Paolo Natali
Paolo Natali

 

PRIMARIE

(ER) BOLOGNA. PRIMARIE PD, NATALI: MALE, HANNO PREVALSO ACCORDI
"SI RISCHIA PLEBISCITO PER CONVALIDARE CANDIDATURE NATE ALTROVE"

(DIRE) Bologna, 21 ott. - Dall'esaltante slogan "una testa un voto" all'assai poco democratica logica del "plebiscito", buono soltanto "per riconoscere e validare una candidatura nata in altra sede". Il democratico (ed ex Margherita) Paolo Natali non ci gira attorno: sulle primarie del Pd bolognese per il dopo Cofferati (mettendo da parte la palude per il partito di quelle in Provincia) "siamo partiti in modo non incoraggiante". Ospite dell'emittente Radio Tau, il presidente della commissione Territorio a Palazzo d'Accursio rimprovera direttamente ai dirigenti del partito la corsa ad appoggiare uno dei quattro concorrenti in campo (per la verita' gli imprimatur piu' "pesanti" si sono concentrati sul vicepresidente della Regione, l'ex dielle Flavio Delbono). "Gli organi responsabili hanno tutto il diritto individualmente di esprimersi a favore dell'uno o dell'altro candidato, ma sarebbe opportuno che cio' avvenisse quando ci si accinge al voto- scandisce infatti Natali- e non sulla base di un accordo preliminare, come invece pare che sia stato".
Di questo passo, dunque, le tanto celebrate primarie del Pd rischiano di infilarsi in un imbuto strettissimo: "Si rischierebbe di trasformare, e questo non deve essere, le primarie in una sorta di plebiscito per riconoscere e validare una candidatura nata in altra sede" in base ad accordi di vertice. Eppure, ammette Natali, "sembra proprio che sia avvenuto questo". (SEGUE)

(ER) BOLOGNA. PRIMARIE PD, NATALI: MALE, HANNO PREVALSO... -2-
(DIRE) Bologna, 21 ott. - La falsa partenza delle primarie "e' avvenuta forse per il timore che non siamo maturi per viverle nel clima in cui vanno vissute", ragiona Natali. Un "clima di competizione- prosegue- ma che non vuol dire lotta per denigrarsi. C'e' il timore che le primarie generino divisioni e disunioni, ma temo che possa avvenire se partiamo con il piede sbagliato e se viviamo le primarie in un clima di rivalita' accese e personalistiche". Soprattutto, poi, "se il giorno dopo chi ha vinto o chi ha perso non si regola correttamente- avverte ancora l'ex Margherita- e se, chi ha vinto, dice di farla pagare a chi ha perso in termini di riconoscimento di posti e posizioni di responsabilita' nelle istituzioni; e se, chi perde, arriva a non sostenere il vincitore".
Al contrario, le primarie dovrebbero rappresentare "una grande prova di maturita' per il Pd- argomenta Natali- sarebbe la prima volta che potremo usare questo strumento che non e' un fine, ma uno strumento importante che qualifica il Pd in termini di democraticita'". Un profilo democratico che impone di valutare i candidati alla poltrona di sindaco "in base al programma, al giudizio che daranno su questi quattro anni di amministrazione di centrosinistra e alle alleanze". Natali non affonda poi l'ipotesi di impostare ticket tra candidati. A patto che non si trasformino in "ticket artificiosi- ammonisce infine l'ex dielle- ma in confluenze naturali. Perche' diventerebbe inutile che due candidati con le stesse posizioni corressero entrambi".


(ER) BOLOGNA. PROVINCIA, NATALI: NO A PRIMARIE D'EQUILIBRIO
EX DIELLE: NIENTE CANDIDATI IN VITRO, AVANTI CHI CONTRO DRAGHETTI

(DIRE) Bologna, 21 ott. - Le milizie (ex) Dl si schierano in difesa di Beatrice Draghetti. Si dice "allibito" l'ex Margherita Paolo Natali, presidente della commissione Territorio in Comune a Bologna, e ai microfoni di Radio Tau censura le primarie in Provincia, deliberate ieri sera al termine del "verticissimo" romano del Pd. "Non si possono costruire candidature ne' a Roma ne' in vitro- dice- per rispettare un ipotetico equilibrio" tra ex Ds ed ex Dl. Meglio ancora: "Le primarie si fanno nella misura in cui qualcuno, sulla base delle regole dello Statuto, ritiene che il modo di amministrare della presidente Draghetti- argomenta Natali- sia non condivisibile o non lo sia del tutto" e se quel qualcuno, "ritenendo di poter fare meglio, per questa ragione si candida con una sua piattaforma" programmatica. Del resto, fa osservare, il criterio "sarebbe stato previsto anche per Cofferati", nel caso di una ricandidatura del sindaco.
Il ragionamento di Natali fa il paio con quello dell'assessore Giuseppe Paruolo, altro ex Margherita, che dice di essersi perso qualche "tassello politico" nella risoluzione dei vertici romani di scegliere la via delle primarie anche per Palazzo Malvezzi.
Insomma, niente "Cencelli" tra (ormai ex) appartenenti a partiti diversi. Anche se proprio il disegno che vede il prodiano Flavio Delbono in Comune ed un ex della Quercia in Provincia, avallato dai piani alti del Pd, sta stritolando la posizione di Draghetti (che ha gia' fatto sapere di voler tentare il bis in Provincia) e alimentando il pressing sul segretario provinciale Andrea De Maria. Proprio l'ingerenza romana nelle faccende bolognesi non va giu' a Natali: "Se e' vero" che il Pd ha scelto le primarie anche per la Provincia "allora Roma si contraddice", visto che in un primo tempo "aveva deciso di non intervenire" e di affidare la questione agli organismi locali.

(Sir/ Dire) 17:06 21-10-08

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inviato il 22/10/2008 10:41:05

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