Paolo Natali
Paolo Natali

 

Cons 4 - 12 -2006 P.G.T.U.

Grazie,   Presidente.   Vorrei   innanzitutto   associarmi   anch'io   alla
soddisfazione  che  esprimeva  l'assessore  Zamboni per il fatto che questo
Piano,  un Piano complesso, un Piano importante, sia stato tutto realizzato
dalla  struttura  comunale,  salvo appunto una piccola consulenza, e questa
soddisfazione ha come ragioni da un lato il fatto che si parla molto, anche
a  ragione, delle consulenze non sempre necessarie ma soprattutto perché il
fatto  che  il Piano sia stato elaborato all'interno dell'Amministrazione è
la  garanzia  migliore  perché poi il Piano possa essere gestito in maniera
efficace.  Devo  anche da questo punto di vista esprimere una felicitazione
al  Direttore  del  Settore, che abbiamo saputo da pochi giorni, purtroppo,
lascerà  l'Amministrazione  comunale,  ma la squadra comunque ci appare ben
costruita  e  quindi  mi  auguro  che  anche  questa  mancanza verrà presto
colmata.  Dopodiché  io  volevo fare una considerazione di carattere un po'
generale: mi spiace che il collega Corticelli sia uscito perché questa sera
lui  ha  ripetuto  un  tema  che  ha  già  enunciato  in  Commissione,  che
apparentemente  è convincente ma in realtà non lo è, quando diceva "ci sono
due diritti, c'è un diritto alla salute e un diritto alla mobilità e" - lui
diceva  - "io voglio che entrambi siano garantiti". Certo, ma chi non vuole
che  entrambi i diritti siano garantiti? Ma c'è una differenza non da poco,
ed  è  che  mentre  il  diritto alla salute sappiamo tutti in che modo deve
essere  garantito,  riducendo  cioè i livelli di inquinamento atmosferico e
acustico  prodotti  dal  traffico, il diritto alla mobilità non c'è un modo
solo  per  garantirlo. E in una città come Bologna, che ha la struttura che
conosciamo,  che  ha  i limiti fisici che conosciamo, che ha la presenza di
cantieri particolarmente significativa e non destinata ad esaurirsi in poco
tempo,  il  diritto  alla mobilità non si può soddisfare in qualunque modo,
perché  se si pensasse di poterlo soddisfare in qualunque modo io questo lo
definirei  francamente "un capriccio". Quindi il diritto alla mobilità deve
essere  garantito,  ma secondo regole che siano appunto regole sostenibili;
perché se diciamo che c'è una mobilità sostenibile vuole anche dire che c'è
una  mobilità  insostenibile,  e  io  credo che in questa città il lasciare
campo  libero  alle scelte individuali dei cittadini rispetto alla mobilità
sia  un non garantire di fatto il diritto alla mobilità, e credo che questo
debba  essere  detto  con molta chiarezza. Io credo che questo Piano sia un
Piano  positivo,  pieno  di misure efficaci e che contenga un insieme molto
articolato   di  misure,  nessuna  delle  quali  -  questo  è  stato  detto
dall'Assessore  e  se  si sfoglia il Piano lo si comprende bene - da sola è
risolutiva  di  un  problema  così  complesso come quello che è la mobilità
nella  nostra  città e non solo nella nostra città. Nessuna misura, nemmeno
infrastrutture,   nemmeno   le  infrastrutture  che  corressero  tutte  nel
sottosuolo, e basta pronunciare questa espressione per capire quanto questa
prospettiva  sia lontana dalla realtà. Tanto è vero che il Piano non ignora
le  infrastrutture ma le colloca da un punto di vista della loro previsione
temporale  nel  modo  corretto  e  quindi mette in gioco il tram Civis, che
abbiamo  fondate  speranze  che  nei  quattro anni possa essere realizzato,
mette  in  conto  anche  un  modesto  contributo  del  Servizio Ferroviario
