Grazie, Presidente. Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 maggio scorsi
un migliaio di persone provenienti da varie parti d'Italia e anche
dall'estero si sono date appuntamento per un illegal rave presso una casa
situata a Molinazzo, tra Monzuno e Loiano, lungo la strada Fondovalle
Savena, che da tanti anni gli scout bolognesi utilizzano per le loro
attività. Il portone d'ingresso è stato forzato, le suppellettili distrutte
o rubate, i muri imbrattati, le stanze riempite di rifiuti, escrementi e
siringhe; anche i prati circostanti la casa sono stati invasi, devastati
dai camion sound system. Se ho ritenuto giusto portare questo fatto
all'attenzione del Consiglio Comunale non è soltanto per la gravità
oggettiva di quanto è accaduto. Si è trattato di una violenza esercitata
non direttamente su delle persone, ma sulle cose e sull'ambiente naturale
che donne e uomini di tante età hanno costruito e utilizzato e hanno
vissuto non in privato, ma collettivamente, in spirito di gioioso servizio
reciproco e di amore e rispetto per la natura. È proprio questo l'aspetto
che rende l'accaduto non secondario e degno di riflessione, il suo
carattere emblematico e simbolico. Io non so se la scelta di organizzare il
rave in quel luogo sia stata mirata. Quest'anno ricorre il centenario di
fondazione dello scoutismo e proprio nei giorni scorsi si sono succedute
alcune iniziative per fare memoria di questa ricorrenza, iniziative
culminate nella dedicazione del Giardino della Funivia al fondatore dello
scoutismo e a sua moglie. È certo che, al di là delle intenzioni, si è
trattato di un gesto che dimostra da parte di chi l'ha compiuto non solo
totale mancanza di rispetto per le cose altrui, ma anche un'assoluta
incapacità di passare il proprio tempo libero in modo piacevolmente
consapevole, sereno e responsabile, mantenendo un pieno controllo di sé e
mettendosi in relazione positiva con gli altri. È la cultura dello sballo
portata alle sue estreme conseguenze, che ha purtroppo anche altre e non
isolate manifestazioni nella nostra città. Penso, ad esempio, alla violenza
negli stadi o alle trasgressioni del sabato sera. Tutto ciò segnala in modo
drammatico un pesante deficit educativo. Ed è qui che sta il dato
tristemente paradossale: si è colpita un'associazione che fa
dell'educazione e del rispetto dell'altro innanzitutto, ma anche delle
cose, dell'ambiente e degli animali, considerati un patrimonio comune da
fruire, ma non da sfruttare o danneggiare, la propria ragione di essere. Io
sono certo che questo fatto sia giudicato negativamente, senza se e senza
ma, da parte di tutte le forze politiche rappresentate in questo Consiglio,
così come sono sicuro di interpretare il pensiero di tutti nell'esprimere
la nostra solidarietà agli scout bolognesi, ma mi auguro anche che esso
serva a richiamare l'attenzione generale delle famiglie, delle istituzioni
e di tutte le agenzie educative, scolastiche e associative, civili e
religiose, sull'importanza strategica dell'impegno educativo, che richiede
risorse, capacità, ma anche tempo di vita da dedicare ad esse, e i capi
scout questo lo sanno molto bene; un impegno nel quale i genitori vanno
certamente sostenuti e aiutati, ma di cui essi stessi sono i primi
responsabili, senza possibilità di delega. E se l'educazione fallisce,
d'altro canto, diviene inevitabile la repressione - questo vale in famiglia
e nella società - per garantirne l'ordinato sviluppo. Per tornare al fatto
dal quale ho preso le mosse, potrà essere opportuno fornire anche un aiuto
materiale agli scout per il ripristino della casa di Molinazzo, affinché
possa essere al più presto restituita alla sua funzione di strumento al
servizio dell'educazione. Sono certo che esso non mancherà da parte delle
istituzioni bolognesi, ma so per esperienza che gli scout sono abituati a
cavarsela da soli nelle difficoltà, sorridendo e cantando, come ricordavano
Pupi Avati e Paolo Giuntella l'altra sera all'Oratorio dei Filippini. Certo
sarebbe bello, anche se utopico, ma è bello poter sognare talvolta, che i
partecipanti bolognesi al rave si unissero agli scout nell'opera di
ripristino. Sarebbe più che un doveroso risarcimento, sarebbe un risultato
rieducativo straordinario. Grazie.
inviato il 03/06/2007 17:11:06