Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 27-12-05 DISCUSSIONE SUL BILANCIO 2006

Grazie  Presidente.  Io  non  sono  abituato,  almeno cerco di non dare dei
giudizi manichei in generale sui problemi, per cui tutto il bene sta sempre
da  una  parte  e  tutto  il male sta dall'altra, a prescindere dal merito.
Cercherò comunque, ispirandomi a questo criterio, di partire da un giudizio
sulla  finanziaria;  questo non è un rituale, cioè non è che il giudizio da
dare  sulla  finanziaria  è  quasi  un  rito.  È  che se non si parte da un
giudizio  sulla  finanziaria  io  credo  che  poi  diventa  difficile anche
esprimersi  nel  merito delle proposte che questo bilancio fa. Io non è che
sia  molto  interessato,  come faceva il consigliere Galletti, che peraltro
vanta  un  esperienza  ben  maggiore della mia, a fare delle classifiche di
meno  peggio tra questa finanziaria e le altre, se è al secondo, al terzo o
al  quarto posto; cioè qui non si tratta di dare dei giudizi relativi, o di
fare difese o accuse d'ufficio. Questa finanziaria non sarà la peggiore tra
quelle  degli ultimi anni ma a me pare di poter dire, dati alla mano, che è
una finanziaria che condiziona pesantemente il bilancio di questo Comune. È
stato  detto,  ed io credo che sia così, che questa volta non abbiamo a che
fare con un problema di entrate; l'anno scorso c'era tutto il dibattito che
venne portato avanti a lungo sul fatto se i trasferimenti dello Stato erano
di  più o di meno. Qui il problema non è questo. Certamente le entrate sono
leggermente  aumentate,  ma  il  problema  non  è  questo,  come  ha  detto
l'assessore  Bottoni  in modo molto chiaro; qui c'è un problema di tetti di
spesa  ma,  più  che  in generale di tetti di spesa, c'è il problema di tre
tetti  di  spesa  che  sono  stati posti a tre settori del bilancio che non
riescono  da  questo punto di vista a comunicare tra di loro, quindi questo
aumenta  la  rigidezza a cui questo bilancio è sottoposto, per cui anche la
possibili manovre che noi possiamo pensare per tentare di dare una risposta
ad  alcune sofferenze che questo bilancio presenta, è difficile francamente
poi  riuscire  a  realizzarle.  Galletti  diceva: il problema è che bisogna
migliorare  la  qualità  della  spesa;  a  me sembra un po' un eufemismo di
fronte  ai  numeri  che  abbiamo  davanti,  perché è anche vero che i tetti
inducono  certamente  l'eliminazione  di qualche spesa superflua; quindi ci
sarà anche qualcosa di buono che questi tetti inducono, ma in generale a me
pare  che si tratta di tetti posti in spregio a un discorso di devolution o
di   federalismo,  quindi  qui  mi  pare  di  cogliere  una  contraddizione
fondamentale da parte di questo governo; si tratta comunque di vincoli che,
ripeto,  rendono  difficili  anche  possibili  manovre  a  cui  si potrebbe
pensare.  E  qui  vengo  al  tema  delle Aldini Valeriani; mi sembra che la
proposta  che veniva anticipata dal collega Monteventi, cioè del ricorso ad
un  aumento  del  recupero sulla Tarsu sia davvero tecnicamente impossibile
stando  agli  elementi  che ci sono stati forniti dall'Assessore. Quindi da
questo  punto  di  vista,  tra l'altro mi sembrava di cogliere,(mi dispiace
riprendere  l'intervento  del  consigliere Galletti che è assente in questo
momento,  ma  lo faccio sottolineando la stima che ho per lui) che ci fosse
qualche  contraddizione  nel  suo  intervento  nel  momento in cui imputava
all'Amministrazione,  almeno  in  passato, di avere utilizzato la Tarsu per
