(ER) BOLOGNA. PRIMARIE PROVINCIA, ARBITRA LA "DALEMIANA" IMOLA
AL CIRCONDARIO UN QUARTO DEI VOTI- "CASTELLARI ISCRITTO A RED"
(DIRE) Bologna, 22 ott. - Non si sblocca la questione delle primarie alla Provincia di Bologna. E a pesare, man mano che le ore passano, e' sempre piu' anche il silenzio della Federazione del Pd di Imola. In un eventuale voto per la scelta del candidato alla presidenza di Palazzo Malvezzi, infatti, gli imolesi valgono circa un quarto dei consensi in campo e nel caso di un voto compatto della federazione, gli imolesi sarebbero determinanti per l'esito delle primarie. Dal Pd di Bologna non mancano poi di far notare che i colleghi del Circondario sono storicamente dalemiani e vicini alle posizioni del presidente della Regione, Vasco Errani. Del resto, sottolinea un esponente democratico di spicco sotto le Due Torri, "il segretario della federazione di Imola, Fabrizio Castellari (ex Dl, ndr), e' iscritto a Red, l'associazione di Massimo D'Alema".
Finora, dunque, solo pressioni sul vicepresidente della Provincia, Giacomo Venturi (anche se c'e' chi si dichiara convinto che il dado sia stato ormai tratto), perche' scenda in campo nelle vesti di candidato alternativo alla presidente Beatrice Draghetti. La quale, fa sapere chi le sta vicino, e' comunque "determinata" a non mollare, ritenendo che "mandarla via solo in base al principio del riequilibrio sia un'ingiustizia".
Non solo. I soliti ben informati fanno sapere che la numero uno di Palazzo Malvezzi non sarebbe intenzionata nemmeno a prendere in considerazione proposte di altri incarichi. Proposte che, tra l'altro, "nessuno le ha mai fatto", nonostante se ne sia parlato sui giornali.(SEGUE)
(DIRE) Bologna, 22 ott. - La situazione e', dunque, complicata e c'e' chi non esita a definirla "imbarazzante", anche per lo stesso Venturi. "Chiunque accetta di candidarsi alle primarie in Provincia- fa notare un importante esponente ex Margherita- sa che partecipa a un'operazione di dubbio gusto politico". Nessuno contesta la centralita' della primarie per il Pd, sancita anche dallo Statuto del partito, ma fatte con i contorni del riequilibrio tra aree di provenienza che la consultazione popolare del Pd sta assumendo in Provincia, sembrano piu' "una forzatura militare". Controcorrente, invece, gli ex Ppi Angelo Rambaldi e Paolo Giuliani, che bollano Draghetti come "capo corrente" responsabile del "flop della Margherita" alle ultime elezioni a Bologna. Dall'Officina delle idee, dunque, giudicano "scandalosa" la "caciara" sulle primarie in Provincia, che invece andrebbero fatte per "l'incapacita' di Draghetti di aver dato un senso al ruolo e alla funzione di Palazzo Malvezzi".
Nel frattempo, pero', il fronte contrario continua a farsi sentire. E c'e' chi come Fabio Mignani, vicesindaco di Anzola e uomo di Antonio La Forgia sotto le Due Torri, si dice sicuro che lo schierarsi dei sindaci del territorio in favore della presidente sia "solo l'inizio". Sono in tanti, in effetti, "e non solo ex Margherita", che hanno digerito male l'idea delle primarie in Provincia. Se non altro perche' dimostrano che "sono stati usati due pesi e due misure tra Draghetti" e il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, accusa Mignani. Per il Cinese, notano ancora dal Pd, si disse che "visti i buoni risultati ottenuti dalla sua amministrazione", il secondo mandato era "naturale". E per Draghetti "vale la stessa cosa?", si chiede un altro dirigente ex Dl.(SEGUE)
(ER) BOLOGNA. PRIMARIE PROVINCIA, ARBITRA LA "DALEMIANA... -3-
(DIRE) Bologna, 22 ott. - In realta', sottolinea ancora Mignani, "Draghetti e' stata molto poco difesa dal partito, nonostante abbia meriti indiscussi". Insomma, attacca il bindiano, "le primarie sono giuste, ma possono essere fatte per pessimi motivi". Sulla stessa linea anche Paolo Natali, consigliere comunale Pd. Per giustificare uno sfidante contro Draghetti, sostiene, ci vorrebbe un Andrea Forlani anche in Provincia, che porti avanti una battaglia come il presidente del Quartiere S.Stefano ha fatto in Comune contro Cofferati.
Altrimenti, accusa Natali, basare le primarie solo sul concetto del riequilibrio tra ex Ds ed ex Dl "e' artificioso e forzato, che puo' avere senso solo se ci fossero ancora due partiti, alleati ma distinti. Ragionando cosi'- conclude Natali- si rimane ancorati a un modo di pensare da partito vecchio, che il cittadino fatica a capire".
(San/Vor/ Dire) 19:35 22-10-08
inviato il 23/10/2008 12:06:44