Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 11 - 6 - 2007 P.G.T.U.

Grazie, Presidente. L'Assessore Zamboni esce, ma cortesemente me l'ha detto
e mi ha garantito comunque che ascolterà l'intervento. Ci tengo soprattutto
per le cose che andrò a dire nella seconda parte del mio intervento, perché
qui vorrei toccare in particolare alcuni punti sui quali normalmente non ci
si sofferma. Il rischio che io vedo in generale in questa discussione sul
Piano Generale del Traffico Urbano, non solo per gli interventi di oggi, ma
anche per gli interventi che ci sono stati durante la fase istruttoria, in
Commissione è quello di puntare la propria attenzione soltanto su due o tre
punti, che sono certamente significativi, ma che non sono tutto il Piano, e
trascurare invece aspetti che io credo siano almeno altrettanto importanti.
Fatta questa premessa, io vorrei innanzitutto esprimere la mia condivisione
generale sulla filosofia e sugli obiettivi del Piano, sugli strumenti che
vengono utilizzati e sui provvedimenti che compongono il Piano stesso.
D'altra parte questa affermazione non credo rappresenti una sorpresa, non
tanto perché venga dalla maggioranza, ma perché fui promotore in occasione
dell'adozione del Piano di un ordine del giorno articolato, nel quale si
esprimeva questo consenso in maniera argomentata, credo, ordine del giorno
che fu poi sottoscritto da diversi colleghi della maggioranza e che venne
votato dal Consiglio. Quell'ordine del giorno, oltre ad esprimersi su una
serie di punti che il Piano già conteneva fin da allora, poneva
l'attenzione per la fase successiva su altri aspetti, sui quali in effetti
il Piano - mi pare - nella sua stesura che ci viene sottoposta oggi, ha
fatto ulteriori precisazioni, salvo un'eccezione che poi toccherò e che
farò oggetto di una proposta di ordine del giorno che tra breve illustrerò.
Detto questo, io prima di fare, appunto, alcune osservazioni su punti che
mi sembrano normalmente poco trattati e meritevoli invece di attenzione,
non posso evitare di toccare anche alcuni dei punti che sono più oggetto di
attenzione e di attenzione critica da parte dei colleghi della minoranza.
Già l'Assessore Zamboni l'ha detto, ma io vorrei riprenderlo e commentarlo
ulteriormente. Io sono convinto che questa Amministrazione in materia di
traffico non faccia una politica dei divieti per i divieti. Il problema è
che anche prima esistevano dei divieti, come l'Assessore ci ha ricordato,
ma la linea era quella di non fare nulla, o quasi nulla, perché quei
divieti venissero rispettati. Non ho bisogno di richiamare i provvedimenti
che questa Amministrazione ha assunto, Sirio innanzitutto, che ha
certamente un significato simbolico, ma non solo. È vero che già
l'Amministrazione Guazzaloca aveva utilizzato il controllo delle corsie
preferenziali, ma l'aveva limitato a due corsie principali; questa
Amministrazione fa viceversa del controllo telematico uno strumento
fondamentale. Ma perché questo? Non solo perché i divieti, se ci sono,
vanno fatti rispettare perché abbiano un'effettiva efficacia, ma perché
credo che dietro ci sia anche una motivazione direi di carattere culturale.
Io credo che tutte le volte che si pongono dei divieti, ma poi non ci si fa
carico di farli rispettare, si fa un'operazione - io credo - diseducativa
e, oserei dire, devastante sul piano culturale. È anche la logica dei
condoni, ad esempio, che abituano i cittadini a dire: "Sì, ma tanto
possiamo infrangere le regole perché poi comunque in qualche modo ce la
caveremo". Quindi io credo che su questo questa Amministrazione stia
svolgendo un'opera importante, anzi, dico di più: mi chiedo, ad esempio, se
gli accertatori della sosta siano da questo punto di vista organizzati in
modo adeguato ed efficace, perché la mia impressione è che in particolare
in alcune zone della periferia le strisce blu non vengano poi in nessun
modo o scarsamente controllate. È vero che ci è stato detto che la
percentuale di questi accertatori ormai è pari a un accertatore per 300
stalli di sosta; il problema è che gli accertatori viaggiano sempre a
coppie, quindi è chiaro che da questo punto di vista questa percentuale
almeno va raddoppiata. E quindi, nel momento in cui si lavora ancora per
migliorare la politica della sosta, questo non può stare senza un controllo
effettivo. Quindi non è vero, questo davvero è uno slogan, dire che "si va
a soldi"; la leva monetaria fa parte dell'aspetto sanzionatorio, ma non
rappresenta l'obiettivo di questa Amministrazione. Vorrei qui dire, però,
per inciso, una cosa che mi ha colpito in diverse lettere che ho letto
sulla stampa e anche in alcune verifiche che ho potuto fare personalmente,
e mi riferisco al lavoro degli accertatori della sosta. Diverse volte i
cittadini si sono lamentati - io credo giustamente - sul fatto che a volte
vengono applicate delle multe, su cui poi, anche di fronte alle rimostranze
dei cittadini, chi accerta la sanzione riconosce che in effetti c'è stato
un errore, ma non c'è una capacità di autocorrezione. Da questo punto di
vista quindi c'è l'invito poi comunque a rivolgersi al Giudice di Pace.