Metropolitano,  che  già  qualche risultato ha prodotto e che qualche altro
risultato  è  pensabile  produca in questo frattempo, ma non mette in conto
responsabilmente, rispetto agli obiettivi di diversione modale che il Piano
si  prefigge (che vanno da un 2 a un 4% di spostamento dal mezzo privato al
mezzo  pubblico,  considerando  come  possibilità  di  prospettiva  che  la
metrotramvia faccia giungere questo risultato al 7% ma non è questo materia
del  Piano,  per  dire  cioè che anche qui c'è una visione realistica e non
mitica  di  questo provvedimento e di questa infrastruttura). Perché io non
sono abituato a fare critiche al passato però mi pare di poter dire davvero
che  non  era  possibile  pensare  e non è possibile pensare che il metrò -
anche  un  metrò  in  sotterranea,  ripeto, con tutti problemi di carattere
economico  e  realizzativo  che può comportare - risolva da solo i problemi
della  città.  E'  appunto  un  insieme di misure, come quelle che il Piano
contiene  e  su  cui  poi  mi  soffermerò brevemente, che può darci qualche
affidabile  speranza di portare a casa dei risultati. Quindi c'è, io credo,
un  uso  sapiente  ed  equilibrato  di  carota e di bastone, intendendo per
"carota"  provvedimenti  che  contengono degli incentivi, degli indirizzi e
anche  dei premi ma dati in molto selettivo, all'insegna di una strategia e
non  in  modo  cieco,  e  c'è  certamente  anche il bastone, intendendo per
"bastone"  un  sistema  di  divieti,  vincoli,  controlli. E qui si pone un
problema importante, il problema di fare rispettare questi divieti e questi
vincoli.  E  qui  io  credo che ci sia un ruolo importante e decisivo della
Polizia  Municipale,  che guarda caso è un corpo che ha un ruolo importante
su quelli che sono i temi che stanno più a cuore alla città, (e lo sappiamo
dai  diversi sondaggi di opinione che vengono svolti) cioè la mobilità e la
sicurezza.  Basta pensare a una delle misure che il Piano contiene, che non
mi pare sia stata richiamata, forse sono stato distratto, quella ad esempio
dell'introduzione  di  tredici  isole  nelle  quali ci sia il limite dei 30
chilometri: è chiaro che se ci accontentiamo della decisione ma non abbiamo
poi   la  capacità  e  la  possibilità  di  controllare  che  questo  venga
rispettato, significa votare il Piano ad una sia pure parziale inefficacia.
Tutto  il  tema della sicurezza che è affrontato - anche questo non mi pare
che  sia stato molto toccato da chi mi ha preceduto (perché in 30 minuti si
possono  dire  molte  cose  ma  non tutto) - è un tema importante. E c'è il
Piano  (direttore)  che  è propedeutico al Piano attuativo sulla sicurezza,
che   dice  cose  importanti  e  contiene,  ahimè,  anche  una  valutazione
dell'opinione  che  i cittadini hanno sulla Polizia Municipale: un'opinione
non  particolarmente  lusinghiera  e  che richiede sicuramente di portare a
termine  la  riorganizzazione  del corpo in un modo che sia funzionale agli
obiettivi  del  Piano  ma  più  in  generale  agli  obiettivi che una città
ordinata  e che viva nella legalità richiede. Su questo un inciso: io credo
che  ci  debba  anche essere una capacità di autocorrezione degli eventuali
provvedimenti  sanzionatori  sbagliati,  che  possono  sempre  anche essere
assunti e che richiedono appunto una capacità di autocorrezione al corpo di
Polizia senza dover andare necessariamente alle fasi del ricorso, che oltre
ad  appesantire  la Prefettura e i Giudici di Pace credo che generino anche
