Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons.10-10-05. REGOLAMENTO LIBERE FORME ASSOCIATIVE






                                                                      
 Grazie  Presidente.  Io  credo  che  ci  troviamo  davanti  ad  un  atto di
particolare importanza per la nostra città, e che quindi va considerato con
la  massima  attenzione,  come  mi  sembra  è  stato  fatto nell'ambito del
percorso  partecipativo,  adottato  particolarmente  impegnativo,  e  anche
dell'attenzione  che  a  questo  tema  è  stata data in commissione. Perché
l'associazionismo  è  una  grossa  risorsa  per la città, in particolare un
associazionismo  così  numeroso,  così variegato e così attivo, come quello
che  è  presente  nella  nostra  città,  così  come  possiamo  desumerlo  e
conoscerlo   proprio   dall'elenco  delle  libere  forme  associative,  che
testimonia di questa ricchezza. È un patrimonio ed è una risorsa in termini
di  coesione  sociale,  e  noi  spesso in quest'aula e anche in Commissione
siamo  chiamati  a  fare i conti con fenomeni che minano il tessuto sociale
della  città:  è  giusto  quindi che con altrettanta attenzione guardiamo a
tutto quello che si muove nella linea di un rafforzamento del tessuto della
nostra  città e della coesione sociale. È uno strumento, l'associazionismo,
di  sussidiarietà orizzontale e a me sembra che da questo punto di vista il
regolamento  che  ci  è  stato  proposto, con le innovazioni che sono state
illustrate  dall'Assessore rispetto alla stesura che era precedentemente in
vigore,  sia  funzionale  a  questa  crescita,  a questo sviluppo, a questa
valorizzazione  dell'associazionismo. D'altro canto mi sembra, che anche il
consigliere  Tomassini,  pur  con  alcuni rilievi critici (direi però molto
particolari)  desse  atto di miglioramenti che questo regolamento contiene.
Devo   dire   tra  parentesi  che  anche  le  modalità  di  verifica  circa
l'iscrizione  delle  associazioni  all'elenco,  le modifiche che sono state
introdotte   da  questo  punto  di  vista,  evitando  quindi  l'aspetto  di
campionamento  e  prevedendo biennalmente una verifica generalizzata, vanno
nella  direzione  del  fatto  che a questo punto l'elenco non sia un elenco
vuoto ma sia un elenco che corrisponde a realtà effettive. D'altro canto io
credo  che quando parliamo di associazionismo non dovremmo mai dimenticarci
della   necessità   di   tenere   insieme,   da   un   lato  il  fatto  che
l'associazionismo,   nella   misura   in   cui   l'amministrazione  intende
promuoverlo,  e quindi erogare anche alle associazioni dei benefici, questo
richiede delle garanzie, richiede delle verifiche, però non dimentichiamoci
che  l'associazionismo  e  il  volontariato per definizione non possono non
avere  anche  dei margini di autonomia, dei margini entro i quali esprimono
con  libertà  una  propria  progettualità e una propria azione. Il problema
vero  è  quindi  trovare  un  equilibrio tra l'amministrazione che dà degli
indirizzi,  che  in  qualche modo esprime dei criteri a cui le associazioni
devono attenersi, ma senza che questo possa e debba essere vissuto da parte
delle  associazioni  come  una compressione eccessiva della loro autonomia.
Ricordo  ad  esempio  che  in  Commissione,  nella  Commissione di cui sono
Presidente,  esaminammo  il caso ( è un caso particolare, ma mi serve anche
per  spiegare  quello  che  sto  dicendo)  di  un'associazione che aveva in
gestione  un'area verde che però metteva in evidenza come certe modalità di
rendicontazione,  che evidentemente ci devono essere, non c'è dubbio che la
rendicontazione  rispetto ai contributi che vengono dati ci deve essere, ma
non  può  essere  una  rendicontazione  talmente  oppressiva da rendere poi
difficile  all'associazione  stessa  rispettare  certe regole e quindi alla
fine   far   dire   all'associazione   stessa   che   a  quelle  condizioni
l'associazione   con  era  più  disponibile  a  svolgere  quell'azione  pur
meritoria  che  lo  stesso quartiere nel caso specifico riconosceva. Quindi
occorre  avere  questo  equilibrio  che  mi pare il regolamento abbia, e lo
strumento  del  bando  è  tale  da  permettere  appunto all'amministrazione
centrale  nei  suoi  diversi  settori,  e  ai quartieri, di esprimere delle
volontà  e  degli  indirizzi precisi lasciando poi alle associazioni (anche
con  la  quota prevista del 20 percento di extra bando) di esprimere questa
autonomia,              questa              autonoma              capacità.
Detto  questo  a  me pare di dover sottolineare anche il fatto che rispetto
alle  libere  forme associative come Consiglio comunale siamo messi davvero
nelle  condizioni, che dovremo però utilizzare fino in fondo, di esercitare
le due funzioni, le due prerogative che abbiamo come Consiglieri: quella di
indirizzo e quella di controllo. Perché tutti gli anni noi siamo chiamati a
votare  un  ordine  del  giorno  con  il quale appunto diamo gli indirizzi,
esprimiamo  le  priorità,  a  cui  poi  l'erogazione  dei  contributi  deve
corrispondere;  quindi in qualche modo anche la risposta delle associazioni
deve  conformarsi.  Devo  dire  che da questo punto di vista l'anno scorso,
forse  per  l'inesperienza,  è un passaggio che personalmente io ho vissuto
con  una  certa  distrazione;  quest'anno  non  sarà  così  e credo che sia
importante  che  il  Consiglio  si impegni nella discussione di quell'atto,
