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COMMISSIONE TERRITORIO: LA DELIBERA DEL TRASLOCO VA MODIFICATA
(DIRE) Bologna, 6 lug. - Soffi d'estate a Palazzo D'Accursio. Che
pero' ricacciano indietro il trasloco di Hera Bologna studiato
dall'assessore all'Urbanistica, Virginio Merola. E forse,
complice un tepore che annuncia ferie, succede che maggioranza e
opposizione si trovano d'accordo (ma gli interessati giurano che
sia frutto del caso). Vanno d'accordo perfino l'indipendente del
Prc, Valerio Monteventi e il capogruppo di Forza Italia, Daniele
Carella. Insomma, destra, sinistra e pure il "centro" convergono
e rispediscono al mittente la delibera che chiedeva il via libera
al trasferimento del ramo industriale di Hera Bologna dalla sede
storica di viale Berti Pichat a via del Frullo, nel Comune di
Castenaso (la direzione e gli sportelli per i cittadini
resteranno invece in citta'). Ma e' sul destino del gasometro e
sulla riqualificazione dell'intera area della sede storica che si
concentrano le obiezioni. Tutti comunque concordi su un punto: la
delibera va ripensata, con la previsione di creare un maxi spazio
per giovani e studenti. Del resto, fanno notare un po' tutti in
aula, la "casa" della Spa ex Seabo di fatto si affaccia sulla
zona universitaria di Bologna.
Del trasferimento di Hera si parla ormai da anni; sotto la
giunta Guazzaloca la partita sembrava ormai chiusa, quando
spunto' fuori il pesante inquinamento dell'area di viale Berti
Pichat. Ancora oggi l'amministrazione deve fare i conti con una
gigantesca operazione di bonifica del terreno che costera' "8,5
milioni di euro- spiega Giacomo Capuzzimati, direttore operativo
del Comune- ma che va fatta".(SEGUE)
(DIRE) Bologna, 6 lug. - Il trasloco studiato dalla giunta
Cofferati consente pero' "di restituire alla citta' un'area oggi
congestionata, lasciando invece la 'testa pensante' del gruppo a
Bologna", fa notare Capuzzimati, visto che lo spostamento del
settore industriale portera' via dalle strade i camion di Hera.
Quanto alla torre del gas (tramontata la vecchia idea di farne un
museo) esiste l'ipotesi "di uno svuotamento entro il luglio 2008
per poi prevedere il restauro ed un utilizzo pubblico, integrato
con il blocco vicino di nuova costruzione".
L'amministrazione ha infatti pensato, sul versante edilizio,
ad un "mix funzionale" tra gli uffici direttivi di Hera, una
porzione fino al 50% del terreno da riservare ad ostelli e
alloggi universitari, un 40% di strutture alberghiere, attivita'
commerciali per un massimo del 10%. Tutt'intorno, invece, almeno
15.000 metri quadrati dovranno essere riservati al verde pubblico
e 10.000 a parcheggi.
Ma i consiglieri si mettono di traverso. Il gasometro "e' un
singolare reperto di archeologia industriale- osserva il civico
Carlo Monaco, ex assessore all'Urbanistica che all'epoca tento'
di far passare il progetto della giunta Guazzaloca- non possiamo
lasciarlo li' come un monumento". Nell'ottica di un uso
"realmente pubblico" il coordinatore Ltb propone di ricavare "un
ristorante che si affacci sulla citta'" all'ultimo piano della
struttura. (SEGUE)
(DIRE) Bologna, 6 lug. - Con accenni diversi, anche Forza Italia,
ma pure Milena Naldi (Sinistra democratica), Rifondazione
(Monteventi ammette che in questo caso "gli stimoli" del
centrodestra "sono assolutamente da prendere in considerazione")
e i Verdi (il presidente del San Vitale, Carmelo Adagio, fa pero'
notare quanto l'uso degli spazi sia "condizionato dal costo
elevato della bonifica") battono il tasto del futuro giovanile da
garantire all'area ex Seabo.
Dopo un paio d'ore di osservazioni, il presidente della
commissione, il Dl Paolo Natali (fallito il tentativo di
accompagnare il via libera al provvedimento con un semplice
ordine del giorno), tira le somme: la delibera sara' rispedita
all'assessore Merola, nella speranza "che sia modificata" e
riservi ampi spazi ai bisogni di giovani e studenti.
inviato il 09/07/2007 08:37:47