Grazie Presidente. Io provo a mettermi nell'ottica che il collega Tomassini richiamava alla fine del suo intervento, nel senso che credo che siano condivisibili le intenzioni che hanno mosso questo ordine del giorno. Quello su cui io avrei qualche cosa da osservare sono gli strumenti che vengono proposti, cioè in particolare quando Tomassini diceva: "noi esprimiamo una volontà politica, poi dell'applicazione se ne dovranno occupare i tecnici". Questo è vero, ma è vero se noi ci limitiamo nell'ordine del giorno ad esprimere una volontà politica. Nell'ordine del giorno che ha proposto il collega Tomassini in realtà ci sono anche una serie di proposte di carattere tecnico sia pure molto vaghe, il che - devo dire - mi dà l'idea (non è una critica) che il collega Tomassini forse non abbia approfondito a sufficienza gli aspetti tecnici e cioè non abbia chiaro, mi pare, cosa che invece secondo me è bene avere chiaro, chi fa cosa oggi e con quali strumenti. Allora, io ho provato a fare questo approfondimento che in parte poi è anche emerso in Commissione. Quello che risulta da questo approfondimento è: primo, che non possiamo parlare da questo punto di vista di una scatola nera; è molto suggestivo il paragone con gli autobus o i camion, il problema è che una scatola nera è un dispositivo che ha lo scopo di leggere qualche cosa alla fonte e che può permettere poi ad un agente di controllo di andare a leggere quello che la scatola nera ha registrato e di dire: "sei a posto" o "non sei a posto". Ora, questo non è di fatto la soluzione del problema. Tanto è vero che il collega Tomassini diceva che questi dispositivi poi li possiamo mettere nel locale, presso il locale, vicino al locale, presso le abitazioni. No, qui bisogna che ci intendiamo, perché la verifica del mancato rispetto delle norme di legge in materia va fatta presso il ricettore, va fatta presso l'abitazione dei cittadini che lamentano il disturbo e il disagio, quindi questo è un primo aspetto da chiarire. Questo già oggi avviene, avviene attraverso ARPA che è oggi l'unico strumento tecnico che è abilitato ad effettuare questi controlli. I controlli avvengono, ma avvengono con una tempistica che non è in tempo reale; cioè il cittadino non è che telefona e dice "venite a fare il controllo", perché per effettuare il controllo è necessario installare dei fonometri presso l'abitazione del cittadino, lasciarli in funzione un certo tempo in modo tale che i fonometri possano leggere quello che viene definito il rumore differenziale, cioè la differenza di rumore che esiste tra il momento in cui una certa sorgente imputata del rumore eccessivo non è funzione e il momento in cui è in funzione. Quindi, ripeto ARPA questo lo fa già e lo fa senza oneri a carico del Comune, né tantomeno del cittadino, però, lo fa aduna distanza di tempo di diversi giorni, anche una decina di giorni e anche più ed interventi di questo tipo ARPA non è in condizioni di farli in misura infinita, ne fa un numero significativo, ma forse non sufficiente. Quindi, un primo punto è: possiamo puntare a intensificare questo tipo di controlli, forse verificando quello che poi nella proposta che io farò ho provato a scrivere, coinvolgendo altri organismi oltre ad ARPA. Inoltre questo controllo che ARPA fa, può avere buon esito nella misura in cui è chiaro chi è l'imputato, il sospetto, perché se i locali invece di essere uno solo, sono più di uno, e ancora più se la fonte dei rumori non sono soltanto i rumori prodotti dal locale che sta facendo musica, ma sono, a esempio, cosa che credo avvenga spesso, i cittadini che sono fuori dal locale, a questo punto siamo in difficoltà. Dicevo, l'altro punto di controllo è quello del locale stesso, e qui il controllo può essere effettuato sugli apparati che fanno musica, in particolare. Allora da questo punto di vista io vorrei ricordare a tutti che