Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 26 - 05 - 2008 ACCORDO TERRITORIALE CAAB

Grazie Presidente. Io pensavo, nel mio intervento, di limitarmi a fare delle sottolineature, cercando di argomentarle, ma è chiaro che dopo l'intervento del collega Monaco proverò anche a dare delle risposte, lo farà certamente l'Assessore, ma voglio darle anche io, proprio perché Monaco diceva: "Attenzione, qui il Consiglio sta assumendosi un grossa responsabilità", e io credo che sia giusto che anche i Consiglieri diano, per quanto sta in loro, delle risposte che siano il segno di una consapevolezza nell'approvare questo atto della sua importanza. Ma nello stesso tempo, l'ho detto in Commissione e lo ripeto qui, può sembrare una contraddizione, ci troviamo davanti ad un atto che rappresenta un passo avanti rispetto alle decisioni che questo Consiglio ha assunto in materia urbanistica, e non solo urbanistica, ma non è certo l'ultimo passo destinato a dare risposta a tutte le domande che tutti ci poniamo, e non solo il collega Monaco. Non è questo lo strumento che può dare tutte le risposte, e quindi qui tocco subito il primo punto che poneva Monaco, quando diceva: "Noi avremmo desiderato sentire dei nomi, sentire degli indirizzi precisi, tutto questo ci sembra ancora nascosto, anche rispetto a quello che la stampa ha detto". In Commissione è stato chiarito, e io credo che sia giusto ribadirlo, che con questo accordo territoriale, e non accordo di programma (anche questo è stato chiarito, ma l'ex Assessore Monaco ha certamente presente questa differenza), si fa un passo avanti ulteriore rispetto al PSC adottato, ma un passo ulteriore che non implica, in nessun modo, una modifica sostanziale di quello che il PSC adottato dice. Si forniscono elementi che saranno recepiti dal PSC che dovremo approvare come Consiglio, e si rinvia poi agli atti successivi, che sono
POC, RUE e accordi attuativi, la definizione degli accordi che
comporteranno diritti edificatori, che comporteranno quelli sì
l'individuazione dei soggetti che si candideranno ad attuare quello che questo accordo prevede, nel rispetto di quello che questo accordo dice. Nel rispetto, cioè, delle prescrizioni e dei vincoli che già il PSC adottato contiene, che questo accordo precisa ulteriormente, e che quegli strumenti che citavo ulteriormente definiranno. Ho detto in Commissione: di fatto ci troviamo davanti ad un atto molto importante, ma che di per sé contiene alcune novità, ma sono novità che vanno nella linea della qualificazione, che vanno nella linea della precisazione, ma non nella linea della radicale modifica di decisioni già prese, non soltanto in materia urbanistica ma anche in materia di mobilità, in materia di ambiente, ma tornerò su questo.
È certo che è importante questo atto, perché riguarda una fetta importante della nostra città, cioè riguarda di fatto quel cuneo che è compreso tra la Via San Donato e lo scalo merci fondamentalmente e che arriva fino ai confini del territorio comunale ma va anche oltre, perché questo - e lo dirò fra poco - è poi il senso di un accordo territoriale. È certo che comprende anche territori dei comuni limitrofi, ma questa è una delle ragioni, ma non la sola, che giustifica un accordo territoriale, che vede come interpreti e come contraenti il nostro Comune, ma anche i comuni di Granarolo, di Castenaso e la Provincia. E la Provincia perché il PTCP (Monaco diceva che è qualche cosa di inutile, niente affatto), lo ha individuato come tale, e quindi io a questo punto entro nel merito delle osservazioni che faceva Monaco. Cioè il PTCP ha definito i poli funzionali che non sono tutti uguali tra di loro qualitativamente. Io voglio invitare il collega Monaco a leggere il testo dell'accordo, non lo so se l'ha fatto.
Perché in questo accordo all'Articolo 4 si danno alcune definizioni che sono importanti secondo me. Al comma 2 dell'Articolo 4 si dice che l'accordo riconosce che il polo è vocato, in ragione della sua stessa
qualifica funzionale, ad ospitare insediamenti e funzioni di rango
metropolitano, caratterizzati dalla loro unicità nella pianificazione del
territorio provinciale per qualità, dimensione e attrattività. Però
leggiamo anche quello che dice il comma 7: il comma 7 dice che obiettivo primario della progettazione urbanistica del polo, è il superamento
dell'attuale assetto monofunzionale degli insediamenti presenti
nell'ambito, perseguendo la finalità di recuperare una maggiore percezione di uno spazio urbano strutturato e organizzato. Questo sta a significare che non è un polo funzionale come quelli che lui ha citato: ha citato il Sant'Orsola, ha citato l'aeroporto, che rimane l'ultimo polo funzionale sul quale questo Consiglio sarà chiamato ad esprimersi in tema di accordi territoriali. Qui abbiamo a che fare con un polo funzionale un po'
particolare, che vede presenti già al suo interno una serie di funzioni che sono funzioni ciascuna presa per conto proprio certamente già di rango metropolitano; parliamo di Hera, parliamo di CAAB, parliamo di Business
Park, ecc. Però la scommessa da realizzare, attraverso l'accordo
