Grazie Presidente. Io non sono abituato, almeno cerco di non dare dei
giudizi manichei in generale sui problemi, per cui tutto il bene sta sempre
da una parte e tutto il male sta dall'altra, a prescindere dal merito.
Cercherò comunque, ispirandomi a questo criterio, di partire da un giudizio
sulla finanziaria; questo non è un rituale, cioè non è che il giudizio da
dare sulla finanziaria è quasi un rito. È che se non si parte da un
giudizio sulla finanziaria io credo che poi diventa difficile anche
esprimersi nel merito delle proposte che questo bilancio fa. Io non è che
sia molto interessato, come faceva il consigliere Galletti, che peraltro
vanta un esperienza ben maggiore della mia, a fare delle classifiche di
meno peggio tra questa finanziaria e le altre, se è al secondo, al terzo o
al quarto posto; cioè qui non si tratta di dare dei giudizi relativi, o di
fare difese o accuse d'ufficio. Questa finanziaria non sarà la peggiore tra
quelle degli ultimi anni ma a me pare di poter dire, dati alla mano, che è
una finanziaria che condiziona pesantemente il bilancio di questo Comune. È
stato detto, ed io credo che sia così, che questa volta non abbiamo a che
fare con un problema di entrate; l'anno scorso c'era tutto il dibattito che
venne portato avanti a lungo sul fatto se i trasferimenti dello Stato erano
di più o di meno. Qui il problema non è questo. Certamente le entrate sono
leggermente aumentate, ma il problema non è questo, come ha detto
l'assessore Bottoni in modo molto chiaro; qui c'è un problema di tetti di
spesa ma, più che in generale di tetti di spesa, c'è il problema di tre
tetti di spesa che sono stati posti a tre settori del bilancio che non
riescono da questo punto di vista a comunicare tra di loro, quindi questo
aumenta la rigidezza a cui questo bilancio è sottoposto, per cui anche la
possibili manovre che noi possiamo pensare per tentare di dare una risposta
ad alcune sofferenze che questo bilancio presenta, è difficile francamente
poi riuscire a realizzarle. Galletti diceva: il problema è che bisogna
migliorare la qualità della spesa; a me sembra un po' un eufemismo di
fronte ai numeri che abbiamo davanti, perché è anche vero che i tetti
inducono certamente l'eliminazione di qualche spesa superflua; quindi ci
sarà anche qualcosa di buono che questi tetti inducono, ma in generale a me
pare che si tratta di tetti posti in spregio a un discorso di devolution o
di federalismo, quindi qui mi pare di cogliere una contraddizione
fondamentale da parte di questo governo; si tratta comunque di vincoli che,
ripeto, rendono difficili anche possibili manovre a cui si potrebbe
pensare. E qui vengo al tema delle Aldini Valeriani; mi sembra che la
proposta che veniva anticipata dal collega Monteventi, cioè del ricorso ad
un aumento del recupero sulla Tarsu sia davvero tecnicamente impossibile
stando agli elementi che ci sono stati forniti dall'Assessore. Quindi da
questo punto di vista, tra l'altro mi sembrava di cogliere,(mi dispiace
riprendere l'intervento del consigliere Galletti che è assente in questo
momento, ma lo faccio sottolineando la stima che ho per lui) che ci fosse
qualche contraddizione nel suo intervento nel momento in cui imputava
all'Amministrazione, almeno in passato, di avere utilizzato la Tarsu per
finanziare il bilancio in generale; credo che questa sia un'affermazione