finanziare  il  bilancio  in generale; credo che questa sia un'affermazione
che  andrebbe provata; poi si dichiarava d'accordo sul ricorso, che mi pare
peraltro  tecnicamente impossibile, al recupero della Tarsu, per finanziare
la  spesa  dei corsi delle Aldini. Ma detto questo io credo che la proposta
che  l'assessore  Bottoni  anticipava, e sulla quale personalmente mi trovo
d'accordo,   cioè   quella   di  assumere  un  provvedimento  temporaneo  e
transitorio  di apertura delle iscrizioni doppie, avendo quindi un poco più
di  tempo  davanti a noi anche per ragionare sui numeri, perché mi pare che
su  questa vicenda delle Aldini si è detto tutto, ma noi riusciamo di fatto
a  ragionare  su dei numeri. Non mi soffermo e non mi dilungo su questo; mi
auguro  che ci sia la possibilità di fare questo nei prossimi mesi, potendo
poi assumere quindi delle decisioni consapevoli, motivate e compatibili dal
punto di vista. Ho l'impressione che questa rigidezza che la finanziaria ci
impone renda anche difficile la discussione sugli ordini del giorno, perché
al  di là della possibile condivisione su alcune volontà che gli ordini del
giorno  esprimono, sono delle rigidezze tali, quelle che questa Finanziaria
ci  impone,  che diventa difficile francamente anche accogliere proposte di
questo  tipo.  Da  questo  punto  di vista volevo attirare l'attenzione dei
colleghi  su  un documento, uno dei tanti che ci sono stati presentati - su
questo  poi  tornerò  anche  alla  fine del mio intervento - cioè il parere
dell'organo  di revisione sulla proposta di bilancio di previsione 2006, un
documento  tecnico, emesso da un organo fino a prova contraria super partes
e  di  garanzia e che proprio all'inizio dice una cosa precisa: il progetto
di  bilancio  sottoposto  al  nostro esame si differenzia dai precedenti in
quanto  per  la  prima volta -sottolineo per la prima volta - in conformità
alle  ipotesi  normative  assunte  componenti  non  irrilevanti della spesa
subiranno  una riduzione rispetto alle previsioni dei trascorsi esercizi. A
me sembra che questa frase non possa comunque essere dimenticata e ignorata
in  tutti gli interventi che noi facciamo, perché altrimenti ci raccontiamo
cose  poco realistiche. Questo documento, che confesso io stesso quest'anno
per  la prima volta ho esaminato con attenzione, mi pare certamente tecnico
ma  importante, perché credo che comunque anche le considerazioni politiche
che   facciamo  debbano  sempre  partire  da  dei  dati  oggettivi;  vorrei
riprendere  anche due elementi che mi paiono significativi, cioè la tabella
degli   indicatori  finanziari  ed  economici  generali,  che  riporta  una
diminuzione  della  pressione  finanziaria e della pressione tributaria dal
bilancio  2004  al  bilancio 2006. Mi pare che questo sia anche un elemento
positivo  e  che  va sottolineato. Detto questo, qualche considerazione più
nel  merito sul tema dei Quartieri. Io non posso che condividere quello che
diceva il presidente Palmieri: credo che in presenza di una situazione come
quella  che  abbiamo  davanti,  e cioè di tagli alla spesa che hanno inciso
soprattutto  sui  settori  dell'Amministrazione  in quote significative, si
debba  apprezzare  il  fatto  che  i  Quartieri  non hanno visto toccato il
bilancio,  il  budget  assegnato  loro  in precedenza e devo dire da questo
punto di vista, facendo ricorso anche a un'esperienza passata, che capitava
che  i Quartieri votassero sempre in prima battuta dei bilanci vertenziali.
