Paolo Natali
Paolo Natali

 

Lettera aperta ad amici e conoscenti.

Vi rubo qualche minuto di tempo per condividere con voi le ragioni della mia candidatura nella lista “Riformisti per Bologna” che comprende la Margherita, per l’elezione del Consiglio Comunale di Bologna che, come sapete, avrà luogo il 12 e 13 giugno prossimi.
Questa scelta ha alle spalle oltre 30 anni d’impegno civile e socio-politico in Consiglio di Quartiere S.Donato (nei “ruggenti” anni ’70 e, in qualità di Vicepresidente, dal ’95 ad oggi) e negli organi collegiali della scuola (negli anni ’80, in coincidenza con l’età scolare delle nostre tre figlie) ed altrettanti di vita lavorativa nell’ambito della pubblica amministrazione e più precisamente nella Provincia di Bologna, dove da diversi anni svolgo la funzione di Direttore del Settore Ambiente. C’è una richiesta, da parte degli elettori del centrosinistra, di maggiore spirito unitario: questo non significa eliminare la dialettica, ma vuol dire, dopo il confronto anche vivace delle opinioni, saper convergere verso sintesi e decisioni poi sostenute da tutti, senza alimentare polemiche infinite, spesso viziate da personalismi e disancorate da contenuti ed idealità.
E’ in questo senso che sento ora il desiderio e la responsabilità di mettere questa ricca esperienza a servizio della mia città, in un momento che si presenta di particolare importanza politica, per quello che Bologna rappresenta in termini reali e simbolici sul piano nazionale, nella dialettica bipolare tra centrosinistra e centrodestra.
La candidatura a sindaco di Sergio Cofferati offre, a mio giudizio, le migliori prospettive possibili, oggi, per l’apertura di una nuova stagione per la vita politico-amministrativa di questa città, all’altezza dei problemi gravi ed urgenti di qualità della vita e di coesione sociale, che ci stanno dinnanzi.
Ciò richiede tuttavia, se si riuscirà (come spero e credo) a vincere le elezioni, un quotidiano, assiduo impegno per contribuire, all’interno della coalizione che sostiene Cofferati, all’affermazione di contenuti innovativi e di uno stile diverso nel governo della città. Sono pronto a fare la mia parte in questa direzione.
Quanto ai contenuti posso contare, oltre che sulla conoscenza delle problematiche sociali del Quartiere e della città e delle criticità ambientali e territoriali (per esperienza professionale) anche sulla dottrina sociale della Chiesa che, anche se non contiene una risposta ad ogni problema che l’attualità ci propone, rappresenta un riferimento ed un orientamento imprescindibile per un credente che, a partire dalla propria ispirazione, cerca la soluzione politico-amministrativa che meglio interpreta, nella situazione data, il bene comune.
Ma oltre ai contenuti è richiesto uno stile ed un modo di fare politica diverso da quello che ancora sembra prevalere e che i mass media ci propongono con dovizia ogni giorno.
E’ stato detto che “la politica è la forma più alta ed esigente della carità”: è un’espressione assai impegnativa e che carica di responsabilità (ne sono ben consapevole) chi intenda impegnarsi in un’attività politico-amministrativa all’interno di un Consiglio elettivo. Per approfondire questo legame tra politica e carità ho provato a considerare le ricadute sul modo di fare politica, della carità, come ce la descrive S.Paolo: la pazienza, la benevolenza, l’umiltà e la modestia, il rispetto dell’altro, la ricerca della giustizia e della verità, il disinteresse personale ed il rifiuto dello spirito di rivalsa. Sono convinto che questo stile e questo modo di rapportarsi agli altri, anche avversari politici, apparentemente poco efficace, è l’unico che può davvero rinnovare la politica e riavvicinare ad essa i tanti che se ne sono allontanati.
