(ER) IMMIGRATI BOLOGNA. DS-DL BOCCIANO CONSULTE DI QUARTIERE
E SI PROFILA "GUERRA DELLE CARTE" TRA CDL E DIESSINO LO GIUDICE
(DIRE) Bologna, 26 giu. - Le Consulte di Quartiere degli
immigrati bolognesi vanno a sbattere contro il muro eretto da Ds
e Margherita. Stamattina in commissione Affari Generali di
Palazzo D'Accursio, gli assessori Adriana Scaramuzzino (Politiche
sociali) e Libero Mancuso (Affari istituzionali) hanno portato il
regolamento, rivisto dopo le osservazioni avanzate ai Quartieri,
per istituire gli organismi di rappresentanza degli immigrati (ma
solo extracomunitari e apolidi regolarmente residenti)
all'interno dei rioni cittadini. La nuova bozza allarga in parte
la sfera di competenza delle Consulte (possono elaborare pareri
"anche su mandato" dei Consigli di Quartiere, il portavoce puo'
prendere parte alle sedute delle assemblee e delle commissioni,
anche se "su invito"), accoglie le "quote rosa" (a parita' di
voti con un candidato uomo risulta eletta la donna) e individua
tra un minimo di 20 ed un massimo di 30 il numero minimo di
sottoscrizioni per avanzare la candidatura. Ma ancora non basta.
Almeno a giudicare dalle numerose obiezioni avanzate dal
diellino Paolo Natali e dai diessini Leonardo Barcelo' ed Emilio
Lonardo. Per Natali, cinque membri non sono per niente
"sufficienti a garantire la reale partecipazione" e del resto la
convocazione alle sedute d'aula esclusivamente su invito lascia
aperta la porta "all'arbitrio- osserva- delle istituzioni di
Quartiere". (SEGUE)
(DIRE) Bologna, 26 giu. - Barcelo' (che fa notare come in alcuni
Paesi europei gli stranieri votino pure per il sindaco) e Lonardo
evidenziano invece le "lacune" del Regolamento sul capitolo
elezioni. "Per tutelare le minoranze- spiegano- bisognerebbe che
le consultazioni elettorali si tenessero sulla base della
provenienza geografica, per garantire effettiva rappresentanza a
tutte le comunita', e non sulla base del quartiere di residenza".
E si profila pure il rischio di una vera e propria "guerra
delle Carte": la Cdl propone infatti che gli immigrati debbano
sottoscrivere la "Carta dei diritti e dei doveri", voluta nella
passata amministrazione dall'allora vicesindaco Giovanni
Salizzoni. Il diessino Sergio Lo Giudice, invece, rilancia e
mette sul piatto la Carta europea dei diritti dell'uomo nella
citta', documento del 2000 che pero' (e da qui i probabilissimi
mal di pancia del centrodestra, destinati ad agganciarsi alle
anime cattoliche della maggioranza) tra i diritti annovera pure
l'assenza "di ogni discriminazione per le scelte sessuali",
l'ampliamento del "diritto di voto e di eleggibilita' al livello
comunale a tutti i maggiorenni che sono cittadini dello Stato e
che risiedono da due anni nella citta'" di riferimento.
Soprattutto, la Carta europea parla di "riconoscimento e rispetto
delle famiglie, nella diversita' delle loro forme attuali".
Nel dettaglio la bozza regolamentare prevede che la Consulta
sia formata da cinque membri eletti a suffragio diretto e che
abbia un ruolo di "aggregazione, espressione, partecipazione alla
vita pubblica locale" e funzioni di "discussione, studio, anche
mediante iniziative pubbliche, di consultazione e proposta" sul
terreno delle politiche di accoglienza.(SEGUE)
(DIRE) Bologna, 26 giu. - Negli 11 articoli del documento, poi,
il Comune fissa pero' anche alcuni paletti. Le Consulte potranno
si' dire la loro nell'ambito istituzionale dei Consigli di
Quartiere, ma l'orientamento degli organismi rappresentativi
degli stranieri non avra' alcuna "efficacia vincolante",
prescrive l'articolo 2 del Regolamento. Inoltre, per votare ed
essere votati come componenti delle Consulte, gli stranieri non
dovranno essere in possesso della cittadinanza italiana. Gli
stranieri dovranno poi frequentare corsi per apprendere la
Costituzione, "finalizzati all'acquisizione della cittadinanza
italiana". Il Comune riconosce comunque il concetto "largo" di
popolazione, dando "piena legittimita' agli stranieri che, al
pari dei cittadini, possono far valere- recita il documento di
Palazzo D'Accursio- di fronte alle istituzioni le proprie
particolari esigenze connesse con il loro radicamento nel
teritorio".
Quindi le Consulte dovranno "obbligatoriamente- detta ancora
il Regolamento- rendere il proprio parere sugli atti del
Consiglio di Quartiere concernenti le politiche di accoglienza ed
integrazione degli stranieri". I cinque membri del consesso, che
eleggeranno a maggioranza un portavoce unico, avranno inoltre il
diritto di "proporre l'adozione di atti o programmi". L'attivita'
delle Consulte sara' poi finanziata attraverso "risorse
aggiuntive- garantisce il Regolamento- attribuite ai Quartieri".
Gli organismi di Quartiere eleggeranno a loro volta altri cinque
membri che andranno poi a comporre la Conferenza cittadina dei
portavoce delle Consulte, che saranno convocate su iniziativa del
sindaco o dei singoli assessori.
(ER) IMMIGRATI BOLOGNA. DL: CONSULTE QUARTIERE, SOLO CORREZIONI
(DIRE) Bologna, 26 giu. - "Ci sono solo alcune cose da
correggere, ma le Consulte di Quartiere degli immigrati non sono
uno strumento bocciato". E' quanto afferma Paolo Natali,
consigliere comunale della Margherita, a seguito del dibattito di
questa mattina, in commissione a Palazzo Malvezzi, sul
regolamento delle Consulte di Quartiere degli immigrati.
(Red/ Dire)
inviato il 27/06/2007 09:09:19