Questo  aggettivo  è  un  po'  strano:  bilanci vertenziali perché in prima
battuta  i  Quartieri,  direi  indipendentemente  dal colore politico e dal
colore  politico  dell'Amministrazione, riscontravano una carenza dei fondi
assegnati e approvavano dei bilanci che richiedevano nuove risorse, risorse
che  poi  durante l'anno venivano attribuite, secondo una prassi che non mi
pare  proprio  il  massimo della trasparenza e della certezza. Bene, questa
volta  si parte fin dall'inizio con un quadro di risorse ripeto soprattutto
in  considerazione  dei  vincoli  posti dalla finanziaria, apprezzabile. Ci
sono  degli  elementi  di  novità  in  termini  di competenze attribuite ai
Quartieri,  ma  soprattutto,  vorrei sottolinearlo perché questo sarà anche
contenuto  in uno degli ordini del giorno che dovremo votare, una richiesta
affinché  venga definito dalla Giunta un percorso chiaro nelle scadenze che
possa  portarci  secondo  tappe differenziate da un lato ad una riforma dei
Quartieri  a  legislazione invariata, dall'altro in tempi successivi ad una
attuazione della città metropolitana. E' vero quello che diceva Monaco, non
è una novità, ma siamo in presenza di elementi di novità dal punto di vista
legislativo,   ancorché   non   tutti   condivisibili,   ma  certamente  ad
un'accelerazione  di  questo percorso, che credo debba trovare una risposta
da   parte   dell'Amministrazione  perché  è  dall'attuazione  della  città
metropolitana  che  può  discendere  una  ulteriore  riforma  significativa
dell'istituzione  dei  Quartieri. Ma già in questo bilancio alcuni elementi
positivi  ci  sono, c'è un tentativo di realizzare alcune economie di scala
attraverso  una  gestione  centralizzata  di  alcune  risorse attribuite ai
Quartieri,  senza  credo nulla togliere al potere decisionale dei Quartieri
stessi;  c'è un aspetto su cui vorrei soffermarmi un istante per citarlo, e
cioè  la  necessità  che  ancora  non c'è, ma che nell'ordine del giorno di
maggioranza  ci  sarà, di ripensare le modalità dell'assistenza domiciliare
agli  anziani,  perché  qui il problema non è più soltanto quello di vedere
quante   risorse  spendiamo;  il  problema  è  quello  di  un  ripensamento
complessivo  del  modo  attraverso  il  quale  si risponde ai bisogni degli
anziani  in  presenza  di  una  condizione modificata negli ultimi anni dal
punto   di   vista  dell'offerta  di  cui  le  famiglie  dispongono.  Sugli
investimenti,  Io credo che al di là delle somme, perché su questo il tetto
della finanziaria, com'è stato detto, non produce effetti negativi, la cosa
che  vorrei  sottolineare  è  che  in  materia  di investimenti ci troviamo
davanti  ad  una  proposta  che non è un libro dei sogni. Più volte è stato
lamentato  in  passato  il  fatto  che  il bilancio investimenti che veniva
votato  poi nel corso dell'anno subiva ridimensionamenti significativi, con
tutte  le  delusioni  del caso. Questa volta non dovrà essere così, c'è una
previsione  della capacità di indebitamento del Comune e delle ricadute sul
bilancio  corrente, c'è una valutazione degli altri finanziamenti possibili
con  quel  tetto assurdo effettivamente posto agli oneri di urbanizzazione,
c'è  un  ricorso  equilibrato  alla finanza di progetto. Soprattutto vorrei
mettere  in  evidenza  il  tema  della  progettazione di questi interventi,
perché  una  delle  sofferenze  del  bilancio  corrente a cui mi auguro nel
prosieguo  dell'anno  si ponga rimedio, com'è stato promesso e garantito, è
la  capacità  progettuale  degli investimenti e degli interventi, perché se
manca  poi  questa capacità progettuale, è inutile mettere a bilancio certe
spese  e  certe risorse. Ora, su questo c'è inevitabilmente un ricorso agli
incarichi  esterni:  credo che questo non debba di per sé scandalizzare, se
questo  ricorso  a incarichi esterni per la progettazione è qualche cosa di
indispensabile,  cioè  che  avviene  a  valle di una valorizzazione, la più
ampia possibile, del personale interno, valorizzazione che peraltro c'è già
stata  all'interno dell'Amministrazione; io qui mi riferisco ai settori che
