Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons.12-9-05. FUSIONE META - HERA

Grazie.  Io  vorrei  motivare  le  ragioni del consenso del nostro gruppo a
questa  delibera  e  all'operazione  che  questa  delibera sottende e rende
possibile. Siamo davanti a una ulteriore tappa, nel processo di ampliamento
della   compagine  di  azionariato  pubblico  di  Hera  a  cui  corrisponde
un'estensione  del territorio sul quale Hera esercita la sua attività. Dopo
il  completamento  a livello regionale della copertura in direzione est, da
Bologna ad est, a questo punto si inizia un percorso in direzione ovest con
l'azienda  modenese.  Si  potrebbe  dire sinteticamente che grande è bello;
grande  e  bello perché? Perché c'è un'attesa rispetto a questa operazione,
di benefici sul piano dei risultati economici, che Hera dovrebbe conseguire
grazie  ad un aumento delle sue dimensioni, una migliore capacità quindi di
stare  sul  mercato grazie a delle sinergie, a delle economie di scala, con
ricadute  positive  sia  sulla  capacità  di  investimenti,  che  sul piano
tariffario,  che  sulla  redditività  dei  capitali investiti. Naturalmente
questi  tre  aspetti  vanno  tutti affrontati in atteggiamento equilibrato,
sapendo  che  non  si può poi spingere l'acceleratore su tutte e tre queste
linee  di  azione,  ma  indubbiamente  i  benefici  sul piano dei risultati
economici  possono tradursi in miglioramenti su questi tre piani. Così come
anche  sugli aspetti ambientali io credo che l'incorporazione di un'azienda
che ha una storia positiva come Meta, oltre all'ampliamento del territorio,
dovrebbe  consentire  ad  esempio  sul  piano  della gestione della risorsa
idrica  una  maggiore  flessibilità gestionale. Di fatto quindi far fronte,
potendo gestire risorse più ampie, ad eventuali momenti di criticità che si
possono  manifestare in qualche punto del territorio; e anche in materia di
gestione  rifiuti,  dove  devo  dire  che  i  risultati  bolognesi non sono
entusiasmanti ad esempio per quello che riguarda la raccolta differenziata:
Bologna  insieme  a  Rimini, a Forlì, Cesena, si attesta intorno al 25-26%,
Ravenna  e  Ferrara  sono  già  a  livelli  molto più alti, diciamo che con
l'espansione  verso  ovest,  Modena,  è  attorno  al  35%,  Reggio  al 43%:
l'incorporare   aziende   che  hanno  dimostrato  una  capacità  sul  piano
dell'innovazione  dovrebbe  portare  a  dei miglioramenti. Su questo vorrei
dire  che  all'azienda  si  chiedono,  in  particolare  a  Bologna,  sforzi
maggiori,  una  capacità maggiore di andare verso la raccolta differenziata
rispetto  a  dei produttori grossi, in particolare una maggiore capacità di
raccolta  sul  centro  storico.  Detto  ciò,  e  quindi  detto  che  queste
considerazioni  sono  sufficienti, io credo, a motivare un voto positivo su
questa  operazione,  vorrei anch'io richiamare l'attenzione su due aspetti,
che  comunque  questa  espansione territoriale e l'ampliamento dell'azienda
richiede  di  sottolineare. Da un lato non si può non notare come l'aumento
dimensionale  di  Hera  pone agli Enti locali il problema di un adeguamento
dal  punto  di  vista  proprio  degli  ambiti  territoriali,  in materia di
pianificazione e di gestione. Hera svolge un'attività, gestisce dei servizi
che  debbono  però  rientrare  pienamente  nelle pianificazioni che sono di
competenza  del  sistema  degli  Enti  locali.  Ora,  noi  sappiamo  che la
pianificazione  in  materia  di  energia  è di competenza della Regione, ma
anche   delle   Province,   sappiamo   che  la  competenza  in  materia  di
pianificazione  dei  rifiuti  è  delle  Province,  in  materia  di acque la
competenza  è  in  larga misura regionale. Quindi nel momento in cui questa
azienda  tende  sempre  di più ad assumere una dimensione regionale, questo
non  può  non  richiedere - e credo che su questo da un lato la Regione, ma
anche  le Amministrazioni provinciali debbano evidentemente produrre azioni
di  coordinamento,  ma  anche  io  credo modifiche sul piano normativo, che
rendano  possibile  al  sistema  degli Enti locali di non essere in qualche
modo   subordinati   dal   punto   di   vista  pianificatorio,  al  peso  e
all'importanza  di un'azienda che assume queste dimensioni. Anche sul piano
gestionale,  dato  che  lo strumento attraverso il quale gli Enti locali, i
Comuni,  le  Province,  danno  all'azienda  gli  indirizzi ed esercitano il
controllo  gestionale  e sono Ato, che hanno una dimensione provinciale, si
pone  anche  qui un problema di coordinamento. E quindi io credo che questo
debba  essere  un  elemento di grande attenzione. Ma dicevo prima; grande è
bello;  però  anche piccolo è bello, non c'è dubbio, se per piccolo è bello
si intende una capacità che l'azienda deve avere in termini di attenzione a
quelli  che  sono i problemi minuti che i cittadini avvertono rispetto alla
vita  di  questa  azienda.  Direi  che i cittadini bolognesi sono da questo
punto  di  vista  abituati anche bene. A Bologna non abbiamo mai conosciuto
necessità  di  limitazione  nell'utilizzo  della  risorsa  idrica anche nei
momenti di maggiore difficoltà, così come per fortuna i cittadini bolognesi
non hanno mai dovuto vedere, se non magari per un giorno, per occasionalità
particolari,  rifiuti non raccolti in città. Dopodiché, quindi, i cittadini
bolognesi,  dato  per scontato questo aspetto, (che non è poi credo da dare
così per scontato, comunque da considerare di poco significato) guardano ad
altri  aspetti;  guardano  ovviamente  alle  tariffe, quindi rientriamo nei
discorsi  che  io  facevo  all'inizio  dove  c'è da aspettarsi una maggiore
capacità grazie a questa dimensione accresciuta e ai benefici sul piano dei
risultati  economici attesi, una migliore capacità di corrispondere anche a
necessità  di contenimento delle tariffe, ma poi ci sono gli altri problemi
più  minuti  che i cittadini notano, ad esempio il fatto che il call center
sia  un  call center per il quale non bisogna avere lunghe attese, guasti e
perdite in rete che richiedono interventi solleciti: le pagine dei giornali
ogni tanto ospitano evidentemente lamentele di questo tipo; la collocazione
dei  cassonetti,  ad  esempio,  che i cittadini poi chiedono sia adeguata a
quelle  che  sono  le necessità e anche ad un miglioramento sul piano della
raccolta differenziata. Ecco, quest'altro punto di attenzione che io vorrei
segnalare  per  certi aspetti, richiede ad un'azienda che aumenta sempre di
più  le  sue  dimensioni  una  maggiore  capacità di corrispondere anche ai
bisogni e alle esigenze che i cittadini quotidianamente manifestano. Quindi
detto  questo  io  credo,  tornando  e  concludendo,  a  quello  che dicevo
all'inizio, che non c'è dubbio che l'operazione di ampliamento va giudicata
assolutamente  in  modo  positivo,  con queste due attenzioni che intendevo
segnalare  e  su cui io credo che il Comune di Bologna in particolare debba
prestare particolare attenzione. Grazie.


inviato il 27/09/2005 18:58:50

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