perché  è  un  atto  appunto  tipicamente  di  indirizzo.  Io credo che più
incisivo  e  più  selettivo  sarà quell'atto, più si potrà anche evitare un
fatto,  che  è  stato  anche  segnalato  criticamente  in commissione dalla
minoranza,  cioè che alla fine ci sia una distribuzione a pioggia di questi
contributi,  anche  se  credo  che anche la distribuzione a pioggia qualche
cosa  serve  alle associazioni. Quindi valorizziamo al massimo quel momento
di indirizzo e valorizziamo anche il momento del controllo. Da questo punto
di  vista  è stato positivo, secondo me, che la discussione sul regolamento
si  sia  accompagnata  all'illustrazione  del bilancio sociale delle libere
forme  associative.  Non  so  anche  qui  con  quanta  attenzione sia stato
esaminato  quel  documento  perché a me è sembrato un buono strumento nella
linea  del  controllo,  anche  se  onestamente  chi  ci  ha presentato quel
documento  ci diceva, e leggendolo se ne aveva consapevolezza, che è ancora
carente,  ma  è  carente  perché non è affatto facile misurare quello che è
l'impatto della vita delle associazioni sulla città, quindi al di là di una
rendicontazione  sui  fondi  che  vengono erogati suddivisi tra quartieri e
settori  centrali,  e  suddivisi  tra diverse tipologie delle associazioni,
quello  è  un  momento importante. Io credo che la lettura di quel bilancio
sociale  dovrebbe aiutarci ad esprimere il prossimo atto di indirizzo entro
la fine dell'anno, anche se c'è uno scarto di una annualità, evidentemente,
perché  il  bilancio  sociale del 2005 sarà disponibile soltanto durante il
2006.  Da  questo  punto di vista vorrei anche dire che il bilancio sociale
delle  libere  forme  associative  è  importante,  ed è importante anche lo
strumento  che ci è stato preannunciato del bilancio sociale delle attività
dell'amministrazione,  e  io credo che le rendicontazioni dovrebbero starci
molto  a  cuore, e in questo senso - ho fatto anche un intervento in questo
senso  in  Commissione, lo riprendo adesso - chiederei all'amministrazione,
rispetto  alle varie forme di rendicontazione che sono anche richiamate dal
programma  di  mandato, quindi bilancio sociale, bilancio di sostenibilità,
bilancio  di genere, ci aggiungerei il bilancio ambientale in qualche modo,
che  è  parte  comunque  del  bilancio di sostenibilità, venissimo messi in
condizioni  di esprimerci in qualche modo proprio perché le rendicontazioni
sono  importanti  ma  un  eccesso  di  rendicontazione al limite può essere
controproducente.
Concludo con due richiami in positivo rispetto a miglioramenti possibili su
questo  tema  che  io  credo  dovremmo  tenere  presenti.  Uno è quello che
dovrebbe  portare  sempre  di  più  a distinguere, anche se capisco che qui
talvolta non è facile, quelle che sono le associazioni iscritte alle libere
forme  associative  e  che hanno una valenza cittadina, e che si rapportano
più   direttamente   con  i  settori  centrali  dell'amministrazione  e  le
associazioni  che  viceversa  hanno  una tipica dimensione di quartiere. Io
credo  che  questi  due  sottoinsiemi del grande insieme delle libere forme
associative  richiedano  evidentemente rapporti diversi da parte da un lato
dei  settori  centrali  e  dall'altro dei quartieri, fino al punto forse di
arrivare  alla  costituzione di vere e proprie consulte, o forum, o momenti
permanenti  di  vita  e  di  confronto tra le associazioni stesse e settori
centrali e quartieri. Credo cioè che sempre di più si dovrebbe andare (e il
bando  dovrebbe  essere  anche  un elemento a favore di questo fatto, ma il
bando  è  comunque  un  elemento  occasionale) verso rapporti nei quali c'è
comunque  quel  rispetto  dell'autonomia  delle associazioni, ma che devono
sempre  più portare a progetti intrecciati, di partnership - come si dice -
tra      amministrazione      e      quartieri      e      associazionismo.
Il secondo rilievo, in termini di indicazione di elementi di miglioramento,
che  vorrei  fare,  riguarda  il fatto che sempre di più ritengo dovrebbero
essere  privilegiate  le associazioni che sono iscritte all'albo, in quanto
io  credo  diano garanzia di continuità di vita, a - come viene detto anche
nel rapporto sociale - di una volontà di fidelizzazione del loro rapporto.
Perché  io  credo  che comunque un conto è l'associazionismo che ha un vita
costante  e  permanente  nella  città,  un  conto sono le realtà che spesso
nascono  in relazione ad esigenze e a motivi e anche a interessi specifici,
ma  poi  sono  destinate  a  morire. L'altro aspetto che credo adesso debba
essere  sempre  più  valorizzato e premiato, come già il regolamento fa, in
qualche modo, anche se si limita ad enunciare questa volontà, (ma credo che
si  debbano  trovare  degli  strumenti  specifici)  è  la  promozione della
collaborazione  tra  le  associazioni,  sia  in termini di utilizzo di sedi
comuni,  sia in termini di progettualità comune. Cioè io credo che dovremmo
trovare  degli  strumenti  per premiare e valorizzare sempre di più questo,
proprio  per  evitare  il,  che comunque l'associazionismo ha, che è quello
della  chiusura  in  qualche  modo in se stesso e in un piccolo ambito, che
pure  può  essere  importante,  interessante, utile per la città ma che può
talvolta rischiare l'autoreferenzialità. Grazie.


                                          




inviato il 24/10/2005 23:09:21

©2008 www.stranigiorni.com