Grazie, Presidente. Vorrei innanzitutto associarmi anch'io alla
soddisfazione che esprimeva l'assessore Zamboni per il fatto che questo
Piano, un Piano complesso, un Piano importante, sia stato tutto realizzato
dalla struttura comunale, salvo appunto una piccola consulenza, e questa
soddisfazione ha come ragioni da un lato il fatto che si parla molto, anche
a ragione, delle consulenze non sempre necessarie ma soprattutto perché il
fatto che il Piano sia stato elaborato all'interno dell'Amministrazione è
la garanzia migliore perché poi il Piano possa essere gestito in maniera
efficace. Devo anche da questo punto di vista esprimere una felicitazione
al Direttore del Settore, che abbiamo saputo da pochi giorni, purtroppo,
lascerà l'Amministrazione comunale, ma la squadra comunque ci appare ben
costruita e quindi mi auguro che anche questa mancanza verrà presto
colmata. Dopodiché io volevo fare una considerazione di carattere un po'
generale: mi spiace che il collega Corticelli sia uscito perché questa sera
lui ha ripetuto un tema che ha già enunciato in Commissione, che
apparentemente è convincente ma in realtà non lo è, quando diceva "ci sono
due diritti, c'è un diritto alla salute e un diritto alla mobilità e" - lui
diceva - "io voglio che entrambi siano garantiti". Certo, ma chi non vuole
che entrambi i diritti siano garantiti? Ma c'è una differenza non da poco,
ed è che mentre il diritto alla salute sappiamo tutti in che modo deve
essere garantito, riducendo cioè i livelli di inquinamento atmosferico e
acustico prodotti dal traffico, il diritto alla mobilità non c'è un modo
solo per garantirlo. E in una città come Bologna, che ha la struttura che
conosciamo, che ha i limiti fisici che conosciamo, che ha la presenza di
cantieri particolarmente significativa e non destinata ad esaurirsi in poco
tempo, il diritto alla mobilità non si può soddisfare in qualunque modo,
perché se si pensasse di poterlo soddisfare in qualunque modo io questo lo
definirei francamente "un capriccio". Quindi il diritto alla mobilità deve
essere garantito, ma secondo regole che siano appunto regole sostenibili;
perché se diciamo che c'è una mobilità sostenibile vuole anche dire che c'è
una mobilità insostenibile, e io credo che in questa città il lasciare
campo libero alle scelte individuali dei cittadini rispetto alla mobilità
sia un non garantire di fatto il diritto alla mobilità, e credo che questo
debba essere detto con molta chiarezza. Io credo che questo Piano sia un
Piano positivo, pieno di misure efficaci e che contenga un insieme molto
articolato di misure, nessuna delle quali - questo è stato detto
dall'Assessore e se si sfoglia il Piano lo si comprende bene - da sola è
risolutiva di un problema così complesso come quello che è la mobilità
nella nostra città e non solo nella nostra città. Nessuna misura, nemmeno
infrastrutture, nemmeno le infrastrutture che corressero tutte nel
sottosuolo, e basta pronunciare questa espressione per capire quanto questa
prospettiva sia lontana dalla realtà. Tanto è vero che il Piano non ignora
le infrastrutture ma le colloca da un punto di vista della loro previsione
temporale nel modo corretto e quindi mette in gioco il tram Civis, che
abbiamo fondate speranze che nei quattro anni possa essere realizzato,
mette in conto anche un modesto contributo del Servizio Ferroviario
Metropolitano, che già qualche risultato ha prodotto e che qualche altro
risultato è pensabile produca in questo frattempo, ma non mette in conto
responsabilmente, rispetto agli obiettivi di diversione modale che il Piano
si prefigge (che vanno da un 2 a un 4% di spostamento dal mezzo privato al
mezzo pubblico, considerando come possibilità di prospettiva che la
metrotramvia faccia giungere questo risultato al 7% ma non è questo materia
del Piano, per dire cioè che anche qui c'è una visione realistica e non
mitica di questo provvedimento e di questa infrastruttura). Perché io non
sono abituato a fare critiche al passato però mi pare di poter dire davvero
