(DIRE) - BOLOGNA- La maggioranza di centrosinistra a Palazzo
D'Accursio supera indenne la prima delle due "prove" messe sul
suo percorso dal sindaco Sergio Cofferati: prima la Carta dei
diritti delle citta', una dichiarazione siglata a Barcellona nel
1998 a cui Bologna non aveva ancora apposto la propria firma, poi
l'ormai celebre (ma rimandato a dopo le vacanze) ordine del
giorno sulla legalita', secondo la scansione fissata dal primo
cittadino. Almeno sul primo polo del binomio "diritti e
legalita'" caro a Cofferati, il centrosinistra non inciampa:
l'aula consiliare ha infatti dato oggi l'ok (24 si' dell'Unione,
sei no dal centrodestra e due astenuti di Ltb) al testo sui
diritti nelle citta'.
Vota si' dunque anche Rifondazione comunista, che non aveva
partecipato alla discussione del documento in commissione Affari
generali ed istituzionali. Valerio Monteventi, consigliere del
Prc, annunciando il voto favorevole del partito, ha detto:
"Questa carta e' una proposta di carattere unitario", anche se
"ci sono elementi che convincono piu' ed elementi che convincono
meno". "Non puo' esistere una contrapposizione tra legalita' e
solidarieta'- spiega il Dl Paolo
questi valori vanno declinati assieme con equilibrio
nell'attivita' amministrativa".
(Bil/ segue)
(DIRE) - BOLOGNA- L'adesione alla Carta, sostiene ancora
l'esponente della Margherita, "rappresenta un punto di
riferimento positivo rispetto ad un dibattito aperto da tempo",
quello appunto sulla legalita'. Il Ds Sergio Lo Giudice, da parte
sue, auspica ora "che la carta venga intesa come un documento
programmatico a cui faremo riferimento nel futuro perche' i
diritti vengano rispettati". Contrario il centrodestra, anche se
Ltb ha deciso per l'astensione dopo il no del controsinistra ad
una serie di aggiustamenti al testo proposti da Carlo Monaco.
No secco, invece, da Forza Italia: "Questa carta trasuda
demagogia", la boccia in blocco il capogruppo Daniele Carella. E
il suo vice Aldo Zechini D'Aulerio: "In questo testo non trovo
dichiazioni sui doveri". Cofferati, che presentando il testo
aveva auspicato "una condivisione molto ampia delle sensibilita'
e delle forze politiche che sono rappresentate" in consiglio,
ribadisce che sono necessari allo stesso tempo "un sistema di
regole e una griglia di diritti ai quali riferirsi".
(Bil/ Dire)
inviato il 22/07/2005 19:12:47