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OPPOSIZIONE: FAREMO BARRICATE; MA ANCHE LA MINORANZA SI DIVIDE
(DIRE) Bologna, 10 apr. - Si complica l'iter per l'approvazione
delle Consulte di quartiere degli stranieri a Bologna. Stamattina
in commissione Affari Istituzionali a Palazzo D'Accursio,
l'assessore Libero Mancuso ha illustrato la delibera messa a
punto dalla Giunta Cofferati. Ma sul documento, che istituisce
gli organismi di rappresentanza e di consultazione degli
immigrati nei Quartieri cittadini, la minoranza di centrodestra
promette barricate ("le Consulte non le vogliamo neanche con le
cannonate" tuona il capogruppo di Forza Italia, Daniele Carella).
Come gia' accaduto per la "devolution" dei quartieri, Mancuso
movimenta la situazione. "Gli immigrati sono un grave problema"
si lascia sfuggire l'assessore agli Affari Istituzionali nel
corso della seduta pubblica di Commissione. Poi, di fronte alle
rimostranze dell'opposizione, promette, tra gli sguardi perplessi
dei consiglieri di centrosinistra, di "rispolverare" la Carta dei
diritti e dei doveri degli stranieri, approvata pero' nel 2003
dall'allora maggioranza di centrodestra.
Nel dettaglio le Consulte prevedono l'elezione di cinque
rappresentanti degli stranieri per ogni quartiere di Bologna. Gli
organismi potranno emettere pareri non vincolanti (e obbligatori
soltanto per le questioni riguardanti l'emigrazione) sugli atti
all'ordine del giorno dei Consigli di quartiere. Nelle intenzioni
della Giunta le elezioni "si dovrebbero tenere tra settembre e
ottobre prossimi" annuncia Mancuso. Maria Cristina Marri,
presidente Ltb della Commissione Affari Generali, chiede "un
preliminare chiarimento politico sia nella maggioranza che nella
minoranza sul documento proposto", mentre pero' la delibera e'
gia' stata inviata ai Presidenti di Quartieri, che dovranno
esprimere un parere entro la fine di maggio. (SEGUE)
(Sir/Dim/ Dire)
(DIRE) Bologna, 10 apr. - Delle Consulte di Quartiere degli
stranieri il centrodestra ne fa dunque una questione politica. E
di metodo: "Siete apprendisti stregoni- attacca Carella- dire che
basta la residenza per fare un italiano e' pura demagogia". Anche
il finiano Patrizio Gattuso storce il naso: "Una proposta del
genere- osserva- va legata ad una legge quadro nazionale". Ma
anche la maggioranza avanza osservazioni critiche: "Qualche
modifica, magari in accordo con il Regolamento sul decentramento
dei Quartieri servirebbe", sostiene il diellino Paolo Natali.
La delibera riesce pero' a dividere anche la minoranza. Il
guazzalochiano Alecs Bianchi bacchetta la Giunta: "Questo e' un
documento preconfezionato, che esclude qualsiasi confronto con
l'opposizione. Faremo le barricate", promette. Ma la presidente
Marri, pure lei de La Tua Bologna, ribatte a muso duro: "Restiamo
al merito della questione e troviamo il modo di allargarla alla
Carta dei doveri come condizione di legittimita' per la creazione
della Consulte". Parole che Bianchi non gradisce: "Pur di darmi
addosso Marri si mette a fare il lavoro della maggioranza",
sbotta legando a fatti personali l'avvenuta schermaglia.
Poi ci pensa Mancuso a mescolare le carte. "Vedremo di
rispolverare" all'interno del Regolamento per le Consulte la
"Carta dei diritti e dei doveri per una civile convivenza", il
documento, votato dalla maggioranza di centrodestra nel 2003, che
fissava in nove articoli "l'effettivo bilanciamento" tra
riconoscimenti ed oneri per gli stranieri residenti in citta'.
inviato il 11/04/2007 09:10:44