che non era possibile pensare e non è possibile pensare che il metrò -
anche un metrò in sotterranea, ripeto, con tutti problemi di carattere
economico e realizzativo che può comportare - risolva da solo i problemi
della città. E' appunto un insieme di misure, come quelle che il Piano
contiene e su cui poi mi soffermerò brevemente, che può darci qualche
affidabile speranza di portare a casa dei risultati. Quindi c'è, io credo,
un uso sapiente ed equilibrato di carota e di bastone, intendendo per
"carota" provvedimenti che contengono degli incentivi, degli indirizzi e
anche dei premi ma dati in molto selettivo, all'insegna di una strategia e
non in modo cieco, e c'è certamente anche il bastone, intendendo per
"bastone" un sistema di divieti, vincoli, controlli. E qui si pone un
problema importante, il problema di fare rispettare questi divieti e questi
vincoli. E qui io credo che ci sia un ruolo importante e decisivo della
Polizia Municipale, che guarda caso è un corpo che ha un ruolo importante
su quelli che sono i temi che stanno più a cuore alla città, (e lo sappiamo
dai diversi sondaggi di opinione che vengono svolti) cioè la mobilità e la
sicurezza. Basta pensare a una delle misure che il Piano contiene, che non
mi pare sia stata richiamata, forse sono stato distratto, quella ad esempio
dell'introduzione di tredici isole nelle quali ci sia il limite dei 30
chilometri: è chiaro che se ci accontentiamo della decisione ma non abbiamo
poi la capacità e la possibilità di controllare che questo venga
rispettato, significa votare il Piano ad una sia pure parziale inefficacia.
Tutto il tema della sicurezza che è affrontato - anche questo non mi pare
che sia stato molto toccato da chi mi ha preceduto (perché in 30 minuti si
possono dire molte cose ma non tutto) - è un tema importante. E c'è il
Piano (direttore) che è propedeutico al Piano attuativo sulla sicurezza,
che dice cose importanti e contiene, ahimè, anche una valutazione
dell'opinione che i cittadini hanno sulla Polizia Municipale: un'opinione
non particolarmente lusinghiera e che richiede sicuramente di portare a
termine la riorganizzazione del corpo in un modo che sia funzionale agli
obiettivi del Piano ma più in generale agli obiettivi che una città
ordinata e che viva nella legalità richiede. Su questo un inciso: io credo
che ci debba anche essere una capacità di autocorrezione degli eventuali
provvedimenti sanzionatori sbagliati, che possono sempre anche essere
assunti e che richiedono appunto una capacità di autocorrezione al corpo di
Polizia senza dover andare necessariamente alle fasi del ricorso, che oltre
ad appesantire la Prefettura e i Giudici di Pace credo che generino anche
nei cittadini un atteggiamento di ingiustizia che deve essere prevenuto. Ma
non si deve e non si può soltanto fare conto sugli interessi dei cittadini,
nel senso cioè di interessi positivi e di interessi negativi, ad evitare
delle sanzioni; c'è anche tutto un problema di educazione, di
comunicazione, di formazione che va messo in campo, soprattutto rispetto a
quelle misure che il Piano contiene e che hanno già suscitato nella stampa
una serie di reazioni negative. Mi riferisco in particolare ai
provvedimenti che riguardano la sosta e i passi carrai, e dedicherò qualche
spazio a questo tema. Su questo io credo che bisogna essere chiari: gli
spazi pubblici a disposizione non sono infiniti e sono sicuramente
inferiori a quella che è la domanda, quindi è chiaro che occorre
intervenire con dei provvedimenti che evitino che ci sia una sosta lunga e
senza rotazione nella sosta stessa. Vorrei ricordare a chi criticava anche
gli aumenti che la sosta ha avuto di recente nel suo costo e i nuovi titoli
scontati per i mezzi ecologici che sono stati introdotti, che queste misure
hanno già prodotto dei benefici, nel senso che hanno accorciato il tempo
medio di sosta delle auto e quindi hanno favorito la loro rotazione e hanno
visto in centro il numero delle auto che occupano uno stallo aumentare da
8 a 10 nella giornata. Allora i diversi provvedimenti che il Piano mette in