che andrebbe provata; poi si dichiarava d'accordo sul ricorso, che mi pare
peraltro tecnicamente impossibile, al recupero della Tarsu, per finanziare
la spesa dei corsi delle Aldini. Ma detto questo io credo che la proposta
che l'assessore Bottoni anticipava, e sulla quale personalmente mi trovo
d'accordo, cioè quella di assumere un provvedimento temporaneo e
transitorio di apertura delle iscrizioni doppie, avendo quindi un poco più
di tempo davanti a noi anche per ragionare sui numeri, perché mi pare che
su questa vicenda delle Aldini si è detto tutto, ma noi riusciamo di fatto
a ragionare su dei numeri. Non mi soffermo e non mi dilungo su questo; mi
auguro che ci sia la possibilità di fare questo nei prossimi mesi, potendo
poi assumere quindi delle decisioni consapevoli, motivate e compatibili dal
punto di vista. Ho l'impressione che questa rigidezza che la finanziaria ci
impone renda anche difficile la discussione sugli ordini del giorno, perché
al di là della possibile condivisione su alcune volontà che gli ordini del
giorno esprimono, sono delle rigidezze tali, quelle che questa Finanziaria
ci impone, che diventa difficile francamente anche accogliere proposte di
questo tipo. Da questo punto di vista volevo attirare l'attenzione dei
colleghi su un documento, uno dei tanti che ci sono stati presentati - su
questo poi tornerò anche alla fine del mio intervento - cioè il parere
dell'organo di revisione sulla proposta di bilancio di previsione 2006, un
documento tecnico, emesso da un organo fino a prova contraria super partes
e di garanzia e che proprio all'inizio dice una cosa precisa: il progetto
di bilancio sottoposto al nostro esame si differenzia dai precedenti in
quanto per la prima volta -sottolineo per la prima volta - in conformità
alle ipotesi normative assunte componenti non irrilevanti della spesa
subiranno una riduzione rispetto alle previsioni dei trascorsi esercizi. A
me sembra che questa frase non possa comunque essere dimenticata e ignorata
in tutti gli interventi che noi facciamo, perché altrimenti ci raccontiamo
cose poco realistiche. Questo documento, che confesso io stesso quest'anno
per la prima volta ho esaminato con attenzione, mi pare certamente tecnico
ma importante, perché credo che comunque anche le considerazioni politiche
che facciamo debbano sempre partire da dei dati oggettivi; vorrei
riprendere anche due elementi che mi paiono significativi, cioè la tabella
degli indicatori finanziari ed economici generali, che riporta una
diminuzione della pressione finanziaria e della pressione tributaria dal
bilancio 2004 al bilancio 2006. Mi pare che questo sia anche un elemento
positivo e che va sottolineato. Detto questo, qualche considerazione più
nel merito sul tema dei Quartieri. Io non posso che condividere quello che
diceva il presidente Palmieri: credo che in presenza di una situazione come
quella che abbiamo davanti, e cioè di tagli alla spesa che hanno inciso
soprattutto sui settori dell'Amministrazione in quote significative, si
debba apprezzare il fatto che i Quartieri non hanno visto toccato il
bilancio, il budget assegnato loro in precedenza e devo dire da questo
punto di vista, facendo ricorso anche a un'esperienza passata, che capitava
che i Quartieri votassero sempre in prima battuta dei bilanci vertenziali.
