Pochi giorni orsono il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione per l’anno in corso. L’approvazione è avvenuta al termine di un intenso lavoro istruttorio che ha coinvolto per circa un mese tutte le commissioni consiliari e le forze politiche. La maggioranza è stata compatta nel voto in tutti i suoi 28 componenti, oltre ovviamente al Sindaco. Ma al di là di questo, nell’elaborazione dei molteplici ordini del giorno di accompagnamento del bilancio si è dato prova, forse come non si era mai verificato in precedenti analoghe occasioni, di una capacità e volontà di dialogo e di confronto fra i diversi gruppi di maggioranza e le diverse sensibilità in essi rappresentate, che ha portato a modifiche ed integrazioni su varie tematiche (politiche scolastiche, sociali ed ambientali soprattutto). Il nostro gruppo dei Riformisti per Bologna (alias Margherita) ha contribuito ad arricchire i diversi testi soprattutto per una valorizzazione e promozione delle politiche famigliari, con una particolare attenzione per le famiglie numerose, per il riconoscimento di Estate Ragazzi, dei buoni scuola e delle convenzioni con le scuole paritarie, per una sempre più ampia applicazione dell’ISEE, per una riforma dell’ICI che tenga conto oltre che dei valori catastali, anche dei redditi e della composizione famigliare, per un’applicazione delle tariffe idriche secondo criteri orientati al risparmio ed all’equità ecc. Infine abbiamo chiesto ed ottenuto un impegno affinché in corso d’anno ci sia un momento di verifica e di controllo riguardo all’attuazione degli ordini del giorno votati dal Consiglio. E’auspicabile che questo clima collaborativo non sia episodico e possa favorire la chiusura della verifica di metà mandato in senso propositivo, con l’indicazione condivisa degli obiettivi prioritari per i prossimi due anni e delle modalità di governo partecipate tra Giunta e componenti politiche ed istituzionali di maggioranza. Anche l’allargamento della Giunta dovrebbe rispondere ad obiettivi di maggiore corresponsabilità di tutte le componenti della coalizione (in particolare di quelle di estrema sinistra) oltre che di rafforzamento dell’azione politico-amministrativa. Tutto ciò può avere effetti positivi anche sul quadro politico nazionale, che richiede la massima coesione onde evitare il ripetersi di episodi come quello della recente bocciatura di stretta misura della mozione sulla politica estera al Senato, che ha causato le dimissioni del governo Prodi. L’altro tema al quale vorrei dedicare qualche osservazione è la Margherita bolognese. Il congresso cittadino si è concluso con l’elezione di Luca Rizzo Nervo, che ha prevalso su Daniela Turci. Non si sono percepite profonde differenze politiche tra le dichiarazioni programmatiche dei due candidati: i leaders politici di riferimento (Parisi e Franceschini per il primo, Gilli per la seconda) non aiutano a comprendere il perché della divisione, anche perché a livello nazionale si è raggiunto l’accordo per una mozione unica. L’impressione è che nella contrapposizione abbiano pesato ancora (speriamo per l’ultima volta!) rivalità ed ostilità personali, evidenti soprattutto in alcuni dei sostenitori della Turci. A questo punto ci si avvia verso il Congresso provinciale, previsto per il 10 e 11 marzo. Qualunque ne sarà l’esito io spero vivamente che nella Margherita bolognese si possa ricominciare a dedicare tutta la nostra energia ed intelligenza al "fare politica", senza indebolirsi in polemiche spesso prive di motivazioni sostanziali. Si tratta ad esempio di costruire una rete di rapporti stabili tra partito (circoli territoriali e tematici e coordinamenti) ed istituzioni (gruppi consiliari di quartieri, comuni e provincia e relativi amministratori): ho dato la mia disponibilità a far parte del coordinamento comunale in quanto intendo dare un contributo in tal senso. Anche rispetto al Partito Democratico non si sono fin qui evidenziate posizioni nettamente differenti, come capita all’interno dei D.S. Certamente anche nella Margherita, soprattutto nella componente degli ex-popolari, sono presenti dubbi, timori e diffidenze, anche non prive di qualche motivazione, soprattutto pensando alla realtà bolognese, che vede un considerevole squilibrio di forze tra i due partiti. E tuttavia ritengo che si debba andare avanti, senza ingenuità ma con decisione, fiduciosi nella possibilità di costruire un partito nuovo, lavorando per l’unità e non per la divisione e la frammentazione. Sarebbe importante (mi auguro che la Margherita bolognese spinga in questa direzione) dare vita in forma generalizzata sul territorio, a momenti di conoscenza e di confronto politico tra circoli e sezioni dei due partiti coinvolgendo anche chi non si riconosce in essi ma crede nell’Ulivo. In questo percorso la Margherita deve essere forza trainante. Paolo Natali
inviato il 27/02/2007 14:22:55