conosco  meglio,  nei  quali  ad esempio le attività di pianificazione e di
programmazione  che  sono  poi  le  più  vitali e le più strategiche per il
Comune,  sono svolte dal personale interno. Credo che sugli investimenti, e
l'assessore  Zamboni  ne ha dato anche in qualche modo garanzia, o comunque
ha  dimostrato  di condividere questa prospettiva, si debba intervenire nel
processo  decisionale che riguarda la spesa di investimento, da un lato per
provare   a  definire  delle  metodologie,  e  qui  il  tema  del  bilancio
partecipativo  non  riguarda soltanto evidentemente l'assessore Zamboni, ma
la  Giunta  nel  suo  complesso. Ma senza arrivare al discorso del bilancio
partecipativo  che  comunque è inserito nel programma di mandato e che deve
trovare  una  progressiva  attuazione  attraverso  la  condivisione  di una
metodologia,  il  tema  che  sulla  manutenzione in particolare i Quartieri
debbano  essere  sempre di più responsabilizzati e chiamati ad esprimere un
proprio   potere   decisionale.   Sugli   investimenti   vorrei  concludere
richiamando  alcuni  investimenti specifici che mi sembrano particolarmente
significativi.  Mi  riferisco  ad  esempio  all'interramento  della Bologna
Portomaggiore,  almeno  al  primo lotto di questo interramento, un tema che
sta  molto  a  cuore alla città, a una parte della città, ma che in qualche
modo  si  sposa  anche con un miglioramento di questa infrastruttura che fa
parte  del  servizio  ferroviario metropolitano; un proseguimento del piano
che riguarda le piste ciclabili; la fascia boscata nel Quartiere San Donato
Qui  mi  rivolgo  ancora  al  collega Monaco: mi pare che questo tema della
fascia  boscata  che  è  sempre stato evocato e che comunque comporta delle
difficoltà  non  lievi  dal  punto  di  vista  dei finanziamenti, cominci a
trovare  delle  prime significative attuazioni; e anche il finanziamentodei
contratti  di  Quartiere,  Navile  e San Donato.  Una parola anche sul tema
delle  fognature  perché  guardando  gli  investimenti  non  si trovano gli
investimenti in materia di fognature e noi
sappiamo  come  Consiglieri,  perché  abbiamo  avuto  occasione  in diverse
Commissioni  di toccare con mano questo problema, di come ci sia bisogno di
intervenire da questo punto di vista. Ora vorrei appunto prendere spunto da
questa mancanza che è giustificabile ed è spiegabile, per dire che comunque
c'è bisogno di questi investimenti che trovano risposta nel programma che è
l'Agenzia  d'Ambito  a  predisporre.  Un  programma di investimenti che, ne
siamo consapevoli, viene finanziato con le tariffe. Io credo che questo sia
inevitabile,  le tariffe non sono qualche cosa di iniquo, sono lo strumento
attraverso  il  quale  vanno  finanziati  questi  interventi.  È chiaro che
parlare  di  tariffe vuole dire comunque avere presente un equilibrio che è
necessario   avere   tra   gli  investimenti  necessari,  tra  le  capacità
imprenditoriali  di Hera in questo caso, che sempre meglio deve svolgere il
proprio ruolo: quindi credo che di per sé, mi riferisco a quello che diceva
il  consigliere  Galletti, non necessariamente un aumento dei trasferimenti
ad  Hera  significhi  effettivamente  un  miglioramento  della  qualità dei
servizi,  ma  la qualità dei servizi può anche essere ottenuta, e questo ci
si  aspetta  da  un'azienda  che  si  muove  nel  mercato e che ha capacità
imprenditoriali, anche a trasferimenti invariati. C'è il tema degli aspetti
sociali  delle tariffe, ma da questo punto di vista direi che senza pensare
a provvedimenti strani, c'è l'ISEE, che già viene utilizzata ad esempio per
quello  che  riguarda le tariffe di acquedotto, fognatura e  depurazione, e
che  sempre più debbono essere chiamate in causa. Poche parole sul bilancio
a  budget.  Ho  visto  ad  esempio  che tra i risparmi ce n'è uno che mi ha
colpito,  quello  delle  utenze,  260  mila  euro.  Io mi auguro che questo
risparmio  dipenda  da una razionalizzazione, da un atteggiamento virtuoso,
che va nella linea anche della sostenibilità ambientale e lo volevo citare.