Ecco, devo dire che occorrerebbe che questa prassi venisse interrotta,
perché io credo che non aiuti un buon rapporto tra cittadini e
Amministrazione. Non so se sia un problema di tipo telematico, per cui una
volta che la multa è stata applicata non c'è possibilità di correzione; mi
sembra strano che questo avvenga e credo che debba essere assolutamente
corretto. Sul problema della pedonalizzazione della zona universitaria,
come ho già avuto modo di dire in Commissione, e ripeto qui, credo, ma mi
pare che anche l'Assessore Zamboni lo abbia riconosciuto, che debba esserci
una riflessione sempre più approfondita, dopodiché è chiaro che la
pedonalizzazione e il togliere il traffico da certe zone non è né a favore
né contro la sicurezza, è uno strumento che deve essere al servizio di una
politica di qualità urbana, che io credo debba essere attuata con molta
attenzione alle specifiche zone a cui ci si riferisce. Quindi credo che su
questo debba esserci una riflessione molto attenta. Devo anche dire da
questo punto di vista che, a mio giudizio, l'Assessore Zamboni viene spesso
accusato di stalinismo, rigidezza, marxismo, abbiamo sentito. A me pare,
viceversa, che sia stata data prova da parte dell'Assessore Zamboni anche
di una flessibilità, pur all'interno di una linea che coerentemente viene
seguita. Mi riferisco, ad esempio, al provvedimento di disapplicazione di
Sirio al sabato; mi riferisco all'esperienza di via Andrea Costa sulla
linea 14; mi riferisco anche in qualche modo al discorso della ZTL nel
quartiere Porto, che io confermo, fatte tutte le verifiche che abbiamo
fatto in Commissione, che ha ragioni positive di applicazione, perché verrà
attuata una volta che ci sarà il parcheggio della Manifattura Tabacchi,
verrà attuata una volta che arriveremo lì con il Civis, che peraltro era
già previsto in quella zona. E tuttavia è stato garantito un supplemento di
istruttoria, che deve servire soprattutto a comunicare in maniera forse più
attenta il senso di questo provvedimento e le sue conseguenze. Devo dire
che anche il fatto di essere passati nel prolungamento del pagamento della
sosta in centro dalle 23 alle 21.30, lo giudico una prova ancora di
flessibilità che personalmente apprezzo. Perché sul tema della sosta, anche
qui, io credo che si debba guardare con maggiore attenzione ai singoli
provvedimenti che il PGTU prevede. Sono provvedimenti che tengono tutti
conto del fatto che lo spazio disponibile, in particolare in centro
storico, ma non solo in centro storico, è limitato e richiede, quindi,
l'adozione di politiche limitative e di regolazione, che però vengono
assunte con criterio. Voglio dire che in certi casi si tratta di
provvedimenti che vanno contro gli interessi "dei residenti", in altri casi
sono provvedimenti che vanno contro gli interessi di chi, invece, "non è
residente". Mi riferisco, quindi, da un lato al provvedimento sui passi
carrai, del quale io credo che sarà interessante misurare poi le
conseguenze in termini di passi carrai dei quali non si chiederà da parte
di chi fino adesso ne usufruiva la conferma, quindi spazi che verranno
liberati per la sosta, provvedimento che quindi va contro, in linea di
massima, i residenti, così come anche il provvedimento della seconda e
della terza auto, su cui tornerò fra poco, collegato all'ordine del giorno.
