Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 9 - 12 - 2008 INT.INIZIO SEDUTA SUL CONVEGNO SUL CLIMA E SULL'INDAGINE SULLA QUALITA' DELLA VITA

Grazie Presidente. Ho ritenuto opportuno richiamare l'attenzione del Consiglio su un convegno nazionale che si è svolto venerdì scorso qui a Bologna in Cappella Farnese dal titolo: Il clima delle città, le città per il clima. L'opportunità deriva da due aspetti che vorrei commentare brevemente. Il primo attiene alla importanza del tema trattato: i cambiamenti del clima sotto il profilo di un costante innalzamento delle temperature, due gradi in poco più di quaranta anni e di una generale diminuzione delle precipitazioni medie, trovano ormai concordi gli scienziati e gli osservatori sia nella constatazione della loro evidenza, che nella denuncia allarmata delle negative conseguenze sugli equilibri planetari e locali, che infine nelle diagnosi delle cause (aumento delle emissioni di gas serra) e nella terapia prescritta (risparmi ed efficienze energetica e sostituzione dei combustibili fossili) con fonti di energia alternativa e rinnovabili. Circa l'80% dei cittadini europei e il 70% di quelli italiani vive in contesti urbani. Le città sono quindi ad un tempo alle prese con gli effetti dei cambiamenti climatici, e concorrono con le loro emissioni a determinarli. Il secondo aspetto che vorrei richiamare alla nostra attenzione, riguarda il ruolo del Comune di Bologna in tutto ciò. Il fatto che il convegno si sia svolto nella nostra città non è casuale, ma corrisponde al ruolo di protagonista che in questi anni abbiamo saputo assumere in merito alle politiche energetiche. Ricordo a tale riguardo l'approvazione del PEC, che definisce le azioni necessarie perché Bologna dia il proprio contributo agli obiettivi di Kyoto, l'approvazione del PSC strettamente integrato e coerente con il PEC, la discussione avviata sul nuovo Regolamento Urbano Edilizio che rappresenta uno strumento essenziale per adeguare il patrimonio edilizio esistente e futuro agli obiettivi del PEC e migliorare l'efficienza energetica della città, l'adesione del Comune di Bologna al Patto dei Sindaci, lanciato della Commissione Europea allo scopo di coinvolgere le comunità locali in iniziative volte a ridurre la Co2 del 20% all'anno 2020. La relativa delibera sta per essere portata al nostro esame. Il merito di questa iniziativa della quale spero potremmo misurare nel tempo gli effetti e l'efficacia, va attribuito doverosamente a questa Amministrazione, alla Giunta e all'apparato tecnico. A questo impegno pensiamo di aver dato a nostra volta come Consiglio il nostro contributo di indirizzo, di stimolo e di incoraggiamento. Ora, spiace dover constatare come a fronte della sensibilità e dell'impegno di Bologna e di tante città, non tutte amministrate dal Centrosinistra, questo Governo risponda rendendo meno efficaci gli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica e svolgendo un'azione frenante e dilatoria in sede comunitaria sul rispetto degli obiettivi di Kyoto, in netta controtendenza con gli altri Governi europei, dimostrando così una totale miopia rispetto alle ricadute economiche, anticicliche e di sviluppo di tali misure. Come Consiglio ci siamo già espressi e ci esprimeremo con chiarezza attraverso ordini del giorno e pronunciamenti come questo, che mi auguro trovino un consenso e un'adesione trasversale. Lo richiede il nostro futuro e il futuro dei nostri figli e nipoti. Vengo adesso a qualche considerazione sulla classifica di cui hanno parlato in modo pittoresco i nostri colleghi. Vorrei far rilevare, però, che mentre Malabrocca arrivava ultimo in modo chiaramente e inequivocabilmente documentato da un cronometro, qualche osservazione sulla classifica di Italia Oggi io credo che si possa fare. Sono andato a leggermela con molta attenzione, perché sono abituato da sempre a considerare queste classifiche utili, ma (ho detto sempre anche quando sono favorevoli a chi amministra) credo che vadano guardate con grande attenzione evitando di trarne conclusioni affrettate. Intanto guardando: a chi si rivolgono (queste sono classifiche che riguardano la Provincia e non il Comune da solo) a che anno si riferiscono i dati (immagino il 2007) in più il confronto con anni precedenti ha senso se si tengono invariati i parametri (in questo caso ci sono diversi parametri utilizzati questa volta e non in passato). Ma al dì là di questo, voglio dire che Bologna su otto macroindicatori in cinque su otto ha migliorato le proprie performance, nell'ambiente dal ventisettesimo al ventitreesimo posto, nella popolazione dal novantunesimo all'ottantottesimo, nei servizi dal trentatreesimo al ventisettesimo, nel tenore di vita dal quarto al secondo posto ed è rimasta al terzo posto nel tempo libero. Ci sono tre indicatori critici e mi sono chiesto come mai comunque questi tre indicatori critici abbiano fatto così precipitare il Comune, ma non importa, volevo fare alcune osservazioni. Sulla criminalità siamo passati dal 102esimo al 103esimo posto, siamo preceduti in questa graduatoria da Caserta che è 79esima, Napoli che è 69esima e Reggio Calabria che è 47esima: sono Comuni notoriamente nei quali la sicurezza è all'ordine del giorno .... Siamo anche peggiorati in affari e lavoro dal sesto al ventitreesimo posto, qui ci sono, però, due indicatori su otto che sono cambiati rispetto all'anno scorso, ma dirò qualcosa fra breve. Siamo peggiorati nel disagio sociale e personale, questo è molto grave, dall'81esimo, siamo passati al 98esimo posto. In questa graduatoria i primi tre posti sono occupati da Avellino primo, Caserta secondo, Trapani terzo, posti nei quali chiaramente le popolazioni godono di una condizione invidiabile da questo punto di vista ..... Anche qui due parametri su nove sono cambiati. Nella disoccupazione giovanile Bologna è passata in un anno dal primo al cinquantanovesimo posto: io vorrei che i ricercatori di Italia Oggi mi spiegassero il perché, posto che Bologna poi è al terzo posto nella classifica della occupazione. Nei servizi sanitari ambientali siamo trentunesimi, preceduti al quarto posto da Catania, al nono posto da Messina (andremo tutti a curarci in questi Comuni d'ora in poi, perché mi risulta che non ci siano delle immigrazioni da quei posti nei nostri ospedali). Infine, abbiamo un parametro che si chiama "lavoratori parasubordinati maggiori di ventinove anni su cento occupati": Bologna è al novantottesimo posto, al primo posto in questa classifica è Ragusa, al secondo posto è Agrigento. Allora, io con tutto questo non voglio sostenere che Bologna sia l'isola felice dove si vive meglio assolutamente in Italia, ma inviterei tutti i colleghi, anche il collega Vannini che sta rientrando, a evitare facili folclorismi e a guardare meglio nei dettagli alle classifiche così come sono presentate. Grazie. ______________________________

inviato il 09/01/2009 11:31:42

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