territoriale, è proprio quella di riuscire a dare un disegno urbanistico che da un lato rispetti quello che i singoli strumenti comunali hanno previsto, ma che introduce quelle novità, di carattere qualitativo e progettuale, che permettono di considerare a questo punto tutto questo territorio, nel suo insieme, come un territorio che ha una sua qualità che in parte è certamente da conseguire, da recuperare, e che è messa in discussione proprio dal carattere monofunzionale delle singole presenze che oggi in quest'area ci sono. Il mio non è un gioco di parole, è la realtà, quindi io credo che questo accordo pone le basi, perché questo territorio nel suo insieme, pur non cancellando, ci mancherebbe altro, ma valorizzando le singole presenze funzionali previste al suo interno realizzi quegli interventi di ricucitura e di riqualificazione sui quali tornerò anche fra un attimo, che fanno sì che possa essere davvero percepito non come una sommatoria di singole funzioni importanti, ma come un territorio, nel suo insieme, certamente polo funzionale, perché non c'è dubbio che ne abbia le caratteristiche. Allora quali sono questi aspetti innovativi, anche se non stravolgenti che questo accordo mette in campo? Certamente il fatto che il Pilastro, attraverso la sua riprogettazione integrata rispetto all'ambito Pioppe, possa avere davanti una prospettiva che limita il suo carattere socialmente caratterizzato, che in tanti abbiamo criticato in questi anni, anche se negli anni questo carattere esclusivamente residenziale è stato comunque mitigato attraverso la realizzazione di importanti servizi e di verde. Tuttavia c'è una caratteristica marcatamente sociale che vogliamo contribuire a migliorare anche attraverso questo accordo, e il riequilibrio da realizzare con l'edilizia che troverà ospitalità nell'ambito Pioppe.
Questo è certamente un aspetto che non deve essere e non può essere trascurato; per il resto c'è una considerazione attenta degli aspetti ambientali, oltre che delle presenze archeologiche, certamente un'attività progettuale, fatta oggetto, oltretutto di una procedura concorsuale che sta sempre molto a cuore a tutti noi, ma i temi e gli obiettivi sono già fin da adesso indicati dal punto di vista dei corridoi ecologici esistenti. Il tema della mobilità viene affrontato in modo corretto sulla base di quelle che sono state le scelte fin qui fatte da quest'amministrazione, che sono nella linea della metrotramvia, su cui è ovvio che è legittimo esprimere da parte soprattutto delle minoranze che lo hanno sempre detto, tutti i loro dubbi e più dei dubbi le contrarietà, ma non c'è dubbio che pensando alle funzioni che in questo polo funzionale già sono presenti e ancor più sono destinate a insediarsi, e quindi mi riferisco a quelle funzioni relative alla pratica sportiva del tempo libero, alle manifestazioni culturali, gli spettacoli, al benessere della persona, che qui sono tutte indicate, e che
potrebbero trovare una concretizzazione nelle fasi successive della
progettazione urbanistica di quest'area, richiedono inevitabilmente un
trasporto pubblico di massa, per il quale è vocata certamente la
metrotramvia per il progetto che fino ad adesso conosciamo, nella sua versione tramvia e non certo in sotterraneo, ma non è solo questo. C'è il discorso della Lungosavena, per il quale uno degli allegati fornisce anche lotto per lotto le prospettive di completamento; c'è la mobilità ciclabile, che rappresenta uno dei temi che quest'Amministrazione ha sviluppato di più in quest'anno, ma c'è anche, realisticamente, la prospettiva di uno sviluppo del trasporto pubblico locale, come noi oggi lo conosciamo.
Sapendo che la tempistica della metrotramvia non è certamente alla portata di mano, ci sono in maniera dettagliata, le prospettive di potenziamento del trasporto pubblico locale, indicando le linee una per una, nelle loro frequenze più intense e anche nelle modifiche di tracciato che sono state pensate per rispondere alle esigenze di mobilità di quest'area. In più c'è il tema della perequazione territoriale, che già l'Assessore richiamava, ma che anche io vorrei ricordare, che rafforza il carattere intercomunale di
questo accordo, perché non c'è dubbio che la realizzazione delle
infrastrutture di rango sovracomunale, richiede il fatto che i
finanziamenti che sono a disposizione e che deriveranno anche dagli oneri della realizzazione di questi importanti interventi dovranno essere gestiti non singolarmente dai diversi Comuni, ma attraverso pratiche perequative
territoriali. E' previsto anche, non ricordo se l'Assessore lo ha
richiamato, ma vorrei farlo io, un comitato di monitoraggio costante, perché è chiaro che un accordo complesso e importante come questo, richiede non soltanto la sua approvazione da parte dei singoli enti, ma anche poi, una costante attività di controllo, di monitoraggio per verificare che quello che l'accordo prevede venga effettivamente realizzato. Io concludo.
Monaco chiedeva: "E' possibile che ci sia bisogno di un accordo per tutte queste cose ?" Certo che c'è bisogno di un accordo perché abbiamo richiamato, lui stesso lo ha fatto, ho cercato di farlo anche io, aspetti e tematiche presenti in questo territorio di rilievo e di importanza tale che se non si facesse un accordo, io credo che davvero andremmo incontro, allora sì, a degli approcci disorganici, disomogenei, e ci troveremo davanti a dei risultati, a questo punto preoccupanti. Io credo che con questo accordo non lasciamo a chi verrà dopo di noi in questo Consiglio, e a chi ci sarà ancora, una patata bollente. Mettiamo le basi per sviluppi
coerenti e positivi dei futuri adempimenti urbanistici e non solo
urbanistici, che ci stanno davanti. Grazie. _________

inviato il 30/05/2008 00:18:23

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