Paolo Natali
Paolo Natali

 

ORGANIZZAZIONE SERVIZI SOCIALI

(ER) WELFARE BOLOGNA. IRA SCARAMUZZINO: LE ASP DEVONO OBBEDIRMI
CATTOLICI BIPARTISAN: ERRORI SU CENTRO E OSSERVATORIO FAMIGLIA

(DIRE) Bologna, 12 giu. - E' battaglia aperta in Comune (e tra le
anime del Pd) sul nuovo assetto del sociale. In particolare ad
affiorare sono forti tensioni sulle tre Asp, le ex Ipab che
dovrebbero occuparsi ciascuna di un settore dell'assistenza per
conto dell'amministrazione. Ma a quanto pare emergono ora
chiaramente tendenze 'centrifughe' a cui, secondo i beninformati
di Palazzo D'Accursio, non sarebbe estranea l'asimmetria per cui
il sindaco Sergio Cofferati ha mantenuto per se' la delega a due
delle Asp, mentre la terza e' stata assegnata alla vicesindaco
Adriana Scaramuzzino. Ed e' stata proprio Scaramuzzino a sfogarsi
oggi in commissione Affari generali ed istituzionali, dove ha
portato il nuovo regolamento dei servizi sociali: "Ci sono
fantasie le piu' diverse, ma le Asp sono aziende del Comune e
devono realizzare obiettivi decisi dal Comune", ha scandito.
La vice di Cofferati parla delle ex opere pie come di "realta'
che non erano abituate a rendere conto a nessuno. Ora credo
debbano rispettare quello che l'assemblea dei soci chiede loro",
cioe' soprattutto il Comune che ha il 96% delle quote. "Io-
sottolinea- ho la delega per il Giovanni XXIII. Servono 40-50
posti in casa di riposo per compensare quelli persi a Santa
Marta. Attendo velocemente una soluzione per questa
richiesta".(SEGUE)

(DIRE) Bologna, 12 giu. - Ed e' Paolo Natali, consigliere Pd di
origine diellina, a fornire l'assist. "A me pare potenzialmente
non positivo in un momento in cui le Asp cominciano la loro
attivita' che la delega nelle tre assemblee non sia in capo alla
vicesindaco" e questo "per uniformita' di indirizzo politico".
Come dire che l'impostazione che fa capo al sindaco e agli uomini
a lui vicini non e' proprio la stessa che vuole imprimere
Scaramuzzino. Lei, interpellata sul punto, allarga le braccia:
"Questa e' competenza del sindaco, sono scelte che fa lui. Uno
obbedisce e pace cosi'". Ma le parole della vicesindaco scatenano
il dibattito tra i consiglieri dell'ex Unione. Il presidente
della commissione Politiche sociali, Valerio Monteventi (Prc)
parla senza mezzi termini di un "problema politico che va
affrontato". Nella vicenda infatti ci sono "ragioni politiche,
economiche e di interesse".
Un ruolo preciso vogliono giocarlo anche le coop sociali. "So
che c'e' un percorso per cui una parte degli operatori delle coop
sociali verranno assunti dalle Asp- 'provoca' Monteventi- Questo
non e' condiviso da rappresentanti delle coop, ma nemmeno dai
sindacati". Cosi', pero' "si rischia di bloccare tutto di qui
fino alla fine del mandato". Interviene anche la cooperatrice
Elisabetta Calari (Pd) a spiegare le paure del terzo
settore.(SEGUE)

(DIRE) Bologna, 12 giu. - "Stiamo portando avanti un percorso che
puo' presentare alcuni elementi di preoccupazione", fa presente
Calari a Scaramuzzino. In particolare "c'e' un momento di grande
incertezza sui contratti in scadenza" tra pubblico e terzo
settore. "Nell'interesse dei cittadini va fatta chiarezza sulle
fasi che attraverseremo nei prossimi anni". Ma Scaramuzzino, in
vista del voto in Consiglio comunale del regolamento (e' previsto
per luglio) deve fare fronte anche alle richieste dei cattolici
di entrambi gli schieramenti, contrari alla nuova collocazione
prevista per il centro e l'osservatorio delle famiglie.
"Mi sembra prematuro pensare ad un decentramento nei quartieri
del centro per le famiglie, significherebbe- spiega ancora
Natali- disperderne la funzione" proprio mentre si aspetta la
Family card. Ma e' anche "sbagliato mettere l'osservatorio, che
e' un organismo nazionale, in capo alle Asp". Gli fa eco Maria
Cristina Marri, segretario provinciale Udc e presidente di
commissione. "Il centro per le famiglie deve essere legato alla
Asp di riferimento, non ai quartieri. Del tutto improprio
metterci invece l'osservatorio".



inviato il 13/06/2008 08:39:07

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