Un  riferimento  al tema della Tarsu e dei rapporti con Hera per quello che
riguarda  i rifiuti. Mi pare che l'aumento tariffario concesso sia in linea
con l'inflazione. Ora, in materia di rifiuti, io credo che il nodo vero sia
quello dell'arrivare al passaggio dalla tassa alla tariffa, perché soltanto
a quel momento, pur con tutta la delicatezza di questo passaggio
(perché  dovranno  essere  valutati  bene  gli  impatti  sociali che questo
passaggio  provocherà)  però  solo a questo patto si riuscirà, io credo, ad
ottenere  dei  risultati  positivi in termini ad esempio di riduzione nella
produzione   dei   rifiuti.   Passare   da   tassa  a  tariffa  vuole  dire
fondamentalmente  che  uno  dovrebbe pagare per quanto produce e per quanto
viene  smaltito  dei rifiuti che lui produce. In questo ci sta dentro anche
un  recupero virtuoso della raccolta differenziata di cui ci siamo occupati
in  una  recente  riunione  di  Commissione, (non mi soffermo su questo) ma
vorrei sottolineare appunto l'importanza da questo punto di vista di questo
passaggio,  pure  delicato  nei suoi risvolti, ma comunque da perseguire io
credo  al  più  presto.  Pochissime  parole,  e  mi avvio a concludere, sui
bilanci  dei  settori che conosco meglio, del settore ambiente, del settore
urbanistica  e  del  settore  mobilità,  che mi pare sono riusciti, pure in
presenza  dei  tagli pesanti imposti dalla finanziaria, sottolineo tetti di
spesa  ineludibili,  a  garantire  livelli  adeguati  di  risposta, pur con
qualche  riserva  che  attende  risposta  in corso d'anno. Su questo vorrei
richiamare  unicamente  quello  legato  al  finanziamento  delle  navette a
servizio  del  centro  storico,  perché  questo davvero diventa un elemento
strategico,  e che condiziona la strategia per la mobilità sostenibile, che
potrebbe  dare la possibilità appunto di avere atteggiamenti rigorosi nella
limitazione  degli  accessi  al  centro,  sarebbe molto triste se su questo
dovessimo  fare  dei  passi  indietro.  Un'altra  cosa  positiva che vorrei
citare,   è  la  possibilità  di  reimpiego  dei  canoni  riscossi  per  la
concessione  che  il  Comune  fa  di  alcune  sue  aree  e di alcuni propri
fabbricati per antenne della telefonia mobile, indirizzati e finalizzati al
controllo  dell'inquinamento  elettromagnetico.  L'ultimo  riferimento  che
vorrei  fare,  riguarda  il  tema  della rendicontazione che è associata al
bilancio.  Io credo che come Consiglieri ci troviamo davanti tutti gli anni
ad  una  mole  di  documenti  molto ampia e che - lo dico in tutta onestà -
facciamo  fatica a considerare con la dovuta attenzione. Da questo punto di
vista  mi  riferisco  ad  esempio al documento della relazione previsionale
programmatica,  che  è  un  documento  molto importante, molto ampio, molto
complesso, che in qualche modo ha funzione anche di verifica da un lato del
programma  di  mandato  e  dall'altro,  come  notava  il collega Monaco, di
proiezione  negli  anni futuri di questo programma di mandato. Direi che la
relazione  previsionale  programmatica  di  quest'anno, per quello che sono
riuscito  a  scorrere,  contiene  importanti novità, cioè fornisce elementi
aggiuntivi  rispetto  al  passato,  incorpora degli indicatori del bilancio
sociale  e  di  eco  budget,  quindi  il giudizio è molto positivo, c'è una
scheda sul bilancio di genere, l'eco budget viene valorizzato e rappresenta
io credo il nucleo di un bilancio di sostenibilità ambientale. Credo che su
questo,  e  questi  accenni  che  faccio  mi  auguro  troveranno  riscontro
nell'ordine   del   giorno   della   maggioranza,  su  questo,  dando  atto
all'amministrazione  di passi in avanti, vorrei dire che c'è bisogno ancora
di  migliorare  ulteriormente  questa rendicontazione che però - e concludo
davvero  -  o  noi  riusciamo a utilizzarla come Consiglieri, oppure c'è il
rischio  che  rappresenti  un patrimonio in qualche modo sprecato. E allora
per  questo  io  faccio un appello, consapevole della difficoltà che questo
appello  venga  raccolto  da  un  punto  di  vista  tecnico, perché fin dal
prossimo  anno  come  Consiglieri  riusciamo  a  poter  disporre  di alcuni
documenti  di  reporting, ad esempio il bilancio di genere che quest'anno è
associato  ad  altri  documenti,  il bilancio sociale, ma in particolare la
stessa relazione previsionale programmatica per la parte che non contiene i
dati di bilancio monetario, che capisco vengono resi disponibili all'ultimo
momento, visto che con la finanziaria oltre tutto si ragiona a bocce ancora
in  movimento,  però  poter disporre con il maggiore anticipo possibile, di
questi documenti di rendicontazione, perché è a partire da questi documenti
di  rendicontazione  che  come  Consiglieri  credo  possiamo  esprimere sul
bilancio  che  ci  viene proposto di approvare, giudizi non ideologici, non
manichei, ma davvero consapevoli e legati alla realtà delle cose. Grazie.


inviato il 29/12/2005 21:41:40

©2008 www.stranigiorni.com