nei cittadini un atteggiamento di ingiustizia che deve essere prevenuto. Ma
non si deve e non si può soltanto fare conto sugli interessi dei cittadini,
nel  senso  cioè  di interessi positivi e di interessi negativi, ad evitare
delle   sanzioni;   c'è   anche   tutto   un  problema  di  educazione,  di
comunicazione,  di formazione che va messo in campo, soprattutto rispetto a
quelle  misure che il Piano contiene e che hanno già suscitato nella stampa
una   serie   di   reazioni   negative.  Mi  riferisco  in  particolare  ai
provvedimenti che riguardano la sosta e i passi carrai, e dedicherò qualche
spazio  a  questo  tema.  Su questo io credo che bisogna essere chiari: gli
spazi  pubblici  a  disposizione  non  sono  infiniti  e  sono  sicuramente
inferiori  a  quella  che  è  la  domanda,  quindi  è  chiaro  che  occorre
intervenire  con dei provvedimenti che evitino che ci sia una sosta lunga e
senza  rotazione nella sosta stessa. Vorrei ricordare a chi criticava anche
gli aumenti che la sosta ha avuto di recente nel suo costo e i nuovi titoli
scontati per i mezzi ecologici che sono stati introdotti, che queste misure
hanno  già  prodotto  dei benefici, nel senso che hanno accorciato il tempo
medio di sosta delle auto e quindi hanno favorito la loro rotazione e hanno
visto  in centro il numero  delle auto che occupano uno stallo aumentare da
8 a 10 nella giornata. Allora i diversi provvedimenti che il Piano mette in
campo da questo punto di vista hanno tutti una loro razionalità, ad esempio
il  fatto  che  si  aumentino  le zone di sosta a pagamento, in particolare
lungo  le  direttrici,  è  a  favore dei residenti ed è destinato appunto a
introdurre  e a facilitare un uso più corretto ed equo degli spazi pubblici
e   a   disincentivare   la  sosta  prolungata.  Così  come  anche  l'altro
provvedimento  di  prolungamento della sosta a pagamento fino alle 23.00 in
centro  fa  i  conti  col  fatto  che il centro storico è una zona di fatto
satura  anche  e  direi  quasi soprattutto dopo le ore 20.00, perché è dopo
questo  orario  che  le  persone  vengono e possono venire perché Sirio non
funziona,  ma  a  questo punto si crea un conflitto tra chi viene in centro
non  essendo  residente  e i residenti. Quindi anche questa misura io credo
che  abbia  la  finalità  di  favorire  in  qualche modo i residenti ma non
impedire  in  assoluto  ai  fruitori  del  centro una fruizione possibile e
sostenibile.  Una  parola anche sull'ipotesi di esenzione per una sola auto
dal  pagamento  della  sosta  ai residenti: su questo io credo che si debba
chiedere  un'applicazione  equa  che  non penalizzi le famiglie rispetto ad
altre  forme  di  convivenza. Ma anche questo è un provvedimento che ha una
sua  razionalità,  che  va  spiegata ancora di più di quello che può essere
stato  fatto  fino  ad oggi: tende appunto ad incentivare l'uso degli spazi
pubblici  e  a  favorire anche il car sharing, su cui il collega Carella ha
continuato ad esprimere le sue perplessità, anzi più che perplessità, per i
diritti  che  il  car sharing ha. Credo di poter dire che il car sharing se
utilizzato  e potenziato permette di risparmiare numerose auto private, che
avrebbero  tutte  bisogno  di muoversi e di sostenere. Il provvedimento sui
passi carrabili viceversa, a differenza dei provvedimenti di cui ho parlato
fino  adesso,  è contro l'arbitrio dei residenti. Quindi, anche qui c'è una
visione non ideologica ma razionale dei diversi provvedimenti, perché punta
a  recuperare  degli spazi di sosta non utilizzata dai residenti che invece
