Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 16 - 02 - 09 INTERVENTO INIZIO SEDUTA SU POLITICA ENERGETICA DEL GOVERNO

Grazie Presidente. Questo Governo aveva già, in diverse occasioni, mostrato i limiti e le contraddizioni della propria politica in materia di ambiente ed energia. Ricordo per tutti l'eliminazione degli sgravi del 55% per le ristrutturazioni ecologiche, con il tentativo, poi respinto, di sfilare i soldi di tasca a chi aveva già investito, rendendo retroattivo il provvedimento. Poi gli incentivi per gli elettrodomestici, dati senza un legame con l'efficienza energetica. Infine il tentativo di bloccare, in subordine indebolire, la strategia europea che punta, entro il 2020, a realizzare una riduzione delle emissioni climalteranti, ed un maggiore ricorso alle energie alternative. L'ultima decisione sciagurata, è quella di prorogare di un anno, utilizzando il cosiddetto "Decreto milleproroghe", approvato con il consueto ricorso al voto di fiducia, l'obbligo introdotto dal Governo Prodi, di installare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili nelle nuove costruzioni. Ora tutto ciò è molto grave, perché dimostra una colpevole sottovalutazione dell'urgente necessità di cominciare a sottrarre il nostro Paese alla dipendenza dall'estero nell'approvvigionamento delle fonti energetiche, e di contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici in atto, diminuendo gradualmente l'utilizzo dei combustibili fossili. Il Protocollo di Kyoto fissa obiettivi assai rigorosi e stringenti, che richiedono il massimo impegno di tutti, a cominciare dalle istituzioni pubbliche nazionali e locali. La storia di questi anni è fatta - invece - di proroghe e rinvii, e il Governo Berlusconi, attraverso quest'ultimo episodio, si dimostra davvero diabolico nella sua perseveranza antiecologica. La difficile congiuntura economica peraltro, come autorevolmente affermato da più parti, non giustifica in alcun modo questi ritardi, dal momento che proprio gli investimenti innovativi nei settori dell'ambiente e dell'energia alternativa, potrebbero rappresentare uno strumento per rilanciare lo sviluppo, riqualificando tali settori. Tutto questo ci riguarda da vicino, come cittadini e come Comune di Bologna. Infatti è evidente che gli strumenti che abbiamo messo in campo, come il Programma energetico comunale e il Regolamento urbanistico edilizio, per trovare attuazione richiedono, tra l'altro, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sotto il profilo di un miglioramento del rendimento energetico degli impianti di riscaldamento e di raffrescamento, e di un migliore isolamento dei fabbricati. Oltre ad una progettazione e realizzazione delle nuove costruzioni, secondo avanzati criteri ambientali ed energetici. Ma tutto ciò ha bisogno di strumenti fiscali e contributivi, che debbono essere decisi a livello nazionale. Le proroghe ed i rinvii governativi, oltre a vanificare programmi e norme decise in sede locale, mandano ai cittadini un messaggio devastante e demotivante. Aggiungo per concludere, dato che le buone notizie non vengono mai sole, che con il "Decreto milleproroghe" sono state anche prorogate l'entrata in vigore della Class Action, la nuova normativa sulla balneabilità delle acque, e per ben due anni l'emanazione del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro. Grazie.

inviato il 23/02/2009 12:59:22

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