Data Seduta: 21/12/2004 - N. 281 DELL'O.D.G. - PG.N. 228780/2004: DEFINIZ - N. 282 DELL'O.D.G. - PG.N. 230758/2004: APPROVAZ - N. 283 DELL'O.D.G. - PG.N. 228788/2004: BILANC ((PRESENTATI COMPLESSIVAMENTE N. 60 ODG DI CUI I NN. 4-5-6-7- 11- 40-43-45-58 RITIRATI)) CUI SI COLLEGANO: - N. 311 DELL'O.D.G. - PG.N. 252938/2004: ORDINE DEL G - N. 243 DELL'O.D.G. - PG.N. 213202/2004: ORDINE DEL G - N. 271 DELL'O.D.G. - PG.N. 225499/2004: ORDINE DEL G - N. 284 DELL'O.D.G. - PG.N. 229032/2004: BILANC
Argomento: ((BILANC
Grazie Presidente. Io credo che il giudizio da esprimere su questo bilancio
2005, primo dell'amministrazione Cofferati, non possa ignorare né
trascurare, se si vuole dare prova di onestà intellettuale, ed essere
liberi da pregiudizi di schieramento, (cosa che, devo dire, negli
interventi di minoranza non ho avvertito da parte di tutti) che si tratta
appunto del primo bilancio di questa Giunta e della maggioranza che la
sostiene, predisposto a pochi mesi dal suo insediamento. Inoltre credo si
debba tenere conto del fatto che questo bilancio viene definito in un
quadro di incertezze, senza avere ancora una legge finanziaria approvata.
Questa per la verità non è una novità, è già successo spesso negli ultimi
anni: credo che la valutazione da fare sia che la maggioranza che governa
questo paese ha preferito dedicarsi, come spesso è avvenuto in questi anni,
a leggi che rispondono non ad interessi generali ma di parte, e credo che
non ci sia bisogno di fare delle citazioni a questo riguardo. Fatte queste
premesse io ritengo che non ci si potevano attendere da questo bilancio,
per le ragioni che ho detto, straordinarie innovazioni o scelte di grande
discontinuità rispetto al recente passato. Riguardo poi appunto alla
discontinuità o alla continuità io non ho ben capito se gli esponenti di
minoranza desiderassero una continuità, come segno della bontà della
amministrazione Guazzaloca oppure una discontinuità sostanziale. Perché,
diciamocelo francamente, il bilancio presenta delle rigidezze notevoli per
definizione: tolte le spese ineliminabili, insopprimibili, che non sono
poche, io credo quindi che non siano possibili spostamenti di grande
significato tra le varie poste di bilancio e mi sembra che anche gli ordini
del giorno che sono stati presentati in gran numero da parte della
minoranza e che chiedono spesso aumenti di stanziamento su alcuni capitoli
dovrebbero responsabilmente dirci quali stanziamenti corrispondentemente si
possano diminuire. Credo in sostanza che questo bilancio, all'interno di
una continuità obbligata con il precedente, contenga tuttavia una serie di
elementi caratterizzanti e peculiari della nuova maggioranza che governa la
città, elementi che andranno ancora più rafforzati e valorizzati in futuro,
a cominciare dallo stesso esercizio del 2005. Tra gli interventi di
minoranza che ho ascoltato fin qui vorrei riprendere brevemente
l'intervento del consigliere Galletti che è sempre estremamente puntuale,
tecnico; però alcune domande io avrei da fargli se fosse presente, ma le
faccio ugualmente. Mi è parso che nel suo intervento fossero fatti dei
confronti tra dati non omogenei. Mi sembra per esempio che venisse fatto un
raffronto tra il preconsuntivo 2004 e il budget 2005, cosa che mi pare del
tutto impropria, mentre andrebbero confrontati i cosiddetti budget
normalizzati 2004 e 2005, e se si facesse questo confronto ci si
accorgerebbe che non ci sono delle sostanziali riduzioni. È stato detto che
appunto la spesa sociale, la sicurezza, il turismo sono stati diminuiti,
immagino riferendosi ai consumi specifici; poi sentivamo il consigliere
Caracciolo che viceversa apprezzava un aumento che c'è stato nei servizi
sociali. Allora io vorrei capire qual è
la verità sia che queste diminuzioni non ci sono. Un'altra cosa che diceva
il consigliere Galletti, o che comunque nel materiale che ci è stato
distribuito dal gruppo
tra le realizzazioni della Giunta Guazzaloca che sono realizzazioni di
cinque anni e le poche cose fatte fin qui. Anche qua non mi pare che si
possano mettere a confronto elementi assolutamente inconfrontabili. Un
altro elemento sul quale vorrei soffermarmi è il tema del collegamento,
direi meglio, della contestualità tra programma di mandato e bilancio.
