Grazie, Presidente. Mi è sembrato giusto approfittare
dell' occasione che ci è data dalla discussione di diversi ordini del giorno presentati dalla minoranza, per manifestare innanzitutto un vivissimo interesse rispetto a questo tema. Qualcuno prima, tra i presentatori degli ordini del giorno, metteva in dubbio che ci fosse un interesse nella maggioranza su questo tema; non direi, mi pare che anche i numeri dei presenti dimostrano piuttosto un disinteresse nella minoranza, tutto sommato. Ma al di là di questo, il tema è un tema assolutamente importante, è uno dei due temi che, si dice, fanno vincere o perdere le elezioni, insieme al tema del traffico. È un tema complesso, perché investe di fatto parecchie questioni. Sotto il termine, che comunemente usiamo, di degrado e sicurezza, ci stanno in realtà vari aspetti della politica amministrativa. Questa complessità mi pare che renda difficile trarre dei bilanci, a questo punto, perché giustamente Carella diceva: c'è una sicurezza che si può misurare attraverso i numeri e c'è una sicurezza percepita. Il problema è che per entrambi questi aspetti, trarre dei bilanci di tipo relativo o assoluto non è facile, perché i numeri in realtà si prestano a considerazioni anche contraddittorie, intendo dire i numeri dei quali disponiamo, (microcriminalità e così via) a meno che non pensiamo ai numeri legati alla nostra memoria più recente, per cui è chiaro che siamo rimasti impressionati dai fatti di violenza che hanno colpito in particolare le donne di queste ultime settimane. Ma non credo che possiamo accontentarci di quei numeri. E la percezione per definizione è una percezione soggettiva. Non dico questo per sostenere che quindi viviamo nel migliore dei mondi possibili; dico questo per dire che anche i bilanci non sono facili su questo tema, ma non sono facili soprattutto perché il tema si declina a partire da tanti aspetti. Quello sul quale siamo più abituati a confrontarci in questi giorni è quello legato alle attività commerciali e ai loro orari, ma io vorrei ricordare che ci sono delle tematiche che riguardano le politiche sociali, ci sono aspetti legati al tema della mobilità, aspetti legati al tema dell'igiene e della sanità, ai temi ambientali, al ruolo della Polizia Municipale, ai temi dell'arredo urbano, ai temi della cultura e della scuola. Questa elencazione non vuole essere un modo per eludere il problema; è un modo mi pare corretto per declinarne, viceversa, tutta la complessità e quindi motivare la difficoltà di trarne dei bilanci che comunque vanno fatti, anche se io credo non sia questo il momento di fare dei bilanci. Ritorno tra un attimo su questo aspetto. Della varietà del tema ce ne siamo resi conto tutti come Consiglieri nelle diverse Commissioni, anche Commissioni diverse che si sono occupate di questo tema, perché talvolta se ne occupa la Commissione quinta, talvolta se ne occupa la Commissione quarta, la Commissione terza. Allora, io vorrei stare al mio ruolo di Consigliere comunale rispetto a questo, un ruolo che non ha responsabilità amministrative dirette ed esecutive, ma un ruolo che comporta compiti di indirizzo e di controllo. Allora, da questo punto di vista, gli indirizzi sono stati già dati in diverse occasioni da parte della maggioranza a cui appartengo. Siamo in fase di verifica di metà mandato e credo che quella sarà anche l'occasione per fare qualche bilancio almeno provvisorio su questa tematica; non vedo però, proprio per queste ragioni, la necessità di esprimere un voto attraverso degli ordini del giorno, che in qualche modo sono differenti l'uno dall'altro ma partono comunque tutti dalla constatazione negativa di una situazione che la città sta vivendo. Più che per associarmi o dissociarmi, vorrei approfittare di questa occasione per ripetere molto in breve, in termini di indirizzo, cosa che ho già avuto occasione di dire ma che può non essere banale ripetere, cioè quale debba essere anche da un punto di vista del metodo un approccio corretto a queste tematiche. Vorrei però ricordare in premessa - ho già avuto occasione di dirlo in sede di Commissione quarta quando abbiamo incontrato i commercianti di via del Luzzo che questa Amministrazione è partita sicuramente col