Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 22 -1 - 2007 ODG TARIFFE IDRICHE


(ILLUSTRAZIONE)


Grazie, Presidente, anche della presentazione. Il tema io credo che sia di un qualche interesse e riguarda le tariffe idriche che vengono applicate sul nostro territorio, tariffe idriche che - questo è un giudizio che l'ordine del giorno dà in premessa - sono strutturate in modo tale da non riuscire a raggiungere né obiettivi di carattere sociale, né obiettivi di carattere ambientale, nel senso che le tariffe idriche, come penso molti Consiglieri sapranno, sono congegnate secondo, tre fasce di consumo annuo e precisamente fino a 80 metri cubi di consumo all'anno, da 80 a 150 e oltre 150. A ciascuna di queste fasce è associato un costo al metro cubo progressivo. Tra parentesi sapete che nella Provincia di Bologna esistono ben sei tariffe, cioè la struttura è la stessa ma gli importi sono diversi e credo che anche questo dovrebbe essere superato, nel senso che le risorse idriche a cui attingono i cittadini della Provincia di Bologna sono più o meno sostanzialmente le stesse. Dicevo che fino a 80 metri cubi la tariffa è di 40 centesimi di euro, per la fascia superiore è raddoppiata e oltre i 150 metri cubi all'anno è nuovamente raddoppiata, quindi c'è una caratteristica giusta di progressività che ha lo scopo di incentivare il risparmio. Il problema però qual è? Il problema è che questa tariffa è applicata all'utenza indipendentemente da quante persone sono allacciate a quell'utenza, quindi risulta evidente che se per una persona che vive da sola un consumo di 80 metri cubi all'anno, che corrispondono a 220 litri al giorno, non è particolarmente risparmioso, per un nucleo familiare anche non numerosissimo questa fascia è facilissima da essere superata. Allora, detto questo e precisato comunque che esistono già al momento attuale alcune agevolazioni tariffarie perché in pratica già adesso è previsto che per nuclei numerosi, cioè al di sopra di 6 componenti, invece di avere una fascia agevolata, un'altra fascia tariffa base e la tariffa in eccedenza, le tre fasce siano congegnate nel senso che ci sono due fasce agevolate e quella base e per una famiglia ancora più numerosa, cioè dai dieci componenti in su, ci sono tre fasce agevolate e base. In più l'assemblea di ATO del 21 dicembre scorso ha introdotto un'ulteriore facilitazione che prevede che, anche per il 2006, quindi con effetto retroattivo 2006 - 2007, per nuclei familiari con reddito ISEE annuo inferiore o uguale a 10.000 euro è previsto un rimborso annuo, di 369 euro a componente nucleo famigliare. Quindi questi aspetti vanno certamente nella direzione diciamo di carattere sociale. Però la proposta che questo ordine del giorno fa, punta ad incrociare l'aspetto ambientale con l'aspetto sociale e chiede sostanzialmente che cosa? Chiede che si vada ad un'applicazione tariffaria che tenga conto di quante persone sono allacciate all'utenza a cui viene applicata la tariffa, perché è solo questo che può incentivare davvero il risparmio, oltre ad avere anche delle motivazioni di carattere sociale. In più c'è da dire - questo l'ordine del giorno non lo dice - che la tariffa pro capite annua, andrebbe definita con riferimento anche a quelle che sono le linee di pianificazione in materia di acque da parte della Regione. L'ordine del giorno (non sto a darne lettura anche se non è particolarmente lungo) dopo avere analizzato questa situazione giudicandola non positiva per le ragioni che ho detto, chiede sostanzialmente la definizione appunto del consumo e della tariffa per abitante residente. Nello stesso tempo, l'ordine del giorno riconosce che l'applicazione di questo sistema tariffario non può avvenire nell'immediato. Perché non può avvenire nell'immediato? Perché esiste una difficoltà oggettiva che è quella legata al fatto che mentre Hera fattura all'utenza, Hera non sa, perché non è allineata all'anagrafe, quanti cittadini sono allacciati a quell'utenza. In più a questo si aggiunga il fatto che, com'è noto, nei condomini l'applicazione poi della tariffa al singolo nucleo viene fatta non direttamente da Hera ma dalla società che effettua le letture. Quindi l'ordine del giorno, non disconoscendo questo problema, che peraltro in altre parti del territorio regionale sembra essere stato già affrontato e forse anche superato, fa una richiesta che non ha una scadenza fissa e obbligatoria ma chiede appunto al Sindaco quale componente dell'assemblea dell'agenzia di ATO 5 di attivarsi per richiedere nel più breve tempo possibile e preferibilmente entro il 2008, un percorso che porti a quel risultato.


Perché il problema è questo in sostanza, cioè si tratta di stabilire un percorso nel quale ciascuno sappia cosa deve fare, per consentire il colloquio tra la banca dati di Hera che fattura e le banche dati anagrafiche che contengono questa informazione. Viene richiamato il decreto del Presidente della Giunta regionale 49 del 2006 che già di fatto prevede una impostazione di questo tipo e chiede al Sindaco, oltre che di attivarsi nel senso di chiedere nell'ambito dell'assemblea di ATO di definire questo percorso, anche di fornire ovviamente le informazioni di cui il Comune è portatore che sono indispensabili per raggiungere questo obiettivo. Grazie.


 

inviato il 30/01/2007 10:39:49

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