devono essere utilizzati: facendo pagare il passo carraio è auspicabile che
a   questo  punto  ci  sia  anche  una  selezione  tra  i  passi  carrabili
effettivamente usati e no. Per cui sono misure - e, ripeto, su tutto questo
l'Amministrazione  deveparticolarmente  fare  comunicazione  efficace - non
introdotte  per fare cassa ma introdotte come strumento per favorire un uso
corretto  di  uno  spazio  pubblico,  che  non  è  infinito.  Ma la ragione
fondamentale  è quella, come ha detto l'assessore Zamboni in Commissione (e
credo  che debba essere sempre tenuta presente perché altrimenti incorriamo
in  alcuni  equivoci)  che  tutti  gli  impatti  che la mobilità e la sosta
introducono  non  possono  essere  esternalizzati  sul  pubblico ma debbono
essere  internalizzati.  Cioè  chi  mette  in  atto  questi  comportamenti,
peraltro  legittimi,  deve  però  anche pagarne il costo. Io ho sentito qui
prima  da  parte  dei  colleghi di minoranza discorsi per cui il far pagare
sembra che sia un modo per favorire chi ha soldi: molto più semplicemente è
lo  strumento  che tutte le Amministrazioni utilizzano per internalizzare i
costi  sociali  e  pubblici che certi comportamenti hanno. Due parole anche
sulla  PSQA  e  sul  Piano  merci:  devo  dire  che  questo Consiglio li ha
approvati  come  strumenti  in varante anticipatoria e stralcio del PGTU; i
risultati  positivi  che questi strumenti stanno dando credo che ci debbano
soddisfare.  Il  Piano  merci  ad esempio ha già prodotto una riduzione dei
permessi  operativi del 25%; il Piano straordinario sulla qualità dell'aria
ha  prodotto,  insieme  anche  a Sirio che ne fa parte e non è però l'unica
misura,  una  significativa diminuzione degli accessi al centro storico. Ma
non  solo  al  centro storico, perché di solito si dice "sì, bene il centro
storico  però  sui  viali  c'è più mobilità, c'è più traffico"; in realtà i
dati  che  il Piano contiene smentiscono questa affermazione: c'è stata una
riduzione  anche complessiva del traffico, principalmente significativa nel
centro,  dove  abbiamo avuto oltre 3 milioni di accessi in meno all'anno, e
quindi  è  un  risultato  positivo.  Ma  debbo  spendere qualche parola sul
discorso  "qualità  dell'aria",  perché  anche qui c'è un po' un cavallo di
battaglia  della minoranza che gioca secondo me su alcuni equivoci. Cioè si
dice  "le  polveri  in  sostanza nella città non sono state particolarmente
ridotte  e  quindi Sirio non serve". Ora, le due affermazioni non possono e
non debbono essere collegate e sono certamente falsa la seconda e imprecisa
la prima, perché le polveri in realtà sono diminuite
ma  non  tanto quanto ci si sarebbe potuti aspettare perché, come sappiamo,
(ormai lo sappiamo tutti ma vale la pena di ribadirlo) le polveri così come
anche  il  biossido  di  azoto, a differenza del benzene e del monossido di
carbonio,  sono  inquinamenti  meno  locali,  cioè che risentono meno degli
altri  di  provvedimenti  locali,  perché  risentono  molto  di  più  delle
condizioni meteorologiche e molto di più di una condizione generalizzata di
inquinamento che riguarda non solo la nostra città ma tutta la regione e in
generale  la pianura padana. Detto questo che cosa significa? Significa che
sono inutili le misure che assumiamo per ridurre le emissione dei veicoli e
la  mobilità? Certamente no, anzi io credo che questo argomento deve essere
assunto  per  dire  che  le misure debbono essere ancora più rigorose, e da
questo   punto  di  vista  credo  che  il  provvedimento  di  conferma  del