La stima che in tanti portiamo a Romano Prodi non è motivata solo dalla sua indiscussa competenza ma anche dal suo stile e comportamento in politica.
Vorrei anche dire che credo molto nella partecipazione alla vita civile (e, analogamente, alla corresponsabilità nella vita ecclesiale): è un “virus” contratto negli anni del Concilio e del ’68, dal quale non riesco (e non provo nemmeno) a liberarmi. Che Cofferati abbia fatto di questo tema (con tutte le incalcolabili conseguenze che ciò comporta) l’asse del proprio progetto, m’incoraggia e mi spinge a fargli compagnia in questa avventura, portando anche qui un bagaglio non piccolo d’esperienza, fatto di principi ispiratori e di modalità operative.
Infine il partito nel quale ho deciso da qualche tempo d’impegnarmi (dopo tanti anni vissuti da “indipendente” vicino ed attento ai partiti della sinistra). E’ la Margherita, alla quale ho aderito dopo un percorso, comune a diversi amici, che mi ha portato fin qui partendo dal Movimento per l’Ulivo e passando per I Democratici. In questo partito ho incontrato, soprattutto in S.Donato, altri amici arrivati alla Margherita dalla D.C. e poi dai Popolari: con essi c’è uno spirito di totale concordia e collaborazione fondato sulla condivisione di contenuti e di valori comuni e sul rifiuto di logiche di schieramento basate sulle appartenenze politiche di provenienza.
Sono il primo a riconoscere con rammarico che la Margherita non ha fin qui saputo far corrispondere il proprio comportamento quotidiano alla dichiarata volontà d’innovazione nel modo di fare politica. Questo partito è comunque il frutto di un processo d’unificazione, a fronte di episodi di scissione e di frazionamento così frequenti nel nostro panorama politico. Anche la lista comune con lo SDI per il Consiglio comunale di Bologna, al di là delle motivate perplessità e riserve che ne hanno accompagnato la nascita (che condivido ma che non sto qui a ricordare) va sostenuta proprio in quanto rappresenta comunque un ulteriore sviluppo in senso unitario in direzione di una sempre più ampia aggregazione delle forze politiche che si riconoscono nell’Ulivo: questa mi pare anche l’intenzione strategica che ha guidato Romano Prodi quando ha lanciato la lista “Uniti nell’Ulivo per l’Europa” tra Ds, Margherita e SDI per le prossime elezioni europee.
La conclusione di questa lettera è l’invito che vi rivolgo ad andare a votare il 12 e 13 giugno prossimi, scegliendo la lista dell’Ulivo,che assumerà la dizione “CENTRO SINISTRA PER SAN DONATO” nell’elezione per il Consiglio di Quartiere (qui suggerisco la preferenza per Paolo Tattini, un giovane fortemente impegnato), e la lista Margherita-SDI (“Riformisti per Bologna”) nell’elezione per il Consiglio comunale di Bologna (e qui è scontato che vi chieda di dare la preferenza a Paolo Natali).
Mi permetto di chiedere a quelli di voi che condividono queste proposte di parlarne anche ad amici e conoscenti, magari utilizzando copia di questa lettera. Se la fiducia degli elettori mi permetterà di far parte del prossimo Consiglio Comunale m’impegno a praticare tutte le modalità necessarie, personali e collettive (newsletter, sito web ecc.) per mantenere aperto un dialogo da e verso di voi: l’ho fatto per 9 anni come Consigliere di Quartiere inviando un foglio di notizie con periodicità quadrimestrale ad un centinaio di amici. Il tempo non dovrebbe mancarmi in quanto ho comunque deciso di lasciare il mio lavoro e di andare in pensione entro l’anno in corso.
Un saluto cordialissimo.
Paolo

Bologna, 23 aprile 2004
Paolo Natali
Via Emanuel 13
40127 BOLOGNA
Tel 051 6332169
Email paolo.natali@iol.it
Sito web: www.paolonatali.it

inviato il 23/04/2004 18:16:31

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