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ODG SD PER INSTALLARNE ALTRE, "NEI BAR UN BICCHIERE COSTA TROPPO"
(DIRE) Bologna, 29 ott. - Nel centro di Bologna "ci sono poche
fontane per l'acqua e diverse sono state chiuse negli ultimi
anni". Questo rende la citta' poco accogliente, dato anche che
"un bicchiere d'acqua in un bar del centro costa da 50 a 70
centesimi, e un bottiglietta il doppio". Una fontana in citta'
invece "puo' essere considerata simbolo di civilta' e di
attenzione nei confronti di chi dispone di pochi mezzi, e
l'installazione di nuove fontane, la loro dislocazione in punti
cruciali e un'attenta pulizia e manutenzione di quelle esistenti,
darebbe il segnale di una citta' che si propone in modo
accogliente". Questo il cuore dell'Ordine del giorno presentato
oggi in commissione a Palazzo D'Accursio, da Gian Guido Naldi
(Ds), per invitare a Giunta a promuovere e sostenere iniziative
affinche' vengano ripristinate, installate e adottate nuove
fontane in citta'.
Sono infatti 179 le fontane sotto le Due Torri, quasi tutte in
parchi pubblici, ma solo 145 sono in buono stato, secondo il
servizio di manutenzione. Sono 20 invece quelle in condizioni
scadenti, per guasti, ruggine e perdite d'acqua; 14 quelle
chiuse. Considerando la popolazione residente, circa 372 mila
unita', c'e' una fontanella d'acqua funzionante ogni 2.565
cittadini circa. Se ai residenti si aggiungono poi i pendolari,
il dato aumenta ancora. "Molte fontane sono state chiuse perche'
luogo di concentrazione del degrado, dove punkabbestia e barboni
si andavano a lavare, cosa che per alcuni a volte e' positiva",
spiega ironico Naldi. Ripristinare le fontane "e' un segno di
civilta', nella cultura dell'accoglienza", e per ovviare al
problema del degrado, invece, si possono cercare "associazioni
che adottino una fontana, per dare un contributo alla
citta'".(SEGUE)
(DIRE) Bologna, 29 ott. - Sull'onda dell'Ordine del giorno di
Naldi, anche Carlo Monaco (Ltb) e Paolo Natali (Rpb) hanno
presentato rispettivamente due Odg, collegati al tema dell'acqua,
che verranno proposti alla Giunta insieme, perche'
"condivisibili", dice Monaco. Per tuti pero' e' importante il
discorso del controllo delle strutture, una volta approntate, per
evitare fenomeni di degrado. Va bene infatti "strutturare il
territorio per essere piu' accogliente, ma dopo bisogna
controllarlo, gestirlo, perche' togliere la struttura perche' se
ne fa un uso distorto e' un arrendersi", dice Daniele Carella
(Fi). Alcune fontane sono infatti state chiuse "per motivi di
igiene e sicurezza su segnalazione die cittadini", spiega
Raffella Bruni, direttore settore lavori pubblici del Comune,
come quella "in via della Grada e in piazzetta San Giuseppe,
dietro l'Arena del Sole". Ma come ci sono cittadini che chiedono
la chiusura delle fontane, altri vorrebbero che venissero
riaperte, "come quella in piazza Puntoni, chiusa perche ci
lavavano le siringe", quando invece ce ne sarebbe bisogno nel
centro storico, dice Milena Naldi (Ds), che aggiunge: "Mettiamo
in campo i controlli, non retrocediamo".
Claudio Merighi, capogruppo Ds, spiega invece che le fontane
furono chiuse proprio per "spingere i tossicodipendenti ad andare
in farmacia per il ricambio delle siringhe", propone invece un
"censimento in citta' dei pubblici esercizi, perche' se entro in
un bar e chiedo un bicchiere d'acqua del rubinetto me lo devono
dare". Questo fa anche capire ai cittadini che "l'acqua del
rubinetto e' buona e in bagno si puo' andare: per i pubblici
esercizi e' obbligatorio". Dunque i pubblici esercizi "devono
recuperare le proprie funzioni, e sentirsi pubblici esercizi,
perche' cosi' dicono le loro licenze".
inviato il 30/10/2007 08:50:29