(pres. odg collegato)
Grazie Presidente. Parto da quest'invito che faceva l'Assessore in conclusione della sua presentazione, che mi auguro anch'io venga accolto, non soltanto dalla maggioranza, ma anche dalla minoranza, perché credo che questa decisione del Comune di Bologna di entrare nel protocollo per il monitoraggio dell'inceneritore, il termovalorizzatore del Frullo, benché l'impianto non insista sul proprio territorio, rappresenta, a mio giudizio, il segno di una responsabilizzazione che l'Amministrazione comunale, come rappresentante dei cittadini bolognesi, intende assumere rispetto a questo impianto e ai suoi effetti, eventuali, sull'ambiente e sulla salute. Ricordo, già lo faceva l'Assessore, e vorrei riprendere anche quest'aspetto, che quest'impianto, che è in funzione già da parecchi anni, ha avuto controlli costanti, inizialmente soltanto sulle emissioni, nel senso che impianti di questo tipo per essere autorizzati, hanno dei limiti di emissione che vanno controllati, ma dal 2000 esistono questi monitoraggi a ampio spettro, quindi, non soltanto sulle emissioni, ma anche sulle conseguenze che le emissioni hanno, come ricadute sul territorio, sulle diverse matrici ambientali e anche indagini epidemiologiche. Quindi ci fu un primo protocollo del '98, che poi ha avuto efficacia dall'anno 2000, un secondo protocollo del 2005, e adesso questo nuovo protocollo, nel senso che l'impianto intorno agli anni 2005 è stato particolarmente ammodernato e potenziato. Io credo anche che i dati che già si sono raccolti in passato come chiedevo stamattina, e come l'Assessore ha preso impegno, sia utile vengano portati a conoscenza dei Consiglieri, così come dovrà avvenire per i dati che si raccoglieranno sulla base del protocollo che stiamo per votare. Debbono servire, io credo, ad affrontare il tema dei termovalorizzatori, e in particolare del termovalorizzatore del Frullo, con un atteggiamento che mi auguro sia il meno ideologico possibile. Perché, devo dire, su questo impianto noi abbiamo, a mio giudizio, talvolta atteggiamenti un po' schizofrenici, cioè da un lato lo magnifichiamo, credo giustamente, perché è un impianto che ha sempre funzionato bene e i dati raccolti negli anni sono lì a dimostrarlo. Ricordo che in occasione dell'emergenza rifiuti in Campania ci furono visite, mi pare anche da parte dello stesso Presidente della Repubblica, a quest'impianto, che quindi rappresenta un fiore all'occhiello per noi. Poi però, se si dovesse mai parlare di altri impianti nel nostro territorio, a questo punto il rischio è che si sollevino delle difficoltà e si facciano scelte magari a favore di un'intensificazione delle discariche, che pure sono gestite bene e non danno particolari problemi, ma che nella filiera degli impianti di smaltimento vengono considerati normalmente dopo i termovalorizzatori, perché il termovalorizzatore, una volta che ne sia garantito il buon funzionamento, comunque garantisce anche un recupero energetico, e lo sanno bene i cittadini del quartiere San Donato e del CAAB, che godono, appunto, del riscaldamento prodotto dal calore di questo impianto. Io credo che sia bene che ci sia questo protocollo e che i risultati vengano portati alla nostra conoscenza, e su questo concluderò presentando un breve ordine del giorno che credo venga distribuito in questo momento. Quindi gli indicatori che il protocollo prende in considerazione sono i più ampi e mi soffermo ancora un attimo, prima di concludere, sull'aspetto "indagine epidemiologica". Lo faccio perché sul tema "indagine epidemiologica" questo Consiglio è stato chiamato ad una riflessione. Di recente anche il collega D'Onofrio ha fatto interpellanze, in particolare rispetto a indagini epidemiologiche ritenute necessarie per valutare gli effetti del cantiere di Via Carracci. Credo che quando avremo modo di esaminare le indagini epidemiologiche che sono state fatte nel corso degli anni e che continueranno a essere fatte rispetto ai cittadini, in particolare di Granarolo e di Castenaso, che sono quelli che risentono delle ricadute del pennacchio di emissione di quest'impianto, ci accorgeremo come le indagini epidemiologiche hanno un senso a certe condizioni, cioè a condizione che riguardino zone del territorio sufficientemente ampie, sulle quali si disponga di una serie di dati sufficiente dal punto di vista della mortalità e della mobilità dovuta a certe cause. Questo lo dico non perché ritenga che su Via Carracci o su Via Corelli non si possa fare nulla, ma occorre, da questo punto di vista, verificare se ci siano le condizioni. Poi si possono fare indagini di carattere più speditivo, come credo anche l'Assessorato intenda fare, ma le indagini epidemiologiche non si fanno ovunque e per qualunque tipo di problema. L'ordine del giorno che presento, che ho illustrato stamattina in Commissione, contiene un giudizio di condivisione, di approvazione degli obiettivi e delle modalità di svolgimento delle indagini e delle ricerche ambientali e igienico - sanitarie che il Protocollo prevede, e dal momento che il Protocollo prevede al suo articolo 4 l'istituzione di un gruppo tecnico di coordinamento che produrrà dei dati, dei rapporti semestrali che verranno posti a disposizione dei componenti del comitato istituzionale, dove è rappresentato anche un componente della nostra Giunta, la richiesta forse scontata, ma credo che sia bene formalizzarla attraverso quest'ordine del giorno, è che le Commissioni consiliari competenti, intanto del nostro Comune, ma penso poi anche degli altri Comuni interessati, siano portate a conoscenza, almeno annualmente, non dico semestralmente, dei risultati che questi report evidenzieranno. Già si fa normalmente un'attività di informazione dei cittadini. Il rischio talvolta è che si informino i cittadini direttamente, ma che gli organi istituzionali come il Consiglio Comunale, poi alla fine o per colpa loro, o perché qualcuno non li informa adeguatamente, risultino distratti rispetto a un tema che secondo me invece è particolarmente importante per le ragioni che ho cercato di esprimere. Grazie.
inviato il 02/03/2009 17:46:12