piede giusto rispetto alle politiche della sicurezza nel momento in cui ha individuato il Sindaco come responsabile politico di questo tema, con possibilità quindi di un coordinamento autorevole rispetto a tutte le diverse competenze amministrative che hanno titolo rispetto a questo tema di carattere generale, non solo, ma c'è anche un ruolo tecnico assegnato al settore sicurezza, in termini di responsabilità del procedimento in generale, rispetto alle tematiche della sicurezza. Vorrei ricordare da questo punto di vista, condividendolo, quello che il professor Pavarini nel suo documento diceva a proposito del settore sicurezza, che dovrebbe sempre di più assumere un ruolo di collettore delle informazioni legate a questo tema della sicurezza e del degrado per poter poi, a partire da queste informazioni, quindi da una diagnosi della situazione, impostare delle politiche e delle azioni innovative. Quindi siamo partiti in una condizione favorevole, che secondo me va ancora di più valorizzata, per fare dei programmi di intervento; diceva Carella che nessuno ha la ricetta da questo punto di vista, questo è vero se per ricetta intendiamo un modello applicabile sempre, ovunque e in qualunque circostanza. In realtà io credo che ci debba essere un modello di intervento che però viene declinato in modo specifico a seconda delle diverse situazioni territoriali a cui si applica. Ed è proprio questa la capacità che deve esserci, che sta in capo politicamente alla responsabilità del Sindaco e della Giunta e sta in capo, da un punto di vista tecnico, al settore sicurezza salvo che, per la prevalenza volta a volta delle altre tematiche, che possono essere quelle delle politiche sociali o quelle della sanità o quelle del commercio, non si ritenga giusto delegarla in termini di responsabilità tecnica a qualche altra figura dirigenziale. Quindi il tema è sempre questo, quello di definire dei programmi di intervento che siano integrati, cioè che tengano conto dei diversi aspetti che all'inizio del mio intervento ho elencato, ma che siano nello stesso tempo mirati e personalizzati alla situazione concreta a cui il programma si applica. Questi programmi devono avere una tempistica, devono avere - l'ho già detto e lo ripeto - una individuazione di responsabilità di coordinamento e devono avere - e concludo in questo senso - un ultimo aspetto che secondo me non è trascurabile che può poi permettere di fare dei bilanci, in assenza del quale ripeto ciascuno può anche, in totale buona fede, dare il giudizio che crede, cioè ritenere che le cose dal punto di vista della sicurezza siano migliorate in questi anni oppure ritenere che siano peggiorate e che siamo in una condizione di invivibilità. Io sostengo di più la prima tesi di cui parlavo, ma ho bisogno io stesso da questo punto di vista di appoggiarmi a dati più concreti, quindi credo che debbano essere utilizzati molto di più di quello che si faccia oggi degli indicatori e per indicatori non intendo soltanto quelli sulla microcriminalità, intendo anche indicatori legati alle tematiche plurime sottese dal tema della sicurezza. Questi programmi evidentemente e debbono contenere azioni precise, che possono essere azioni di carattere anche generale, come i piani di valorizzazione commerciale o provvedimenti ad esempio di pedonalizzazione di certe zone della città o anche interventi molto più micro, ma non per questo meno necessari; non a caso faccio queste due citazioni di ordine pratico, trascurando la lunga citazione che potrei fare, teorica come repertorio di azioni possibili da applicare; ad esempio, il tema dei servizi igienici, che pure sono necessari, su questo anche contatti recenti con HERA danno delle indicazioni che potranno essere riprese. Non è questa la sede ma questo è uno dei bisogni che se non soddisfatti contribuiscono ad accrescere la percezione di degrado; dopodiché queste azioni vanno implementate in maniera coordinata e verificate nei loro effetti, attraverso delle percezioni e delle sensazioni, ma anche il più possibile di dati oggettivi, senza i quali rischiamo di cristallizzare un dissenso che viceversa ha bisogno di essere giustificato in termini concreti e provati. Grazie.
inviato il 19/10/2006 12:57:27