Ma ci sono dei provvedimenti che vanno a favore, viceversa, dei residenti,
come quello, appunto, del prolungamento del pagamento della sosta alle
21.30 e anche l'estensione stessa delle zone blu al di fuori della zona
attualmente presidiata. Quindi, ripeto, mi pare un complesso di
provvedimenti ragionato, mirato, non finalizzato al fatto di fare cassa, ma
che risponde a degli obiettivi chiari. Sull'estensione del pagamento della
sosta alla seconda auto in centro storico e in periferia, devo dire che su
questo provvedimento, avendolo letto con attenzione, ho osservato, come già
ho avuto modo di dire in Commissione, una certa indeterminatezza da un lato
e anche una non chiara esplicitazione degli obiettivi e della praticabilità
effettiva di questa misura. Per cui mi faccio promotore di un ordine del
giorno che ha l'obiettivo di precisare meglio e indicare in che termini
debba attuarsi questo provvedimento, intanto condizionandolo, come peraltro
altri provvedimenti, ma questo mi pare che già l'Assessore Zamboni l'abbia
dichiarato, al miglioramento significativo e misurabile del trasporto
pubblico locale, quindi posticiparlo rispetto a questo obiettivo e
precisarlo meglio, nel senso cioè di chiarire che si tratta di un
provvedimento che toccherà la seconda auto in centro storico e la terza
auto in periferia, cosa che non era precisata dal provvedimento, e
stabilire che si tratterà dell'applicazione di una somma sensibilmente
inferiore a quello che oggi paga in centro storico chi ha la terza auto,
perché è chiaro che a questo punto andiamo a toccare fasce più ampie di
popolazione, quindi credo che l'onere debba essere proporzionalmente
minore; e soprattutto un'applicazione in termini di equità che tenga conto
del numero dei componenti il nucleo familiare rispetto al numero di auto
possedute, senza precisare da questo punto di vista dei numeri, ma comunque
esplicitando in modo chiaro questo indirizzo per la Giunta. Quindi questo è
l'ordine del giorno, di cui non do lettura per brevità, ma che consegnerò
al termine del mio intervento alla Presidenza per la distribuzione ai
colleghi. Detto questo, vorrei toccare, come avevo preannunciato, alcuni
punti ai quali secondo me si dedica normalmente poca attenzione.
Innanzitutto una proposta che faccio e che ho già avuto modo di fare in
Commissione, sulla quale l'Assessore Zamboni si è dichiarato d'accordo, in
qualche modo forse implicita nel PGTU, ma io credo che debba essere resa
esplicita, anche se non è contenuta nell'ordine del giorno, cioè: dal
momento che questo Piano ha l'aspetto positivo di contenere degli obiettivi
non generici, ma quantificati sui diversi punti che il Piano tocca, io
credo che la Giunta debba annualmente presentare al Consiglio una relazione
che ci dice sostanzialmente rispetto agli obiettivi assunti quali sono i
risultati che via via vengono raggiunti o non raggiunti, in modo tale da
dare la possibilità al Consiglio di esprimere delle proprie valutazioni. Mi
riferisco da questo punto di vista agli obiettivi in materia di sicurezza,
in materia di entità del traffico privato, di spostamenti modali dal
traffico privato al trasporto pubblico, e così via, insomma, i diversi
punti che il Piano contiene credo che debbano essere fatti oggetto di un
monitoraggio permanente. Ma, ripeto, non è una richiesta sconvolgente,
credo che in qualche modo appartenga già alle previsioni che l'Assessorato
faceva. Un punto specifico al quale mi pare, ripeto, si dedichi poca
attenzione sono le politiche di mobility management, che sono contenute nel
Piano, che già sono in parte attuate, soprattutto in riferimento alle
aziende, non mi soffermo su questo, credo che i colleghi sappiano di cosa
sto parlando. Vorrei, però, sottolineare che queste politiche debbono e
possono, secondo me, avere degli sviluppi interessanti rispetto ad un
mondo, che è il mondo della scuola. Se ci pensiamo bene gli istituti
scolastici, in particolare gli istituti scolastici superiori, sono di fatto
delle piccole aziende che hanno certamente più in generale di 300, persone
presenti, se contiamo in questo senso i ragazzi, il personale docente e non
docente, e pensiamo anche all'insieme dei genitori che gravitano attorno
alla scuola; bene, io credo che sia opportuno che l'Amministrazione su
questo possa sviluppare un lavoro, che è soltanto accennato nel Piano.
