Grazie Presidente. Vorrei articolare il mio intervento in cinque punti: il
primo consiste nel richiamo sintetico, ma credo doveroso, di alcuni aspetti
qualificanti di questo Piano del quale stiamo percorrendo l'iter. Anticipo
che il secondo punto sarà dedicato a riprendere alcune delle cose che
diceva il consigliere Monaco, cercando di darne un'interpretazione un po'
diversa dalla su. Vorrei poi dedicare un passaggio al tema della
pianificazione strategica, un quarto punto sarà quello della partecipazione
e un quinto punto dedicato a come proseguire i nostri lavori. Gli aspetti a
mio giudizio più qualificanti di questo documento che ho esaminato con la
massima attenzione possibile: innanzitutto la dimensione metropolitana, il
fatto cioè che questo Piano Strutturale per quanto sappiamo, per quanto è
scritto, per quanto ci ha confermato l'assessore Merola nella sua relazione
di questa sera, sta nascendo in un clima di accordo sostanziale con la
Provincia e con i Comuni contermini, per quanto riguarda una congruenza e
una condivisione non solo degli obiettivi, ma anche delle linee che sono
indicate nel Documento Preliminare con un sufficiente grado di analisi,
come dirò. Questo è un elemento qualificante che differenzia il Piano dalla
versione dell'amministrazione precedente; mi pare che Monaco in Commissione
dicesse: "qui è facile, cioè è cambiato il colore politico
dell'amministrazione, prima la Provincia in qualche modo faceva
ostruzionismo o quasi, adesso tutti d'accordo". Non è così, credo che non
si debba dare a questo accordo un'interpretazione pregiudiziale e
prevenuta. Ci sono dei fatti precisi che io richiamerei, da un lato
nell'assetto infrastrutturale di questo piano, che è diverso da quello
precedente, negli accordi sui poli funzionali, ma anche nel dimensionamento
del piano, che io credo, (mi differenzio da quello che diceva il collega
Salizzoni, poi cercherò di argomentarlo più avanti) non è indifferente e
non è un elemento secondario. Io credo che questo accordo a scala
metropolitana, che speriamo trovi una conferma a conclusione della
Conferenza di pianificazione nell'accordo formale con la Provincia, sia un
elemento qualificante che in qualche modo rappresenta anche un buon viatico
rispetto al cammino istituzionale della città metropolitana, un cammino
come sappiamo ancora lungo, faticoso, che vede un quadro normativo ancora
incerto, ma questo è certamente un elemento positivo. Il ruolo dei
Quartieri, credo anch'io che sia stato fondamentale: i Quartieri hanno
ascoltato, hanno letto, hanno discusso, hanno proposto, perché si sono
trovati davanti delle occasioni di discussione e un piano che offriva
possibilità di interlocuzione. Vorrei ricordare da questo punto di vista
tutto il piano dei servizi, l'articolazione che il piano ha nelle 30 aree
di vicinato con le criticità e le opportunità di queste aree e quindi è
chiaro che i Quartieri su questo hanno potuto condividere, fare proposte,
esprimere diversità di opinione e quindi in qualche modo candidarsi come
protagonisti rispetto anch'essi ad una nuova stagione istituzionale che
anche nel programma di mandato è prevista. Gli obiettivi strategici, che
non sto a richiamare, che sono da me ampiamente condivisi, il discorso dei
criteri di intervento nella città consolidata, i criteri e le modalità di
scelta degli ambiti di riqualificazione e vorrei ricordarlo, perché poi
questi aspetti tutto sommato non hanno ancora trovato grande eco nel nostro
dibattito, forse perché vengono giudicati aspetti troppo particolari, ma
sono gli aspetti sui quali siamo poi chiamati a misurarci nei prossimi
mesi, perché sono quelli che modificheranno la nostra città. Quindi vorrei
ricordare che il Documento preliminare prevede tre ambiti di
riqualificazione di carattere strategico, alla Bolognina, ai Prati di
Caprara, a Battindarno, e ne prevede cinque di dimensioni di Quartiere a
San Donato, a Pontevecchio, a Pontelungo, alla Sabiem e nell'ex area Seabo,
oggi area Hera; e poi ci sono i quattro areali previsti per una nuova
edificazione nella zona nord a Corticella, nella zona est al Quartiere
Savena e nel quadrante nord est Caab e via Mattei. Queste sono le zone che
il Documento preliminare ci indica a tutt'oggi come zone di sviluppo, sia
pure equilibrato, della nostra città per il futuro, con un dimensionamento
che il Piano propone e io credo che il dimensionamento che il piano
contiene, che è più ridotto rispetto al piano precedente, è evidentemente
un compromesso, (ma la politica è fatta di compromessi, si tratta di capire
se sono compromessi positivi o sbagliati) tra un'esigenza di riabitare e di
ripopolare la città rispetto al trend demografico che è previsto - come
diceva il consigliere Monaco - e che va assecondato in qualche modo, e la
sostenibilità, perché io credo che non sia indifferente il numero di
abitazioni che si prevede di costruire, perché bisogna anche dire dove le
si costruisce e bisogna anche dire se la cementificazione di tante parti