funzionamento  di Sirio nei 15 giorni prenatalizi sia positivo e valido, ma
è  bastato  dire  questo  per  far  sollevare le proteste di quelli che poi
magari  accusano il Piano e i provvedimenti di essere inefficaci. Così come
io  credo  vedremo  non  appena  saremo  all'inizio  dell'anno  prossimo  e
cominceremo  ad  avere  i giovedì di blocco: ancora una volta assisteremo a
proteste  delle stesse persone che chiedono di garantire insieme mobilità e
diritto  alla  salute.  D'altro  canto la relazione sanitaria sulla qualità
dell'aria del 2005 dice cose molto precise su questi aspetti e - mi avvalgo
del  raddoppio dei tempi - dice che non basta guardare ai dati medi annuali
ma  occorre  anche  limitare il più possibile i picchi di inquinamento. E a
questo  debbono  servire  le  misure,  perché  sono  proprio  i  picchi che
sanitariamente  si rivelano come i più dannosi per la nostra salute. Quindi
io  credo  che questo Piano sia un Piano pieno di misure che hanno una loro
ragionevolezza,   razionalità   ed   efficacia  ed  hanno  anche  una  loro
flessibilità.  Io  credo  che  il Piano - basta leggerlo per accorgersene -
contiene   una   serie   di  obiettivi  specifici  che  riguardano  appunto
l'inquinamento   atmosferico,   l'inquinamento   acustico,   il   risparmio
energetico, la sicurezza. Vorrei ricordare su questo un dato: l'obiettivo è
quello  del  dimezzamento  entro  il  2010 dei feriti e dei morti in questa
città per incidenti stradali, un obiettivo per il quale siamo abbastanza in
linea,  ma  questo  non  ci  può  tranquillizzare e quindi richiede appunto
un'applicazione  delle misure in modo totale. Il piano ha come obiettivi la
fluidità  della circolazione, ha gli obiettivi di diversione modale che già
ricordavo.  Io  chiederei  da  questo  punto  di  vista - è non più che una
modifica tipografica, forse, al Piano - che questi diversi obiettivi che il
Piano  contiene,  nelle  prossime  stesure  -  ci  sarà  tutta  la  fase di
pubblicazione  e  di  discussione  -  venissero  sintetizzati  anche in una
tabella,  in  modo da essere più leggibili e più visibili; ma gli obiettivi
ci   sono,   sono   misurabili,   sono  quantificati  e  su  questo  quindi
l'Amministrazione  non  si  limita  a  fare  delle  ipotesi ma assume degli
impegni.  E  il Piano visto che assume degli impegni ha anche un repertorio
di  azioni,  che  io  ho  già  in qualche modo richiamate e che vorrei però
ancora  riprendere  per  alcuni aspetti. Ad esempio c'è una serie di azioni
che  riguardano  l'assetto  stradale,  ci sono le misure che già richiamavo
sulle  tredici  isole  ambientali  con  la  limitazione  dei  30 chilometri
all'ora,  ci  sono misure di pedonalizzazione, c'è una pianificazione delle
rotatorie,  c'è un'attenzione dedicata al sistema semaforico centralizzato,
ci  sono  tutte  le  misure  relative  alla sosta e ai parcheggi. Anche sui
parcheggi  io  credo  che  si  debba dire, perché anche questo quello della
mancanza di parcheggi è uno slogan ricorrente. Cioè io ho l'impressione che
in  tema  di  mobilità molto spesso si vada dietro a slogan che si ripetono
senza  alcuna  verifica. Sui parcheggi pubblici ci sono nel Piano una serie
di  dati  e una serie di previsioni di nuove aree di parcheggio che mi pare
smentiscano  anche  qui  certe  affermazioni,  perché nel momento in cui si
eliminano  dei punti di sosta, perché sulle radiali si pensa giustamente di
dare  priorità  al  mezzo  pubblico,  togliendo  questi  punti  di  sosta è