Questo aggettivo è un po' strano: bilanci vertenziali perché in prima
battuta i Quartieri, direi indipendentemente dal colore politico e dal
colore politico dell'Amministrazione, riscontravano una carenza dei fondi
assegnati e approvavano dei bilanci che richiedevano nuove risorse, risorse
che poi durante l'anno venivano attribuite, secondo una prassi che non mi
pare proprio il massimo della trasparenza e della certezza. Bene, questa
volta si parte fin dall'inizio con un quadro di risorse ripeto soprattutto
in considerazione dei vincoli posti dalla finanziaria, apprezzabile. Ci
sono degli elementi di novità in termini di competenze attribuite ai
Quartieri, ma soprattutto, vorrei sottolinearlo perché questo sarà anche
contenuto in uno degli ordini del giorno che dovremo votare, una richiesta
affinché venga definito dalla Giunta un percorso chiaro nelle scadenze che
possa portarci secondo tappe differenziate da un lato ad una riforma dei
Quartieri a legislazione invariata, dall'altro in tempi successivi ad una
attuazione della città metropolitana. E' vero quello che diceva Monaco, non
è una novità, ma siamo in presenza di elementi di novità dal punto di vista
legislativo, ancorché non tutti condivisibili, ma certamente ad
un'accelerazione di questo percorso, che credo debba trovare una risposta
da parte dell'Amministrazione perché è dall'attuazione della città
metropolitana che può discendere una ulteriore riforma significativa
dell'istituzione dei Quartieri. Ma già in questo bilancio alcuni elementi
positivi ci sono, c'è un tentativo di realizzare alcune economie di scala
attraverso una gestione centralizzata di alcune risorse attribuite ai
Quartieri, senza credo nulla togliere al potere decisionale dei Quartieri
stessi; c'è un aspetto su cui vorrei soffermarmi un istante per citarlo, e
cioè la necessità che ancora non c'è, ma che nell'ordine del giorno di
maggioranza ci sarà, di ripensare le modalità dell'assistenza domiciliare
agli anziani, perché qui il problema non è più soltanto quello di vedere
quante risorse spendiamo; il problema è quello di un ripensamento
complessivo del modo attraverso il quale si risponde ai bisogni degli
anziani in presenza di una condizione modificata negli ultimi anni dal
punto di vista dell'offerta di cui le famiglie dispongono. Sugli
investimenti, Io credo che al di là delle somme, perché su questo il tetto
della finanziaria, com'è stato detto, non produce effetti negativi, la cosa
che vorrei sottolineare è che in materia di investimenti ci troviamo
davanti ad una proposta che non è un libro dei sogni. Più volte è stato
lamentato in passato il fatto che il bilancio investimenti che veniva
votato poi nel corso dell'anno subiva ridimensionamenti significativi, con
tutte le delusioni del caso. Questa volta non dovrà essere così, c'è una
previsione della capacità di indebitamento del Comune e delle ricadute sul
bilancio corrente, c'è una valutazione degli altri finanziamenti possibili
con quel tetto assurdo effettivamente posto agli oneri di urbanizzazione,
c'è un ricorso equilibrato alla finanza di progetto. Soprattutto vorrei
mettere in evidenza il tema della progettazione di questi interventi,
perché una delle sofferenze del bilancio corrente a cui mi auguro nel
prosieguo dell'anno si ponga rimedio, com'è stato promesso e garantito, è
la capacità progettuale degli investimenti e degli interventi, perché se
manca poi questa capacità progettuale, è inutile mettere a bilancio certe
spese e certe risorse. Ora, su questo c'è inevitabilmente un ricorso agli
incarichi esterni: credo che questo non debba di per sé scandalizzare, se
questo ricorso a incarichi esterni per la progettazione è qualche cosa di
indispensabile, cioè che avviene a valle di una valorizzazione, la più
ampia possibile, del personale interno, valorizzazione che peraltro c'è già
stata all'interno dell'Amministrazione; io qui mi riferisco ai settori che
