Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 12-12-05 PROGRAMMA DI INTERVENTI DI RECUPERO E DI RIQUALIFICAZIONE URBANA DELL'AREA SS ANNUNZIATA |

Grazie,  Presidente. Con questa delibera, come è già stato detto, ma vorrei
anch'io  ripeterlo,  si conclude una vicenda che dura ormai da molti anni e
che  ha  attraversato  di  fatto  tre  amministrazioni  di  diverso  colore
politico.  Da  questo punto di vista io non ho la memoria storica che ha il
consigliere  Monteventi,  che  peraltro  mi  pare  nel suo intervento a mio
giudizio  ha  dato  prova  di  non  essere  poi  da  questa memoria storica
condizionato  in  maniera  vincolante,  nel  senso che ha dato prova di una
capacità  di riuscire a dare dei giudizi legati a quella che è l'attualità,
anche  se evidentemente senza potersi svincolare da quello che è un passato
che  io  non  ho  vissuto.  Io  da  questo  punto di vista quindi non ho il
vantaggio  di  una conoscenza così approfondita dei dati del passato, ma il
vantaggio è quello di non avere imbarazzi di sorta nel poter illustrare una
posizione  al  momento  attuale. Certamente otto anni e più segnano qualche
cosa  per  certi aspetti anche di patologico probabilmente, che io non sono
in  grado di valutare nei dettagli. È anche vero che ci sono stati dei dati
di complessità effettiva: c'era anche una bonifica dei suoli da realizzare,
e  quindi questo spiega in parte questa lunga durata, ma non c'è dubbio che
non  è normale che una vicenda di carattere urbanistico duri tanto a lungo.
Quindi  è  una vicenda che sicuramente ci consegna anche alcune possibilità
di  riflessione.  Io  ne  vorrei  fare due in particolare legate, ma una in
negativo  e  una  in  positivo.  Quella in negativo riprende quello che già
diceva Monteventi, cioè credo anch'io che questa vicenda ci possa insegnare
qualche  cosa  rispetto alla necessità, che peraltro io credo che è guidata
anche  da  una  volontà  positiva  di  risolvere  i problemi, di riuscire a
utilizzare  dei  valori che nascono dal territorio, dei valori di carattere
urbanistico,  e  territoriali,  per  tentare  di risolvere delle vicende di
carattere  produttivo e occupazionale. Dietro a questa intenzione, che a me
pare  anche  buona,  ci  sta  qualche cosa di radicalmente ambiguo, lo dico
senza dare al termine ambiguo una carica negativa volontaria: il problema è
che  non si può fare cassa - io credo - con il territorio, con l'ambiente e
con  dei  beni naturali. Io credo che la valorizzazione del territorio, che
può produrre anche dei valori monetari, possa trovare dei riscontri, ma che
essi  devono  essere  però  sempre  dei riscontri di tipo territoriale, non
possono  cioè essere dei riscontri di carattere occupazionale o produttivo,
perché  il rischio è proprio quello che si può correre, e che si è di fatto
realizzato  attorno  ad una vicenda come questo. Quindi io credo che questo
debba  in  generale  insegnare qualche cosa. La cosa in positivo che questa
vicenda  insegna, e che credo che dovrò trovare dei riscontri nel PSC e nel
POC, è proprio quella di potere realizzare quella logica della perequazione
che  ormai  si  sta affermando in diversi strumenti urbanistici evoluti. Ma
perequazione  è cosa diversa da quella che si può realizzare in un comparto
singolo  come questo, con una storia così lunga e segnata da interessi così
diversi   come   questa.  Perequazione  significa  stabilire  delle  regole
trasparenti  e  a  monte,  appunto  nel  PSC, che permettano un trattamento
uguale  tra più proprietà, e quindi prendo come spunto questa vicenda anche
se  il  tema  qui  non è quello della perequazione, ma proprio per dire che
l'incameramento  da  parte del pubblico di valori, che sono valori fondiari
privati,  come  in  parte  anche qui si è realizzato, di fatto, e su questo
tornerò fra poco, va comunque realizzato all'interno di regole di carattere
generale  presentate  in  modo trasparente, come quelle che la perequazione
può  assicurare.  Quindi, ripeto, con delle ricadute che rimangono ricadute
territoriali,  in  sostanza,  e che non vanno quindi a diffondersi in altri
settori  e  in  altri  ambiti.  Dopodiché,  al di là di questa lezione, che
questa  vicenda secondo me dà, credo che il giudizio, e anticipo che il mio
giudizio  personale  e del nostro gruppo è positivo, non può non collegarsi
ad  un  giudizio  poi  specifico  della qualità architettonica che comunque
questo  progetto  ha acquisito, (l'approvazione che la Soprintendenza ne ha
dato sta a testimoniarlo) ma anche quelle poche cose forzatamente brevi che
stamattina   vedevamo  in  commissione  stanno  lì  a  segnalarlo,  c'è  la
possibilità  che  per come è stato disegnato il piano, di fatto, è data non
una  frattura, ma anzi un collegamento virtuoso tra quest'area e quello che
noi  speriamo  in tempi brevi, o comunque medi, al massimo, si potrà vedere
attorno  all'area STAVECO, ma come dicevo stamattina credo che la cosa vada
vista  anche rispetto al parco di San Michele in Bosco e a tutto quello che
l'amministrazione  potrà fare e in qualche modo già ha in animo di fare per
acquisire  ad  un  uso  pubblico  pieno  quest'area importante. C'è il tema
comunque  del  finanziamento, almeno parziale, dell'asilo nido, ci sono una
serie  anche  di  prestazioni  e  di  requisiti  prestazionali di carattere
ambientale  che  la  convenzione  segnala sui criteri di demolizione, sulla
depurazione  delle acque attraverso le vasche di prima pioggia, il discorso
della  vasca di laminazione per evitare appunto che l'urbanizzazione generi
dei  colmi  di  piena, c'è anche la gestione in carico al privato del verde
pubblico,  tutti  aspetti  che  credo non debbano essere trascurati. Quindi
sono  questi  aspetti  positivi che motivano il giudizio favorevole che noi
diamo  a  questo  atto,  che comunque non può non essere visto davvero come
l'ultimo  o  uno  degli  ultimi  di  una  stagione  ormai  passata che deve
viceversa   sfociare   in  una  applicazione,  attraverso  appunto  criteri
perequativi applicati allo strumento urbanistico fin dalla sua nascita, fin
dal suo primo stadio, come è il PSC. Grazie.

inviato il 20/12/2005 18:33:50

©2008 www.stranigiorni.com