Paolo Natali
Paolo Natali

 

Aprile 2005

Cari amici,


gli avvenimenti politici accaduti nel corso di questo mese di aprile sono di particolare importanza, e meriterebbero uno spazio di commento ben più ampio di quello concesso a questo blog.


Spero anche nel vostro contributo per arricchire le mie sintetiche considerazioni.


Sul piano nazionale la pesante sconfitta del centrodestra alle elezioni regionali, e la speculare affermazione di un centrosinistra finalmente unito (a parte il triste episodio veneziano compensato dalla positiva vicenda pugliese) pone le premesse di un cambio di maggioranza nel governo del paese, che dovrebbe essere sancito dalle elezioni politiche. Nulla va dato per scontato ma gli umori del paese sembrano davvero cambiati e dobbiamo prepararci ad un compito non facile perché l’eredità che ci lascia Berlusconi richiederà un impegno particolare: l’unità (che non significa unanimismo) attorno a Romano Prodi ne è la condizione necessaria anche se non sufficiente.


Sul piano locale la situazione è certamente meno incoraggiante.


Stanno venendo al pettine una serie di nodi che i primi mesi di attività della giunta Cofferati avevano lasciato intuire e che ora si presentano in tutta evidenza.


L’episodio delle nomine di Hera e la vicenda Roveretolo (che segue quella Villa Salus) portano alla luce una serie di difficoltà che vanno affrontate e superate alla svelta e con determinazione.


Più ancora delle singole scelte e dei singoli atti di governo dell’amministrazione, sui quali il giudizio è a mio avviso articolato e sovente positivo, ciò che più preoccupa è lo “stile” del governo.


La preoccupazione si accompagna oltretutto alla sorpresa ed alla delusione di chi si aspettava, alla luce di una splendida ed entusiasmante campagna elettorale, un modo diverso di impostare i rapporti all’interno della Giunta, tra Giunta e maggioranza consiliare e tra il Sindaco e la città.


Anche i rapporti con le associazioni e con le altre istituzioni, in primis la Provincia, segnalano elementi di criticità.


Ciò che sembra fare difetto è proprio quella volontà di partecipazione e di collegialità, fatta di ascolto, comunicazione e dialogo, che era apparsa uno degli elementi caratterizzanti del programma di Cofferati.


Viceversa sembra sovente prevalere un atteggiamento autoreferenziale, che si affida più alle esternazioni a mezzo stampa che al rapporto diretto e dialettico, anche franco ma che ricerca un accordo ed una intesa.


Proprio le vicende Hera e Roveretolo, al di là delle specifiche scelte, legittime, anche se discutibili, sono un sintomo di tutto ciò.


Io mi auguro, e per quanto sta in me opererò in tal senso, con pazienza e determinazione, che a questo si possa rimediare in fretta: il tempo per farlo c’è ma occorre agire subito.


Per quanto riguarda in particolare i rapporti tra Giunta e maggioranza (gl’incontri avuti fino ad oggi sono stati pochissimi ed  occasionali) riporto nel seguito alcune proposte che a mio giudizio potrebbero contribuire a migliorare la situazione.


Si dovrebbe ottenere dal Sindaco l’impegno ad una continuità di rapporti tra Giunta e maggioranza, nel reciproco interesse. Per la maggioranza consiliare ciò significa poter migliorare la propria capacità d’indirizzo nei confronti della Giunta, per la Giunta poter arricchire la propria azione di governo grazie al contributo propositivo e collaborativo della maggioranza.


Non dovrebbe trattarsi di una benevola e sofferta concessione da parte del Sindaco, a fronte di una rivendicazione, ma di una spontanea volontà di promuovere la partecipazione: questo almeno si era capito in campagna elettorale. O abbiamo capito male?


Continuità non significa ovviamente contatti permanenti: la periodicità e la “geometria” degl’incontri sarà variabile a seconda delle necessità.


Gl’incontri dovrebbero comunque riguardare tutti gli atti più significativi dell’amministrazione, essere collocati preferibilmente prima della decisione di Giunta e comunque prima di essere affidati alla stampa. Per la giunta dovrebbe partecipare l’Assessore di riferimento e per la maggioranza quei rappresentanti dei gruppi che seguono più da vicino le tematiche di cui si tratta. Il Sindaco, al di là di una sua auspicabile ma improbabile presenza permanente, dovrebbe presiedere gl’incontri, tendenzialmente con i Capigruppo, sui temi più generali (bilancio ecc.) e su quelli per i quali ha conservato la delega.


Ovviamente i rapporti Giunta-maggioranza presuppongono comunque da un lato la collegialità della Giunta, dall’altro la compattezza della maggioranza.


Bene. Diamoci da fare……..


 


Paolo

inviato il 28/04/2005 17:13:42

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