Grazie Presidente. Io credo che ci troviamo davanti ad un atto di
particolare importanza per la nostra città, e che quindi va considerato con
la massima attenzione, come mi sembra è stato fatto nell'ambito del
percorso partecipativo, adottato particolarmente impegnativo, e anche
dell'attenzione che a questo tema è stata data in commissione. Perché
l'associazionismo è una grossa risorsa per la città, in particolare un
associazionismo così numeroso, così variegato e così attivo, come quello
che è presente nella nostra città, così come possiamo desumerlo e
conoscerlo proprio dall'elenco delle libere forme associative, che
testimonia di questa ricchezza. È un patrimonio ed è una risorsa in termini
di coesione sociale, e noi spesso in quest'aula e anche in Commissione
siamo chiamati a fare i conti con fenomeni che minano il tessuto sociale
della città: è giusto quindi che con altrettanta attenzione guardiamo a
tutto quello che si muove nella linea di un rafforzamento del tessuto della
nostra città e della coesione sociale. È uno strumento, l'associazionismo,
di sussidiarietà orizzontale e a me sembra che da questo punto di vista il
regolamento che ci è stato proposto, con le innovazioni che sono state
illustrate dall'Assessore rispetto alla stesura che era precedentemente in
vigore, sia funzionale a questa crescita, a questo sviluppo, a questa
valorizzazione dell'associazionismo. D'altro canto mi sembra, che anche il
consigliere Tomassini, pur con alcuni rilievi critici (direi però molto
particolari) desse atto di miglioramenti che questo regolamento contiene.
Devo dire tra parentesi che anche le modalità di verifica circa
l'iscrizione delle associazioni all'elenco, le modifiche che sono state
introdotte da questo punto di vista, evitando quindi l'aspetto di
campionamento e prevedendo biennalmente una verifica generalizzata, vanno
nella direzione del fatto che a questo punto l'elenco non sia un elenco
vuoto ma sia un elenco che corrisponde a realtà effettive. D'altro canto io
credo che quando parliamo di associazionismo non dovremmo mai dimenticarci
della necessità di tenere insieme, da un lato il fatto che
l'associazionismo, nella misura in cui l'amministrazione intende
promuoverlo, e quindi erogare anche alle associazioni dei benefici, questo
richiede delle garanzie, richiede delle verifiche, però non dimentichiamoci
che l'associazionismo e il volontariato per definizione non possono non
avere anche dei margini di autonomia, dei margini entro i quali esprimono
con libertà una propria progettualità e una propria azione. Il problema
vero è quindi trovare un equilibrio tra l'amministrazione che dà degli
indirizzi, che in qualche modo esprime dei criteri a cui le associazioni
devono attenersi, ma senza che questo possa e debba essere vissuto da parte
delle associazioni come una compressione eccessiva della loro autonomia.
Ricordo ad esempio che in Commissione, nella Commissione di cui sono
Presidente, esaminammo il caso ( è un caso particolare, ma mi serve anche
per spiegare quello che sto dicendo) di un'associazione che aveva in
gestione un'area verde che però metteva in evidenza come certe modalità di
rendicontazione, che evidentemente ci devono essere, non c'è dubbio che la
rendicontazione rispetto ai contributi che vengono dati ci deve essere, ma
non può essere una rendicontazione talmente oppressiva da rendere poi
difficile all'associazione stessa rispettare certe regole e quindi alla
fine far dire all'associazione stessa che a quelle condizioni
l'associazione con era più disponibile a svolgere quell'azione pur
meritoria che lo stesso quartiere nel caso specifico riconosceva. Quindi
occorre avere questo equilibrio che mi pare il regolamento abbia, e lo
strumento del bando è tale da permettere appunto all'amministrazione
centrale nei suoi diversi settori, e ai quartieri, di esprimere delle
volontà e degli indirizzi precisi lasciando poi alle associazioni (anche
con la quota prevista del 20 percento di extra bando) di esprimere questa
autonomia, questa autonoma capacità.