necessario  creare altre zone di parcheggio. L'attenzione al centro storico
che  c'è  stata fino ad ora deve essere riversata ora in un'attenzione alla
periferia;  sul  centro  storico  viceversa  mi pare che l'obiettivo che il
Piano  si  pone, molto ambizioso ma necessario, è quello di una limitazione
del  traffico  motoveicolare,  visto che questa è la strada che i cittadini
hanno  seguito  legittimamente  per  superare  i  problemi  che il traffico
presenta, altro che fluidificazione della giunta Guazzaloca. Ci sono misure
di  mobility  management,  c'è  un  discorso  di  Piani  merci che non si è
esaurito  con il Piano delle merci in città e che conoscerà tra breve nuove
fasi;  voglio  ricordare ad esempio il van sharing che è stato approvato di
recente dalla Giunta e che dovrà andare a bando tra non molto. C'è tutto un
tema  di  conversione dei mezzi in senso ecologicamente compatibile. C'è il
tema  delle  piste ciclabili, e su questo vorrei spendere una parola perché
quello  che diceva il collega Carella può fare effetto ma deve essere visto
in  modo  più  ragionevole.  Su  questo  io  credo  di poter dire che anche
l'assessore  Zamboni  quando  se  n'è  parlato  ha  espresso anche parziali
insoddisfazioni,  dando  atto  di  alcuni miglioramenti quantitativi che ci
sono  stati  sulle  piste  ciclabili  negli ultimi anni ma siamo certamente
ancora   lontani   dagli   obiettivi  quantitativi  e  qualitativi  che  ci
aspettiamo.  Questo  richiede investimenti, che sono previsti nel Piano dei
Lavori  Pubblici,  richiede  anche  una  cura  progettuale,  richiede  dare
continuità  alle piste ciclabili. Per cui insomma quando il collega Carella
diceva  "questa  mattina abbiamo visto una nuova strada che non prevede una
pista  ciclabile",  in realtà non è una nuova strada, è un allargamento; ma
non  possiamo fare degli spezzoni di piste ciclabili: o diamo continuità ai
percorsi   oppure   davvero  rischiamo  di  alimentare  illusioni,  non  un
potenziamento  della  mobilità  ciclabile,  a  cui anche il Piano viceversa
affida  un  obiettivo  non  decisivo ma significativo, di diversione modale
dell'1%.  Comunque al tema della mobilità ciclabile dedicheremo sicuramente
una seduta di Commissione per approfondire questo tema importante.
L'ultimo  tema  che  vorrei  toccare,  ma  non  ultimo  dal  punto di vista
dell'importanza  e anche del rilievo che il Piano gli assegna, è quello che
riguarda  il  trasporto  pubblico  locale,  perché  mi sembra che anche qui
quando  parliamo  di  diritto  alla mobilità ci si dimentichi del fatto che
comunque  il  trasporto pubblico locale è a disposizione e corrisponde a un
interesse  importante,  quello  di  rendere  il  trasporto  pubblico locale
appetibile, efficiente e quindi utilizzabile dai cittadini. Il Piano dedica
a questo aspetto attenzione in termini di previsioni di ottimizzazione e di
miglioramento del servizio. Su questo apro un inciso: il collega Corticelli
ancora  una  volta lamentava l'inquinamento che i mezzi pubblici producono;
su  questo  il  collega  Corticelli  ha  già  avuto,  come tutti noi, delle
risposte,   che   a  me  paiono  del  tutto  convincenti,  rispetto  ad  un
miglioramento  progressivo che i mezzi pubblici in questa città hanno avuto
in  questi anni in termini di metanizzazione. Ma c'è un'attenzione dedicata
appunto  in  particolare  alle  principali radiali che ha bisogno di essere
implementata.  C'è  il  tram  Civis  che, ripeto, auspichiamo al più presto
inizi  il  suo percorso attuativo, e il Servizio Ferroviario Metropolitano.
