Lo scorso fine settimana ha visto la presenza nella nostra città del circo
della Pimpa ai giardini Margherita. Questo ha dato luogo ad alcune lettere
pubblicate sui giornali da parte del Comitato Salviamo i Giardini
Margherita, Comitato con il quale - come commissione - abbiamo avuto
rapporti a proposito del tema della riqualificazione dei giardini
Margherita stessi. Ora, il problema non è l'iniziativa in sé, che
evidentemente è una iniziativa molto simpatica e gradevole, neanche il
luogo in quanto tale, cioè i Giardini Margherita, ma il posto fisico che ha
ospitato l'allestimento, cioè il prato, anziché il piazzale Jacchia che è
citato dai manifesti. I timori che hanno mosso queste critiche sono
evidentemente timori di danni al manto erboso a causa delle installazioni
fisse che questa iniziativa ha comportato e di una presenza particolarmente
intensa di cittadini in quel luogo. Ora, io credo che si vedrà in concreto
da oggi quali sono gli effetti di questa iniziativa e gli eventuali danni
prodotti. D'altra parte credo che sia stata richiesta e versata una
fideiussione proprio come eventuale compenso di danni prodotti. A me
interessa più che altro richiamare in questa sede, a proposito di questo
fatto, le modalità attraverso le quali si arriva a prendere decisioni
sull'utilizzo dei giardini Margherita, e non è una cosa nuova, nel senso
che - tra l'altro mi risulta che anche in questo caso il Quartiere non sia
stato consultato - queste proteste mi hanno fatto venire in mente un ordine
del giorno, che penso i Consiglieri ricorderanno, e che è stato votato
all'unanimità da questo Consiglio il 21 marzo scorso. Con questo ordine del
giorno si chiedeva nuovamente, perché credo fosse una richiesta avanzata
nel presente precedente mandato, la nomina di una figura - chiamiamola
direttore, sovrintendente - incaricata in qualche modo di avere una visione
complessiva sui problemi di gestione di questa area importante e quindi
anche sulle autorizzazioni da dare. Naturalmente una figura che non
dovrebbe muoversi, come diceva l'ordine del giorno, autonomamente, ma in
stretto rapporto con un Comitato di gestione nel quale fossero presenti il
Quartiere e i rappresentanti dei diversi utenti, dei prevalenti utenti,
almeno fissi e stabili di quest'area. Mi pare che questo ordine del giorno
non abbia avuto ancora risposta. Allora io concludo per dire che mi sembra
che questo fatto specifico, che io non voglio drammatizzare in alcun modo,
(cioè il non avere dato alcun riscontro a un ordine del giorno votato
all'unanimità dal Consiglio), ci debba fare riflettere sulla fine che fanno
i nostri ordini del giorno. Credo che esista da questo punto di vista uno
scarto un po' strano; cioè le interpellanze di singoli Consiglieri, le
interrogazioni di singoli Consiglieri, le petizioni dei cittadini ricevono
obbligatoriamente una risposta in tempi definiti, cosa che non avviene in
realtà per gli ordini del giorno; allora vorrei chiedere alla Segreteria
Generale, che tra l'altro so che ha già cominciato a farlo ( non so se lo
faceva dall'inizio del mandato) che gli ordini del giorno votati e
approvati dal Consiglio, (quindi con un recupero eventualmente di quello
che è avvenuto in passato) vengano trasmessi come adesso si fa agli
Assessori e ai dirigenti competenti e per conoscenza a chi è il primo
firmatario dell'ordine del giorno, sperando in questo modo che in tempi
definiti gli ordini del giorno possano avere una risposta e un riscontro,
che può anche essere negativo, motivato, ma credo che quello che è da
evitare sia proprio il fatto che gli ordini del giorno votati dal Consiglio
e non promossi da un semplice Consigliere, con tutto il rispetto per ogni
semplice Consigliere, non trovino alcun riscontro, grazie.
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inviato il 11/10/2005 00:08:59