Grazie Presidente. Premesso che anch'io condivido il testo dell'ordine del
giorno, vorrei però mettere in evidenza in premessa una sua caratteristica
che non ne facilita, la discussione o comunque che pone qualche problema. A
me pare di ricordare anche un po' la genesi di questo documento, che è nato
dal tema della sicurezza e degli incidenti sul lavoro, che è un tema ampio
ma in qualche modo tutto sommato abbastanza circoscritto. È chiaro che
affrontare il tema della sicurezza degli incidenti sul lavoro oggi
significa imbattersi spesso nel problema del lavoro nero, perché
statisticamente chi poi soffre di questi incidenti sul lavoro guarda caso
vive in una condizione lavorativa di precariato, di irregolarità e di
illegalità, e quindi l'ordine del giorno tocca questo aspetto, cerca di
affrontarlo anche in termini abbastanza ampi, ma credo sicuramente non
esaustivi, come diceva il consigliere Carella, perché parlare del lavoro
nero significa toccare anche altri aspetti, forse mettere in evidenza anche
aspetti contraddittori; e dal lavoro nero poi si passa in qualche modo al
tema dell'immigrazione in genere, perché evidentemente il lavoro nero viene
visto qui nei suoi aspetti deprecabili, negativi, ma anche come un canale e
mezzo per arrivare, attraverso l'utilizzo dell'articolo 18, ad una
regolarizzazione degli immigrati. Quindi poi si tocca anche il problema
dell'abitazione degli immigrati, e a questo proposito la Consigliera Noè
faceva alcune osservazioni che meritano attenzione.
Dico questo, non per dissociarmi da questo testo, che ha anche la mia
adesione, ma per metterne in evidenza gli inevitabili limiti nella misura
in cui uno pensa con questo ordine del giorno di riuscire ad affrontare non
soltanto il tema della sicurezza e degli incidenti sul lavoro, che a mio
giudizio continua ad essere la sua ragione fondamentale ma anche gli
altri aspetti importantissimi e collaterali che ho citato.
Credo che occorra avere anche questa consapevolezza, perché altrimenti
forse la discussione su questo testo potrà ancora proseguire attraverso
richieste di integrazioni, di emendamenti, che hanno tutti delle ragioni
valide ma hanno questa motivazione di fondo. Io a questo punto volevo solo
fare due sottolineature, che però, ripeto, tornano al tema di partenza,
cioè quello della sicurezza e degli incidenti sul lavoro, più che altro per
sottolineare appunto due aspetti che già l'ordine del giorno tocca, ma che
(soprattutto il secondo tra questi) sono nella piena possibilità
dell'amministrazione comunale e quindi richiedono a mio giudizio decisioni
in tempi rapidi.
Allora il primo tra questi, che è anch'esso complesso, è quello che
riguarda l'applicazione e la interpretazione direi evolutiva della
normativa in materia di appalti pubblici. Dico evolutiva nel senso che la
normativa in materia di appalti pubblici ha una sua regolamentazione, che è
fondata soprattutto sulla logica e il criterio dell'offerta più a buon
mercato da un punto di vista monetario. Il fatto di chiedere
all'amministrazione di utilizzare sempre di più anche modalità di
aggiudicazione che puntano sull'offerta economicamente più vantaggiosa, e
che quindi fa anche una considerazione rispetto alla affidabilità delle
ditte concorrenti in base ad una serie di parametri di accreditamento,
(certificazioni,ecc.) mi pare un qualcosa che va nella direzione appunto di
premiare alla fine ditte che diano più garanzie di affidabilità e quindi
anche di assicurare ai propri dipendenti regolarità di trattamento e
condizioni di lavoro meno esposte, appunto, al rischio di incidenti.
L'altra questione, molto particolare se vogliamo, ma credo alla portata
dell'amministrazione se c'è la volontà di percorrere questa strada, è
quello che riguarda l'attività di controllo dei cantieri, attività di
controllo che è affidata, per quello che riguarda appunto le norme sulla
sicurezza sul lavoro, a uffici precisi che sono l'Inail, l'Ispettorato del
lavoro e i servizi della A.U.S.L., che rimangono evidentemente i titolari
di questa competenza. Si pensa comunque che anche la Polizia Municipale
possa svolgere un ruolo da questo punto di vista, e nel chiedere questo
non si fa nulla se non riprendere una previsione che già fa la normativa
regionale; la legge regionale 24 del 2003 in materia di Polizia Locale
prevede esplicitamente tra i compiti possibili delle Polizie Municipali
questo; cioè i controlli sulle infrazioni in materia di sicurezza del
lavoro. È chiaro che questo tipo di controlli la Polizia dovrà svolgerlo,
oltre che in raccordo con gli altri uffici e servizi che nominavo prima, in
termini evidentemente non di tipo specialistico ma attraverso controlli se
vogliamo più di tipo superficiale ma che comunque possono ugualmente
mettere in evidenza infrazioni di questo tipo. Devo dire che tra l'altro
esiste già oggi nella Polizia Municipale un nucleo che si occupa di
controllo edilizio, nucleo che da quello che mi risulta è particolarmente
sotto dotato numericamente e che potrebbe utilmente, una volta potenziato,
svolgere anche questo compito, ma credo che anche il Vigile di prossimità,
di cui in qualche modo si attende la implementazione organica, potrebbe
svolgere anche questo compito che, ripeto, pure non essendo di carattere
altamente specialistico può però mettere in evidenza problemi che
richiedono, in certi cantieri edili, approfondimenti e controlli più
rigorosi.
Tutto questo, e concludo, richiama il tema della riorganizzazione del Corpo
di Polizia Municipale, questione che come sappiamo è già da tempo all'esame
dell'amministrazione e dei sindacati, questione che mi pare sta conoscendo
un certo ritardo che io credo dovrebbe essere colmato perché il Corpo di
Polizia Municipale ha una funzione primaria nella nostra città, per una
serie di compiti che già oggi è chiamato a svolgere, ma anche per un
compito come questo che io credo potrebbe essere utilmente aggiunto alle
mansioni di cui questo Corpo si sta facendo carico. Grazie.
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inviato il 15/11/2005 17:57:14