Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons.25/7/05 - APPROVAZIONE PIANO DI ZONA


Grazie Presidente. Io vorrei cominciare esprimendo apprezzamento e un giudizio positivo sul documento sul quale oggi siamo chiamati a deliberare.

Questo giudizio positivo nasce da una constatazione che credo non dobbiamo dimenticare: siamo davanti a un processo, particolarmente complesso, su tematiche assai delicate, che abbracciano una intera area di attività che riguarda i servizi sociali, ma anche i servizi sanitari, e anche i servizi scolastici ed educativi. La complessità è data dal fatto che tutte le volte che si cerca di mettere in piedi qualche cosa che ha da essere integrato tra settori affini, ma diversi e autonomi fra di loro, questo non è affatto facile. Devo dire, avendo potuto seguire questo processo, e ho cercato di farlo, pur nei limiti di tempo, vista proprio l'intensità del percorso, che ho potuto apprezzare una collaborazione da parte dell'azienda U.S.L. di cui ha dato atto anche il direttore dell'area in un incontro recente; io credo che questo sia un dato da non trascurare. Vorrei collegarmi a questo aspetto, proprio per fare un riferimento a quello che diceva adesso il consigliere Carella, a proposito della vicenda del Consorzio che io ho vissuto nel mandato precedente, essendo Vicepresidente del quartiere San Donato. Credo di dover dire che in realtà la lettura che dò di quella vicenda è un po' diversa: l'opposizione che fu fatta al Consorzio non era una opposizione aprioristica o immotivata; essa nasceva dal fatto che in quell'idea di consorzio non si capiva bene - oppure lo si capiva fin troppo bene - quale ruolo i quartieri avrebbero avuto. E il ruolo in realtà non c'era, quindi si intravedeva un processo che era destinato a bloccare e a far fare dei passi indietro alle istituzioni decentrate rispetto ad una materia sulla quale i quartieri avevano alcune competenze, come sappiamo, in particolare quella relativa agli anziani, ma si aspettavano, come si aspettano ancora dalla amministrazione, ulteriori competenze, e tutto questo era negato. Quindi se c'è stata una opposizione che ha portato alla fine (io credo giustamente) al blocco di quel progetto era una opposizione motivata, e non il fatto che nascesse da una amministrazione che si sentiva non affine alla propria impostazione politica. Credo che rispetto a quello che ci attende, alla luce di questo documento, e dagli sviluppi che questo documento è destinato ad avere, su cui dirò qualche cosa, noi ci aspettiamo evidentemente un discorso diverso, cioè ci aspettiamo una vera integrazione, ci aspettiamo competenze distribuite in modo organico e coordinato tra amministrazione centrale, quartieri e altre istituzioni, come le IPAB, le future ASP, la azienda U.S.L., in un discorso davvero integrato e che non umili in particolare quelle istanze decentrate che sono destinate, noi crediamo, ad avere in questa materia competenze sempre più ampie.

Detto questo, questo documento, già lo diceva il Vicesindaco, ed io lo vorrei riprendere, è da considerarsi a mio giudizio come una tappa importante, un punto fermo, ma un punto di un processo che deve continuare, credo, senza soluzione di continuità. Sarebbe sbagliato, ma credo che non sia questa l'idea di nessuno, almeno non è sicuramente la mia, e credo nemmeno dell'amministrazione, dire: bene, siamo arrivati qui, a questo punto ci rivediamo fra alcuni mesi. Il discorso va, a partire da questo punto a cui arriviamo oggi, proseguito, continuando a valorizzare quel percorso partecipativo molto ampio e molto diffuso che è stato messo in piedi, e anche questa è una novità assoluta perché (lo dico a partire appunto da una esperienza passata) non c'era mai stato un percorso partecipativo testimoniato - come è stato detto - da numerosi incontri, dai tavoli che sono stati attivati, dai contributi che sono stati raccolti. Questi tavoli debbono essere mantenuti aperti d'ora in poi, non debbono quindi pensare di avere esaurito il proprio compito, perché è proprio a partire dalla attività di questi tavoli che si possono ottenere gli ulteriori miglioramenti attorno a questa tematica. I quartieri in particolare hanno espresso di fronte a questo documento una serie di osservazioni, hanno fatto un quadro dei bisogni del loro territorio, hanno messo a fuoco gli obiettivi, hanno fatto delle proposte, hanno espresso una progettualità; quindi tutto questo va raccolto, va integrato con il documento cittadino e questo dovrebbe essere proprio il lavoro che ci attende nei prossimi mesi. Devo dire, per inciso, anche se può sembrare una cosa non importantissima, che il lavoro dei prossimi mesi dovrebbe forse portare a un qualche miglioramento estetico, ma non estetico in senso stretto: diciamo qualche cosa che renda anche il documento un pochino più leggibile, mettendo in ordine meglio le schede progetto con un indice, con una attribuzione più precisa e più chiara dei progetti alle diverse aree, ma questi diciamo che sono aspetti che possono facilitare, ma non sono certamente questi gli aspetti più importanti.

