo   simbolico  ed  era  giusto  che  l'avesse  ed  è  stato  giusto  che
l'Amministrazione  abbia  fatto quello che ha fatto, dopodiché io credo che
si  debba avere anche la laicità necessaria per giudicare i risultati della
disapplicazione  al  sabato. Anche il dato di sabato scorso conferma che in
centro  al sabato stanno entrando oggi meno veicoli di quelli che entravano
negli  ultimi  sabati,  il  primo  sabato di novembre, mi pare, e in quelli
precedenti.  Questo cosa sta a dire? Non certo che Sirio è inutile. Proprio
i  dati che l'Amministrazione ha fornito a un anno dall'entrata in funzione
di Sirio dimostrano i risultati che Sirio ha prodotto ma non è interesse di
nessuno,  credo, considerare questo strumento appunto in termini in qualche
modo  ideologici.  Perché  io  credo  che  il fatto che i cittadini oggi al
sabato   non   entrino   in  centro  è  l'effetto  in  qualche  modo  della
interiorizzazione  -  la dico così - di divieti che non sono solo quelli di
Sirio  ma  sono anche quelli dell'Amministrazione Guazzaloca nel momento in
cui  esisteva  Vivi  Bologna al sabato. Io credo cioè che i divieti abbiano
anche  un funzione educativa in qualche modo rispetto al far prendere delle
abitudini che non confliggono con delle esigenze forti e impellenti. Quindi
io  credo,  da  questo  punto  di  vista, che quello che si sta facendo sia
positivo.  Diverso  è  il giudizio, in qualche modo lo anticipo, ma vedremo
cosa  dice  il  tavolo  su  questo,  sullo  spegnimento dei quindici giorni
prenatalizi.  Comunque  credo che dobbiamo abituarci davvero a vedere tutto
questo  in  termini  oggettivi  il più possibile. Quindi concludo col dire,
tornando  al  po'  al  tema, che a me sembra che questo strumento che siamo
chiamati  ad  approvare  confermi la coerenza di un disegno complessivo che
sta  venendo  avanti. L'importante, è che l'Amministrazione da questo punto
di  vista  non  assuma  nel  seguito,  ma  sono  convinto  che non accadrà,
(comunque  sarà  compito  del  Consiglio, evidentemente, svolgere la dovuta
azione  -  termino  subito - di controllo da questo punto di vista) atti in
controtendenza rispetto ad una linea e ad una logica che mi sembra peraltro
molto molto chiara. Grazie.

inviato il 15/03/2006 18:49:31

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