della città non entra in conflitto con esigenze di riequilibrio, di
sostenibilità ambientale, di impermeabilizzazione delle falde con tutto
quello che ci sta dietro. Quindi io credo che gli 8 mila nuovi alloggi che
si aggiungono ai 4 mila alloggi che si prevede risulteranno dai diritti
acquisiti rispetto al vigente PRG, rappresentino a tutt'oggi a mio giudizio
un dimensionamento valido rispetto al quale c'è anche una previsione
dell'edilizia sociale che è prevista in 3 mila alloggi per quello che
riguarda la città, con una previsione, che evidentemente è più aleatoria,
di altri 2 mila alloggi, da collocare nei Comuni limitrofi ed è chiaro che
questo ci sta nella misura in cui c'è un accordo di carattere
metropolitano. Quindi l'edilizia sociale è prevista nel piano, mi pare che
si indichino anche gli strumenti per realizzarla, ma tornerò su questo. È
poco, è tanto? È un'edilizia che non si rivolge soltanto ai ceti più
bisognosi, a quelli cioè che hanno sempre utilizzato la cosiddetta edilizia
sovvenzionata, ma che riguarda appunto anche ceti cosiddetti intermedi che
non hanno il reddito sufficienti per comprare una nuova casa, soprattutto
ai prezzi attuali, ma che possono permettersi affitti convenzionati. Il
penultimo aspetto qualificante del piano attuale è certamente, lo abbiamo
detto in molti, la perequazione urbanistica a cui, è chiaro, non dobbiamo
assegnare un carattere taumaturgico, ma che rappresenta un elemento di
novità rispetto agli obiettivi di equità, (mettendo potenzialmente tutti i
proprietari e le diverse rendite sullo stesso piano) rispetto alla
trasparenza (Io attribusco un grande significato a questo aspetto, cioè mi
spaventa, mi ha sempre spaventato il fatto che l'attuazione del piano sia
affidata a trattative individuali tra amministrazione di qualunque colore
sia e singoli proprietari) e infine rispetto soprattutto alla possibilità
di realizzare la città pubblica, che vuol poi dire - ma tornerò su questo,
fascia boscata, vuol dire edilizia sociale, vuol dire servizi pubblici,
perché come sappiamo tutti non possiamo più permetterci l'esproprio delle
aree a prezzi accessibili e quindi questo rappresenta un forte
condizionamento. L'ultimo aspetto positivo, ma ce ne potrebbero essere
altri, la Valsat, a mio giudizio (un po' ingiustamente, devo dire)
classificata dal collega Monaco (mi sembra che Salizzoni desse un giudizio
che io mi sento di condividere maggiormente) come un bel libro dove si dice
"viva l'ambiente" e poco più; la Valsat rappresenta invece uno strumento di
verifica preliminare rispetto alla coerenza ambientale di sostenibilità del
documento preliminare, ma soprattutto, è una verifica, è una lista di
controllo che comunque mette in evidenza alcuni punti che meritano maggiore
attenzione di quella che fin qui è stata dedicata. Quindi non è soltanto un
libro che dice "siamo a posto, siamo i migliori." Soprattutto la fase della
Valsat definitiva, che è quella che ci dovrà accompagnare nei prossimi mesi
per verificare proprio quelle previsioni che il Documento preliminare fa di
areali e di ambiti di riqualificazione che non è detto che debbano nascere
in maniera indifferenziata, che hanno tutti requisiti positivi o negativi
di sostenibilità, e la Valsat in questo dovrà aiutarci. Detto questo, ma ci
sono già entrato un po', il secondo punto, Monaco faceva riferimenti a mio
giudizio assolutamente non banali, ma devo dire (stimando Monaco) che
forse, a mio giudizio, non ha avuto il tempo di leggere con attenzione il
Piano, perché io credo che diversi dei punti che lui poneva come assenti o
problematici, in realtà nel Piano sono presenti. Monaco diceva: "questi
aspetti sono importanti ma poi cosa ci troviamo nel piano"? Ma, insomma,
dire ad esempio che il discorso della sostenibilità della mobilità è
affidata ai giovedì di blocco è un po' poco. Poi si può essere o non essere
d'accordo sul quadro infrastrutturale, sappiamo che su questo si misurano
dei dissensi che guarda caso sono proprio elementi di differenziazione
rispetto allo strumento del passato, ma dire che la mobilità sostenibile è
affidata ai giovedì senz'auto è forse un torto all'intelligenza. L'edilizia
sociale, ripeto, mi pare che nel documento sia trattata a livello
evidentemente di approfondimento e di dettaglio che è quello di un Piano
strutturale e non è quello di un POC. La fascia boscata è affidata nelle
sue realizzazioni future alla perequazione urbanistica; indubbiamente
questo non significa che avremo la fascia boscata completa secondo quello
che certamente era un po' un libro dei sogni, ma il Piano strutturale ha
l'ambizione di dare a questo obiettivo una concretezza e un'attuazione
reale, oltre a quegli aspetti di attuazione parziale che già ci sono stati,
ad esempio a San Donato di recente. Il dimensionamento: io adesso ne cito
il numero perché farei torto all'intelligenza di Monaco, ma ci sono le
pagine nelle quali si danno giustificazioni del dimensionamento e così via.