conosco meglio, nei quali ad esempio le attività di pianificazione e di
programmazione che sono poi le più vitali e le più strategiche per il
Comune, sono svolte dal personale interno. Credo che sugli investimenti, e
l'assessore Zamboni ne ha dato anche in qualche modo garanzia, o comunque
ha dimostrato di condividere questa prospettiva, si debba intervenire nel
processo decisionale che riguarda la spesa di investimento, da un lato per
provare a definire delle metodologie, e qui il tema del bilancio
partecipativo non riguarda soltanto evidentemente l'assessore Zamboni, ma
la Giunta nel suo complesso. Ma senza arrivare al discorso del bilancio
partecipativo che comunque è inserito nel programma di mandato e che deve
trovare una progressiva attuazione attraverso la condivisione di una
metodologia, il tema che sulla manutenzione in particolare i Quartieri
debbano essere sempre di più responsabilizzati e chiamati ad esprimere un
proprio potere decisionale. Sugli investimenti vorrei concludere
richiamando alcuni investimenti specifici che mi sembrano particolarmente
significativi. Mi riferisco ad esempio all'interramento della Bologna
Portomaggiore, almeno al primo lotto di questo interramento, un tema che
sta molto a cuore alla città, a una parte della città, ma che in qualche
modo si sposa anche con un miglioramento di questa infrastruttura che fa
parte del servizio ferroviario metropolitano; un proseguimento del piano
che riguarda le piste ciclabili; la fascia boscata nel Quartiere San Donato
Qui mi rivolgo ancora al collega Monaco: mi pare che questo tema della
fascia boscata che è sempre stato evocato e che comunque comporta delle
difficoltà non lievi dal punto di vista dei finanziamenti, cominci a
trovare delle prime significative attuazioni; e anche il finanziamentodei
contratti di Quartiere, Navile e San Donato. Una parola anche sul tema
delle fognature perché guardando gli investimenti non si trovano gli
investimenti in materia di fognature e noi
sappiamo come Consiglieri, perché abbiamo avuto occasione in diverse
Commissioni di toccare con mano questo problema, di come ci sia bisogno di
intervenire da questo punto di vista. Ora vorrei appunto prendere spunto da
questa mancanza che è giustificabile ed è spiegabile, per dire che comunque
c'è bisogno di questi investimenti che trovano risposta nel programma che è
l'Agenzia d'Ambito a predisporre. Un programma di investimenti che, ne
siamo consapevoli, viene finanziato con le tariffe. Io credo che questo sia
inevitabile, le tariffe non sono qualche cosa di iniquo, sono lo strumento
attraverso il quale vanno finanziati questi interventi. È chiaro che
parlare di tariffe vuole dire comunque avere presente un equilibrio che è
necessario avere tra gli investimenti necessari, tra le capacità
imprenditoriali di Hera in questo caso, che sempre meglio deve svolgere il
proprio ruolo: quindi credo che di per sé, mi riferisco a quello che diceva
il consigliere Galletti, non necessariamente un aumento dei trasferimenti
ad Hera significhi effettivamente un miglioramento della qualità dei
servizi, ma la qualità dei servizi può anche essere ottenuta, e questo ci
si aspetta da un'azienda che si muove nel mercato e che ha capacità
imprenditoriali, anche a trasferimenti invariati. C'è il tema degli aspetti
sociali delle tariffe, ma da questo punto di vista direi che senza pensare
a provvedimenti strani, c'è l'ISEE, che già viene utilizzata ad esempio per
quello che riguarda le tariffe di acquedotto, fognatura e depurazione, e
che sempre più debbono essere chiamate in causa. Poche parole sul bilancio
a budget. Ho visto ad esempio che tra i risparmi ce n'è uno che mi ha
colpito, quello delle utenze, 260 mila euro. Io mi auguro che questo
risparmio dipenda da una razionalizzazione, da un atteggiamento virtuoso,
che va nella linea anche della sostenibilità ambientale e lo volevo citare.
