Grazie, Presidente. Io devo dire che anche per me questo ordine del giorno pone un fatto certamente grave, spiacevole e da deprecare in un'ottica e in una chiave non accettabile, nel senso che l'episodio a cui si fa riferimento ha anche avuto modo di essere chiarito. Questo non assolve chi ha avuto le reazioni violente, intolleranti e offensive dalla responsabilità di queste prese di posizione, che vanno assolutamente respinte e quindi non è in dubbio e in discussione la solidarietà al Papa, che io credo il Consiglio è opportuno esprima, ma diciamo depurata da altri contenuti che l'ordine del giorno ha e che anche il collega Zechini nell'illustrarlo richiamava. Mi riferisco in particolare appunto agli ultimi paragrafi dell'ordine del giorno, cioè il "impegna la Giunta". Io non credo che possiamo prendere spunto da un fatto deprecabile e che richiede appunto la nostra espressione di solidarietà, per dare alle politiche dell'Amministrazione in materia di accoglienza e di integrazione il contenuto e l'ispirazione che questo ordine del giorno chiede. Non credo che siano in ballo oggi problemi di relativismo culturale di cui la Giunta possa farsi interprete, ancora di più vorrei dire qualche cosa su questo tema ricorrente della reciprocità; condivido quello che diceva il collega Lo Giudice. Aggiungerei, in quanto credente, la mia difficoltà a fare mio questo atteggiamento di richiesta di reciprocità, che devo dire non può che essere un auspicio, ma non può diventare motivo per non riconoscere dei diritti dicendo sostanzialmente: finché questi diritti non sono riconosciuti in altre parti, del mondo, dove domina una cultura islamica, qui noi non dobbiamo fare niente di questo tipo, perché lo sento questo ragionamento in sintonia con l'atteggiamento che è il classico atteggiamento che genera non pace, non accoglienza, ma genera sostanzialmente divisioni e separazioni, cioè: fai tu il primo passo, poi vediamo, lo farò anch'io a questo punto. Ecco, io non posso essere in alcun modo in sintonia con questo tipo di atteggiamento. Credo viceversa che il problema non sia quello di creare delle separazioni, delle barriere, ma quello di conoscersi e quindi credo che ogni sforzo vada posto in questa direzione, senza atteggiamenti ingenui, quindi con grande attenzione ed intelligenza, con grande attenzione anche a possibili problematiche legate a fatti di ordine pubblico o addirittura di terrorismo, ma anche credo con un grande spirito di apertura e che deve portare davvero a conoscersi, perché io sono convinto che da questo punto di vista il vivere e il permanere in un contesto, che è il nostro contesto, che è il contesto nel quale l'accoglienza, la tolleranza, l'accettazione del diverso deve sempre di più prendere spazio, sia l'unico modo per fare sì che anche atteggiamenti culturali che noi non condividiamo possano davvero lasciare spazio a un atteggiamento che è quello a noi più consono. Quindi detto questo e proprio perché io credo che non possiamo eludere comunque il tema che questo ordine del giorno ci pone, io presenterei un ordine del giorno molto sintetico e che si limita sostanzialmente all'episodio e che suona così, poi lo consegnerò alla Presidenza: ""Il Consiglio comunale, preso atto che le parole di Papa Benedetto XVI nel corso della sua visita in Baviera hanno suscitato proteste minacciose, violente, offensive ed immotivate, che lo stesso Pontefice ha avuto modo di chiarire come le sue parole fossero state male interpretate estrapolando dal contesto del suo discorso una citazione di carattere storico, esprime piena solidarietà nei confronti della persona di Papa Benedetto XVI"". Grazie.
inviato il 30/01/2007 10:42:41