Quindi, ecco, con tutto questo ripeto ci sono delle differenze sostanziali
rispetto al piano che era stato elaborato dalla precedente amministrazione
e quindi è del tutto legittimo un dissenso e una divergenza, ma io credo
misurandosi con i contenuti effettivi. Il piano strategico. Ecco, io qui
credo che sia un riferimento che vorrei sottolineare perché è importante.
Da questo punto di vista vorrei mettere in evidenza anche l'umiltà
dell'assessore Merola, il quale dice (io credo molto giustamente) " non
possiamo fare carico ai piani urbanistici di un carattere strategico" e qui
però bisogna che ci intendiamo su che cosa intendiamo appunto per
strategico, perché è vero quello che diceva Salizzoni, ma bisogna appunto
che ci mettiamo d'accordo. Io credo che il termine strategico può essere
riferito o al carattere intersettoriale di un piano e cioè al fatto che è
un piano che affronta non soltanto tematiche urbanistiche pure importanti e
non soltanto tematiche di mobilità e di ambiente, pure importanti, ma cerca
di affrontare anche le altre tematiche, le altre politiche che sono di
competenza di un'Amministrazione comunale, le politiche sociali, le
politiche culturali, direi a 360 gradi tutte le politiche, perché tutte
queste in qualche modo hanno poi a che fare con il territorio, ma il
territorio a sua volta ha a che fare con tutte queste politiche, come la
sicurezza e così via. E questa è una dimensione della strategicità di un
piano. C'è anche però la dimensione territoriale; quindi ci si può chiedere
"un piano strategico alla dimensione comunale può essere definito
strategico"? Allora che quello che è scritto nel documento e che
l'assessore Merola richiamava, io lo interpreterei così: credo importante
che il Comune di Bologna in quanto tale fin da subito metta mano ad un
piano strategico inteso nella sua dimensione di intersettorialità, credo
che questo non sia difficile, non sia complicato, vuol dire che deve essere
la Giunta nel suo insieme, il Sindaco innanzitutto, a darsi carico di
questo piano, perché se si tratta di un piano che affronta e che verifica
la congruenza e l'attuabilità, sottolineo i due aspetti, congruenza ed
attuabilità, di tutte le politiche, allora questo non può essere
evidentemente di competenza né solo dell'assessore Merola, né soltanto
degli assessori Merola, Patullo e Zamboni, pur nell'importanza che già
questa triade ha e che già questa triade di componenti importanti marci in
sintonia e con congruenza. Io su questo non mi dilungo, ci sono anche delle
possibilità di sviluppo metodologico di questo piano strategico, credo che
ci si possa lavorare se si crede a questo, credo che ci sia questa
esigenza. Sulla dimensione strategica territoriale io credo che le premesse
sono date proprio dall'accordo con la Provincia e con gli altri Comuni,
quindi su questo credo che si possa lavorare, ma vedrei i due aspetti da
non disgiungere ma intanto da lavorare come Comune su questo aspetto
strategico. Sulla partecipazione, ed è il penultimo punto, vorrei dire che
anche qua io faccio solo alcuni riferimenti, ma sono riferimenti positivi.