Un riferimento al tema della Tarsu e dei rapporti con Hera per quello che
riguarda i rifiuti. Mi pare che l'aumento tariffario concesso sia in linea
con l'inflazione. Ora, in materia di rifiuti, io credo che il nodo vero sia
quello dell'arrivare al passaggio dalla tassa alla tariffa, perché soltanto
a quel momento, pur con tutta la delicatezza di questo passaggio
(perché dovranno essere valutati bene gli impatti sociali che questo
passaggio provocherà) però solo a questo patto si riuscirà, io credo, ad
ottenere dei risultati positivi in termini ad esempio di riduzione nella
produzione dei rifiuti. Passare da tassa a tariffa vuole dire
fondamentalmente che uno dovrebbe pagare per quanto produce e per quanto
viene smaltito dei rifiuti che lui produce. In questo ci sta dentro anche
un recupero virtuoso della raccolta differenziata di cui ci siamo occupati
in una recente riunione di Commissione, (non mi soffermo su questo) ma
vorrei sottolineare appunto l'importanza da questo punto di vista di questo
passaggio, pure delicato nei suoi risvolti, ma comunque da perseguire io
credo al più presto. Pochissime parole, e mi avvio a concludere, sui
bilanci dei settori che conosco meglio, del settore ambiente, del settore
urbanistica e del settore mobilità, che mi pare sono riusciti, pure in
presenza dei tagli pesanti imposti dalla finanziaria, sottolineo tetti di
spesa ineludibili, a garantire livelli adeguati di risposta, pur con
qualche riserva che attende risposta in corso d'anno. Su questo vorrei
richiamare unicamente quello legato al finanziamento delle navette a
servizio del centro storico, perché questo davvero diventa un elemento
strategico, e che condiziona la strategia per la mobilità sostenibile, che
potrebbe dare la possibilità appunto di avere atteggiamenti rigorosi nella
limitazione degli accessi al centro, sarebbe molto triste se su questo
dovessimo fare dei passi indietro. Un'altra cosa positiva che vorrei
citare, è la possibilità di reimpiego dei canoni riscossi per la
concessione che il Comune fa di alcune sue aree e di alcuni propri
fabbricati per antenne della telefonia mobile, indirizzati e finalizzati al
controllo dell'inquinamento elettromagnetico. L'ultimo riferimento che
vorrei fare, riguarda il tema della rendicontazione che è associata al
bilancio. Io credo che come Consiglieri ci troviamo davanti tutti gli anni
ad una mole di documenti molto ampia e che - lo dico in tutta onestà -
facciamo fatica a considerare con la dovuta attenzione. Da questo punto di
vista mi riferisco ad esempio al documento della relazione previsionale
programmatica, che è un documento molto importante, molto ampio, molto
complesso, che in qualche modo ha funzione anche di verifica da un lato del
programma di mandato e dall'altro, come notava il collega Monaco, di
proiezione negli anni futuri di questo programma di mandato. Direi che la
relazione previsionale programmatica di quest'anno, per quello che sono
riuscito a scorrere, contiene importanti novità, cioè fornisce elementi
aggiuntivi rispetto al passato, incorpora degli indicatori del bilancio
sociale e di eco budget, quindi il giudizio è molto positivo, c'è una
scheda sul bilancio di genere, l'eco budget viene valorizzato e rappresenta
io credo il nucleo di un bilancio di sostenibilità ambientale. Credo che su
questo, e questi accenni che faccio mi auguro troveranno riscontro
nell'ordine del giorno della maggioranza, su questo, dando atto
all'amministrazione di passi in avanti, vorrei dire che c'è bisogno ancora
di migliorare ulteriormente questa rendicontazione che però - e concludo
davvero - o noi riusciamo a utilizzarla come Consiglieri, oppure c'è il
rischio che rappresenti un patrimonio in qualche modo sprecato. E allora
per questo io faccio un appello, consapevole della difficoltà che questo
appello venga raccolto da un punto di vista tecnico, perché fin dal
prossimo anno come Consiglieri riusciamo a poter disporre di alcuni
documenti di reporting, ad esempio il bilancio di genere che quest'anno è
associato ad altri documenti, il bilancio sociale, ma in particolare la
stessa relazione previsionale programmatica per la parte che non contiene i
dati di bilancio monetario, che capisco vengono resi disponibili all'ultimo
momento, visto che con la finanziaria oltre tutto si ragiona a bocce ancora
in movimento, però poter disporre con il maggiore anticipo possibile, di
questi documenti di rendicontazione, perché è a partire da questi documenti
di rendicontazione che come Consiglieri credo possiamo esprimere sul
bilancio che ci viene proposto di approvare, giudizi non ideologici, non
manichei, ma davvero consapevoli e legati alla realtà delle cose. Grazie.
inviato il 29/12/2005 21:41:40