campo da questo punto di vista hanno tutti una loro razionalità, ad esempio
il fatto che si aumentino le zone di sosta a pagamento, in particolare
lungo le direttrici, è a favore dei residenti ed è destinato appunto a
introdurre e a facilitare un uso più corretto ed equo degli spazi pubblici
e a disincentivare la sosta prolungata. Così come anche l'altro
provvedimento di prolungamento della sosta a pagamento fino alle 23.00 in
centro fa i conti col fatto che il centro storico è una zona di fatto
satura anche e direi quasi soprattutto dopo le ore 20.00, perché è dopo
questo orario che le persone vengono e possono venire perché Sirio non
funziona, ma a questo punto si crea un conflitto tra chi viene in centro
non essendo residente e i residenti. Quindi anche questa misura io credo
che abbia la finalità di favorire in qualche modo i residenti ma non
impedire in assoluto ai fruitori del centro una fruizione possibile e
sostenibile. Una parola anche sull'ipotesi di esenzione per una sola auto
dal pagamento della sosta ai residenti: su questo io credo che si debba
chiedere un'applicazione equa che non penalizzi le famiglie rispetto ad
altre forme di convivenza. Ma anche questo è un provvedimento che ha una
sua razionalità, che va spiegata ancora di più di quello che può essere
stato fatto fino ad oggi: tende appunto ad incentivare l'uso degli spazi
pubblici e a favorire anche il car sharing, su cui il collega Carella ha
continuato ad esprimere le sue perplessità, anzi più che perplessità, per i
diritti che il car sharing ha. Credo di poter dire che il car sharing se
utilizzato e potenziato permette di risparmiare numerose auto private, che
avrebbero tutte bisogno di muoversi e di sostenere. Il provvedimento sui
passi carrabili viceversa, a differenza dei provvedimenti di cui ho parlato
fino adesso, è contro l'arbitrio dei residenti. Quindi, anche qui c'è una
visione non ideologica ma razionale dei diversi provvedimenti, perché punta
a recuperare degli spazi di sosta non utilizzata dai residenti che invece
devono essere utilizzati: facendo pagare il passo carraio è auspicabile che
a questo punto ci sia anche una selezione tra i passi carrabili
effettivamente usati e no. Per cui sono misure - e, ripeto, su tutto questo
l'Amministrazione deveparticolarmente fare comunicazione efficace - non
introdotte per fare cassa ma introdotte come strumento per favorire un uso
corretto di uno spazio pubblico, che non è infinito. Ma la ragione
fondamentale è quella, come ha detto l'assessore Zamboni in Commissione (e
credo che debba essere sempre tenuta presente perché altrimenti incorriamo
in alcuni equivoci) che tutti gli impatti che la mobilità e la sosta
introducono non possono essere esternalizzati sul pubblico ma debbono
essere internalizzati. Cioè chi mette in atto questi comportamenti,
peraltro legittimi, deve però anche pagarne il costo. Io ho sentito qui
prima da parte dei colleghi di minoranza discorsi per cui il far pagare
sembra che sia un modo per favorire chi ha soldi: molto più semplicemente è
lo strumento che tutte le Amministrazioni utilizzano per internalizzare i
costi sociali e pubblici che certi comportamenti hanno. Due parole anche
sulla PSQA e sul Piano merci: devo dire che questo Consiglio li ha
approvati come strumenti in varante anticipatoria e stralcio del PGTU; i
risultati positivi che questi strumenti stanno dando credo che ci debbano
soddisfare. Il Piano merci ad esempio ha già prodotto una riduzione dei
permessi operativi del 25%; il Piano straordinario sulla qualità dell'aria
ha prodotto, insieme anche a Sirio che ne fa parte e non è però l'unica
misura, una significativa diminuzione degli accessi al centro storico. Ma
non solo al centro storico, perché di solito si dice "sì, bene il centro
storico però sui viali c'è più mobilità, c'è più traffico"; in realtà i
dati che il Piano contiene smentiscono questa affermazione: c'è stata una
riduzione anche complessiva del traffico, principalmente significativa nel
centro, dove abbiamo avuto oltre 3 milioni di accessi in meno all'anno, e