Personalmente ho avanzato proposte che hanno già trovato un accoglimento da
parte dell'ex Provveditorato agli Studi; d'altra parte certamente
l'Assessorato su questo è non soltanto d'accordo, ma credo che possa dare e
darà certamente un contributo positivo, proprio perché credo che da questo
punto di vista si possano ottenere dei risultati non soltanto in termini di
mobilità sostenibile, ma anche in termini di educazione. L'altro tema sul
quale mi soffermerei un attimo è quello della sicurezza. Ora, con il Piano
direttore sulla sicurezza, che è allegato al Piano del traffico urbano, si
danno degli obiettivi in linea con quelli che sono gli obiettivi europei,
cioè di fatto del dimezzamento al 2010 del numero dei feriti e dei morti
per incidentalità rispetto al 2002-2003, mi pare; credo che questo sia un
obiettivo giusto, non facile e non scontato. Il Piano contiene i dati del
2005, che in linea di massima sono ancora in linea con questo obiettivo. Ho
la sensazione che i dati 2006 possano essere da questo punto di vista non
confortanti. E vorrei sottolineare il fatto che l'incidentalità colpisce
soprattutto gli utenti deboli nella nostra città, e quindi debba essere
prestata da questo punto di vista un'attenzione particolare. Io sono anche
stato colpito da un incidente mortale che si è verificato qualche giorno fa
nella strada dove abito, nel quartiere San Donato, in via Emanuel, e
approfitto di questa circostanza anche per sottolineare alcuni aspetti sui
quali richiamerei l'attenzione dell'Assessore, aspetti che debbono prendere
- io credo - le mosse dall'incidentalità: credo che già questo capiti, ma
ritengo che si possa fare qualcosa in più, per avere dall'incidentalità dei
suggerimenti precisi da mettere in atto in tempi brevi su miglioramenti da
apportare in termini di segnaletica, sensi unici, precedenze e stop. Ho
verificato, viceversa, a partire proprio da questo tragico evento, che i
legami tra Polizia Municipale e Settore Mobilità non sono così stretti come
io credo sarebbe auspicabile, cioè, io credo che non ci dovrebbe essere
soltanto una comunicazione di statistiche, ma ci debba essere in modo
attivo da parte della Polizia Municipale, a partire dagli incidenti più
gravi che si verificano, una relazione stretta e direi quasi in tempo reale
col Settore Mobilità, che possa suggerire quei provvedimenti di
miglioria(rallentatori, insomma, l'elenco lo possiamo immaginare), senza
aspettare lo strumento fisiologico, che è quello dei Piani
particolareggiati del traffico, che normalmente hanno una tempistica,
ahimè, un po' lunga. Ho l'impressione, per non dire la certezza, che su
questo si possano migliorare le cose, così come si possano e si debbano
migliorare le cose nell'altro anello, che è a valle, viceversa, del Settore
Mobilità. Quando dal Settore Mobilità vengono assunte delle ordinanze e dei
provvedimenti di questo tipo, ho verificato che, purtroppo, passa parecchio
tempo da questo momento al momento in cui questi provvedimenti vengono
attuati da parte del Settore Lavori Pubblici, cioè da parte di chi
concretamente deve poi apporre la segnaletica verticale e orizzontale
conseguentemente. Allora, io non ignoro i carichi di lavoro, non ignoro i
problemi che esistono; vorrei però suggerire all'Assessore Zamboni, che ha
da questo punto di vista ha non so se dire la fortuna, ma comunque il fatto
di essere Assessore sia della Mobilità che dei Lavori Pubblici, di curare
questo aspetto con particolare attenzione. So che ci sono anche dei
problemi di carattere economico, perché comunque la segnaletica non è che
nasca spontaneamente, richiede dei costi, ma vorrei sottolineare questo
aspetto e in particolare il primo dei due collegamenti di cui parlavo,
quello tra Polizia Municipale-Settore Infortunistica e Settore Mobilità. A
questo punto ancora due punti rapidamente. Il tema della qualità dell'aria,
che meriterebbe anche qui discorsi più approfonditi. Lo abbiamo già detto
più volte: non è che ci si soffermi sul benzene o su altri inquinanti che
risentono maggiormente del traffico, per comodità; il problema è un