Su  questo  siamo  certamente  tutti  d'accordo, devo dire che su questo il
Comune  di  Bologna ha fin qui fatto la sua parte, aspettiamo che anche gli
altri  interlocutori  facciano la loro, in particolare il governo visto che
qui  c'è il problema soprattutto di mettere a disposizione i mezzi rotabili
che   permettano  di  potenziare  effettivamente  il  Servizio  Ferroviario
Metropolitano.  Su  questo  aspetto  credo che sia importante andare ad una
precisazione  dei  costi  di investimento che questo potenziamento richiede
perché  si  possano  a  questo riguardo fare poi delle scelte rispetto alle
priorità. In tema di trasporto pubblico locale una parola anche rispetto al
tema  taxi,  perché  anche i taxi fanno parte del servizio pubblico locale,
non  di  linea,  e  io  credo  che  su  questo debbano essere apprezzate le
proposte  che il Piano contiene, perché il servizio di taxi (credo di poter
dire)  non  è  soddisfacente come sarebbe necessario e vanno coperte meglio
delle punte di domanda che la nostra città richiede; se questo debba essere
fatto  attraverso  un  miglioramento  dei  turni o un aumento delle licenze
credo  che  debba  essere affidato a una trattativa che l'Assessorato ha in
corso  e  che deve continuare. C'è anche un tema che il Piano solleva e che
deve essere anche una destinazione del servizio di taxi e di trasporto NCC,
che  è  quello  della  copertura  di  zone della città che oggi il servizio
pubblico  di linea non copre e che devono viceversa essere coperte e che il
servizio  pubblico  tradizionale  di  linea  non  può  coprire  in  maniera
economica.
Quindi  credo che i temi ci siano tutti. Concludo accennando per sommi capi
ad  un  ordine del giorno che è stato predisposto e ha attualmente la firma
dei  Gruppi  di maggioranza, (per il momento a esclusione del Cantiere) dei
Verdi,  di  Rifondazione,  di  DS  e  Margherita,  e  che  consegnerò  alla
Presidenza.  Non  ne  do  lettura integrale per brevità, ma sostanzialmente
nella  prima  parte si esprime apprezzamenti, valutazioni e considerazioni,
che  sono  anche  un  po'  quelle  che  ho  cercato  di  riassumere nel mio
intervento,  e  nella parte terminale contiene una serie di raccomandazioni
alla  Giunta  riguardo  all'iter di approvazione del Piano, che l'assessore
Zamboni  ha  richiamato  qua  e  che ci darà la possibilità di approfondire
ancora meglio e di precisare ancora meglio le misure che il Piano contiene,
a  mio  giudizio,  ripeto,  di  estrema  efficacia  e  che  meritano  forse
unicamente  alcune  precisazioni  e sottolineature dal punto di vista della
loro applicazione. Grazie.

Sarò  breve,  ho chiesto di fare un secondo intervento perché, a differenza
di   quello   che   è  capitato  altre  volte,  non  vorrei  utilizzare  le
dichiarazioni di voto impropriamente, anzi questa volta le dichiarazioni di
voto  le  faccio  approfittando  del  secondo  intervento  e poi aggiungerò
qualche  breve  considerazione di replica rispetto alle cose che ho sentito
dai  consiglieri  di  minoranza, in particolare dal consigliere Corticelli.
Sugli ordini del giorno che sono stati presentati dalla
minoranza,  devo  confermare il mio dissenso. Mi sembrano ordini del giorno
che  sono  o  da  un lato espressione di uno scarso realismo che non prende
atto - mi riferisco a quello sulla richiesta di una metanizzazione totale e
immediata  del parco pubblico - che definirei quasi un ordine del giorno da
"metano  che  vorrei",  (a  chi  non farebbe piacere avere subito tutti gli
autobus  a  metano, così come tutti vorremmo avere un parco privato ad euro
5)  ma  proprio per questo c'è il rifiuto di vedere un percorso che è stato
seguito  positivamente  e  la  prosecuzione  di questo percorso. Oppure gli
altri  ordini  del  giorno sostanzialmente criticano, le misure relative al
pagamento  della  sosta  in  centro fino alle 23,00, il pagamento dei passi
carrai,  anche  la  seconda  auto  su  cui  eventualmente  non concedere la
gratuità  della sosta; tutte queste misure vengono criticate considerandole
superficialmente,  ma  cosa  che  credo  non  fanno soltanto gli ordini del
giorno di minoranza; ho sentito anche interventi da parte di qualcuno della
maggioranza,  che  li  ha  definiti  come  interventi  per fare cassa. Sono
viceversa  interventi  che  hanno una loro razionalità e che puntano ad una
ottimizzazione  dell'uso  dello spazio pubblico che è limitato, utilizzando
la  leva  tariffaria,  cosa che ha una sua logica. Dopodiché, rispetto alle
cose  che  ho  ascoltato  in  particolare dal collega Corticelli: alla fine
viene  continuamente  riproposta come unica ricetta la visione mitica delle
infrastrutture  come  risolutive  di ogni problema di mobilità, ma direi di
più,  non  delle  infrastrutture  in  generale  ma  del  metrò. Ora, questa
Amministrazione  non  è  che rifiuti il ruolo delle infrastrutture, mi pare
che  sia  sul tram Civis che sul people mover, che sul servizio ferroviario
metropolitano  ma anche sulla stessa metrotranvia non si nega l'apporto che
possono dare ma non se ne fa un mito, anche perché il collega Corticelli si
dimentica  di  dire  che  cosa farebbe comunque negli anni, e non sarebbero
anni  brevi,  che  ci separerebbero dal metrò, in una città che comunque è,
caratterizzata  e  credo che ne siamo tutti positivamente convinti anche se
ci crea tanti problemi, da importanti cantieri.