Credo sia stata una scelta giusta quella di indurci a esaminare appunto
contestualmente questi due importanti documenti. Devo dire per inciso,
senza polemica, che come ci ha detto il sindaco Cofferati questo non
sarebbe stato possibile con
mandato fu sbrigato in pochissime battute. Io credo che sia stato bene
invece affrontarli contestualmente questi due grossi temi, anche se
dobbiamo dirci francamente che non abbiamo in realtà un prospetto analitico
che ci dica per ogni voce del bilancio qual è la corrispondenza nel
programma di mandato; oltretutto anche qui abbiamo evidentemente delle
proiezioni temporali diverse, perché il programma di mandato vale per
cinque anni, mentre il bilancio è un bilancio pluriennale, ma comunque
triennale. Però le coerenze in realtà, anche se non documentate in maniera
analitica,(su questo tornerò fra un attimo) ci sono. Io non le sto a citare
tutte, ne cito due per tutte. Per esempio i 95.000 euro sull'urbanistica
partecipata credo che debbano essere particolarmente apprezzati; avremo
modo e tempo, credo, di soffermarci poi su come questa somma verrà spesa,
ma già l'assessore Merola alcune anticipazioni le ha date. Non mi soffermo
- per brevità - su questo. Un'altra voce di spesa di cui vorrei
sottolineare il carattere peculiare è per esempio lo stanziamento previsto
nel bilancio investimenti per la fascia boscata: sono 2.300 milioni di euro
in tre anni ed anche questaè una sostanziale discontinuità con il passato.
Detto ciò, consentitemi due osservazioni di carattere tecnico che ho già
avuto modo di esprimere in commissione e che mi auguro possano essere - se
condivise - assunte come riferimento per il futuro. Io credo che il
bilancio debba essere in prospettiva reso più leggibile di quanto già
adesso avviene. Temo che se non si farà questo, (cercherò di spiegarmi in
che senso credo questo debba essere fatto) diventerà difficile anche dare
corpo e sostanza alla volontà che il programma di mandato e questa
maggioranza ha espresso, di un bilancio partecipativo. Credo che sarà anche
difficile poter redigere dei bilanci di sostenibilità, dei bilanci di
genere, dei bilanci sociali, tutti documenti che richiedono una radiografia
del bilancio più analitica di quella che i documenti che noi abbiamo tra le
mani oggi permettono. Credo cioè che si dovrebbe in qualche modo cercare di
avere una maggiore leggibilità delle attività che stanno dietro le voci del
bilancio. Mi riferisco soprattutto alla parte dei consumi specifici.
Dovremmo riuscire a fare quello che in linea di massima viene fatto nei
progetti obiettivo dei quartieri. Così come ritengo che per quello che
riguarda la parte degli investimenti sarebbe utile riuscire ad avere una
lettura delle spese di investimento che vengono localizzate nei territori
dei diversi quartieri aggiungendo a quella che già viene così riaccorpata,
ma che riguarda soltanto i centri civici, le scuole, gli impianti sportivi
e poche altre iniziative, anche le altre voci di investimento e di opere
pubbliche che sono in qualche modo fisicamente collegabili ai quartieri.