Monaco nel suo intervento ha offerto molti stimoli critici. Ma dire che si
crede alla partecipazione non vuol dire che si lascia decidere ai portatori
di interessi della città, mi sembra. Qui non stiamo parlando di una
partecipazione di tipo assembleare, qui stiamo parlando di una
partecipazione che è capace di ascoltare tutte le voci, ma poi di assumere
le responsabilità che sono proprie dell'amministrazione e che sono proprie,
mi piace sottolinearlo su questa materia, del Consiglio comunale. Allora su
questo io credo che è stato fatto molto da questa Amministrazione, vorrei
però qui introdurre una nota critica, critico- propositiva: quando
l'assessore Merola dice nel documento e ha ripetuto qui che il Forum
continuerà a lavorare, questo Forum, e che lo stesso Forum dovrà valere per
altri strumenti di piano, come il Piano generale del traffico urbano, come
il Piano energetico comunale e altri piani, io su questo non mi trovo
d'accordo, perché trovo che questo sia anche in contraddizione con altre
parti dello stesso Documento preliminare e con il programma di mandato, che
parla più volte dell'Agenda 21. Allora dato che lo stesso assessore Merola,
diciamo in maniera molto autentica e sincera, ha riconosciuto in
Commissione anche i limiti che il Forum ha avuto, i meriti e i limiti, e li
ha individuati credo correttamente nel fatto che il Forum è stata una
grossa occasione di ascolto per l'Amministrazione, ma di scarso dialogo tra
i partecipanti, ha dimostrato cioè una scarsa interattività ed è stato
povero di proposte partecipative di partnership tra questi soggetti, io
credo che il Forum è stato una buona esperienza, potrà ancora rimanere in
vita, ma credo che quanto prima debba sfociare nel progetto di Agenda 21
che ha per quello che io lo conosco, ma per quello che lo conosce anche il
Comune di Bologna, perché qui ricordo che il Comune di Bologna aveva a suo
tempo attivato Agenda 21, poi l'amministrazione Guazzaloca se ne è
dimenticata, io credo che questa amministrazione debba rilanciare questo
processo partecipativo che ci mette in rete con le altre città d'Italia,
esiste un coordinamento delle Agende 21, ma ci mette in rete anche con
altre realtà europee, quindi credo che fare questa scelta significa uscire
anche da una dimensione locale pure importante e quindi credo che Agenda 21
non soltanto ci metta in rete con queste altre esperienze, ma innesca anche
processi di maggiore attitudine propositiva e non soltanto di dire delle
cose e di fare delle proposte, ma anche farsi carico da parte degli steck
holders che partecipano all'Agenda 21 di queste proposte insieme e in
stretto raccordo con l'Amministrazione. Quindi mi permetto di fare questa
proposta in qualche misura correttiva, pur, devo dire, riconoscendo
l'importanza che il Forum ha avuto, ma prendendo anche atto del limite che
il Forum stesso ha avuto nelle parole dell'assessore Merola. L'ultimo
accenno breve lo vorrei dedicare al nostro futuro come Consiglio comunale
rispetto al PSC. Qui oggi non si sono ascoltate critiche, le aveva fatte in
Commissione il consigliere Bianchi, ma io credo che noi abbiamo offerto
molte occasioni di partecipazione attorno al PSC come Consiglio comunale e
come Commissione e abbiamo fatto bene, perché questo è un atto molto
importante per la nostra città. In undici mesi, dal febbraio del 2005 al
gennaio di quest'anno, abbiamo svolto quattro sedute di commissione, oltre
a questa seduta di Consiglio, (non voglio sapere quante occasioni ci sono
state nel precedente mandato nel quale non ero presente). Devo anche dire
al consigliere Zechini che criticava il fatto che soltanto prima di Natale
si è conosciuto il Documento preliminare; non è vero, nel senso che è da
luglio che conosciamo il Documento preliminare, prima di Natale è stata
consegnata solo l'ultima edizione che conteneva gli aggiornamenti a seguito
del processo partecipativo. Detto tutto questo, proprio perché non è
interesse di nessuno chiudere la discussione attorno a questo documento,
anche perché una serie di ulteriori approfondimenti e precisazioni ci
attendono, la proposta che il consigliere Monaco faceva in Commissione e
che già l'assessore Merola ha dichiarato di condividere è condivisa anche
da me nella mia veste di Presidente di Commissione; quindi nei prossimi
giorni cercherò di concordare con gli uffici e con l'Assessore un percorso
che poi presenterò in Commissione, che dia la possibilità in modo
realistico, sottolineo realistico, (nel senso che poi non credo che
possiamo permetterci tante sedute dedicate a questo, ma quelle che ci
vogliono le faremo) di approfondire i capitoli più importanti del capitolo
tre, i paragrafi più importanti del capitolo tre del documento che io qui
non sto a richiamare, cercando anche di prendere conoscenza migliore dei
documenti conclusivi di questa fase del Forum, dei contributi dei
Quartieri, dei contributi della Conferenza di pianificazione e delle parti
sociali e cercando anche di capire in parallelo come il piano strutturale è
destinato a cambiare nei prossimi mesi, prima della sua presentazione per
l'adozione da parte del Consiglio. Concludo col dire che ho predisposto un
ordine del giorno di cui non do lettura perché non viene messo in votazione
questa sera e sarà largamente emendabile all'interno del processo ulteriore
di approfondimento che dovremo fare in Commissione, ma lo consegno agli
atti del Consiglio. Grazie.
inviato il 26/01/2006 23:21:47