(ER) ACQUA BOLOGNA. SERVONO 40-50 MILIONI, RINCARI TARIFFE DEL 3% MARGHERITA: STOP SPRECHI; E 'HERA LAVORI A RETE, NON A DIVIDENDI' DIRE) - BOLOGNA- Acqua preziosa, acqua costosa. Anche a Bologna. La Margherita del capoluogo regionale sceglie, non a caso, la Giornata mondiale dedicata all'acqua, per ricordare che le risorse idriche presenteranno presto un salato conto. Sul versante degli usi civili, il Piano elaborato dall'Agenzia d'ambito (Ato 5) definisce un forte impegno sugli investimenti nei settori della fognatura e della depurazione. Ebbene, questa mole di investimenti, dell'ordine di 40-50 milioni di euro all'anno nei prossimi 3-4 anni, avra' un impatto tariffario del 3% superiore ai tassi di inflazione programmati. Ma cio', dice la Margherita, "e' necessario per ottemperare a direttive comunitarie che risalgono ormai a 15 anni fa". I diellini lo spiegano in un documento messo a punto dal gruppo tematico "Ambiente" del partito, formato da amministratori, eletti e persone impegnate sul tema (e diffuso da Marco Calandrino, consigliere di amministrazione di Hera), primo contributo per aprire il confronto in provincia. "Se quanto gia' individuato sia sufficiente o no, lo si dovra' discutere nel corso del 2006 in fase di elaborazione del Piano provinciale applicativo del piano regionale delle acque. In quella sede, e non in altre- dice la Margherita- si dovra' sviluppare il confronto fra i soggetti pubblici, Provincia, Comuni e Ato5, chiamati a definire nel dettaglio la pianificazione della risorsa idrica e la sua ricaduta finale sulla tariffa a carico dei cittadini". Fra tutte le linee strategiche, quella che secondo la Margherita presenta il migliore rapporto costi-benefici e' il risparmio, "il cui potenziale, secondo i progetti gia' sviluppati, vale il 10% dei consumi idrici delle famiglie, pari a 10 milioni di metri cubi". Legato a questo c'e' il discorso della riduzione delle perdite di rete, oggi intorno al 20%, "livello certamente inferiore alla media nazionale ma di cui non possiamo dirci soddisfatti", affermano i diellini. La Margherita richiama Hera a fare la propria parte, "attrezzandosi per attuare la convenzione con Ato5 e lavorando per migliorare il servizio e consolidare la rete infrastrutturale, cosa che nel lungo termine ha senz'altro piu' valore di una pur ricca distribuzione di utili agli azionisti". Ma quello degli usi civili non e' l'unico utilizzo dell'acqua, e neppure quello quantitativamente preponderante, che viceversa e' quello agricola. Il Piano di Tutela delle Acque regionale indica le linee da seguire: riduzione del prelievo da falda, rispetto del Deflusso Minimo Vitale nei corsi d'acqua per migliorarne l'indice qualitativo, realizzazione di piccoli invasi diffusa sul territorio. "A questi obiettivi tanto importanti quanto ambiziosi dovranno essere prioritariamente destinate le poche risorse pubbliche disponibili" e per la Margherita, "solo attraverso l'adozione di queste politiche e queste strategie sara' possibile scongiurare situazioni di crisi e si evitera' di dover ricorrere a nuove onerose infrastrutture per l'accumulo e la distribuzione delle acque". In generale, i Dl chiedono una piu' idonea depurazione delle acque di fognatura, piu' risparmi e meno sprechi, sempre maggiore prelievo di acqua di superficie per usi civili rispetto a quella di falda "per non farci sempre piu' sprofondare la nostra terra sotto i piedi". Ogni Comune, poi, "deve inserire il risparmio e il riuso dell'acqua come obiettivo strategico nei propri strumenti di pianificazione e nei Regolamenti edilizi. Ogni gestore di reti di distribuzione dell'acqua, sia per uso potabile che per uso irriguo, deve ridurre al minimo la perdite di rete", affermano i Dl. Poi serve una politica delle tariffe che premia il risparmio e il riuso delle acque in tutti i settori: civile, industriale ed agricolo. "Le infrastrutture per fare questo esistono gia'. Bisogna usarle bene". Com/Red/ Dire) 11:21 22-03-06 mac
inviato il 23/03/2006 13:24:16