Detto questo a me pare di dover sottolineare anche il fatto che rispetto
alle libere forme associative come Consiglio comunale siamo messi davvero
nelle condizioni, che dovremo però utilizzare fino in fondo, di esercitare
le due funzioni, le due prerogative che abbiamo come Consiglieri: quella di
indirizzo e quella di controllo. Perché tutti gli anni noi siamo chiamati a
votare un ordine del giorno con il quale appunto diamo gli indirizzi,
esprimiamo le priorità, a cui poi l'erogazione dei contributi deve
corrispondere; quindi in qualche modo anche la risposta delle associazioni
deve conformarsi. Devo dire che da questo punto di vista l'anno scorso,
forse per l'inesperienza, è un passaggio che personalmente io ho vissuto
con una certa distrazione; quest'anno non sarà così e credo che sia
importante che il Consiglio si impegni nella discussione di quell'atto,
perché è un atto appunto tipicamente di indirizzo. Io credo che più
incisivo e più selettivo sarà quell'atto, più si potrà anche evitare un
fatto, che è stato anche segnalato criticamente in commissione dalla
minoranza, cioè che alla fine ci sia una distribuzione a pioggia di questi
contributi, anche se credo che anche la distribuzione a pioggia qualche
cosa serve alle associazioni. Quindi valorizziamo al massimo quel momento
di indirizzo e valorizziamo anche il momento del controllo. Da questo punto
di vista è stato positivo, secondo me, che la discussione sul regolamento
si sia accompagnata all'illustrazione del bilancio sociale delle libere
forme associative. Non so anche qui con quanta attenzione sia stato
esaminato quel documento perché a me è sembrato un buono strumento nella
linea del controllo, anche se onestamente chi ci ha presentato quel
documento ci diceva, e leggendolo se ne aveva consapevolezza, che è ancora
carente, ma è carente perché non è affatto facile misurare quello che è
l'impatto della vita delle associazioni sulla città, quindi al di là di una
rendicontazione sui fondi che vengono erogati suddivisi tra quartieri e
settori centrali, e suddivisi tra diverse tipologie delle associazioni,
quello è un momento importante. Io credo che la lettura di quel bilancio
sociale dovrebbe aiutarci ad esprimere il prossimo atto di indirizzo entro
la fine dell'anno, anche se c'è uno scarto di una annualità, evidentemente,
perché il bilancio sociale del 2005 sarà disponibile soltanto durante il
2006. Da questo punto di vista vorrei anche dire che il bilancio sociale
delle libere forme associative è importante, ed è importante anche lo
strumento che ci è stato preannunciato del bilancio sociale delle attività
dell'amministrazione, e io credo che le rendicontazioni dovrebbero starci
molto a cuore, e in questo senso - ho fatto anche un intervento in questo
senso in Commissione, lo riprendo adesso - chiederei all'amministrazione,
rispetto alle varie forme di rendicontazione che sono anche richiamate dal
programma di mandato, quindi bilancio sociale, bilancio di sostenibilità,
bilancio di genere, ci aggiungerei il bilancio ambientale in qualche modo,
che è parte comunque del bilancio di sostenibilità, venissimo messi in
condizioni di esprimerci in qualche modo proprio perché le rendicontazioni
sono importanti ma un eccesso di rendicontazione al limite può essere
controproducente.
Concludo con due richiami in positivo rispetto a miglioramenti possibili su
questo tema che io credo dovremmo tenere presenti. Uno è quello che
dovrebbe portare sempre di più a distinguere, anche se capisco che qui
talvolta non è facile, quelle che sono le associazioni iscritte alle libere
forme associative e che hanno una valenza cittadina, e che si rapportano
più direttamente con i settori centrali dell'amministrazione e le
associazioni che viceversa hanno una tipica dimensione di quartiere. Io
credo che questi due sottoinsiemi del grande insieme delle libere forme
associative richiedano evidentemente rapporti diversi da parte da un lato
dei settori centrali e dall'altro dei quartieri, fino al punto forse di
arrivare alla costituzione di vere e proprie consulte, o forum, o momenti
permanenti di vita e di confronto tra le associazioni stesse e settori
centrali e quartieri. Credo cioè che sempre di più si dovrebbe andare (e il
bando dovrebbe essere anche un elemento a favore di questo fatto, ma il
bando è comunque un elemento occasionale) verso rapporti nei quali c'è
comunque quel rispetto dell'autonomia delle associazioni, ma che devono
sempre più portare a progetti intrecciati, di partnership - come si dice -
tra amministrazione e quartieri e associazionismo.
Il secondo rilievo, in termini di indicazione di elementi di miglioramento,
che vorrei fare, riguarda il fatto che sempre di più ritengo dovrebbero
essere privilegiate le associazioni che sono iscritte all'albo, in quanto
io credo diano garanzia di continuità di vita, a - come viene detto anche
nel rapporto sociale - di una volontà di fidelizzazione del loro rapporto.
Perché io credo che comunque un conto è l'associazionismo che ha un vita
costante e permanente nella città, un conto sono le realtà che spesso
nascono in relazione ad esigenze e a motivi e anche a interessi specifici,
ma poi sono destinate a morire. L'altro aspetto che credo adesso debba
essere sempre più valorizzato e premiato, come già il regolamento fa, in
qualche modo, anche se si limita ad enunciare questa volontà, (ma credo che
si debbano trovare degli strumenti specifici) è la promozione della
collaborazione tra le associazioni, sia in termini di utilizzo di sedi
comuni, sia in termini di progettualità comune. Cioè io credo che dovremmo
trovare degli strumenti per premiare e valorizzare sempre di più questo,
proprio per evitare il, che comunque l'associazionismo ha, che è quello
della chiusura in qualche modo in se stesso e in un piccolo ambito, che
pure può essere importante, interessante, utile per la città ma che può
talvolta rischiare l'autoreferenzialità. Grazie.
inviato il 24/10/2005 23:09:21