Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 26 - 05 -2008 INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA SU: IN MARGINE AL CONVEGNO "LE NUOVE FAMIGLIE|NELLA NOSTRA CITTA'"


Grazie Presidente e gentili colleghi. Organizzato dall'Amministrazione Comunale si è svolto, giovedì scorso, il convegno: "Le nuove famiglie nella nostra città" dedicato al tema dell'immigrazione, declinato nella sua dimensione sociologica con particolare riferimento agli aspetti delle famiglie straniere, del rapporto al loro interno tra genitori e figli, dell'integrazione scolastica dei minori stranieri, delle coppie miste e dei ricongiungimenti familiari. Il convegno ha visto un'ampia partecipazione di pubblico, ma non è stato molto frequentato dai Consiglieri Comunali ed è anche per questo motivo che mi sembra opportuno richiamare la nostra attenzione su un tema già oggi di grande rilievo e destinato ad assumere una sempre maggiore importanza in futuro per le politiche comunali e per la nostra città. A cura del Settore programmazione sono stati forniti numerosi dati statistici aggiornati tra i quali ne ricordo solo alcuni dei più
significativi rimandando gli interessati alla versione completa già
pubblicata sul sito web del Comune. A marzo scorso vivevano a Bologna circa
36 mila cittadini stranieri, quasi un cittadino su dieci è straniero, percentuale questa triplicata in dieci anni, con donne che sono in maggioranza sugli uomini, le nazionalità più numerose sono la rumena e la filippina, alla Bolognina la percentuale sale quasi ad uno straniero su sei. La popolazione straniera è molto giovane, rappresenta il 15% della popolazione tra zero e quattordici anni, ma addirittura, se guardiamo alla popolazione tra zero e due anni, è il 18,7% (quasi un bambino su cinque) e tra i giovani tra i 15 e i 29 anni la percentuale sale al 19%. A Bolognina e San Donato, poi in particolare, tra zero e 14 anni la percentuale sale al 25% cioè un bambino su quattro, con punte ancora più elevate al Pilastro, dove in una scuola il 58% dei bambini è straniero, e di essi la metà è rom.
Ultimo dato che vorrei richiamare è che nel 2007 un nato su quattro a Bologna era figlio di entrambi o di un solo genitore straniero. Questi numeri segnalano l'estrema importanza di continuare a promuovere politiche sociali, culturali e scolastiche capaci di dare risposta alle esigenze e ai
bisogni che pone una presenza sempre più massiccia di persone di
nazionalità straniera che vivono nella nostra città. Occorre cioè
promuovere processi di intercultura fondati sulla conoscenza reciproca tra autoctoni e stranieri che parta da un confronto orientato all'adesione a valori comuni condivisi contemperando la pratica degli usi e dei costumi delle nazioni di provenienza con il rispetto irrinunciabile dei valori e delle regole del nostro paese contenuti nella Costituzione Repubblicana e riassunti nella carta predisposta dall'ex Ministro degli Interni Amato. In tale quadro va offerto il sostegno in particolare al disagio che sovente incontrano gli stranieri di seconda generazione che sono ormai più di 4 mila e dalle relazioni talora non facili tra genitori e figli. Il convegno ha dimostrato quanto la famiglia sia determinante per il buon esito delle politiche di integrazione e quanto la scuola sia importante non solo come agenzia educativa e formativa, ma anche come luogo di relazione, di conoscenza tra e con le famiglie straniere. Non posso dilungarmi oltre, ma spero di avere a sufficienza richiamato l'attenzione del Consiglio sulla
importanza dei problemi e delle riflessioni emerse nell'ambito del
convegno. Vorrei allora concludere con un rapido accenno ad alcuni dei numerosi strumenti di intervento di cui dispone la nostra Amministrazione:
non mi riferisco soltanto alle proprie strutture interne ed ai quartieri, che disporranno a breve di ulteriori servizi decentrati che potranno rafforzare l'impegno in questa direzione, ma anche al Centro per le famiglie, all'Osservatorio nazionale sulla famiglia che ha a Bologna una sede importante, alle ASP tra cui in particolare l'ASP Irides che è chiamata a sviluppare e attuare progetti e interventi innovativi rivolti ai minori e alle famiglie e non c'è bisogno di spendere ulteriori argomenti per dimostrare quanta capacità di innovazione e di progettazione richieda una situazione come quella dell'immigrazione che va modificandosi quasi in tempo reale. Mi auguro che sapremo tutti essere all'altezza di questa
grande sfida di civiltà. Grazie. ______________________________

inviato il 30/05/2008 00:15:49

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