quindi è un risultato positivo. Ma debbo spendere qualche parola sul
discorso "qualità dell'aria", perché anche qui c'è un po' un cavallo di
battaglia della minoranza che gioca secondo me su alcuni equivoci. Cioè si
dice "le polveri in sostanza nella città non sono state particolarmente
ridotte e quindi Sirio non serve". Ora, le due affermazioni non possono e
non debbono essere collegate e sono certamente falsa la seconda e imprecisa
la prima, perché le polveri in realtà sono diminuite
ma non tanto quanto ci si sarebbe potuti aspettare perché, come sappiamo,
(ormai lo sappiamo tutti ma vale la pena di ribadirlo) le polveri così come
anche il biossido di azoto, a differenza del benzene e del monossido di
carbonio, sono inquinamenti meno locali, cioè che risentono meno degli
altri di provvedimenti locali, perché risentono molto di più delle
condizioni meteorologiche e molto di più di una condizione generalizzata di
inquinamento che riguarda non solo la nostra città ma tutta la regione e in
generale la pianura padana. Detto questo che cosa significa? Significa che
sono inutili le misure che assumiamo per ridurre le emissione dei veicoli e
la mobilità? Certamente no, anzi io credo che questo argomento deve essere
assunto per dire che le misure debbono essere ancora più rigorose, e da
questo punto di vista credo che il provvedimento di conferma del
funzionamento di Sirio nei 15 giorni prenatalizi sia positivo e valido, ma
è bastato dire questo per far sollevare le proteste di quelli che poi
magari accusano il Piano e i provvedimenti di essere inefficaci. Così come
io credo vedremo non appena saremo all'inizio dell'anno prossimo e
cominceremo ad avere i giovedì di blocco: ancora una volta assisteremo a
proteste delle stesse persone che chiedono di garantire insieme mobilità e
diritto alla salute. D'altro canto la relazione sanitaria sulla qualità
dell'aria del 2005 dice cose molto precise su questi aspetti e - mi avvalgo
del raddoppio dei tempi - dice che non basta guardare ai dati medi annuali
ma occorre anche limitare il più possibile i picchi di inquinamento. E a
questo debbono servire le misure, perché sono proprio i picchi che
sanitariamente si rivelano come i più dannosi per la nostra salute. Quindi
io credo che questo Piano sia un Piano pieno di misure che hanno una loro
ragionevolezza, razionalità ed efficacia ed hanno anche una loro
flessibilità. Io credo che il Piano - basta leggerlo per accorgersene -
contiene una serie di obiettivi specifici che riguardano appunto
l'inquinamento atmosferico, l'inquinamento acustico, il risparmio
energetico, la sicurezza. Vorrei ricordare su questo un dato: l'obiettivo è
quello del dimezzamento entro il 2010 dei feriti e dei morti in questa
città per incidenti stradali, un obiettivo per il quale siamo abbastanza in
linea, ma questo non ci può tranquillizzare e quindi richiede appunto
un'applicazione delle misure in modo totale. Il piano ha come obiettivi la
fluidità della circolazione, ha gli obiettivi di diversione modale che già
ricordavo. Io chiederei da questo punto di vista - è non più che una
modifica tipografica, forse, al Piano - che questi diversi obiettivi che il
Piano contiene, nelle prossime stesure - ci sarà tutta la fase di
pubblicazione e di discussione - venissero sintetizzati anche in una
tabella, in modo da essere più leggibili e più visibili; ma gli obiettivi
ci sono, sono misurabili, sono quantificati e su questo quindi
l'Amministrazione non si limita a fare delle ipotesi ma assume degli
impegni. E il Piano visto che assume degli impegni ha anche un repertorio
di azioni, che io ho già in qualche modo richiamate e che vorrei però
ancora riprendere per alcuni aspetti. Ad esempio c'è una serie di azioni
che riguardano l'assetto stradale, ci sono le misure che già richiamavo
sulle tredici isole ambientali con la limitazione dei 30 chilometri
all'ora, ci sono misure di pedonalizzazione, c'è una pianificazione delle
rotatorie, c'è un'attenzione dedicata al sistema semaforico centralizzato,