Ho cercato di esaminare anche attentamente, per quanto ho potuto, la
relazione previsionale e programmatica e i relativi allegati e ne ho
apprezzato
coerente con il programma di mandato, del quale articola in modo
dettagliato le azioni, permettendo di comprendere meglio le ricadute del
bilancio triennale in termini operativi. Anche l'allegato 3 contiene - mi
sembra - significative innovazioni per quello che riguarda gli obiettivi e
gli interventi delle società controllate e collegate, e gli indirizzi per
la trasformazione delle IPAB. In particolare i capitoli dedicati alle
regole di governance e ai rapporti con il sistema delle partecipazioni
declinano e interpretano bene, a mio giudizio - questo è stato poi ripreso
anche nell'ultima versione del programma di mandato -, lo spirito della
delibera che di recente abbiamo approvato in Consiglio sugli indirizzi.
Anche se ritengo che in prospettiva sulle singole società si dovrebbe
riuscire a essere più dettagliati. In parte esistono nell'allegato 3,
appunto sulle singole società, alcuni obiettivi che si indicano per il
futuro alle società, ma probabilmente gli indirizzi dovrebbero essere
ancora più dettagliati. Quindi per tutte queste ragioni io esprimo
apprezzamento per questo bilancio.
Vorrei dedicare un ultimo cenno a un tema che è stato evocato ieri, e un
po' anche oggi, e cioè a questa graduatoria sulla qualità della vita che il
Sole 24 Ore ha pubblicato come tutti gli anni e che è stato oggetto di
diversi commenti politici. Ieri per esempio il consigliere Salizzoni, oggi
anche il consigliere Tomassini ne hanno accennato.
Ora, anch'io mi associo evidentemente alla soddisfazione per il risultato
che questa ricerca mette in evidenza, che conferma il posizionamento di
eccellenza del territorio bolognese rispetto al resto d'Italia. Vengono
confermati dalla ricerca i nostri punti di forza che vanno consolidati e
rafforzati e i nostri punti di debolezza che vengono tutto sommato a
concentrarsi sul tema della criminalità e dell'invecchiamento della
popolazione. Rispetto alla criminalità, mi dispiace che Tomassini non ci
sia, ma non ho ben capito il suo riferimento, in quanto criminalità e
sicurezza sono una eredità che raccogliamo in qualche modo dalla Giunta
Guazzaloca, quindi non si può dire che ci viene consegnata poi una
situazione così ideale. Devo dire per inciso che se la si guarda con
attenzione questa ricerca contiene anche indicatori sui quali poi non si
può fare molto, come il clima, per esempio, e che ci penalizzano. Detto
questo io vorrei richiamare tutti alla prudenza e alla sobrietà nei
commenti di queste ricerche; peraltro mi sembra che i commenti di queste
ore, anche quelli dell'ex Sindaco Guazzaloca, siano sufficientemente sobri,
cioè consapevoli del fatto che vanno evitate accuratamente le
strumentalizzazioni. Perché vorrei ricordare intanto che la classifica
riguarda le Province, non riguarda soltanto i Comuni capoluogo, anche se
evidentemente il Comune capoluogo non è indifferente, ma riguarda le
Province. I dati intanto non sono ovviamente i dati del 2004, ma vanno a
ritroso, e devo anche dire che i confronti da un anno all'altro sono
inficiati dal fatto che ogni anno vengono a cambiare gli indicatori che si
assumono: dei 36 indicatori che la ricerca utilizza, quest'anno ne sono
stati cambiati otto rispetto all'anno scorso; quindi voi capite che da
questo punto di vista qualche posizione in più o in meno non può fare
testo. Infine vorrei ricordare che Italia Oggi, altro quotidiano economico
accreditato, dieci giorni fa pubblicava una ricerca analoga, forse ancora
più accurata, nella quale Bologna passava tra il 2003 e il 2004 dal quinto
al quattordicesimo posto. Quindi ecco, per concludere davvero vorrei dire
che si tratta di strumenti utili, sicuramente, ma in qualche modo
imperfetti che vanno letti con attenzione e i cui risultati, ripeto e
concludo, debbono riempirci di soddisfazione, ma essere visti soprattutto
come un aiuto e uno stimolo a migliorare ancora di più la nostra azione.
Grazie.
inviato il 21/12/2004 09:30:25