Grazie. Io credo che sarebbe un errore se noi considerassimo questa Carta,
questo testo, questa delibera che ci viene sottoposta, come un mettersi un
fiore all'occhiello, come un atto dovuto, un atto rituale. Non è
assolutamente così. Credo che anche i primi interventi, in particolare
quello del consigliere Monaco, stiano a testimoniare di una attenzione che
credo debba essere di tutto il Consiglio. Perché in realtà quello che ci
viene proposto è un atto politicamente importante e impegnativo e credo che
dobbiamo essere consapevoli dell'impegno che ci assumiamo nel momento in
cui voteremo, come io mi auguro, positivamente, questo documento.
Come diceva Monaco, in effetti c'è una peculiarità in questo documento che
è stata già messa in evidenza dal Sindaco e che anch'io vorrei riprendere
brevemente; ci troviamo davanti ad una Carta dei diritti dell'uomo,
diciamo meglio delle donne e degli uomini, nella città e credo che
dobbiamo a questo prestare particolare attenzione. In realtà il testo non
si limita a richiamare dei diritti, ma cerca di declinare questi diritti,
sia pure nella sintesi che un documento come questo richiede, in
riferimento alla dimensione locale, alla dimensione cittadina. Una
dimensione nella quale certamente i cittadini, le donne e gli uomini
trovano la possibilità di esercitare dei diritti, di cogliere delle
opportunità e dei vantaggi, ma non c'è dubbio che questo implica anche una
serie di rischi, una serie di problemi legati proprio a quella dimensione
di prossimità che la città comporta, e che ci fa correre rischi in termini
di coesione sociale, e tensioni sociali, che anche qui in Consiglio ci
troviamo spesso a dovere affrontare. Quindi andare ad affermare questi
diritti non è affatto un atto scontato. C'era chi in Commissione
sottolineava il fatto che occorre un po' di prudenza nell'affermare
l'impegno per l'esercizio di questi diritti.
Io credo che questa Carta rappresenti un punto di riferimento importante,
da questo punto di vista. Un'altra cosa che vorrei sottolineare è proprio
la dimensione europea che l'adesione a questa Carta ci permette di vivere,
e credo che in questo ci stia anche un elemento di differenza rispetto ad
un documento che il passato Consiglio comunale si trovò ad approvare per
iniziativa dell'allora vicesindaco Salizzoni, che è anche qui presente,
quella Carta dei diritti e dei doveri per una civile convivenza, che ha dei
punti di sintonia con questa Carta, ma che forse guardava essenzialmente
ad una dimensione locale; nel dire questo non la sminuisco affatto.
Metterci in rete con le altre città europee che hanno approvato questa
Carta credo che rappresenti un elemento importante.
Qui si parla di diritti. Il Sindaco lo diceva, ma lo voglio ribadire: ai
diritti sono sottintesi altrettanti doveri che rappresentano poi la
condizione perché i diritti stessi possano essere fruiti. Quindi non si
tratta da questo punto di vista di una visione parziale, anche se, e lo
vorrei sottolineare, come ho fatto in commissione, c'è un dovere specifico
che viene richiamato all'articolo 5, ed è un dovere di solidarietà. Proprio
rispetto a questo dovere di solidarietà l'amministrazione locale ha dei
compiti importanti perché l'amministrazione comunale, certamente non da
sola, è e deve essere sempre di più promotrice attraverso azioni di cui è
responsabile e competente, di questo dovere e di questo impegno di
solidarietà.
Un altro articolo che vorrei richiamare è quello che riguarda la
sussidiarietà, l'articolo 7, soprattutto nella dimensione orizzontale oltre
alla dimensione verticale che riguarda i rapporti tra le istituzioni: c'è
una dimensione di solidarietà orizzontale che mi piace richiamare perché
anche su questo credo l'amministrazione comunale può e deve fare molto.
All'articolo 10, quello sulla famiglia, faceva un riferimento Monaco; a me
questo articolo, devo dire, è piaciuto. E' chiaro che ci sono sensibilità
diverse rispetto a questa tematica, ma a partire dalla personale
sensibilità e cultura a cui appartengo, io ho trovato in questo articolo da
un lato un giusto richiamo ad un pluralismo e ad una diversità con cui ci
troviamo a dovere fare i conti; che non significa mettere - io credo - ogni
forma di vita familiare sullo stesso piano. Credo che da questo punto di
vista il riferimento che l'articolo fa al rispetto della legge, vada
interpretato in relazione proprio alla Costituzione italiana, che è la
nostra magna carta, che non mette tutte le forme di vita familiare sullo
stesso piano, e io credo che siamo richiamati, anche da questo articolo,
ad un riconoscimento di forme diverse. In questi giorni Romano Prodi ha
fatto un riferimento preciso con il quale io mi trovo del tutto in
sintonia, e mi pare che questo articolo 10 ponga le premesse appunto per
questi riconoscimenti che non vuol dire equiparare tutte le forme di vita
familiare, equiparazione che sarebbe contraria oltre che alla legge anche
alla verità.
Per concludere, auspico davvero che ci sia un largo voto di adesione a
questa Carta, perché credo che oltre alla Carta dobbiamo guardare anche
alla delibera che l'accompagna, e visto che questa fa anche un richiamo a
diversi diritti, e tra questi cita in particolare la solidarietà, e anche
la legalità, io credo che l'adesione larga a questa Carta e alla delibera
che la accompagna dovrebbe, (io me lo auguro) rappresentare un punto di
riferimento positivo, decisivo anche rispetto ad un dibattito che nella
nostra città è aperto da tempo attorno a questi temi, in particolare a
questi due diritti: credo che declinarli entrambi, richiamarli entrambi,
stia a significare che non può esistere una contrapposizione tra
solidarietà e legalità, non può esistere un'alternativa, una priorità, ma
che questi diritti vadano entrambi declinati insieme con equilibrio e
tradotti in azioni concrete nella quotidiana attività politico
amministrativa.
Su quello che diceva Monaco, io credo che in alcuni punti si possa essere,
almeno io personalmente lo sono, del tutto d'accordo; poi occorrerà forse
un attimo di riflessione, in particolare mi riferisco al primo emendamento
che lui richiamava, quello relativo proprio al fatto che forse valga la
pena, di un richiamo specifico ai diritti di genere sui quali mi pare anche
la nostra amministrazione abbia già manifestato in più occasioni una
attenzione particolare. Grazie.
inviato il 06/08/2005 22:43:02