ci sono tutte le misure relative alla sosta e ai parcheggi. Anche sui
parcheggi io credo che si debba dire, perché anche questo quello della
mancanza di parcheggi è uno slogan ricorrente. Cioè io ho l'impressione che
in tema di mobilità molto spesso si vada dietro a slogan che si ripetono
senza alcuna verifica. Sui parcheggi pubblici ci sono nel Piano una serie
di dati e una serie di previsioni di nuove aree di parcheggio che mi pare
smentiscano anche qui certe affermazioni, perché nel momento in cui si
eliminano dei punti di sosta, perché sulle radiali si pensa giustamente di
dare priorità al mezzo pubblico, togliendo questi punti di sosta è
necessario creare altre zone di parcheggio. L'attenzione al centro storico
che c'è stata fino ad ora deve essere riversata ora in un'attenzione alla
periferia; sul centro storico viceversa mi pare che l'obiettivo che il
Piano si pone, molto ambizioso ma necessario, è quello di una limitazione
del traffico motoveicolare, visto che questa è la strada che i cittadini
hanno seguito legittimamente per superare i problemi che il traffico
presenta, altro che fluidificazione della giunta Guazzaloca. Ci sono misure
di mobility management, c'è un discorso di Piani merci che non si è
esaurito con il Piano delle merci in città e che conoscerà tra breve nuove
fasi; voglio ricordare ad esempio il van sharing che è stato approvato di
recente dalla Giunta e che dovrà andare a bando tra non molto. C'è tutto un
tema di conversione dei mezzi in senso ecologicamente compatibile. C'è il
tema delle piste ciclabili, e su questo vorrei spendere una parola perché
quello che diceva il collega Carella può fare effetto ma deve essere visto
in modo più ragionevole. Su questo io credo di poter dire che anche
l'assessore Zamboni quando se n'è parlato ha espresso anche parziali
insoddisfazioni, dando atto di alcuni miglioramenti quantitativi che ci
sono stati sulle piste ciclabili negli ultimi anni ma siamo certamente
ancora lontani dagli obiettivi quantitativi e qualitativi che ci
aspettiamo. Questo richiede investimenti, che sono previsti nel Piano dei
Lavori Pubblici, richiede anche una cura progettuale, richiede dare
continuità alle piste ciclabili. Per cui insomma quando il collega Carella
diceva "questa mattina abbiamo visto una nuova strada che non prevede una
pista ciclabile", in realtà non è una nuova strada, è un allargamento; ma
non possiamo fare degli spezzoni di piste ciclabili: o diamo continuità ai
percorsi oppure davvero rischiamo di alimentare illusioni, non un
potenziamento della mobilità ciclabile, a cui anche il Piano viceversa
affida un obiettivo non decisivo ma significativo, di diversione modale
dell'1%. Comunque al tema della mobilità ciclabile dedicheremo sicuramente
una seduta di Commissione per approfondire questo tema importante.
L'ultimo tema che vorrei toccare, ma non ultimo dal punto di vista
dell'importanza e anche del rilievo che il Piano gli assegna, è quello che
riguarda il trasporto pubblico locale, perché mi sembra che anche qui
quando parliamo di diritto alla mobilità ci si dimentichi del fatto che
comunque il trasporto pubblico locale è a disposizione e corrisponde a un
interesse importante, quello di rendere il trasporto pubblico locale
appetibile, efficiente e quindi utilizzabile dai cittadini. Il Piano dedica
a questo aspetto attenzione in termini di previsioni di ottimizzazione e di
miglioramento del servizio. Su questo apro un inciso: il collega Corticelli
ancora una volta lamentava l'inquinamento che i mezzi pubblici producono;
su questo il collega Corticelli ha già avuto, come tutti noi, delle
risposte, che a me paiono del tutto convincenti, rispetto ad un
miglioramento progressivo che i mezzi pubblici in questa città hanno avuto
in questi anni in termini di metanizzazione. Ma c'è un'attenzione dedicata
appunto in particolare alle principali radiali che ha bisogno di essere
implementata. C'è il tram Civis che, ripeto, auspichiamo al più presto
inizi il suo percorso attuativo, e il Servizio Ferroviario Metropolitano.
