Cari amici,
il mese di maggio ha conosciuto diversi episodi significativi e, purtroppo, non lieti per il centrosinistra, sia a livello locale che nazionale.
Cominciamo da Bologna e dalla situazione in Comune.
Permane uno stato di fibrillazione , dovuto allo stato di insoddisfazione circa i rapporti tra il Sindaco e
Per la verità da un lato si sono avuti anche segnali di miglioramento, nel senso che si sono tenuti incontri tematici tra singoli assessori e gruppi consiliari di maggioranza; ma è esplosa con virulenza la polemica tra Sindaco e, in particolare, Rifondazione sul tema “legalità”, scoppiata dallo sgombero di via Roveretolo e proseguita con le occupazioni abusive, in primis quella di via del Guasto con gli arresti e le imputazioni di eversione.
Il Sindaco ha preannunciato la presentazione di un Ordine del Giorno che dovrebbe “mettere alle strette” Rifondazione e favorire un chiarimento: perché ciò si traduca in un rafforzamento della coalizione che ha vinto le elezioni e che ha portato all’elezione di Cofferati e non si trasformi in una lacerazione distruttiva, è necessario che il contenuto del documento nasca da un confronto e da un dialogo, che dovrebbe rappresentare il modo normale di operare. Speriamo bene……
Anche perché, oltre a questo, resta aperto il caso “Amorosi” con le denunce circa le presunte assegnazioni clientelari di case popolari da parte dei Consiglieri di maggioranza e minoranza che facevano parte della Commissione Casa e con il dissidio tra l’Assessore ed il partito dei Verdi, dalle cui fila egli proviene.
Altro tema che suscita continue polemiche e divisioni è quello delle situazioni di conflitto sociale in diverse parti del centro storico, segnatamente Piazza Verdi e zona universitaria, via del Pratello e Piazza S.Stefano.
Credo che questa situazione richieda il massimo senso di responsabilità: si tratta, e il nostro gruppo cerca di caratterizzarsi in questo senso, di non rinunciare ad esprimere critiche in merito a scelte e, soprattutto, alle modalità con cui certe scelte vengono attuate, senza fomentare ulteriori polemiche e divisioni che potrebbero davvero mettere in crisi la coalizione e, conseguentemente, l’amministrazione di centrosinistra.
Il Programma di mandato non è in discussione ed in esso tutti continuiamo a riconoscerci: in esso vengono declinati tutti gli obiettivi condivisi e le scelte da realizzare. Il problema è piuttosto quello del modo, attraverso i concreti atti amministrativi, con cui il Programma viene attuato, i tempi, le priorità.
Si tratta allora di accompagnare le critiche con proposte ed indirizzi concreti, con percorsi fatti di azioni realistiche e praticabili, attraverso cui dare attuazione al Programma tenendo insieme obiettivi che a prima vista possono apparire in contrasto od in alternativa fra loro.
Questo vale per il tema “solidarietà e legalità” (per il quale rinvio al mio articolo che è stato pubblicato su Il Domani del 26 aprile e che trovate nel sito) ed anche per le situazioni di conflitto sociale, per le quali pure dovremmo a breve avanzare proposte operative. E’ evidente che poi occorre che l’amministrazione assuma tutte le iniziative del caso, impegnandosi a fondo sia sul versante politico che manageriale.
Poche parole infine sulla situazione nazionale, con lo strappo tra Prodi e
Inutile nascondere l’amarezza e la preoccupazione per una situazione che, se non risolta, rischia di danneggiare in modo forse irreversibile
Io mi auguro che il gruppo dirigente nazionale della Margherita abbia la saggezza politica di revocare o, almeno, sospendere la scelta di andare con proprie liste nel proporzionale alle prossime elezioni politiche. Mi auguro anche che Romano Prodi, che continua a riscuotere la fiducia di tutta la coalizione, utilizzi la sua forza e la sua autorevolezza per unire e per federare le forze dell’Ulivo.
Occorrono insieme tanta pazienza e tanta determinazione.
In attesa di una soluzione positiva del problema “lista unitaria” occorre però lavorare a fondo sulle intese programmatiche e sulle regole della Federazione.
Continuo a ritenere che, da questo punto di vista, l’esperienza della campagna elettorale bolognese di Cofferati resti, per contenuti e modalità, esemplare e, fatte le debite proporzioni, possa dire qualcosa anche a livello nazionale: a ben pensarci è proprio il ricordo di questa esperienza che rende ancora più acuto il disagio che si vive oggi a Bologna……
Come gruppo consiliare dei Riformisti per Bologna (Giovanni, Lina e Paolo, tre amici della Margherita, molto uniti tra loro) proprio per dare un segnale positivo di fiducia nell’Ulivo e di spinta verso
Infine informo che il T.A.R., accogliendo il ricorso che avevo presentato dopo le elezioni amministrative, ha riconosciuto gli errori commessi dalla Commissione Elettorale e mi ha collocato al terzo posto della nostra lista, dopo Vittorio Prodi e Giovanni Mazzanti.
inviato il 29/05/2005 19:01:42