problema reale, il problema è quello che le polveri soffrono di una
condizione di carattere generale e non sono suscettibili, ahimè, di
provvedimenti locali, ma neanche cittadini, che riescano davvero a
limitarli fortemente. Detto questo, però, io mi auguro che proseguano e si
intensificano i provvedimenti a scala larga, a scala almeno regionale. Io
credo che quando l'Assessore Zamboni e i suoi tecnici si riuniranno con gli
altri colleghi degli altri Comuni capoluogo e con le altre Province della
Regione e con la Regione, su questo debba essere fatto un discorso molto
energico. Mi pare che peraltro il Comune di Bologna anche in passato non
sia stato a rimorchio, perché credo che comunque, anche se sulle polveri
purtroppo i provvedimenti locali non sono risolutivi e conta molto anche la
meteorologia, però comunque anche i provvedimenti locali servono, perché
altrimenti questo rischia di diventare un alibi per il non intervento. E
richiamo soltanto da questo punto di vista le relazioni sanitarie sulle
qualità dell'aria, che hanno più volte sottolineato con accenti gravi
questo problema. L'ultima cosa che vorrei dire è, però, di nuovo una cosa
di carattere generale. Mi riferisco qui ad alcuni interventi dei colleghi
che mi hanno preceduto. Insomma, la battaglia per migliorare le condizioni
di traffico è una battaglia difficile e lo sappiamo. Io credo che nessuno
abbia la bacchetta magica in mano. Devo dire da questo punto di vista che -
mi pare su Il Corriere di domenica c'era l'ennesimo sondaggio, questa volta
limitato a dieci personaggi di un certo rilievo, sui mali che affliggono la
nostra città, un sondaggio sia pure chiaramente non rappresentativo, che
non dava voti particolarmente brillanti alla nostra città, ma se dava dei
voti poco brillanti, li dava tutti al traffico. Ora, io credo che qui sia
facile lamentarsi e avere atteggiamento "bartaliani", però io rivolgerei un
invito ai colleghi della minoranza, e non dico che questo non avvenga mai,
in alcuni interventi noto anche una certa onestà intellettuale, ma non in
tutti. Io credo che qui ci sia un problema comunque di regole da far
rispettare. C'è un problema, cioè, di governo e di regolazione del
traffico, della mobilità e della sosta, perché il problema non è quello di
essere punitivi rispetto al traffico privato, ma occorre certamente
regolare il traffico, occorre spostare quote maggiori di traffico e di
mobilità dal traffico privato al trasporto pubblico locale, e mi sembra da
questo punto di vista che i risultati in termini di impegni di spesa
l'Assessorato stia riuscendo a portarli a casa, perché sono condizione
preliminare in relazione ai provvedimenti del PGTU. Tutto il tema della
fluidificazione garantita da corsie preferenziali vigilate va in questa
direzione, perché è chiaro che siamo tutti a favore e tutti vorremmo la
fluidificazione e il traffico scorrevole, ma io credo che questo non si
raggiunga evitando e rifiutando di governare e di regolamentare il
traffico, cosa che mi pare magari fosse l'illusione della Giunta
precedente, ma lo si ha e lo si avrà, io mi auguro, ho fiducia che si possa
averlo, dopo che politiche efficaci come quelle che questa Amministrazione
sta cercando di mettere in atto si realizzeranno. Certo, i tempi non sono
brevi, così come i tempi di realizzazione delle infrastrutture. Il collega
Monaco ne ha fatto una ricognizione ampia. È chiaro che da questo punto di
vista c'è da un lato un problema di continuità tra le Amministrazioni,
dall'altro c'è un problema di intensificazione degli sforzi, ma anche da
questo punto di vista mi sembra che questa Amministrazione stia facendo
quello che deve essere fatto. Quindi io concludo davvero ribadendo il
consenso generale, pur con alcune osservazioni anche di stimolo che mi sono
permesso di fare, e consegnando alla Presidenza questo ordine del giorno,
del quale ho anticipato i contenuti. Grazie.
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inviato il 18/06/2007 20:48:05

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