Insomma  io  vedo in questa mitizzazione del metrò ancora la riproposizione
di  una  strategia sbagliata e a fianco a questo di fatto l'abbandono della
città  alle  scelte  individuali  che ciascuno dovrebbe potere compiere per
garantirsi   un  ipotetico  diritto  alla  mobilità,  rifiutando  viceversa
l'insieme  di  misure  che  il  Piano  contiene,  di  cui  io riconfermo la
validità.  Sulla qualità dell'aria il vicepresidente Foschini ha utilizzato
l'ironia  che  riesce a utilizzare sempre molto bene, ma mi soffermo invece
su  quello  che  dice il consigliere Corticelli. Dice: "in novembre abbiamo
avuto  21  superamenti su 26 giornate" e utilizza questo argomento per dire
che tutto quello che è stato fatto fino ad oggi da questa Amministrazione è
sbagliato  senza  dire che cosa si sarebbe dovuto fare, perché su questo la
riproposizione sarebbe ancora quella del metrò che vorremmo, evidentemente.
Allora  sottolineare  la  forte  dipendenza  delle  polveri  sottili  dalle
condizioni  meteorologiche  e  dalle  condizioni  di area vasta, come tutti
abbiamo  detto,  serve  a valutare con più equilibrio i risultati di questa
Amministrazione  e  non  può  comunque  autorizzare nessuno ad abbassare la
guardia  rinunciando  a  limitare  le  emissioni  veicolari  che rimangono,
insieme  al  riscaldamento,  la  fonte principale di inquinamento. L'ultima
cosa  che  vorrei  dire  si  riferisce  non  tanto  al  PGTU ma ai fatti di
attualità  di  questi giorni, alle dichiarazioni che ci sono state e che io
ho  letto  (devo  dire  con molta soddisfazione) dichiarazioni da parte dei
commercianti  che  hanno detto: "beh, le cose poi stanno andando abbastanza
bene, vedremo ma comunque stanno andando abbastanza bene". Ma allora queste
dichiarazioni  mi confermano ancora nel fatto che è stato positivo decidere
che  Sirio dovesse funzionare in questi 15 giorni perché le possibilità per
accedere  al centro al sabato ci sono, c'è il ticket e quindi, voglio dire,
a  me  pare  che  ancora  una  volta  si  sia  fatto  bene  ad  assumere un
atteggiamento   responsabile,   che  non  significa  negare  l'esigenza  di
mobilità,  ma ricondurla all'interno di un disegno che vede tutta una serie
di  compensazioni,  l'ultima delle quali, che ancora saluto con favore, del
potenziamento  delle  navette  che  è stato deciso proprio in questi giorni
considerando   l'incremento   di   mobilità   che  comunque  questi  giorni
conosceranno. Grazie.



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inviato il 20/12/2006 21:49:41

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