Qualche breve osservazione su alcuni punti del documento, su alcuni aspetti che il documento cita. Ad esempio il progetto che riguarda il gruppo di lavoro intersettoriale per la messa in rete dei servizi e degli interventi a favore dei giovani e degli adolescenti è un progetto particolarmente importante e che va valorizzato nel senso di una messa in rete di tutti gli interventi, sia quelli svolti dal pubblico sia quelli svolti anche dal volontariato e dal privato sociale che sono particolarmente numerosi da questo punto di vista. Vorrei anche richiamare tutta la progettualità che risponde all'obiettivo così definito: riorganizzare e rinnovare la rete di accoglienza. Questa è una tematica assolutamente vitale e prioritaria, non solo per la nostra città, e credo che l'insieme dei progetti che puntano a rispondere questo obiettivo e che si riferiscono soprattutto alla popolazione immigrata possa consentire di dare risposte se non decisive ed esaustive però organiche ed efficaci. Un cenno vorrei anche fare al tema dell'integrazione interculturale: qui vorrei fare un riferimento specifico al centro Zonarelli, del quale conosco bene il funzionamento; il centro è citato nel documento ma io credo che proprio per l'importanza che questo centro ha avuto, ed è destinato ad avere, su una materia di cui vicende anche drammatiche tutti i giorni ci sottolineano l'importanza, rispetto al centro Zonarelli si debbono fare scelte di valorizzazione proprio in chiave cittadina perché si tratta di una realtà importante.

Un cenno ancora al tema delle IPAB. Mi pare sia stato fatto in un tempo relativamente modesto un lavoro importante, sicuramente un lavoro che ha portato a risultati che non si ritrovano ad esempio nell'elaborazione di altre città della nostra Regione; sono state bene interpretate le vocazioni delle IPAB nella trasformazione attesa rispetto alle ASP, e si sono poste le basi per portare a casa delle sinergie importanti anche da un punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista dell'azione che queste aziende potranno svolgere. Qui c'è un ruolo importante del Comune evidentemente perché c'è tutto un lavoro da fare per integrare l'attività che le ASP sono destinate a svolgere con quella che gli altri soggetti gestori nelle medesime materie svolgono in funzione di una programmazione di obiettivi che è l'ente pubblico che deve definire.

L'ultima cosa che vorrei dire, ma non è ultima - a mio giudizio - rispetto a questo tema si lega all'esigenza di continuità cui già facevo riferimento, cioè al fatto che questo documento, torno a dire, è punto importante molto significativo, però rappresenta, come già diceva la Vicesindaco, un momento di un percorso; questo percorso deve avere continuità. In particolare io credo che le prossime tappe attese sono quelle dei piani attuativi: allora io credo che il piano attuativo 2006, che è quello più vicino a noi, che mi pare da un punto di vista istituzionale potrebbe essere compilato anche entro la metà del 2006, se non sbaglio, io credo viceversa che si debba fare uno sforzo perché questo piano attuativo trovi luce in contemporanea alla redazione e quindi anche alla approvazione del prossimo bilancio. Credo che questo sia un elemento fondamentale perché lo stesso piano di zona, il piano 2005, e i prossimi piani attuativi trovano evidentemente nelle risorse a disposizione un elemento decisivo per poter tradursi in atti concreti e non rimanere, cosa che nessuno si augura evidentemente, un auspicio o, ancora, peggio un libro dei sogni. Allora io credo che queste tematiche debbano essere considerate davvero come prioritarie per la nostra amministrazione e credo che l'occasione per giudicarle prioritarie e di assumere delle decisioni conseguenti in termini di attribuzione di risorse a queste tematiche sia proprio quella del bilancio. Perché non accada, come mi pare purtroppo è accaduto quest'anno, che ci sia una diminuzione di risorse attribuite al sociale, diminuzione che è stata anche in parte recuperata attraverso la destinazione dei finanziamenti delle fondazioni, però io credo, ripeto, e concludo, che tutto questo non debba succedere in futuro; e allora qui c'è un impegno che io mi sentirei di chiedere, anche se sono consapevole del fatto che è un impegno gravoso perché proprio per l'importanza e la complessità dei temi, mettere insieme il piano attuativo 2006 in pochi mesi non sarà cosa facile, ma credo che questo debba essere un impegno che deve trovare convergenti i diversi tavoli che sono stati messi insieme attraverso l'azione di impulso che l'amministrazione deve mettere in atto. Grazie.

 DICHIARAZIONE DI VOTO

Molto brevemente per motivare il voto favorevole del nostro gruppo e per chiarire, perché forse ce n'è bisogno, rispetto anche a quello che ha detto in precedenza il consigliere Carella, che gli interventi della maggioranza, credo di poterlo dire interpretando anche i colleghi della maggioranza, erano interventi che esprimevano un consenso al piano, un consenso che si accompagnava ad una serie di elementi di valorizzazione di aspetti sui quali c'è un percorso aperto, ed è un percorso che deve continuare, come la stessa Vicesindaco ha messo in evidenza. Credo che proprio la articolazione di questi interventi, e il fatto che sono stati interventi che non si sono limitati a dire "siamo d'accordo punto e a capo" è la testimonianza di una partecipazione intensa che c'è stata su questo documento, partecipazione che - duole dire - è totalmente mancata in occasioni precedenti da parte della passata amministrazione. Quindi io credo che gli interventi della maggioranza non vanno interpretati come prese di distanza, ma vanno interpretati come consenso pieno ed assoluto e nello stesso tempo indicazione di direzioni di approfondimento e di miglioramento che ci possono essere. Grazie

inviato il 09/08/2005 12:32:36

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