Grazie Presidente. Darei lettura dell'ordine del giorno e poi aggiungerò
qualche parola di commento. "Il Consiglio comunale di Bologna, ribadito
l'impegno a favore dello sviluppo sostenibile contenuto anche nel programma
di mandato, considerato che tale impegno implica fra l'altro
l'incentivazione delle pratiche di recupero, riciclo e riuso di materie
prime, e l'impiego preferenziale di energia da fonte rinnovabili, tenuto
conto dell'importanza che assume a tal fine la pratica degli acquisti verdi
della pubblica amministrazione, atteso che in generale l'impiego di
prodotti riciclabili ed eco compatibili ove funzionali all'uso richiesto,
non comporta costi maggiori ed è certamente preferibile in un quadro di
bilancio costi benefici a carattere globale, impegna la Giunta ad assumere
iniziative concrete secondo gli indirizzi che precedono ed in particolare
ad intensificare l'utilizzo di carta riciclata negli uffici
dell'amministrazione, a promuovere l'impiego di supporti informatici in
alternativa a quelli cartacei dei quali va comunque evitato il consumo
superfluo". L'ordine del giorno ha, come si è potuto sentire, un oggetto
specifico: riguarda cioè la richiesta di una intensificazione nell'uso
della carta riciclata nei nostri uffici; ricordo a questo riguardo che
esiste già una norma del 1997 che fissa una percentuale del 40% di carta
riciclata sul totale della carta utilizzata. E l'altro aspetto specifico
che l'ordine del giorno richiama nelle sue conclusioni, è l'esigenza di
andare verso abitudini che permettano di risparmiare in generale l'utilizzo
di carta a favore di supporti informatici. Però, oltre a questi punti
specifici, l'ordine del giorno richiama in generale (e io vorrei
sottolineare in particolare questi aspetti che forse sono i più
qualificanti) l'esigenza che cresca un'attenzione all'interno
dell'amministrazione comunale che è - ricordo - un'azienda di oltre cinque
mila dipendenti, su quelle che sono le politiche di sviluppo sostenibile.
Ora, questa maggiore attenzione da parte dell'amministrazione comunale
riguarda diversi aspetti. Riguarda da un lato quelli che possono essere
definiti gli impatti diretti che l'attività e la vita di questa azienda, di
questa grande azienda, produce. Devo ricordare a questo riguardo che siamo
in un ambito da un lato volontario, ma che contiene anche delle norme di
legge, sia pure norme di indirizzo: ad esempio esiste dal '98 una norma che
prevede che nel rinnovo del proprio parco autoveicolare, le pubbliche
amministrazioni utilizzino percentuali crescenti di veicoli a carburanti
alternativi, esiste una norma del 2001 che fissa anche qui una percentuale
nell'utilizzo per questi veicoli di pneumatici ricostruiti, e una norma di
carattere più generale del 2003 che prevede che il fabbisogno annuale di
manufatti e beni da parte delle pubbliche amministrazioni, debba essere
ottenuto, per una quota non inferiore al 30%, utilizzando prodotti ottenuti
da materiale riciclato. Quindi esistono già delle norme, ma oltre a questo
esiste tutto uno spazio di carattere volontario che io credo la nostra
amministrazione deve occupare. Pensiamo ad esempio a tutta l'attività dei
lavori pubblici, all'energia che nei nostri uffici, nei nostri locali si
consuma, (per inciso devo ricordare che il 16 febbraio entra in vigore il
protocollo di Kyoto che fissa un impegno per lo stato italiano, di
riduzione del 6,5% nelle emissioni di gas serra). Quindi siamo in questo
ambito; d'altro canto devo dire che l'impegno che l'amministrazione sta
mettendo in un tentativo di riduzione dell'inquinamento atmosferico va
anch'esso in questa direzione. Quindi diciamo impatti diretti e impatti
indiretti, nel senso che le politiche dell'amministrazione comunale, le
politiche in diversi settori dovrebbero avere sempre di più l'obiettivo di
influenzare i comportamenti dei cittadini di Bologna, nel senso appunto
dello sviluppo sostenibile; e abbiamo anche una terza linea di impegno che
è quella che l'amministrazione comunale può perseguire attraverso le
società e le aziende controllate dall'amministrazione comunale stessa.
Quindi c'è un ampio ventaglio di possibilità che l'amministrazione può
seguire.
Allora io credo che attraverso queste azioni, a cominciare appunto dagli
impatti diretti e da queste misure di utilizzo di materiale riciclato, alla
fine la nostra amministrazione dovrebbe davvero dare il buon esempio ai
cittadini amministrati. Credo che questo non sia secondario. Cioè oltre a
chiedere ai cittadini comportamenti ambientalmente sostenibili e coerenti,
credo che l'amministrazione debba dare appunto il buon esempio, anche
attraverso il rilancio di una serie di progetti in passato implementati, ma
poi abbandonati, in particolare durante l'amministrazione Guazzaloca: penso
ad esempio all'agenda 21, ai rapporti sullo stato dell'ambiente, alla
Valsia. Ricordo a questo proposito che il 3 e il 4 di marzo a Bologna si
svolgerà il convegno nazionale delle agende 21 locali e ritengo che anche
questa sia un'occasione da non perdere.
Per concludere vorrei dire che la possibilità di realizzare questi
obiettivi non può essere affidata solo ad una buona volontà dei singoli
dipendenti o anche dei singoli amministratori; io credo che perché queste
misure si traducano in atti concreti, da parte anche della direzione
generale del nostro Comune, che ha un compito importante in termini di
responsabilità gestionale, debbano essere prese misure che facciano sì che
appunto queste azioni non rimangano azioni lasciate alla buona volontà e
allo spontaneismo, ma che trovino indirizzi precisi da parte dell'ufficio e
del servizio più autorevole da questo punto di vista, e quindi credo,
concludo davvero, che anche queste misure che l'ordine del giorno richiede,
potrebbero essere implementate utilmente attraverso la costituzione di un
gruppo di lavoro che officiato dalla stessa direzione generale dovrebbe
vedere al suo interno rappresentati, il settore ambiente, ma anche quelli
che sono poi uffici del Comune da cui dipendono gli acquisti, in
particolare il Provveditorato, e anche ad esempio l'ufficio che si occupa
dei contratti e dei capitolati, nei quali sempre più dovrebbero essere
introdotte norme preferenziali a favore delle imprese e delle aziende che
si sono già poste spontaneamente in una linea di sostenibilità ambientale.
Grazie.
inviato il 14/02/2005 17:36:30