Su questo siamo certamente tutti d'accordo, devo dire che su questo il
Comune di Bologna ha fin qui fatto la sua parte, aspettiamo che anche gli
altri interlocutori facciano la loro, in particolare il governo visto che
qui c'è il problema soprattutto di mettere a disposizione i mezzi rotabili
che permettano di potenziare effettivamente il Servizio Ferroviario
Metropolitano. Su questo aspetto credo che sia importante andare ad una
precisazione dei costi di investimento che questo potenziamento richiede
perché si possano a questo riguardo fare poi delle scelte rispetto alle
priorità. In tema di trasporto pubblico locale una parola anche rispetto al
tema taxi, perché anche i taxi fanno parte del servizio pubblico locale,
non di linea, e io credo che su questo debbano essere apprezzate le
proposte che il Piano contiene, perché il servizio di taxi (credo di poter
dire) non è soddisfacente come sarebbe necessario e vanno coperte meglio
delle punte di domanda che la nostra città richiede; se questo debba essere
fatto attraverso un miglioramento dei turni o un aumento delle licenze
credo che debba essere affidato a una trattativa che l'Assessorato ha in
corso e che deve continuare. C'è anche un tema che il Piano solleva e che
deve essere anche una destinazione del servizio di taxi e di trasporto NCC,
che è quello della copertura di zone della città che oggi il servizio
pubblico di linea non copre e che devono viceversa essere coperte e che il
servizio pubblico tradizionale di linea non può coprire in maniera
economica.
Quindi credo che i temi ci siano tutti. Concludo accennando per sommi capi
ad un ordine del giorno che è stato predisposto e ha attualmente la firma
dei Gruppi di maggioranza, (per il momento a esclusione del Cantiere) dei
Verdi, di Rifondazione, di DS e Margherita, e che consegnerò alla
Presidenza. Non ne do lettura integrale per brevità, ma sostanzialmente
nella prima parte si esprime apprezzamenti, valutazioni e considerazioni,
che sono anche un po' quelle che ho cercato di riassumere nel mio
intervento, e nella parte terminale contiene una serie di raccomandazioni
alla Giunta riguardo all'iter di approvazione del Piano, che l'assessore
Zamboni ha richiamato qua e che ci darà la possibilità di approfondire
ancora meglio e di precisare ancora meglio le misure che il Piano contiene,
a mio giudizio, ripeto, di estrema efficacia e che meritano forse
unicamente alcune precisazioni e sottolineature dal punto di vista della
loro applicazione. Grazie.
Sarò breve, ho chiesto di fare un secondo intervento perché, a differenza
di quello che è capitato altre volte, non vorrei utilizzare le
dichiarazioni di voto impropriamente, anzi questa volta le dichiarazioni di
voto le faccio approfittando del secondo intervento e poi aggiungerò
qualche breve considerazione di replica rispetto alle cose che ho sentito
dai consiglieri di minoranza, in particolare dal consigliere Corticelli.
