Paolo Natali
Paolo Natali

 

Dicembre 2005

Cari amici,


questo mese di dicembre si è caratterizzato soprattutto per la discussione del Bilancio di previsione 2006, che rappresenta in effetti l’atto di maggiore rilievo politico dell’attività del Consiglio Comunale. Quest anno l’attenzione si è concentrata soprattutto sul mancato finanziamento di tre asili nido, di tre strutture per i portatori d’handicap e di tre corsi di istruzione professionale alle Aldini Valeriani. Ma mentre quanto ai nidi ed alle strutture per l’ handicap ci sono garanzie quasi certe che in corso d’anno si possano reperire le risorse necessarie, per l’Aldini si è aperto un contenzioso che ha coinvolto Amministrazione e forze politiche, sindacati e forze sociali, che ha conosciuto momenti di forte tensione ed asprezza e che ha trovato, al momento del voto in Consiglio, una soluzione di compromesso momentaneo.


Questa vicenda si presta, a mio giudizio, a diverse considerazioni che provo ad esplicitare nel seguito.


1) L’equilibrio politico sul quale si regge la Giunta Cofferati continua ad essere delicato. DS e Margherita, al di là di manifestazione di disagio e di critica su alcuni provvedimenti assunti, soprattutto per quanto attiene al metodo (su questo tornerò più avanti) sostengono con lealtà l’azione dell’amministrazione. I gruppi che si sono definiti l’Altra Sinistra (Rifondazione Comunista, Verdi e Cantiere, 5 consiglieri) hanno manifestato in diverse circostanze il proprio dissenso, con modalità ed atteggiamenti più da opposizione che da maggioranza, più “di lotta che di governo”. Quando prevale, in ultima istanza, la volontà unitaria, lo spirito di coalizione, il realismo politico e la capacità di mediazione e di convergenza (come è accaduto in occasione della discussione sul bilancio e sul “caso Aldini”) tutto si tiene, ma sarà sempre così ?


2) E’ risultato evidente anche in questa circostanza, almeno ai miei occhi, che la politica può essere declinata in due sensi. C’è la politica “buona” (mi si perdoni la semplificazione) che è quella che, a fronte delle ineliminabili divergenze di posizioni e di interessi, delle differenti e legittime sensibilità politiche, si adopera incessantemente per ricercare punti di accordo e d’intesa e per costruire sintesi accettabili dalle diverse parti in causa, e c’è la politica “cattiva”, che per finalità spesso oscure e per presunti interessi personali o di parte, ispira scelte ed atteggiamenti che sembrano fatti apposta per generare reazioni di opposizione e di divisione.


3) Il “caso Aldini” , come per altri versi il “caso Sirio” (cioè la decisione di disattivarlo il sabato e nelle due settimane prima di Natale) presenta forti connotati simbolici, che mettono in secondo piano gli aspetti oggettivi ed i dati reali del problema, dai quali viceversa occorrerebbe partire per assumere le decisioni più opportune.


4) Proprio per questa ineliminabile e prevedibile carica “simbolica” era necessario che l’Amministrazione, prima di comunicare queste scelte, svolgesse una preliminare opera d’informazione e di confronto con le forze politiche e le parti sociali interessate allo scopo di fare comprendere le ragioni che la portavano a certe determinazioni e di ricercare insieme possibili rimedi o soluzioni alternative. Ancora una volta è sul metodo, prima ancora che sulla sostanza dei provvedimenti, che c’è da eccepire.


5) E così, come per Sirio il recupero di un consenso è affidato al Tavolo di monitoraggio degli effetti prodotti (che dovrebbe insediarsi subito dopo le festività), per le Aldini la soluzione è temporaneamente affidata all’accettazione delle doppie iscrizioni e ad un Tavolo metropolitano che dovrebbe nelle prossime settimane verificare tutte le possibilità di risolvere positivamente la questione. In entrambi i casi, messi da parte (almeno temporaneamente) gli approcci ideologici e pregiudiziali, dovrebbero venire in primo piano i dati sostanziali ed oggettivi.


6)La vicenda dei corsi delle Aldini è anche alla base del disaccordo tra Giunta Cofferati e Sindacati confederali sul Bilancio 2006, mentre con le Rappresentanze sindacali di Base, di solito ipercritiche, il clima è più sereno. La sensazione è che anche su queste vicende e sui rispettivi posizionamenti delle parti in causa, oltre al merito dei problemi pesino fortemente questioni che poco hanno a che fare con la politica “buona” cui si accennava in precedenza……


Un’ultima considerazione.


L’Ordine del Giorno che approva la delibera di bilancio, costruito con il contributo di tutti i gruppi, è sperabile non venga disatteso da parte della Giunta ma trovi attenta considerazione da parte del Sindaco e dei diversi Assessori. L’approvazione con voto unanime da parte dei gruppi di maggioranza è senza dubbio un fatto importante che è auspicabile abbia effetti rasserenanti sul clima politico, anche in vista della discussione a gennaio sul tema della legalità.


Questo è anche l’augurio che personalmente esprimo alle soglie di un nuovo anno.


 


Paolo

inviato il 30/12/2005 16:37:10

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