Grazie, Presidente. Ho chiesto d'intervenire brevemente per esprimere il mio consenso ai contenuti di questo ordine del giorno, soprattutto alle sue conclusioni. Devo dire che l'intervento del collega Marchesini e soprattutto del collega Pinelli hanno chiarito bene che cosa questo ordine del giorno si propone, una gestione sempre più efficace del Fondo per la non autosufficienza, nella linea soprattutto di favorire la domiciliarità delle cure, il progetto "Vita indipendente", strategie assistenziali adeguate. Devo dire tuttavia che non sarei intervenuto se non fossi stato sollecitato dalla prima frase che ho letto, e credo non sbagliato comunque cogliere questa occasione per precisare brevemente il mio pensiero su alcune tematiche collegandomi alla prima frase, che prende spunto dalla vicenda dolorosa del signor Fantoni, al quale vanno certamente tutta la nostra solidarietà e il nostro rispetto. Si dice nel testo, appunto, che "attraverso i media aveva lanciato un disperato appello per essere aiutato a morire". Ora, questa frase mi ha un attimo spiazzato, poi torno a dire, tutto il resto del testo è certamente condivisibile, soprattutto le sue conclusioni, ma questa frase, questa espressione potrebbe anche far pensare ad un appello all'eutanasia. Ora certamente non è così, io preferirei sempre che si parlasse di appelli per essere aiutati a vivere, certamente a vivere in condizioni dignitose, a vivere potendo decidere come vivere, quindi quando anche si debbano sospendere delle cure ormai inadeguate e non risolutive, quindi tutto il discorso dell'accanimento terapeutico. Quindi io credo che certamente il nostro Paese ha bisogno di una normativa in materia di testamento biologico che dia, appunto, alle persone la possibilità di decidere, in un momento drammatico della propria esistenza, sul come e fino a che punto intervenire con cure che non prolunghino soltanto una vita che non ha più nulla a quel punto di dignitoso. Però questa è cosa certamente diversa dall'essere aiutati a morire, perché questa è una frase che viene usata spesso, appunto, per significare di fatto il dare una cosiddetta "buona morte". Io non credo che questo debba entrare nelle norme che regolano il nostro Paese, perché sono convinto che la vita non è per noi disponibile da questo punto di vista; credo, cioè, che quella sarebbe davvero una prospettiva che aprirebbe scenari inquietanti, ai quali io non voglio pensare. Molto d'accordo viceversa sul fatto che si debba regolamentare quel momento drammatico e possibile per la vita di una persona. Credo che questo debba essere fatto e mi auguro che il Parlamento arrivi a farlo, con norme che possano riscuotere un consenso ampio, come io credo ci sia la possibilità. Quindi, ripeto, sono intervenuto cogliendo quasi questo pretesto, ma sono stato proprio colpito da questa terza riga dell'ordine del giorno, che non mi pare peraltro molto in linea con tutto quello che poi l'ordine del giorno dice dopo e con le sue conclusioni, così come sono state anche qui argomentate. Grazie. No, io non ho richiesto di modificarlo e di togliere quella frase, perché io voterò comunque a favore, con le precisazioni che ho fatto. Se però chi ha firmato l'ordine del giorno ritiene di modificarlo, e forse potrebbe bastare dire "per essere aiutato a vivere", no?, perché poi alla fine in quell'essere aiutato a vivere ci sta tutto, ci sta un discorso di cure appropriate, ma che non vadano oltre un certo limite, ci sta soprattutto quello che mi sembra essere il senso dell'ordine del giorno, cioè di potenziare tutte quelle modalità di cura che qui sono indicate e che possono davvero aiutare soprattutto i malati affetti da disabilità gravi a condurre una vita comunque dignitosa. Ripeto, io non ne faccio una richiesta formale, insomma. Per confermare il mio voto favorevole. Credo che non sia stato sbagliato da parte mia sollevare quella obiezione, perché ha dato la possibilità di comprendere meglio comunque il senso dell'ordine del giorno. Dopodiché credo che ciascuno di noi, quando scrive un ordine del giorno, lo scrive a modo suo, nelle parti di premessa. Penso che forse, appunto, questo riferimento così in apertura può suscitare qualche perplessità, ma poi quello che conta è il seguito e sono soprattutto le cose che qui sono state dette. Grazie.
inviato il 04/07/2007 11:52:06