Sugli ordini del giorno che sono stati presentati dalla
minoranza, devo confermare il mio dissenso. Mi sembrano ordini del giorno
che sono o da un lato espressione di uno scarso realismo che non prende
atto - mi riferisco a quello sulla richiesta di una metanizzazione totale e
immediata del parco pubblico - che definirei quasi un ordine del giorno da
"metano che vorrei", (a chi non farebbe piacere avere subito tutti gli
autobus a metano, così come tutti vorremmo avere un parco privato ad euro
5) ma proprio per questo c'è il rifiuto di vedere un percorso che è stato
seguito positivamente e la prosecuzione di questo percorso. Oppure gli
altri ordini del giorno sostanzialmente criticano, le misure relative al
pagamento della sosta in centro fino alle 23,00, il pagamento dei passi
carrai, anche la seconda auto su cui eventualmente non concedere la
gratuità della sosta; tutte queste misure vengono criticate considerandole
superficialmente, ma cosa che credo non fanno soltanto gli ordini del
giorno di minoranza; ho sentito anche interventi da parte di qualcuno della
maggioranza, che li ha definiti come interventi per fare cassa. Sono
viceversa interventi che hanno una loro razionalità e che puntano ad una
ottimizzazione dell'uso dello spazio pubblico che è limitato, utilizzando
la leva tariffaria, cosa che ha una sua logica. Dopodiché, rispetto alle
cose che ho ascoltato in particolare dal collega Corticelli: alla fine
viene continuamente riproposta come unica ricetta la visione mitica delle
infrastrutture come risolutive di ogni problema di mobilità, ma direi di
più, non delle infrastrutture in generale ma del metrò. Ora, questa
Amministrazione non è che rifiuti il ruolo delle infrastrutture, mi pare
che sia sul tram Civis che sul people mover, che sul servizio ferroviario
metropolitano ma anche sulla stessa metrotranvia non si nega l'apporto che
possono dare ma non se ne fa un mito, anche perché il collega Corticelli si
dimentica di dire che cosa farebbe comunque negli anni, e non sarebbero
anni brevi, che ci separerebbero dal metrò, in una città che comunque è,
caratterizzata e credo che ne siamo tutti positivamente convinti anche se
ci crea tanti problemi, da importanti cantieri.
Insomma io vedo in questa mitizzazione del metrò ancora la riproposizione
di una strategia sbagliata e a fianco a questo di fatto l'abbandono della
città alle scelte individuali che ciascuno dovrebbe potere compiere per
garantirsi un ipotetico diritto alla mobilità, rifiutando viceversa
l'insieme di misure che il Piano contiene, di cui io riconfermo la
validità. Sulla qualità dell'aria il vicepresidente Foschini ha utilizzato
l'ironia che riesce a utilizzare sempre molto bene, ma mi soffermo invece
su quello che dice il consigliere Corticelli. Dice: "in novembre abbiamo
avuto 21 superamenti su 26 giornate" e utilizza questo argomento per dire
che tutto quello che è stato fatto fino ad oggi da questa Amministrazione è
sbagliato senza dire che cosa si sarebbe dovuto fare, perché su questo la
riproposizione sarebbe ancora quella del metrò che vorremmo, evidentemente.
Allora sottolineare la forte dipendenza delle polveri sottili dalle
condizioni meteorologiche e dalle condizioni di area vasta, come tutti
abbiamo detto, serve a valutare con più equilibrio i risultati di questa
Amministrazione e non può comunque autorizzare nessuno ad abbassare la
guardia rinunciando a limitare le emissioni veicolari che rimangono,
insieme al riscaldamento, la fonte principale di inquinamento. L'ultima
cosa che vorrei dire si riferisce non tanto al PGTU ma ai fatti di
attualità di questi giorni, alle dichiarazioni che ci sono state e che io
ho letto (devo dire con molta soddisfazione) dichiarazioni da parte dei
commercianti che hanno detto: "beh, le cose poi stanno andando abbastanza
bene, vedremo ma comunque stanno andando abbastanza bene". Ma allora queste
dichiarazioni mi confermano ancora nel fatto che è stato positivo decidere
che Sirio dovesse funzionare in questi 15 giorni perché le possibilità per
accedere al centro al sabato ci sono, c'è il ticket e quindi, voglio dire,
a me pare che ancora una volta si sia fatto bene ad assumere un
atteggiamento responsabile, che non significa negare l'esigenza di
mobilità, ma ricondurla all'interno di un disegno che vede tutta una serie
di compensazioni, l'ultima delle quali, che ancora saluto con favore, del
potenziamento delle navette che è stato deciso proprio in questi giorni
considerando l'incremento di mobilità che comunque questi giorni
conosceranno. Grazie.
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inviato il 20/12/2006 21:49:41