già oggi quest'attività, cioè i pubblici esercizi che effettuano intrattenimenti musicali, sono soggetti a un'autorizzazione specifica del Settore Attività Produttive. Ho davanti a me un esemplare di quest'autorizzazione, e queste autorizzazioni già prevedono una serie di prescrizioni di cui non sto a dare lettura; sono prescrizioni "tipo", abbastanza numerose, eppure alla fine c'è uno spazio vuoto per prescrizioni ulteriori che ARPA può dettare, perché tutte queste autorizzazioni sono soggette a un parere preventivo di ARPA. Io credo che si debba lavorare su queste autorizzazioni, in modo tale da renderle sempre più incisive, individuando quindi anche i limiti di emissione sonora che l'esercizio deve rispettare, e riservandosi poi di fare una verifica sul rispetto di questi limiti di emissione sonora, ma ci sono dei dispositivi, non c'è bisogno di inventarsi niente di particolare, che limitano di fatto la potenza emissiva. Detto questo, mi avvio a concludere. Nell'ottica non di non votare l'ordine del giorno presentato dalla minoranza (mi pare che abbiamo già dato prova più volte, e anche poco fa che non è questo l'intendimento) ma nella linea del votare ordini del giorno che siano concretamente attuabili, l'ordine del giorno che io propongo, collegato a quello del collega Tommasini (se poi il collega Tommasini da quello che io sto dicendo rivedrà anche la presentazione del suo, ne sarò lieto) prima nella sua parte è uguale a quella del collega Tommasini, per i primi due capoversi, quindi che la Carta Costituzionale eccetera, che la quiete pubblica eccetera, che è specifico dovere eccetera. Eliminerei i successivi due capoversi che mi sembrano viceversa abbastanza poco rilevanti rispetto al tema che stiamo trattando. Ripeto, visto che il collega stava telefonando: bene i primi tre capoversi, eliminando gli altri due, l'invita, a questo punto sarebbe: "Invita la Giunta, di concerto con gli organismi competenti ARPA e AUSL a esaminare la possibilità di integrare gli interventi di controllo dell'inquinamento acustico già effettuati da tali organismi, con interventi di monitoraggio e di controllo effettuati da addetti del Corpo di Polizia Municipale adeguatamente formati", come avviene in altre città come Firenze. Qui faccio un inciso. Questa richiesta, che mi pare abbia anche ottenuto un assenso da parte dell'Assessore Patullo, assenso che io mi riservo di verificare in concreto, prevede sostanzialmente che anche nel Corpo di Polizia Municipale di Bologna, venga istituito un nucleo di Polizia Ambientale, come avviene in altri corpi di Polizia Municipale, e che questo nucleo adeguatamente formato possa svolgere interventi integrativi di quelli di ARPA, in accordo con ARPA. Debbo dire che in questa richiesta sono confortato dall'esperienza positiva che abbiamo esaminato poco tempo fa in Commissione, e che è stata anche discussa in questo Consiglio Comunale, del nucleo di Polizia Municipale che si sta occupando dei controlli dei cantieri. Voglio dire: ci sta che ci siano delle sezioni specializzate, senza mettere in discussione l'organicità del corpo. Il secondo capoverso recita: "Invita la Giunta a aggiornare costantemente, corredandoli di prescrizioni sempre più efficaci ed incisive, le autorizzazioni rilasciate ai pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e di bevande che effettuano trattenimenti musicali, realizzando altresì i necessari controlli avvalendosi del Corpo di Polizia Municipale". Questo è quello che già, di fatto, avviene, ma si tratta, a mio giudizio, e concludo, di rendere queste autorizzazioni che già adesso sono, secondo me ben fatte e permettono un controllo, sempre più incisive anche dal punto di vista proprio della potenza sonora installata e da controllare. Grazie. Consegno il testo di quest'ordine del giorno collegato alla Presidenza.
inviato il 08/10/2008 11:34:41